Volevo fare alcune considerazioni personali sul comportamento di certi "pescatori" che frequentano torrenti, laghi e mare. Non sono sicuro di inserirle nella sezione giusta, ma visto che questa recita <Quattro chiacchiere fra amici> mi è sembrata idonea.
L'ambiente che frequentiamo,il vivere civile, ci induce ad una naturale educazione, derivante dalla saggezza, dalla pazienza, che ogni pescatore dovrebbe avere nel suo intimo.
Il vero pescatore, desidera misurarsi col proprio antagonista, cioè il pesce, da pari a pari, escogitando modi e maniere per ottenere quel risultato, di soddisfazione naturale del parametro Uomo-Pesce.
Non esiste la dimostrazione (vantata da alcuni) della bravura, ma esiste la consapevolezza di una cattura ottenuta con intelligenza. Purtroppo oggigiorno molti pescatori si recano nei luoghi di pesca come se andassero ad una sagra, incuranti di ogni principio di educazione e di rispetto per chi già si trova sul posto e più delle volte per evitare eventuali discussioni,chi desidera veramente pescare, è costretto a lasciare il luogo che occupava. Questo "entusiasmo" chiamiamolo così, può essere nella natura di queste persone , ma è anche superficialità e ignoranza in merito a quei principi elementari che riguardano l'attività piscatoria.
Probabilmente queste persone sono convinte che è sufficiente avere una licenza in tasca, mettersi in mostra con abbigliamento di grido, esibendo attrezzature costosissime, per farsi considerare dei pescatori, non rendendosi conto i <<tapini>> che la sola immagine che creano di se stessi è quella di rendersi ridicoli, ma soprattutto dimostrare la poca maturità civile che c'è in loro.
Non parliamo poi di coloro che vagano lungo le rive come fantasmi errabondi in cerca di chissà cosa, disturbando il prossimo e magari mettendosi davanti impedendo così lo svolgere dell'attività dell'altro, fregandosene di tutto.
Io credo che la regola delle distanze (stabilita dal regolamento della pesca) dovrebbe consigliare un comportamento ben diverso ma probabilmente queste persone certe regole non le sanno, e pensare che il buon senso ( che è fondamentale) ci insegna, che tutto ciò non è solo deleterio ai fini della pesca, ma contrasta anche con le più elementari regole di rispetto dei diritti degli altri.
A questo punto chiamerei in causa le varie Associazioni, i vari Club e anche certi Forum esistenti, che promuovono certe iniziative, corsi, ecc.....(badando solo esclusivamente a determinati interessi) che sarà bene prima di ogni cosa, promuovere l'insegnamento dell'educazione e del comportamento, che sono la base del vivere civile e della formazione dei veri pescatori. Queste secondo la mia modesta opinione, sono le funzioni che devono svolgere questi enti, rendendosi conto di quanta diseducazione siamo circondati.
Sono convinto che se si attuasse questa politica la situazione potrebbe migliorare , perchè credo ancora nel buon senso della gente, certo che se queste cose non si fanno, avremo sempre una situazione destinata a peggiorare e ci troveremo un giorno a giocare a tressette col morto. Forse esagero, ma mi auguro e auguro alle future generazioni, che non si arrivi veramente a tanto. Certo che il tempo in cui ci si recava al fiume o al mare per goderne le bellezze, assaporare e godere quei momenti di silenzio e di pace che l'ambiente ti offriva dimenticando anche solo per breve tempo i problemi della vita quotidiana, penso proprio che siano svaniti, lasciando in chi quei tempi li ha vissuti, molta nostalgia.
Desidero precisare che non intento insegnare niente a nessuno in quanto chi nasce educato si comporta secondo le regole, gli altri ne traggano le loro debite conclusioni.
Chiudendo invio un caloroso saluto a tutti i pescatori e in particolar modo ai più umili, nella speranza che questo appello al buonsenso e all'educazione sia recepito.