Eging game – Pesca ai cefalopodi

L’egi è la tradizionale esca artificiale giapponese, che riproduce un pesce o un gamberetto, utilizzata per la pesca a calamari e seppie. Diffusa nella maggior parte dell’Asia, la tecnica dell’eging si è fortemente sviluppata anche nell’area mediterranea.

Gli artificiali moderni sono famosi nel Mondo per la grande efficacia che hanno nei confronti dei predatori di ogni tipo di ecosistema; d’altronde nella maggior parte dei casi, sono concepiti, sviluppati e prodotti nel Paese che, per antonomasia, è considerato leader mondiale nella produzione di artificiali da pesca: il Giappone. Per chi non lo sapesse, sono tre, le tecniche più popolari nella terra del Sol Levante: lo spinning al bass, la pesca con gli egi ai cefalopodi come l’Aori, una sorta di incrocio tra la nostra seppia ed il calamaro, e lo spinning alla spigola, che da quelle parti prende il curioso nome di Suzuki. Logico aspettarsi un grandissimo successo di questi artificiali anche nell’area mediterranea, dove questi pesci, seppur con le debite differenze, popolano numerosi e molti degli ecosistemi subacquei disponibili.

eging game
Oggi parleremo dell’eging ovvero la pesca ai cefalopodi (calamari, seppie, ) tecnica che negli ultimi anni ha riscosso molto successo tra i pescatori sportivi italiani.

Eging game – Pesca ai cefalopodi (calamari, seppie)

Tecnica praticata, sia dalla barca che da terra, di solito in condizioni di mare calmo e con vento debole. Proprio durante la stagione fredda questi cefalopodi (calamari – seppie) si avvicinano alla costa tanto da poter essere pescati ad eging ,  persino da terra. Gli spot saranno dighe foranee che hanno profondità importante scogliere, e addirittura, lanciando dalla spiaggia. Si utilizzano artificiali che sono sagomati con forma di gambero , ”egi” in misure che vanno da 2/2,5  3/3,5 a 4, misure che rappresentano la grandezza dell’artificiale, e che variano da un peso che va dai 15 ai 25 grammi . In commercio esistono  diverse tipologie di eshe dedicate all’ eging , che si adattano benissimo alle varie profondita’ ,  e diverse situazioni e zone, in cui andremo a insidiare  i nostri amati cefalopodi .

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Gli artificiali, sono imitazioni di pesci e gamberi, che, al posto dei tradizionali ancorotti , hanno fitte corone di aghi  in coda, che servono a trattenere meglio la preda. Il cefalopode, infatti, non attacca con la bocca come i pesci predatori bensì utilizzando i tentacoli .

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Alcuni artificiali da eging sono molto simili ai minnow con paletta, simili in tutto, tranne che per le corone di aghi  in coda, questi sono  adatti ad essere trainati a bassa velocita’ dalla barca o per essere lanciati   da terra, dai moli o nelle insenature, quando, a parte il pur sempre possibile incontro con il calamaro, è possibile incontrare altri predatori .

Le attrezzature

Ci sono molte canne sul mercato dedicate alla pesca al “calamaro” o “Eging” , canne relativamente lunghe che vanno dai 2,10 ai 2,70m con una buona azione progressiva che vanno dai 10-30gr o 10-40gr in media. Essi sono spesso dotati di anelli Low-rider . I mulinelli non avranno bisogno di una potenza frenante eccessiva o di velocita’ di recupero molto elevata, perché le prede una volta allamate dovranno essere portare lentamente verso la riva . Una modello di dimensioni tra 1500-3000 di buona qualita’ rimarra’ in armonia con la nostra canna e si eviterà inutile peso in eccesso.  La lenza in bobina sarà un trecciato da 10/20lb è consigliato un trecciato multicolor che  potrà essere utile per sapere quanto in profondità o quanto lontano abbiamo lanciato’ in modo da memorizzare le informazioni circa la posizione  , importanti quando si cercano i cefalopodi. La parte finale sara’ in fluorocarbon di diametro 0,30 che ridurra’ il rischio di rottura in caso di incontro inaspettato con le rocce. Un guadino sarà un nostro  buon alleato , soprattutto se il punto di pesca è molto alto rispetto al livello dell’acqua. Soprattutto per i calamari di taglia.

