LE ESCHE DEL SURFCASTING – BEACH LEGERING

Nel surfcasting vengono impiegate diverse esche la cui validità dipende da una serie di fattori, tra cui sono preponderanti lo stato di agitazione del mare e la probabile preda che si va a ricercare. Il massimo del rendimento tra le esche generiche si ottiene dalla sardina, il cui richiamo elevato da ottobre a dicembre, quando l’acqua si rivela un ottimo conduttore di odori. Particolarmente efficace risulta l’utilizzo del filetto di sardina avvolto attorno a un amo a gambo lungo del n. 4 e assicurato ad esso con uno spezzone di filo elastico. Un’altra tecnica che ben si adatta al surfcasting è il muggine , che si prepara in filetti come la sardina: grazie al grasso che si scioglie lentamente costituisce un richiamo eccezzionale per l’olfatto di numerosi predatori.
Esca specifica per il surfcasting è la cicala di mar, ideale in condizioni di mare poco mosso., quando questo crostaceo riesce ad accattivarsi la fiducia di numerosi sparidi.

LE ESCHE SURFCASTING

LE ESCHE DEL SURFCASTING ESCA AMERICANONel Surfcasting, come nel Beach Legering, le esche che possiamo utilizzare sono moltissime e la maggior parte reperibili nei negozi specializzati ed altre direttamente nei luoghi di pesca. Molto importante è conoscere bene il luogo dove vogliamo andare a pescare e le specie presenti in maggior quantità. Un posto di primaria importanza lo detengono sicuramente i vari tipi di Anellidi (Arenicola, Americano, Coreano, ecc) ma sicuramente altrettanto importanti sono le esce più classiche come la Sarda utilizzata moltissimo soprattutto nel periodo invernale. Vediamo i diversi tipi di esche, le loro caratteristiche e il loro impiego per cercare di ottenere degli ottimi carnieri.

MURIDDU

LE ESCHE DEL SURFCASTING ESCA MURIDDUVerme di allevamento robusto ed efficace, utilizzato soprattutto nella cattura di mormori. Viene venduto in scatolette da dieci vermi cada una. Viene innescato nell’amo tramite l’ago che consente un innesco semplice e veloce.

AMERICANO

LE ESCHE DEL SURFCASTING ESCA AMERICANOVerme molto robusto e ricco di sangue, per la sua resistenza al lancio è particolarmente indicato per la pesca a mediae lunga distanza. Viene venduto in scatolette di polistirolo e si trasporta e mantiene molto bene. Per quanto riguarda l’innesco, l’uso dell’ago è indispensabile. Nel caso lo volessimo spezzare in due, per ottenere due bocconi, è necessario preventivamente effettuare due piccole strozzature con del filo elastico e poi tagliare nel mezzo. Eviteremo quindi che vada perduto il suo sangue. Viene utilizzato nella cattura di MORMORE, SARAGHI, ORATE, SPIGOLE e OMBRINE.

ARENICOLA

LE ESCHE DEL SURFCASTING ESCA ARENICOLASicuramente è il verme più usato dagli amanti del Surfcasting. Viene utilizzata in situazioni di mare poco mosso. Durante la stagione estiva rappresenta l’innesco che più di ogni altro garantisce un buon carniere di Mormore. Viene venduta in vasche di polistirolo ed è possibile trasportarla e conservarla a lungo. Per far questo è però necessario tenerla ad una temperatura costante intorno ai 14°-18°, evitare sbalzi di temperatura e cambiare l’acqua di mare circa 2-3 volte alla settimana. L’innesco deve essere eseguito con l’apposito ago, prendendola dalla testa e facendo molta attenzione a non spezzarla.Eccezionale nella cattura di Mormore, Saraghi, Orate e Spigole.

CORDELLA

LE ESCHE DEL SURFCASTING ESCA CORDELLAVerme piuttosto lungo e voluminoso, viene venduto solo nella stagione primaverile ed estiva, si conserva ad una temperatura di circa 20°-25°. E’ molto pratico da trasportare, dato che non necessita di borse frigo resistendo anche ad altre temperature. Viene usato generalmente a pezzi e se innescato con una piccola porzione di arenicola, in certe situazioni risulta efficacissimo, specialmente nella cattura di Saraghi e Orate.

COREANO

LE ESCHE DEL SURFCASTING ESCA SALTARELLO COREANOVerme molto resistente e vivace, detiene un posto in primo piano soprattutto nella tecnica del Beach Legering. Viene venduto in pratiche scatole di cartone, si conserva bene in frigorifero. Il suo innesco è molto semplice e può essere effettuato indifferentemente con l’ago a ciuffo.  Va innescato solo per pochi centimetri e a partire dalla testa, intero, lasciando un lungo scodinzolio libero dall’amo. Molto efficace nella pesca alle SPIGOLE, ORATE e SARAGHI.

