I LAGHI DELLA SILA

PESCA IN CALABRIA SILA LAGHI FIUMIAl viaggiatore che percorra le alte vallate della Sila, immenso altopiano nel cuore della Calabria, capita più volte di avvistare splendidi specchi d’acqua perfettamente integrati nel territorio. In realtà si tratta di bacini artificiali, il più vecchio dei quali, il Lago dell’ Ampollino, non ha neppure 80 anni. Oggi sono cinque gli invasi artificiali che contribuiscono a rendere così vario e suggestivo il paesaggio della Sila, tutti e quattro così ben inseriti da sembrare laghi naturali. All’inizio del secolo scorso, l’ingegnere Angelo Omodeo compì i primi studi per lo sfruttamento delle potenzialità idroelettriche silane, proseguendoli e integrandoli con i risultati di ricerche successive, sino a concepire, verso il 1911, un sistema di impianti interconnessi. Tale sistema prevedeva la creazione di quattro centrali idroelettriche, che dovevano utilizzare le acque del Neto (fiume sfociante nello Ionio) e dei suoi affluenti Garga, Arvo e Ampollino.

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Lo schema generale fu approvato e varato soltanto nel 1919, dopo la “Grande Guerra”, e i laghi artificiali calabresi furono realizzati in due fasi successive.

Il Bacino dell’ Ampollino venne creato tra il 1923 e il 1927, sbarrando il fiume omonimo alla stretta di Trepidò con una diga a gravità, a pianta arcuata, alta 26 metri, sicché ne risultò un invaso con una capacità totale di 67 milioni di metri cubi, un perimetro di 26 km e una lunghezza di circa 9 km.PESCA IN CALABRIA SILA LAGHI FIUMI
Il Lago Arvo, realizzato tra il 1927 e il 1931, copre l’alta valle del fiume omonimo, sbarrata a Nocelle Soprana con una diga alta 21,5 metri; ha una capacità totale di 83 milioni di metri cubi, un perimetro di 24 km e una lunghezza di 8,7 km. I bacini dell’ Arvo e dell’ Ampollino comunicano mediante una condotta forzata in galleria, che fa sì che l’acqua utile dell’Arvo non superi i 67 milioni di metri cubi. Più recentemente si sono aggiunti il Lago di Cecita e quello di Ariamacina. Il primo, circondato da una fitta foresta di faggi e pini larici, è stato creato nel 1951 sul corso del Mucone, che percorre l’omonima vallata, sbarrata a occidente con una grande diga ad arco-gravità, lunga 166 metri e alta 55, e riempita con un lago della capacità massima di 108 milioni di metri cubi, un perimetro di 46 km e una lunghezza di 7,5 km. Il secondo, della capacità di 4 milioni di metri cubi, è stato creato nel 1955 sull’alto corso del Fiume Neto, in una conca piatta circondata dai più elevati rilievi silani. Le varietà di pesce che vi si trovano sono : Trote, Carpe, Triotti, Persico e anche Carassi . Immenso altopiano coperto di boschi e radure, la Sila si estende per oltre 150.000 ettari nel cuore della Calabria. Morfologicamente è un altopiano circolare, solcato da una serie di valli alternate a morbide dorsali montuose, comunemente suddiviso in tre settori: Sila Greca, Sila Grande e Sila Piccola. La Sila Greca è interessata dalla presenza di numerosi centri grecanici, situati lungo le pendici collinari ai confini settentrionali dell’altopiano. Tali centri, di piccola e media dimensione, hanno una vocazione storico-culturale che li inserisce perfettamente nel contesto territoriale, caratterizzato dalla coltivazione dell’ulivo e della vite.

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La Sila Grande si estende a sud dei corsi dei fiumi Trionto e Mucone, fino alle valli del Savuto e dell’ Ampollino. Essa rappresenta il cuore geografico dell’altopiano, dove le foreste di conifere si susseguono a perdita d’occhio, intervallate soltanto da grandi praterie che illuminano il fondo delle conche fluviali.

