Surfcasting - Catture di SurfMaster76

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Author Topic: Surfcasting - Catture di SurfMaster76  (Read 69924 times)

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  • Di fronte al mare la felicità è un’idea semplice.
Reply #80 on: October 25, 2010, 14:43:12
Ciao stefanone,
la foto rende benissimo l'idea del "prodotto finito".


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  • Di fronte al mare la felicità è un’idea semplice.
Reply #81 on: October 01, 2011, 19:03:45
Quest'anno la stagione estiva è stata piuttosto avara sul piano delle catture, ma quando arriva il venerdì il virus della pesca accentua i suoi sintomi e così basta una rapida occhiata al meteo ed una telefonata al mio amico Luca per organizzare la serata; decidiamo esche e spot e ci diamo appuntamento per le 20.30 alla volta di Gallipoli.
Oramai gli stabilimenti balnerari che colonizzavano i nostri arenili sono stati smontati e le spiagge che sino a qualche tempo fa erano meta prediletta di bagnanti e giovani festosi, sono ritornate come di consueto a disposizione di noi pescatori. Anche i fari che illuminavano a giorno gli stabilimenti sono stati spenti e grazie anche all'assenza della Luna, il mare si presenta come un'enorme distesa nera.
Il Maestrale è piuttosto sostenuto e soffia laterlamente rispetto alla nostra postazione, ma il mare è calmo eccetto per l'onda di risacca che si frange con ritmo regolare sulla battigia.
L'esca che abbiamo portato con noi in spiaggia, questa settimana, è di ottima qualità: bibi e americano come esche "standard" e trancio di cefalo fresco per invogliare qualche serra di passaggio.
Sono indeciso sul tipo di calamento da utilizzare sulla mia Black Fury: long arm o pater noster? Opto per quest'ultimo ed utilizzo due terminali in nylon dello 0,25 con ami a becco d'aquila del n. 4 su cui innesco bibi in alto ed americano in basso. Sulla GREYS non ho dubbi: classico long arm con terminale per serra su cui innesco un trancio di cefalo rivoltato.
Dopo circa mezz'ora che le mie esche sono in acqua noto un movimento ambiguio dell'ascensore posizionato sulla mia Black Fury e così decido di recuperare per controllare l'esca che è stata completamente ripulita! Probabilmente sarà stata opera della minutaglia che grazie alle generose dimensioni degli ami non ha avuto difficoltà ad evitarli e così replico l'innesco, ma con una variante: bibi in alto ed un piccolo pezzo di cefalo in basso che, per evitare di perdere durante il lancio, rassodo sull'amo con qualche giro di filo elastico.
Passano pochi minuti ed il mio ascensore questa volta fa un balzo piuttosto marcato, ma decido comunque di resistere alla tentazione di recuperare immediatamente ed attendo la seconda "mossa" del pinnuto, mossa che non tarda ad arrivare in quanto dopo pochi istanti l'ascensore inizia a scendere pian piano verso terra, segno inequivocabile che il pesce ha deciso di puntare a riva.
Ferro ed inizio a recuperare la lenza, ma non riesco a percepire alcuna reazione dall'altro capo del filo, sinchè due poderose testate mi fanno capire di che pasta è fatto il mio avversario e, senza farmi prendere dal panico, inizio un recupero dolce, ma deciso, tenendo sempre in tensiore il filo per evitare che il pesce possa slamarsi e così tra fughe e testate in pochi minuti riesco a spiaggiare una splendida spigola da 1,2Kg.
Incredibile: tra il bibi e la strisciolina di cefalo la signorina ha preferito il bibi!!!
Foto di rito, innesco e rilancio.
Dopo circa un'ora dalla mia cattura Luca spiaggia una bella mormora e questo fatto mi porta a pensare che, se ci sono le mormore in giro, i serra non ci sono, ma mi sbagliavo di grosso perchè nemmeno il tempo di terminare il pensiero e sento una frizione gracchiare. Mi volto verso la mia GREYS e vedo il segnalatore posizionato sotto il primo anello e la canna che si contorce sotto la spinta potente del pesciolino che ha gradito il trancio.
Stacco il segnalatore dal filo ed inizio il recupero di quello che penso essere un grosso serra, molto, ma molto arrabbiato. A momenti, quando salta fuori dall'acqua non lo sento e temo di averlo perduto, ma quando è in acqua la sua forza è davvero impressionante e dopo un concitato tira e molla durato qualche interminabile minuto, riesco a spiaggiare questo meraviglioso predatore da 3,5Kg.
Questa sarà senza ombra di dubbio una di quelle serate da ricordare e per questo ho voluto condividere le mie emozioni con tutti voi.