Le esche ”Egi”

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Chiamate in Giappone Egi, queste totanare di ultima generazione sono molto più elaborate delle totanare tradizionali che conoscevamo prima. Sono Hyper tecnologiche, non hanno infatti nulla da invidiare ai più sofisticati artificiali da spinning che imitano il nuoto dei pesci. Hanno una buona finitura nei minimi dettagli. Il loro rivestimento è fatto di disegni speciali, creati per avere la massima attrattiva sui cefalopodi. Imitano dei gamberetti o dei pesci e sono di un realismo sorprendente. E ‘di solito sono rivestiti da un tessuto tecnico che emette riflessi olografici. Il rivestimento in tessuto è anche particolarmente robusto per resistere al potente becco dei calamari.

Rispetto ad un convenzionale sqgid jig, il profilo e il bilanciamento di questi Egi e’ stato progettato in modo che possano essere gestiti con strappi violenti . Queste azioni vengono eseguite in rapida successione seguite da brevi pause. In effetti, i cefalopodi sono molto sensibili ai movimenti rapidi che li attirano irrisistiblemente. I giapponesi hanno quindi creato questi Egi in modo che possano fare degli scatti in tre dimensioni.

Le principali caratteristiche che conferiscono a questi totanare moderne la capacità di essere jerks:

Il profilo: in primo luogo il profilo arcuato degli Egi ,che consente cambi didirezioni brusci.
Un perfetto equilibrio: l’equilibrio dei jig con un basso centro di gravità permette una posizione naturale dell’esca in acqua.
Particolare piombo: il suo posizionamento e la forma viene calcolato per amplificare i movimenti laterali e per un jerker più facile. La sua forma contribuisce anche a fare dei semi scatti e limita gli incagli sul fondo.
Il profilo della testa: la testa è affinata lateralmente, con pochissima resistenza alla trazione. I suoi contorni permettono scatti in ogni direzione con la minima contrazione.

L’altra caratteristica degli Egi è di avere una velocità di abbassamento preimpostata al secondo per metro. Quando si anima un Egi, e dopo la serie di scatti verso l’alto i cefalopodi nelle vicinanze saranno attrati iresistibilmente, la pausa che fara’ scendere dolcemente l’ egi imitando una preda morerente portera’ di solito all’allattacco. Mantenendo il filo teso durante questa discesa, è possibile sentire le tocche a volte molto delicate dei cefalopodi.

Così, per esempio, un egi da 3.5 che avra una velocità di calata di 3 secondi per metro, in 3 secondi, l’ Egi precipitera’ un metro.

affondamento-egi

Per le specie che vivono in mare aperto e stazionano a mezzaqua, come calamari, si sceglieranno egi con una lenta velocità di calata (ad esempio egi che avranno una velocità di calata 5 s / m) . Per le specie che stazionano più vicino al fondo , una velocità di calata superiore sara’ piu’ appropriata (ad esempio 3 s / m). Si noti che è anche possibile utilizzare una notevole velocità di abbassamento per eslorare più strati di acqua, quando i calamari non sono attivi. Ideale per le indagini rapide di grandi aree.

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Il colore degli egi e’ un particolare da non trascurare, infatti a seconda delle condizioni che si incontrano i colori delle nostre esche hanno un ruolo molto importante.

Dopo molti anni di studi i giapponesi ci hanno insegnato che i colori delle nostre esche sono molto importanti per i calamari in caccia. Infatti hanno una vista eccellente e catturano i movimenti piu’ leggeri , essi percepiscono chiaramente i colori e riflessi di luce.

È dunque necessario offrire loro il colore più efficace in base al momento gli orari e le condizioni del mare, per aumentare le nostre possibilità di cattura.

Di giorno in acqua chiara, saranno preferite esche con colori molto realistici , per i calamari i colori naturali sono spesso i più efficaci. La dominante blu, marrone o verde sono preferiti, con riflessi argento / oro . Di notte in acqua limpida o nei porti dove l’acqua è calma, ed e’ molto luminoso si possono usare quasi gli stessi colori come il giorno in acqua chiara, i colori naturali, saranno preferiti.  Di notte con acqua torbida , le tonalità, rosa e arancio sono essenziali per queste condizioni. In queste condizioni anche i colori fosforescenti dovrebbero risultare efficaci . Si può notare guardando alcuni egi, che hanno colori riflettenti attraverso dei fogli sotto il tessuto che riflettono la luce, altri presentano delle scaglie luminose molto simili a quelli dei pesci reali,e in alcuni casi possono essere molto efficaci .

