Pasturazione ed Esche che utilizzo per la pesca con la bolognesePasturazioneI tipi di pastura che utilizzo sono essenzialmente di due tipi: macinato di sardina e bigattini, spesso anche frammischiati. Per la pastura col macinato di sardina acquisto un secchiello di macinato "Antiche pasture" o quello che trovo presso il mio negoziante. Verso il contenuto del secchiello in un ex contenitore di pittura murale all'acqua (ovviamente bonificato), e allungo il macinato con 1 kg e mezzo di semola per aumentare il volume della pastura. Miscelo per bene aggiungendo l'acqua un poco alla volta. Arrivato in spiaggia, aggiungo qualche mestolata di sabbia che miscelo bene all'impasto. Se mi sono portato dietro i bigattini, aggiungo all'impasto anche qualche manciata di bigattini.
Il più delle volte, però, uso come pastura solo i bigattini (lo confesso: per la poltronite di preparami l'impasto e/o per la scocciatura di portarmi dietro il contenitore...).
Arrivato allo spot, la prima cosa che faccio è quella di misurare con la sonda l'altezza del fondale e cerco di calcolare la direzione e l'intensità della corrente (l'assenza di corrente o una corrente molto sostenuta rischiano di vanificare una giornata di pesca). Se la direzione della corrente è quella che va dai miei piedi verso il largo, butto in acqua 3 o 4 mestolate di impasto (o due pugnetti scarsi di bigattini, se ho solo i bigattini) praticamente sotto i miei piedi; se la corrente viene dal largo verso i miei piedi, lancio l'impasto o i bigattini al largo; se la corrente va da sinistra verso destra, lancio l'impasto o i bigattini più a sinistra che posso, viceversa se la corrente va al contrario. Cerco insomma di crearmi una zona di pascolo al cui centro depositare l'esca.
Una volta che il pesce inizia a mangiare, diminuisco la quantità di pastura, ma mantengo la pasturazione sempre costante usando piccole dosi (mezzo mestolo di impasto o 5/8 bigattini ogni 5 minuti, calcolati ovviamente ad 'occhio'). Quando il pesce rallenta o smette di mangiare, aumento le dosi, ma sempre senza esagerare. Se l'assenza di mangiate si protrae, cambio anche l'altezza del fondo alla lenza, aumentandola o diminuendola di circa 50 cm alla volta, per verificare se i pesci hanno modificato l'altezza a cui mangiano (magari dovuto a una variazione della corrente...).
EscheBigattinoPer la pesca con la bolognese, fortunatamente, esiste un'esca quasi universale, di facilissima reperibilità e relativamente economica: il bigattino.
Inoltre, usandolo anche per pasturare, con mezzo kg di bigattini riesco a trascorre un'intera giornata a pesca con ottime probabilità di catture importanti. Ci sono vari modi di escare il bigattino, tutti egualmente validi, tanto che il metodo di innesco si risolve alla fine con quello che preferiamo a livello personale. Il mio, per esempio, è quello del 3° disegno dell'immagine, chiamato innesco '
a calzetta' per il fatto che uno dei bigattini ricopre il gambo a mò di calza:
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LoginGamberetto vivoQuest'esca è più difficile da reperire, a meno che non ci sia un fiume nelle vicinanze della nostra residenza in cui è possibile pescarne 4/5 pugni abbondanti con un retino a maglie strette. Se peschiamo dalle banchine dei porti, possiamo 'raschiare' le banchine con un retino a maglie strette; se peschiamo dai moli frangiflutti o dalle scogliere, potremmo utilizzare una nassa da gamberetti in cui avremo inserito una sardina (o altri pezzi di pesce) come richiamo. Insomma, procurarsi i gamberetti in quantità sufficiente per pescare solo con quell'esca non è un'impresa da poco e richiede del tempo per procurarseli, ed è un vero peccato visto che quest'esca è apprezzatissima da tutti i pesci. Il gamberetto vivo va innescato per la coda in questo modo:
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LoginI gamberetti che muoiono non li butto via, perché sgusciati e tagliati a pezzetti sono molto apprezzati dagli sparlotti.