dani92

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Reply #82 on: November 17, 2011, 20:30:37
salve posso fare una domanda sull'innesco del trancio di cefalo?
ho innescato un trancio di cefalo che sarà su 150 grammi con una lunghezza di 15 cm circa solo che gli ami non riescono ad uscire fuori dalla carne perchè è abbastanza doppia...lo lascio cosi,va bene lo stesso?
l'amo è una misura 1


^DANIELEESPOSITO70^

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  • fino alla fine...
Reply #83 on: November 17, 2011, 20:34:14
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salve posso fare una domanda sull'innesco del trancio di cefalo?
ho innescato un trancio di cefalo che sarà su 150 grammi con una lunghezza di 15 cm circa solo che gli ami non riescono ad uscire fuori dalla carne perchè è abbastanza doppia...lo lascio cosi,va bene lo stesso?
l'amo è una misura 1
La punta degli ami deve stare fuori.
Devi bucare il trancio pima di chiudere con il filo elastico...
Daniele


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Reply #84 on: November 17, 2011, 20:39:43
Concordo con Daniele: la punta dell'amo deve fuoriuscire dal trancio, per due motivi.
Primo: per trattenere meglio il trancio stesso; secondo: per aumentare l'efficacia nella ferrata.
Detto questo ti consiglio di utilizzare ami più grandi e soprattutto in acciaio.


dani92

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Reply #85 on: November 17, 2011, 23:28:10
no ma il trancio lo regge perchè è trafitto solo che la carne è spessa e non riesce ad uscire fuori l'amo...non è sporgente ma si intravede la punta...che ne dite?
poi devo ferrare dopo la prima mangiata oppure aspetto la seconda o che quando scatta la frizione?


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Reply #86 on: November 18, 2011, 00:34:17
Usando ami di dimensione maggiore sarai facilitato nell'innesco del trancio, nonchè maggior penetrazione nella bocca del serra, qualora questo abboccasse al tuo boccone. Il serra non è un pesce che "assaggia" l'esca, ma si fionda a tutta velocità su di essa e la inghiotte senza pensarci due volte, ragion per cui non c'è bisogno di attendere molto per ferrare.


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Reply #87 on: May 10, 2012, 01:36:43
Finalmente dopo diversi mesi di assenza, sabato scorso sono riuscito a ritagliarmi una serata da dedicare alla pesca e così, dopo aver controllato lo stato delle mie attrezzature, telefono al mio “collega” pescatore per stabilire luogo ed orario per il ritrovo. Dal momento che è sabato e ne io, ne lui lavoriamo, decidiamo di partire un po’ prima per sfruttare il tramonto e così ci diamo appuntamento per le 17.00.
Purtroppo, avendo deciso la pescata all’ultimo momento, ci ritroviamo sprovvisti  del consueto trancio di cefalo, ma la voglia è talmente tanta che ci affidiamo alle esche tradizionali che per la serata saranno americano, bibi e coreano.
La spiaggia prescelta è quella di Gallipoli che è a circa dieci minuti di macchina da casa mia e grazie alla sua posizione ci offre un discreto riparo dal Maestrale. Il mare è mosso con l’ultimo frangente ad una sessantina di metri dalla riva; il vento è sostenuto, laterale, ma gestibile. Viste le condizioni del vento e del mare decido di utilizzare la seguente configurazione:
-   lenza madre in nylon da 0,30 con shock leader in multi fibra da 0,26;
-   calamento lungo 180cm di 0,50 con un unico snodo alto su entrambe le canne;
-   terminale lungo 50cm di 0,30 con un amo Tecnofish Reflex a becco del n. 4;
-   piombo a palla da 150gr.
Ho deciso di utilizzare il calamento con lo snodo alto per evitare di incagliare su qualche pietra che potrebbe essere stata scoperta dal moto ondoso, mentre la scelta del terminale corto è stata fatta per ridurre il più possibile il rischio di ingarbugliamento del terminale.
In queste condizioni è piuttosto difficile leggere i segnali dell’ascensore in quanto le onde ne confondono i movimenti, non evidenziando a dovere le possibili abboccate, pertanto ho optato per il tubicino agganciato direttamente sulla lenza madre:


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Sono le 22.30, la Luna Piena illumina a giorno l’arenile ed il vento inizia a diminuire d’intensità, ma il mare è ancora molto mosso. Per fortuna le correnti non hanno portato con se i giganteschi grovigli di alga, tranne qualche filamento di Posidonia che di tanto in tanto si attacca ai nostri ami.
Passano le ore, ma di pesce nemmeno l’ombra. Anche se ho tanta voglia di lanciare, decido innescare bibi e americano sullo stesso amo e di “appoggiare” la mia GREYS ad una trentina di metri per tentare qualche sarago di passaggio nella schiuma, e attendo di vedere qualche movimento del segnalatore che mi faccia ben sperare; dopo circa un quarto d’ora, noto una specie di molleggiamento del tubicino segnalatore, ma imputo al vento quel movimento ambiguo. Passano pochi istanti e con un movimento fulmineo, il segnalatore dapprima risale verso l’anello della canna per poi cadere per terra. Prendo la canna e do una ferrata decisa per staccare il piombo dal fondo e dare inizio al recupero, ma sento soltanto peso, tanto che penso di aver allamato qualche busta trasportata dalle onde, quando sento una bella testata che mi fa capire di aver a che fare con un pinnuto.
Il recupero dura pochi secondi, dal momento che avevo lanciato molto vicino a riva, ed alla fine scopro di aver pescato una bella signorina da 1,25Kg.



Palamito

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Reply #88 on: May 10, 2012, 08:10:15
Mi@@ia Luigi, complimenti, bella storia, alla fine hai aperto la tua stagione-pesca alla grande.....
così mi fai sperare in qualche eventuale cattura della regina visto che è la stessa spiaggia che pratico anche io....
oramai con la stagione invernale che è passata non ci speravo più di trovare spigole ancora a riva....
interessante l'idea del tubicino co lo starlite: ma quando non si stacca facilmente dal filo, non blocca, anche di poco la fuoriuscita del filo ?? magari dall'altra parte del filo si trova una bella orata, e questo pesce non deve sentire nessuna trazione quando prende il boccone,  e se lo porta più al largo prima di mangiarselo....


LEGGERE IL REGOLAMENTO


Mattè

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Reply #89 on: May 10, 2012, 20:09:14
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Mi@@ia Luigi, complimenti, bella storia, alla fine hai aperto la tua stagione-pesca alla grande.....
così mi fai sperare in qualche eventuale cattura della regina visto che è la stessa spiaggia che pratico anche io....
oramai con la stagione invernale che è passata non ci speravo più di trovare spigole ancora a riva....
interessante l'idea del tubicino co lo starlite: ma quando non si stacca facilmente dal filo, non blocca, anche di poco la fuoriuscita del filo ?? magari dall'altra parte del filo si trova una bella orata, e questo pesce non deve sentire nessuna trazione quando prende il boccone,  e se lo porta più al largo prima di mangiarselo....



Secondo me ti conviene inserire questo utilissimo segnalatore proprio subito dopo l' archetto del mulinello in modo da avere spazio sufficiente sino al primo anello. Inoltre da quello che ho capito non dovresti "attaccarlo" proprio alla lenza ma fare un taglio che ti permetta di "poggiarlo" in modo che, non appena il segnalatore sfiora il primo anello, cada!

Luigi complimentoni per la regina!!!
Ihihi, a proposito di buste: circa 2 settimane fa sono andato a pesca dalla spiaggia, a un certo punto la mia frizione parte, c'è qualcosa dall' altra parte che tira come un mulo O.o, non mi faccio prendere dal panico e inizio a gestire la situazione, gioco con la frizione e piano piano l' avvicino a riva, il mio amico salpa la "bestia" e grida "BUSTAAAAAAAAA"!!!
Al lancio successivo la frizione parte di nuovo la canna si piega e ricomincia la lotta! Questa volta la preda tirava in maniera molto più decisa, non può essere nuovamente una busta e' la volta buona!!! Serro la frizione e inizio a richiamare il filo, ma dall' altra parte c'è qualcosa che tira troppo forte, meglio lasciarlo stancare un pò, riapro leggermente la frizione e ricomincio a gestire la canna! Intanto la gente inizia a radunarsi intorno a me pensando: "chissà questo pirla cosa ha preso!" "guarda come tira!" "guarda come si piega la canna". Purtroppo dopo 5 minuti di lotta il mio amico salpa un bustone più grande di me!!! Che figura di mmmmmmmmxxxa!!! ;D
Quel giorno ovviamente non ho preso nulla, l' unica cosa buona è che ho ripulito il mare di circa 5 bustoni sperando che questi rifiuti non finiranno di nuovo in mare!!!