IL VIVO

LE ESCHE DEL SURFCASTING ESCA VIVOL’innesco dell’esca viva è spesso una carta vincente . Il vivo merita sicuramente un discorso a parte, ma in linea generale segue le stesse linee guida dei grandi inneschi. Quì però la gestione diviene leggermente piu difficoltosa, anche se a volte è l’unico modo per portare sui nostri ami la preda da record. Tutti pesci, (non solo pescetti) sono idonei ed utilizzabili, dal muggine alla mormora, passando per tutte le possibili varianti intermedie. Spigole, barracuda, serra, lecce e… ricciole non si faranno certo sfuggire l’occasione di un pesce in difficoltà tra i flutti provare per credere.

TREMOLINA

LE ESCHE DEL SURFCASTING ESCA TREMOLINA

Piccolo verme molto delicato e assai ricercato da molti pesci. Reperibile sia nostrale che d’importazione, il suo impiego presenta qualche difficoltà per la poca resistenza al lancio. E’ quindi indicato per la pesca a corta distanza. Va innescato a ciuffo, senza parsimonia. E’ consigliabile, in questo caso, l’uso di canne particolarmente leggere e ad azione molto morbida. Esca molto efficace nella cattura di Cefali, Mormore, Spigole e Orate

VERME DI RIMINI

LE ESCHE DEL SURFCASTING ESCA VERME DI RIMINI

Verme di grosse dimensioni caratterizzato da una forte luminescenza. Viene innescato a pezzi cominciando a tagliarlo dalla coda. In questo modo vivrà più a lungo. Particolarmente consigliato in situazioni di mare mosso e per la cattura di grossi pesci (Spigole, Occhiate, Saraghi) Deve essere innescato con l’ago e si devono utilizzare ami in acciaio abbastanza grossi.

BIBI

LE ESCHE DEL SURFCASTING ESCA BIBIIl bibi è un verme, anche piuttosto grosso, della famiglia dei Sipunculidi. Si presenta come un grissino con la pelle rivestita di una cuticola quadrettata. Trasparente da giovane, bruno scuro da adulto. L’interno è pieno di un liquido trasparente che tende a fuoriuscire nell’innesco. Cresce anche oltre il mezzo metro e rappresenta un’esca micidiale dalla spiaggia, soprattutto per Saraghi, Orate e Ombrine. Gli ami adatti sono a curvatura larga, tipo gli Aberdeen, e con un piccolo anello per favorire l’innesco. Si trovano in commercio sia sfusi che in confezioni.

LA SARDA

LE ESCHE DEL SURFCASTING ESCA FILETTO SARDAE’ senza dubbio l’esca per eccellenza del Surfcasting, ottima da usare nel periodo OTTOBRE-DICEMBRE. La lunghezza giusta è intorno ai 12 cm, in modo da poterla innescare intera o a filetti. Il filetto di sarda è il modo più utilizzato: si dispone la sardina su un piano e con un coltello si ottengono due filetti di circa 6cm a partire dalla coda. Si buca con l’amo la parte più larga e si dispone l’amo longitudinalmente al filetto con la punta verso fuori (esterna al filetto). Si accosta il filetto e l’amo intorno ad un ago da innesco con la carne verso l’esterno (più usato per via dell’odore) oppure con la pelle verso l’esterno (ottimo soprattutto al tramonto per via del riflesso che lo fa sembrare un pescetto in difficoltà). Con l’uso del filo elastico, si avvolge il tutto creando un rotolo molto resistente, con la punta dell’amo che sporge fuori. Fatto questo si sfila l’ago. Una variante prevede un galleggiantino di balsa da mettere nel filetto. Questo tipo di innesco è micidiale con tutti i predatori, dal grongo al saraghetto o per la famigerata spigola. L’amo deve essere a curva stretta e con gambo lungo della misura minima del n. 4 in modo da facilitare l’ingoio. Il terminale migliore è lo short alto di diametri non troppo bassi (minimo 0.26). Se il mare è mosso invece si usano ami storti, perché il pesce mangia a strappo e difficilmente ingoia. Il terminale migliore in questo caso è il Pater-noster con braccioli dello 0.40 di una lunghezza massima di 30-35 cm.  Altro tipo di innesco si ottiene tagliando la testa e infilando da qui un ago da sarda che facciamo fuoriuscire dalla coda. Fatto questo si aggancia il finale alla clips e si tira l’ago che trascinerà il filo fuori dalla coda. Si fa così entrare il gambo dell’amo nella polpa e si fa il nodo introno alla cosa con il finale. Si lega infine il capo libero alla girella del trave.