PESCA IN CALABRIA SILA LAGHI FIUMINel suo centro la Sila Grande è caratterizzata da conche racchiuse tra rilievi selvosi, oggi occupate dai citati bacini artificiali: il Cecita, l’Arvo, incastonato in una superba cornice di foreste, l’Ampollino e i piccoli specchi d’acqua del Votturino e di Ariamacina, tutelato da una riserva naturale, all’ombra dell’incombente Monte Volpintesta (1.730 m).

A sud dei corsi del Savuto e dell’Ampollino si estende la Sila Piccola che forma un arco convesso a partire dalla Val di Tacina (la più bella e incontaminata tra le valli silane), a est, fino a raggiungere la Valle del Savuto, a ovest.

Questo territorio è protetto dal Parco Nazionale della Calabria, articolato in più nuclei, due dei quali sono proprio la Sila Grande e la Sila Piccola.

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L’ambiente più rappresentato è la foresta, di essenze varie come il faggio e l’abete, ma con predominanza del tipico pino laricio, o silano, simbolo botanico della zona. Il pino laricio, presente anche in Sicilia, Corsica e in Toscana, un albero che raggiunge talvolta età venerande e dimensioni eccezionali, popola con formazioni pure (Fossiata, Gallonane), o in associazione con il faggio (Paleparto, Botte Donato, Montenero) o con il faggio e l’abete bianco (Val di Tacina, Gariglione), l’intero altopiano. In località Fallistro ci sono gli esemplari più imponenti, i cosiddetti “Giganti della Sila”: cinquantatré piante, assieme a cinque aceri montani, di circa 450 anni d’età. Diffusissimo è anche il faggio, che in alcuni casi forma splendide foreste pure, come sul Monte Mancuso o sul Monte Condrò. La fauna della Sila, un tempo ricchissima, è oggi ridotta sia come numero di specie rappresentate sia come numero di esemplari.

PESCA IN CALABRIA SILA LAGHI FIUMIIl lupo annovera qui, tuttavia, un branco tra i più numerosi d’Italia, che conta una trentina di capi. Tra gli ungulati figurano il capriolo, geneticamente contaminato dalle immissioni di esemplari provenienti da altre regioni, il daino e il cervo, reintrodotti dall’uomo. Nei grandi tronchi cavi degli alberi più vecchi hanno la loro tana martore e gatti selvatici; molto diffusi lo scoiattolo, il ghiro e il cinghiale. Alcune lontre popolano ancora le rive di alcuni affluenti del Lago di Cecita. Anche gli uccelli sono ben rappresentati, con specie importanti come l’aquila reale e il capovaccaio, sebbene il loro avvistamento non sia facile; altri rapaci presenti sono il biancone, l’astore e il gufo reale, specie rara di cui è accertata la nidificazione; lo stesso può dirsi del picchio nero. Il Lago di Cecita è diventato, invece, luogo di richiamo per molti uccelli acquatici, in primo luogo anatidi e ardeidi (aironi), che svernano, e in alcuni casi nidificano, sulle sue rive.

COME ARRIVARE

DA Cosenza si prende la statale 107 per Crotone; per il Lago di Cecita, giunti a Camigliatello Silano, si prende verso nord la SS177 (12 km); per il Lago di Ariamacina, giunti a Neto Valente, si prende la provinciale che costeggia la sponda nord del lago (5 km); per il Lago d’Arvo, giunti Stazione San Nicola Mansio, si prende verso sud
per San Nicola Mansio, oltre il quale si raggiunge la riva nord del bacino (12 km); il Lago dell’Ampollino si raggiunge dal Lago d’Arvo (SS108 e 179) o sempre dalla SS107 svoltando a sud sulla 108 una volta giunti a San Giovanni in Fiore.

PESCA NEI LAGHI FIUMI DELLA SILA

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Di admin

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