 ;D


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Reply #90 on: May 10, 2012, 20:53:49
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ma quando non si stacca facilmente dal filo, non blocca, anche di poco la fuoriuscita del filo ??

Non ho mai avuto problemi con questo segnalatore, perchè quando non si stacca da solo, si blocca all'altezza dal primo anello e può essere facilmente rimosso.

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Secondo me ti conviene inserire questo utilissimo segnalatore proprio subito dopo l' archetto del mulinello in modo da avere spazio sufficiente sino al primo anello. Inoltre da quello che ho capito non dovresti "attaccarlo" proprio alla lenza ma fare un taglio che ti permetta di "poggiarlo" in modo che, non appena il segnalatore sfiora il primo anello, cada!

 

Io il segnalatore lo posiziono a circa trenta centimetri dall'archetto perchè in questo modo posso controllare anche se la lenza va in bando. In questo caso la starlight evidenzia la pancia fatta dal filo, segno inequivocabile della lenza in bando a causa di un pesce allamato che sta puntando a riva oppure di scarroccio del piombo. Posizionare il segnalatore in prossimità dell'archetto, non ci farebbe notare quanto ho appena detto.


stefanone

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Reply #91 on: June 05, 2012, 12:55:12
Grande Luigi!sebbene fosse da tanto tempo che non andassi a pesca, vedo che le tue abilità non cessano di produrre i loro frutti!per quanto mi riguarda se tutto va bene dovrei andarci venerdi, non sto nella pelle!è troppo tempo che manco dal mio amato mare!ancora a complimenti!Ps: sbaglio o ti vedo dimagrito?A presto!


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Reply #92 on: July 16, 2012, 08:47:22
Venerdì 13 Luglio 2012.
Mentre gli ultimi bagnanti si apprestano a far rientro nelle loro case, noi siamo già in spiaggia a perlustrare la zona; lo scenario che si presenta ai nostri occhi è quello tipicamente estivo, con mare piatto ed assenza quasi totale di vento. Notiamo un innocuo tappeto di alga che si estende nei primi due o tre metri del sotto riva e qualche piccolo cumulo di posidonia quà e la’ sulla battigia, segno che lo scirocco dei  giorni scorsi deve aver rimescolato il fondale.
Senza perdere tempo preparo le mie due canne come segue:
-   Black Fury con paternoster da 1,80mt e due terminali dello 0,20: quello basso da 1.5mt e quello alto da 60cm con due ami Beck del n. 4; innesco bibi su entrambi gli ami e lancio.
-   Greys con calamento e terminale per serra; innesco il trancio di cefalo, ma con una variante rispetto alle altre volte; per rendere più invitante il boccone decido di non eliminare la coda del cefalo esca, quindi ci metto il polistirolo all’interno, lo arrotolo a mo’ di sigaro con la carne fuori e la pelle all’interno, lo rassodo con diversi giri di filo elastico e lo lancio.

La Black Fury, sebbene l’ascensore non dia segnali di abboccata, viene controllata ogni dieci o quindici minuti per verificare lo stato delle esche e nel caso sostituirle, mentre la Greys viene controllata con una frequenza minore, più o meno ogni ora. Passano all’incirca un paio d’ore da quando abbiamo iniziato la nostra battuta, ma i carnieri sono ancora vuoti e così, ripensando a quelle alghe nel sotto riva, decido di sostituire i terminali della Black Fury con altri identici, ma flotterati: il risultato purtroppo non cambia. Oltre al bibi provo anche con americano e coreano, ma anche questi tentativi hanno un esito negativo.
Ad un certo punto, inaspettatamente, sentiamo dei tonfi in acqua e scopriamo che diversi cefali saltellano a pochissimi metri dalla battigia. Questo mi fa ben sperare sulla presenza del “predatore” nei paraggi, infatti, non passano che una manciata di minuti da quell’episodio e parte la frizione del mio Super Ultegra!!!
Corro verso la canna a rimuovere il segnalatore, che nel frattempo ha terminato la sua corsa sotto l’ultimo anello, e mi appresto a recuperare la lenza. Il “pesce” è estremamente combattivo e continua a guadagnare metri su metri. Pur consapevole del rischio che corro, stringo leggermente la frizione per arginare la sua fuga, ma il “pesce” continua a guadagnare il largo.
Non posso più aspettare ed inizio a recuperare lentamente, ma in modo deciso; la Greys si piega in maniera paurosa, tanto che temo di perdere la mia preda qualora gli ami non avessero fatto il loro dovere, poi il pesce inizia a saltare fuori dall’acqua; uno, due … tre salti di quello che ora so benissimo essere uno stupendo esemplare di pesce serra.
Ormai è stremato dal combattimento, ma continua a lottare e negli ultimi metri inizia a nuotare parallelamente alla battigia prima di essere definitivamente spiaggiato. Gli ami hanno fatto egregiamente il loro lavoro, tant’è vero che il serra li ha ingoiati entrambi attaccando l’esca dalla coda.
Che predatore fantastico questo pesce serra da 3,5Kg!!!