AnellidiSi possono utilizzare tutti i tipi di anellidi reperibili presso i negozianti: Tremolina, Arenicola, Coreano, Americano, Muriddu...., o reperibili nel bagnasciuga (Cento lire). Ottimi anche i Bibi nelle misure più piccole. I vermi, con la bolognese, è preferibile escarli in questo modo:
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LoginCozzaEco un'altra esca molto appetita. Se innescata sgusciata rischia di non diventare catturante proprio per la sua...appetibilità, in quanto viene aggredita all'istante dai pescetti. Allora ricorro al 'trucchetto' di innescarla col guscio o con una valva del guscio, ponendola quindi come esca selettiva per l'orata (di cui è ghiottissima) ed il sarago. Ci sono due metodi di preparazione della cozza per il suo innesco col guscio: quello così detto '
a farfalla' e quello con una valva sola. Il metodo '
a farfalla' (che prende questo nome per la forma che assume la cozza aperta, che in qualche modo richiama una farfalla con le ali dispiegate) consiste nell'allargare le due valve della cozza con la lama di un coltello
non affilato (mi raccomando, perché un coltello affilato può rivelarsi un'arma pericolosissima, a causa delle mani scivolose), senza però separarle. Sempre con il coltello si ammassa la polpa verso il centro delle valve e verso l'alto, stando bene attenti che non si stacchi dalla cozza, e quindi si innesca in questo modo
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LoginL'innesco mono valva è più o meno similare: si ammassa la polpa su una sola valva, mentre l'altra va staccata. Si innesca in questo modo
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LoginSiccome la polpa è molto fragile, bisogna acquistare un pò di esperienza per appuntare l'amo nelle parti più dure della cozza, altrimenti l'esca si stacca dall'amo con estrema facilità.
SardinaAnche la sardina, tagliata a tocchetti, si può usare con la bolognese. Con un paio di forbici affilatissime e possibilmente con le lame sottili, eliminare la testa e un pezzo di coda, che vanno sminuzzate e lasciate cadere in acqua per pasturare. Poi tagliare la sardina per il lungo in due parti: durante questa operazione, porre molta attenzione a recuperare per intero le interiora della sardina e a non buttarle via, perché risultano l'esca più appetita in assoluto nella pesca in mare! Spellare quindi le due parti, eliminare la lisca, e tagliare ancora in due parti per il lungo ciascuna metà della sardina (avremo quindi 4 strisce di sardina). Ogni striscia va poi tagliata a tocchetti della grandezza adeguata all'amo. Per prima cosa inneschiamo le interiora: non è un'operazione molto semplice, ma con un pò di pazienza, infilando prima le parti più dure, avvolgiamo e 'cuciamo' le interiora all'amo. Usando quest'esca, dobbiamo concentrarci al massimo nell'osservare il galleggiante, perché la toccata è delicatissima, tanto che potremo scambiarla per quella di un piccolo avannotto, quando invece potrebbe essere quella di una spigola di qualche kg: in tanti anni che uso quest'esca, mi sono fatto la convinzione che venga degustata allo stesso modo in cui noi degustiamo un gelato, cioè facendocelo squagliare in bocca. Con la sardina come esca e con la pastura di macinato di sarda, è molto facile che abbocchino anche i muggini.
E' indispensabile che la sardina sia freschissima o appena scongelata.
PastellaLa pastella è molto indicata per la pesca al muggine e all'occhiata, della quale sono particolarmente golosi, ma è apprezzata tantissimo anche dai saraghi. Per la preparazione della pastella mi affido alle bustine preconfezionate che si trovano in commercio, il mio unico impegno è quello di prestare la massima attenzione al dosaggio dell'acqua per ottenere una pasta molto filante con una consistenza al limite della sua tenuta sull'amo: una pasta molto consistente è meno apprezzata di quella morbidissima e filante. Tanto per capirci, la consistenza è talmente labile che per innescarla sull'amo devo usare uno stuzzicadenti, in caso contrario mi rimane appiccicata alle dita tanto da non riuscire ad escarla. Il dosaggio dell'acqua va calibrato 'alla goccia'. Eventuali correzioni di pastelle divenute molto liquide per eccesso d'acqua si possono correggere con l'aggiunta di farina.
Le esche da escludere dalla pesca con la bolognese sono tutte quelle esche coriacee tipo il calamaro, la seppia ed il polpo, che se vanno bene nella pesca a fondo non sono però apprezzate nella pesca col galleggiante. Se avete notato, le esche più apprezzate e più funzionanti nella pesca con la bolognese sono quelle morbide, alcune delle quali richiedono una buona dose di pazienza per l'innesco. Ma il più delle volte questa pazienza viene ricompensata.