CON LA MOSCA NEI PICCOLI TORRENTI

Spesso vengo contattato, tramite messaggi personali, da utenti che mi chiedono come sia possibile praticare la pesca a mosca nei nostri piccoli torrenti con le sponte ricche di vegetazione.
Intanto dico che sarebbe più opportuno porre queste domande direttamente sul forum, prima perché sono di interesse generale e principalmente per il fatto che ci sono pescatori più esperti di me che possono dare pareri più attendibili dei miei.

Provo a dare una risposta basandomi solo sulla mia esperienza. Io pesco soltanto con mosche galleggianti, per le tecniche con la ninfa e la sommersa, aspettiamo che si faccia vivo qualcuno più esperto.

Attrezzatura:

La canna non deve essere superiore ai sette piedi, l’importante che sia un attrezzo rapido con la vetta molto sensibile, che ci permetta di modellare la coda di topo sia in aria che in acqua. Una coda leggera che ci aiuti in tutti quei lanci e manovre che ci permettono di contrastare il dragaggio, una DT 3 è l’ideale. Il finale di tre o quattro metri possibilmente in trafilato conico, per poter meglio adattarsi alle tensioni superficiali.

Fondamentalmente in questi ambienti si pesca , cioè si lancia il nostro artificiale nei luoghi in cui si presume che la trota stazioni. Non si cercano quindi le bollate del pesce in attività, ma lo si insidia proponendogli a sorpresa il nostro artificiale, poiché queste acque non sono molto ricche di nutrimento, dal punto di vista quantitativo, la trota ha la necessità di non sprecare qualsiasi forma di cibo che riesca ad individuare.
Il torrente deve essere affrontato a risalire, in modo di trovarsi sempre a valle del pesce. La regola più importante da osservare in queste acque è quella di avvicinarsi al luogo di pesca in maniera molto cauta, in modo da non farsi vedere ne udire dalla trota.
Per quando riguarda il modo di lanciare, è bene ricordarsi che quasi sempre è il primo lancio quello che conta, quindi bisogna osservare bene l’acqua ed il punto dove si vuole posare la mosca e pensare quale possa essere la presentazione migliore.
Il dragaggio e il nostro peggior nemico, cercare quindi di non posare mai la coda rettilinea e adoperare lanci curvi, a serpentina, rallentati per poter fare derivare la mosca senza lasciare scie. Evitare lanci lunghi e code tese, esplorare ogni angolo e correntina con lanci corti e precisi con meno coda possibile in acqua. A tal proposito, può essere utile sfruttare pietre, massi e ostacoli su cui ancorare la coda in modo che solo finale e mosca siano posati sul luogo di pesca. Ricordiamoci inoltre di affrontare le buche sempre di taglio depositando la coda nelle zone di corrente più lenta, diminuendo così la possibilità di dragaggio.

Di admin