PESCA DALLA SPIAGGIA

Quando ci avviciniamo per pescare le prime volte ad una spiaggia qualsiasi solitamente , abbiamo la sensazione che ci troviamo davanti ad acqua e sabbia e viene difficile immaginare che ci siano molti pesci e molta vita in questo ambiente; in un litorale sabbioso invece la vita è abbondante e varia, infatti qui sono presenti le arenicole, le arselle di varie specie, i granchi di sabbia, i cannolicchi ( in alcune zone potrebbero non esserci), i paguri, e molti altri animali che vivono sotto la sabbia; dietro tutte queste forme di nutrimento ci sono anche molti pesci, per esempio le mormore, le orate, i muggini, le spigole, le sogliole, le seppie, le tracine, le razze; questi sono i più comuni e non mancano mai, per cui abbiamo già un buon numero di prede da insidiare.

Ovviamente la presenza di tutti questi animali può essere più o meno massiccia, questo dipende anche dalla conformazione della spiaggia; inoltre se si tratta di spiagge con acqua bassa e a degrado lento, possiamo dire che i pesci sono presenti con una certa costanza, mentre nelle spiagge con fondale che degrada velocemente e quindi con fondale più alto di solito i pesci girano di più in condizioni di mare mosso, mentre con mare calmo sono più sporadici.

E’ importante anche considerare se in prossimità delle spiagge è presente anche una scogliera o una foce o un porto, ma per questo se ne parlerà nelle sezioni apposite.Immaginiamo quindi che ci stiamo avvicinando alla spiaggia con le canne… ma con “quali” canne?

Anche qui la scelta pare difficile poichè in effetti le condizioni di pesca possono essere varie, allora facciamo così per non sbagliare: ci rechiamo sul posto con due tipi di canna, una leggera (da beach-ledgering) capace di lanciare fino a 100-120 grammi con cimini sensibili, 3,90-4,5 metri, con un mulinello medio-piccolo imbobinato con uno 0,20/22; l’ altra canna sarà invece più robusta per fare fronte all’ eventualità di dover pescare con mare mosso, quindi capace di lanciare fino a 150-180 grammi, robusta ma sensibile, con un mulinello medio-grosso possibilmente a bobina larga per faclitare il lancio imbobinato con uno 0,22/28.

Nel primo caso, cioè se ci troviamo ad operare con mare calmo, lanceremo piombi da 70 max 100gr. per mantenere una buona sensibilità, in caso di mare mosso saranno necessari piombi da 120-150gr., il terminale sarà uno 0,16-18 nel caso decidessimo di usare i vermi o esche molli, oppure uno 0,22/28 nel caso di innesco di granchi, cannolicchi interi e comunque inneschi robusti in genere.

L’ amo per l’arenicola è meglio a gambo lungo e con curva rotonda, molto leggero e affilato, n° 8-12 a seconda del tipo di innesco che vogliamo fare. L’ amo per il granchio o il cannolicchio o il filetto di sardina sarà del tipo a punta rientrante, in acciaio o in carbonio purchè robusto, del n°6-8.

LO SHOCK LEADER

Una cosa importante è anche lo shock-leader, ovvero uno spezzone di lenza più grossa che viene aggiunto alla lenza madre, lungo circa 9-10 metri, che funziona da “parastrappi“, altrimenti uno 0,20 non reggerebbe mai il lancio con un piombo da 80 grammi! Quindi per lanciare 80 gr. è sufficiente aggiungere uno 0,28/30, per lanciare 120 gr. almeno uno 0,35/40. Per aggiungere questo spezzone di lenza usiamo questo nodo:fig.1: per eseguire bene il nodo lasciare i capi un pò lunghi, circa 6 cm.;
fig.2: fare 4 giri;
fig.5: i due capi risultano alla fine all’interno della stessa asola e in senso opposto, tirare le due lenze ai lati per stringere il nodo, tagliare i capi a zero.

L’ ESCA

Allora che esca usare? Dobbiamo decidere “cosa” vogliamo prendere, se vogliamo pescare un pò tutto e non vogliamo andare in bianco l’esca migliore è senza dubbio l’ arenicola, che innescheremo con l’ apposito ago; in alternativa possono andare bene anche dei bocconcini di cannolicchio legati a salsicciotto col filo elastico, oppure altri vermi tipo americano, coreano, muriddu ecc., ma queste ultime in alcuni casi possono anche non essere proficue. Vediamo un paio di terminali adatti per questo tipo di innesco (leggero):

I TERMINALI

stopper: lo stopper è un tubicino molto piccolo e stretto e stringe sulla lenza fungendo da stop, in alternativa si può fare un nodo sul trave;
terminale: abbiamo aggiunto un terminale alto sopra il piombo, questo perchè a volte rende meglio, attirando i pesci per il fatto che risulta leggermente sospeso dal fondo o svolazzante in corrente
costruzione: la girellina posta tra due perline assicura la rotazione di tutto il bracciolo sul trave evitando parrucche;
gommino: ha la stessa funzione di quello visto prima, copre il nodo sulla girella e distanzia il bracciolo dal trave.

Se intendiamo pescare con mare mosso, oppure innescare in modo più “consistente” per insidiare alcuni tipi di pesce in particolare, la costruzione di base del terminale rimane uguale a quelli visti prima ma ovviamente aumentando il diametro della lenza: quindi i due braccioli saranno dello 0,28/30, l’ amo del n°6-8 a gambo corto, in acciao o carbonio. Se insidiamo l’ orata inneschiamo un bel granchio di sabbia, quelli che si trovano sulle spiagge e non quelli di stagno oppure inneschiamo l’ americano intero o il bibi con l’ apposito ago. Se vogliamo insidiare la spigola possono andare gli inneschi già visti o meglio un bel filetto di sardina o il vivo, aumentando l’ amo al n° 2-3. Per le sogliole esclusivamente i vermi, per le razze vermi o sardina, per le tracine tutto tranne il granchio, per le seppie dovremmo utilizzare le totanare artificiali, adoperando una sorta di spinning, più o meno come si fa per la pesca al calamaro; per il muggine ci sono tanti tipi di pesca tipo;il mazzetto, cioè circa 7 o 9 ami legati insieme e innescato con della pastura; oppure all’inglese con il bigattino;catture sporadiche vengono fatte anche innescando pezzi di americano o sardina con il galleggiante e finale corto.

PESCA COL VIVO

Un altro tipo di pesca praticabile dalla spiaggia è quella col vivo: l’ innesco del vivo (per lo più muggine) è rivolto alla cattura dei predatori tipici di questo ambiente, cioè la spigola, la ricciola, la leccia, il Pesce serra. Il pesce esca deve essere preferibilmente di buone dimensioni, circa 200-300gr., soprattutto nella speranza di allamare qualche bella ricciola o leccia che non disdegnano affatto dei bocconi consistenti.

LA TELEFERICA PESCA COL VIVO

La tecnica più usata è quella della teleferica, cioè si lancia un piombo abbastanza pesante e poi si fa scorrere sulla lenza il bracciolo con il pesce vivo agganciandolo con un moschettone; questo per far sì che il pesce si muova liberamente allontanandosi eventualmente da riva di sua spontanea volontà, inoltre la taglia dei pesci-esca spesso può scoraggiare la scelta del lancio; in questo modo poi si possono realizzare terminali anche piuttosto lunghi.

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