Di seguito la foto del terminale prima e dopo il combattimento con il serra.

PRIMA

DOPO


Palamito

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Reply #93 on: July 16, 2012, 12:05:26
Ti faccio i miei complimenti SurfMaster bellissima preda, dove l'hai presa ?
Alla spiaggia di Gallipoli?
Io ci ho fatto la notte domenica pescando con le sarde, ma niente.

 

Stasera ci riprovo pescando con il vivo(agugliette che ho visto che in zona ci sono)... speriamo bene
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Reply #94 on: September 04, 2012, 08:41:37
Per me, andare a pesca in solitaria, non è il massimo, ma se l’alternativa è quella di saltare la pescata, beh … va bene lo stesso!!! Purtroppo l’amico con cui vado solitamente a pesca, a causa di un impegno lavorativo, questa settimana non potrà venire con me, quindi mi tocca andarci da solo. Carico la mia attrezzatura in macchina, un rapido passaggio dal mio negoziante per acquistare l’esca e mi avvio verso lo spot prescelto per la serata. I venti di forte Tramontana dei giorni scorsi hanno contribuito a rinfrescare l’aria, tant’è vero che appena sceso dalla macchina sono costretto ad indossare una felpa.

La spiaggia è deserta, sembra quasi lo scenario di una fredda notte invernale anche se siamo solo a fine Agosto! Ho l’imbarazzo della scelta su dove posizionare le mie due canne e così, aiutato dalla luce della Luna Piena, cerco di studiare il profilo della battigia per individuare il punto migliore dove fermarmi. Scorgo una conca compresa tra due punte a circa duecento metri sulla mia sinistra e mi appresto a raggiungerla per piazzarvi i miei due picchetti. Il mare è calmo ed il silenzio è rotto soltanto dall’onda di risacca e da qualche alito di vento proveniente dalle mie spalle. Visto il periodo e le condizioni meteo marine propizie per tentare di incuriosire qualche mormora, sulla Black Fury decido di usare un paternoster con due terminali dello 0,20 ed amo Aberdeen del n. 6; la Greys, invece, è armata con il “solito” sistema ed un bel trancio di cefalo rivoltato e sgallato.

La serata procede con molta calma e senza particolari colpi di scena; di tanto in tanto qualche piccola mormora cede alla tentazione di assaggiare l’americano, ma viene prontamente slamata e liberata. L’aria frizzante e la solitudine favoriscono l’abbraccio di Morfeo, anche se cerco di resistere sveglio e vigile perché con tutto quello che si sente in giro non si può star tranquilli, ma nonostante la buona volontà mi addormento. Avrò dormito circa un quarto d’ora quando un rumore proveniente dalle mie spalle mi fa svegliare; probabilmente avrò sognato o sarà stato un rumore proveniente dalla statale poco distante dalla spiaggia, ma per sicurezza faccio un giro di perlustrazione e vado a dare un’occhiata anche alla machina per accertarmi che sia tutto a posto. Mentre ritorno verso la mia postazione, non riesco a scorgere il segnalatore di abboccata posizionato sulla Greys e man mano che mi ci avvicino vedo sempre più chiaramente la curvatura del cimino. Aumento il passo per raggiungere più velocemente la canna che vibra sotto i colpi possenti del pesce che ha gradito il trancio di cefalo. Ancor prima di prendere la canna in mano so di avere a che fare con un serra e la mia ipotesi viene confermata quando, dopo una leggera ferrata, lui fa un salto che grazie alla Luna Piena riesco a vedere chiaramente. A questo salto ne seguiranno altri intervallati da fughe e testate che il mio Super ULTEGRA riuscirà a contrastare egregiamente e così, dopo una manciata di minuti, questo stupendo serra da 2,4Kg raggiunge la riva e viene spiaggiato senza particolari problemi, dato che ha ingoiato entrambi gli ami nascosti nel trancio.



