Quest'anno la stagione estiva è stata piuttosto avara sul piano delle catture, ma quando arriva il venerdì il virus della pesca accentua i suoi sintomi e così basta una rapida occhiata al meteo ed una telefonata al mio amico Luca per organizzare la serata; decidiamo esche e spot e ci diamo appuntamento per le 20.30 alla volta di Gallipoli.
Oramai gli stabilimenti balnerari che colonizzavano i nostri arenili sono stati smontati e le spiagge che sino a qualche tempo fa erano meta prediletta di bagnanti e giovani festosi, sono ritornate come di consueto a disposizione di noi pescatori. Anche i fari che illuminavano a giorno gli stabilimenti sono stati spenti e grazie anche all'assenza della Luna, il mare si presenta come un'enorme distesa nera.
Il Maestrale è piuttosto sostenuto e soffia laterlamente rispetto alla nostra postazione, ma il mare è calmo eccetto per l'onda di risacca che si frange con ritmo regolare sulla battigia.
L'esca che abbiamo portato con noi in spiaggia, questa settimana, è di ottima qualità: bibi e americano come esche "standard" e trancio di cefalo fresco per invogliare qualche serra di passaggio.
Sono indeciso sul tipo di calamento da utilizzare sulla mia Black Fury: long arm o pater noster? Opto per quest'ultimo ed utilizzo due terminali in nylon dello 0,25 con ami a becco d'aquila del n. 4 su cui innesco bibi in alto ed americano in basso. Sulla GREYS non ho dubbi: classico long arm con terminale per serra su cui innesco un trancio di cefalo rivoltato.
Dopo circa mezz'ora che le mie esche sono in acqua noto un movimento ambiguio dell'ascensore posizionato sulla mia Black Fury e così decido di recuperare per controllare l'esca che è stata completamente ripulita! Probabilmente sarà stata opera della minutaglia che grazie alle generose dimensioni degli ami non ha avuto difficoltà ad evitarli e così replico l'innesco, ma con una variante: bibi in alto ed un piccolo pezzo di cefalo in basso che, per evitare di perdere durante il lancio, rassodo sull'amo con qualche giro di filo elastico.
Passano pochi minuti ed il mio ascensore questa volta fa un balzo piuttosto marcato, ma decido comunque di resistere alla tentazione di recuperare immediatamente ed attendo la seconda "mossa" del pinnuto, mossa che non tarda ad arrivare in quanto dopo pochi istanti l'ascensore inizia a scendere pian piano verso terra, segno inequivocabile che il pesce ha deciso di puntare a riva.
Ferro ed inizio a recuperare la lenza, ma non riesco a percepire alcuna reazione dall'altro capo del filo, sinchè due poderose testate mi fanno capire di che pasta è fatto il mio avversario e, senza farmi prendere dal panico, inizio un recupero dolce, ma deciso, tenendo sempre in tensiore il filo per evitare che il pesce possa slamarsi e così tra fughe e testate in pochi minuti riesco a spiaggiare una splendida spigola da 1,2Kg.
Incredibile: tra il bibi e la strisciolina di cefalo la signorina ha preferito il bibi!!!
Foto di rito, innesco e rilancio.
Dopo circa un'ora dalla mia cattura Luca spiaggia una bella mormora e questo fatto mi porta a pensare che, se ci sono le mormore in giro, i serra non ci sono, ma mi sbagliavo di grosso perchè nemmeno il tempo di terminare il pensiero e sento una frizione gracchiare. Mi volto verso la mia GREYS e vedo il segnalatore posizionato sotto il primo anello e la canna che si contorce sotto la spinta potente del pesciolino che ha gradito il trancio.
Stacco il segnalatore dal filo ed inizio il recupero di quello che penso essere un grosso serra, molto, ma molto arrabbiato. A momenti, quando salta fuori dall'acqua non lo sento e temo di averlo perduto, ma quando è in acqua la sua forza è davvero impressionante e dopo un concitato tira e molla durato qualche interminabile minuto, riesco a spiaggiare questo meraviglioso predatore da 3,5Kg.
Questa sarà senza ombra di dubbio una di quelle serate da ricordare e per questo ho voluto condividere le mie emozioni con tutti voi.