Ad esempio, la notte, quando la luna è nascosta, i colori arancio e rosa sono quelli migliori, invece con la luna, visible si possono utilizzare modelli con colori naturali , ma con un rivestimento lucido. Con cielo nuvoloso i colori brillanti prendono il sopravvento. Dobbiamo quindi tener conto della luce che ci puo’ essere sotto l’acqua e giocare tra gli egi fosforescenti, neutri e riflessi.
Avere in cassetta 3-4 egi, diversi tra loro è fondamentale per coprire tutte le situazioni del momento, ed avere una maggiore possibilita’ di cattura.

In sintesi :

– Giorni in acqua limpida: colori naturali, giocando tra i modelli riflettenti e modelli opachi.

– Giorni in acqua sporca o cielo coperto: i colori naturali con forti riflessi, colori visibili come l’arancione e rosa.

– Di notte in acque limpide ed illuminata: gli stessi colori come il giorno in acqua limpida, prediliggendo i modelli che restituiscono riflessi di luce.

– Di notte in acqua torbida e non illuminata : gli stessi colori come il giorno in acqua sporca, con l’aggiunta di modelli fosforescenti.

L ‘ azione di pesca

Lanciate e recuperate il vostro egi con delle serie di scatti di canna verso l’alto (tiro indietro di contrazione alternata) in modo da ottenere l’ attenzione dei calamari nelle vicinanze, di solito un serie di 2 – 3 scatti seguita da delle pause , gli attacchi si verificano molto spesso in queste pause, molto importate la pausa , infatti i cefalopodi, saranno fortemente attratti dagli scatti dell’egi in acqua, ma non attaccheranno le nostre esche in questa fase , ma solo nel momento di pausa.

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Ripetere queste azioni a varie profondità , in modo da sondare piu’ strati di acqua possibile, e cosi individuare la posizione dei calamari . Se Avete una treccia multicolor, come già detto, in questo frangente avra’ la sua importanza.
Gli attacchi spesso si svolgono durante la discesa, dovete essere sicuri di mantenere il contatto con l’esca durante la discesa per sentire le tocche dei calamari.

Se siete alla ricerca della seppia, bisogna sapere che vivono in prossimità del fondo, quindi cercate di gestire i vostri egi vicino ad esso. Sentitevi liberi di lasciare anche l’egi sul fondo dopo l’ animazione, spesso alla ripresa del contatto, troverete una seppia agganciata.

Quando calamari e seppie non sono molto attivi, insistete con i movimenti i cefalopodi tendono ad eccitarsi e questo li spingera’ a farli muovere. Questo può richiedere più colpi, ma dovete essere consapevoli del fatto che una volta eccitati , è possibile prendere tutti gli individui di un settore!
Le stagioni migliori per la ricerca dei nostri amici calamari è l’inverno o per lo meno, non appena arriva. Dighe, scogliere, le banchine dei porti sono le zone più favorevoli.

L’animazione delle nostre esche consiste in aumentare improvvisamente la velocita’ di risalita dell’ egi con due o tre scatti repentini verso l’ alto per poi lasciare che l’ esca riscenda giu’, per poi ripetere l’azione. Questi scatti attirano i cefalopodi e di solito è proprio durante le discese che attaccano.

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L’animazione deve essere fatta molto rapidamente. Non dimenticate mai che i cefalopodi sono particolarmente ghiotti di gamberi ed essi si muovono con salti molto veloci. Questa azione in successione di sempre più grandi salti ricorda perfettamente il comportamento della preda in presenza di un pericolo! Come un jerk , l’esca non deve essere semplicemente tirata.

Vediamo alcune montature per la pesca ad eging:

  1. Da lancio
  2. Da lancio sul fondo
  3. Dalla barca

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eging-montatura

Visto il successo della tecnica dell’eging , soprattuto dalla costa, molte case produttrici hanno dedicato interi cataloghi, sulla sua attrezzatura.

Canne mulinelli e trecciati  che ci permettono di raggiungere distanze di lancio impensabili ed avere la necessaria azione per ferrare questi predatori particolari, noti per la capacità di slamarsi anche a pochi centimetri dal guadino.
I nostri colleghi giapponesi ci hanno insegnato che ogni tecnica deve essere approcciata nella giusta maniera. I cefalopodi sono predatori scaltri e volubili, e non bisogna sottovalutarli.

Di admin