il tuo 3d è molto interessante per me: cerco il dentex da anni (dalle mie parti, i periodi migliori per insidiarlo sono quelli primaverili e autunnali), su spot dalle pareti a picco, prossimi a punta campanella (zona c della riserva marittima), dove il fondale va subito da un minimo di -20 m a – 80/100 m.
permettimi, quindi, di aggiungere alle informazioni che chiedi l’ illustrazione della mia tecnica di pesca, in modo da confrontarmi con te.
non uso la teleferica ma monto sul nylon in bobina, il sufix tritanium 0,40, un galleggiante piombato per muggini, la cui corsa è fermata da stopper in gomma (quello superiore è posto ad una distanza dalla girella che varia in base alla batimetria).
il finale è fatto da 2 m di mustad ayaka black power 0,60, su cui monto due jaguar 528 r 3/0, il primo fisso (lo inserisco all’inizio della pinna dorsale del pesce esca).
invece, non fisso il secondo (inserito alla fine della pinna dorsale), ma lo blocco sul finale col pennel rig.
in questo modo, posso variarne la distanza dal primo in base alle dimensioni dell’esca, senza dover rifare il finale.
non uso il cavetto d’acciaio, come alcuni fanno, perché il dentice è un predatore sospettoso, non è istintivo come il serra. questo potrebbe sembrare una contraddizione, se si considera l’uso del finale di colore nero, ma, “per vender cara la pelle”, il dentex più che sulla vista fa affidamento sulle sensazioni “tattili”. infatti, saggia più volte l’esca prima di ingoiarla, un po’ come l’orata.
eccoti in foto i miei materiali e la mia paratura.
tu come ti comporti?
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