Santuzzu

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Reply #95 on: September 04, 2012, 08:53:42
Io in solitaria ed in posti sperduti non so pescare, sto troppo in guardia che mi passa anche la voglia..

Infatti di solito vado con amici o parenti, e quando son proprio solo vado in spot dove so di trovare almeno qualcuno..

Purtroppo molti dei migliori spot qui sono vittima di scene strane, dove vai per andare a pescare e ti trovi in " Acque strane " nonostante tutto complimenti per la buona volontà, che nonostante eri solo non ti sei tirato indietro ed almeno sei stato premiato.. 
Rispetta il mare... lui ti rispetterà!

Crederci sempre, quando meno lo si aspetta, Zac e via di frizione!


stefanone

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Reply #96 on: September 04, 2012, 09:39:42
Accidenti Luigi,e' da un po' che non davo un' occhiata ai tuoi report,ma continui ad essere una macchina cattura serra!davvero complimenti!!sei stato anche coraggioso ad andare da solo,io non l' avrei mai fatto!questo la dice lunga sull' amore per questo sport che sa sempre e comunque ricompensare ogni sacrificio e ogni fatica!
Ancora complimenti!


Gias

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Reply #97 on: September 04, 2012, 12:48:00
Complimenti per le catture!!!! ;D


Io sono solito andare in solitaria, visto che i miei compagni di pesca a causa dei lavoro ed orari differenti non sono sempre disponibili. Purtroppo la voglia a me non passa ed anche se tutte le mattine mi alzo alle 4:00 il venerdi notte(di solito) lo passo in spiaggia fino all'alba. Ammetto che le prime volte ero un po "pensieroso" sul fatto di restare solo, ma poi con un minimo di organizazione mi sono abituato, anche perchè le mie sono zone abbastanza tranquille.
"Sulla riva del mare è scritta la storia della vita che si rinnova di continuo, come le onde che cancellano le impronte sulla sabbia oppure vi lasciano nuovi oggetti venuti da chissà dove."
Romano Battaglia, Notte infinita


Santuzzu

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Reply #98 on: September 04, 2012, 13:10:27
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ma poi con un minimo di organizazione mi sono abituato..

Ma cosa intendi per un pò di organizzazione? piacerebbe anche a me certe volte andar solo....
Rispetta il mare... lui ti rispetterà!

Crederci sempre, quando meno lo si aspetta, Zac e via di frizione!


Gias

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Reply #99 on: September 04, 2012, 15:12:48
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ma poi con un minimo di organizazione mi sono abituato..

Ma cosa intendi per un pò di organizzazione? piacerebbe anche a me certe volte andar solo....
Ciao Santuzzo,
io intendo che molto spesso passo sopra le mie ansie a rimaner da solo a spiaggia, visto che la volgia di andare è più forte; poi mi organizzo  in modo che porto tre telefoni in modo che possa cercare aiuto anche se "qualcuno " vorrebbe farmi visita, la spiaggia che frequento è molto ampia ed io mi porto sempre qualche paletto in più che sta messo vicino alla mia postazione, poi  è frequentata nella parte della scogliera da coppiette, lascio sempre la macchina dove posso vederla e cose del genere, infine anche se da poche persone è esmpre abitato anche d'inverno. Comunque resta il fatto che d'inverno non vado a passar la nottata per via del freddo e di qualche acciacco, magari vado verso le una più o meno. Infine anche se in lontanaza vi è quasi sempre qualche altro pescatore, magari di polipi sulla scogliera e di tanto in tanto ci "illuminiamo" con il lampeggiante della lampada frontale. Se ti può essere d'aiuto ti puoi costruire una bella luce con un faro di auto preso allo sfascio  che di luce ne fà tanta. A me non piace avere troppa luce intorno quando pesco.
Sicuramente è del peso in più che porto dietro, ma siccome mi sono anche costruito un carrellino con motore non mi importa del peso.

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Purtroppo molti dei migliori spot qui sono vittima di scene strane, dove vai per andare a pescare e ti trovi in " Acque strane "
  Cosa intendi con questa frase?

"Sulla riva del mare è scritta la storia della vita che si rinnova di continuo, come le onde che cancellano le impronte sulla sabbia oppure vi lasciano nuovi oggetti venuti da chissà dove."
Romano Battaglia, Notte infinita


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