IL CANNOLICHIO

LE ESCHE DEL SURFCASTING ESCA CANNOLICCHIO

Ottima esca soprattutto nel periodo primaverile quando il mare è poco mosso. Il colore della sua carne è bianca e per ciò rappresenta un ottimo richiamo dei pesci. Per eseguire l’innesco bisogna prima togliere il guscio. Si innesca come se fosse un verme con l’aiuto dell’ago e del filo elastico per renderlo più resistente in fase di lancio. Molto gradito da Mormori, Orate e Saraghi. Possono essere acquistati nei negozi specializzati oppure reperibili direttamente nelle spiagge.

FASOLARE

LE ESCHE DEL SURFCASTING ESCA FASOLAREDetta anche “lingua rossa”. è un bivalve racchiuso in una grossa conchiglia con all’interno appunto una lingua rossa. E’ molto robusta ed è gradita da qualsiasi sparide, ma anche dalla Spigola e dall’Ombrina.

Ha un sapore fortissimo, ed è quindi da utilizzare prevalentemente con mare mosso.  Si innesca privandola delle valve e nascondendo l’amo storto nelle sue carni  che possono anche essere sezionate. Ottima per tutto il periodo dell’anno, è però difficile da trovare.

IL GRANCHIO

LE ESCHE DEL SURFCASTING ESCA GRANCHIOE’ sicuramente una delle esche migliori in quanto esca universale. E’ reperibile molto facilmente soprattutto nel bagnasciuga o negli scogli. L’innesco è molto semplice: si fa passare l’amo tra le due giunture delle zampe laterali dopo aver tolto le chele oppure si può innescare senza alterare il granchio sotto il carapace longitudinalmente. In questo caso la punta dell’amo andrà a finire in vicinanza della bocca del granchio. Con il filo elastico si effettuerà poi una levatura dell’amo e del carapace insieme orizzontalmente, stando attenti a lasciare le due zampe da una parte e le altre due zampe dall’altra. Molto resistente al lancio è un’esca molto gradita alle Orate ma anche ai Mormori e Spigoli di qualsiasi dimensione.  Preferibile usare questo tipo di esche su montature “Long Arm “

LA MURICE

LE ESCHE DEL SURFCASTING ESCA MURICE

Specie di lumaca contenuta in un guscio molto duro molto utilizzato soprattutto nella cattura di Saraghi ed Orate. Esca molto robusta viene innescata direttamente nella spiaggia rompendo con una pietra il guscio. Generalmente viene usato un amo storto n°1 nel piede (ovvero la parte più dura della murice) e nascondendo poi la parte più morbida. E’ un’esca molto dura e quindi resistente all’attacco dei granchi. Viene utilizzata generalmente nel “Long Arm basso” che darà grande mobilità al tutto e farà lavorare il murice sul fondo.

L’ OLOTURIA

LE ESCHE DEL SURFCASTING OLOTURIAViene anche chiamate “cazzo di mare”, vive vicino agli scogli ed assomiglia ad un cetriolo di colore nero. Per innescarlo occorre aprirlo, togliere il dentro e con un coltello molto affilato staccare la parte bianca, molliccia che vediamo al suo interno. Una volta staccata prepareremo dei bocconi che saranno irresistibili per Saraghi ed Orate.

IL PAGURO

LE ESCHE DEL SURFCASTING ESCA PAGUROEsca facilmente reperibile soprattutto nel periodo estivo è molto gradita da tutti i pesci, soprattutto dall’Orata, Pagello e dal Sarago. Esca da utilizzare soprattutto con mare non troppo grosso. Occorre estrarre il “granchietto” dalla conchiglia che lo ospita con molta delicatezza per evitare che si spezzi ed infine innescarlo nell’amo a partire dall’addome trapassandolo all’altezza della parte inferiore del carapace. E’ un’esca utilizzata soprattutto per pescare a fondo.

SEPPIE E CALAMARI

LE ESCHE DEL SURFCASTING ESCA SEPPIE CALAMARIVengono usate soprattutto nei mesi invernali, quando si cerca di insediare grossi predatori. Le loro carni sono ricche di una sostanza che a contatto con l’ossigeno disciolto nell’acqua si ossida, producendo una luce verdastra. Questo rappresenta un richiamo visivo irresistibile per il pesce. I cefaloidi si possono innescare a “coda di rondine” oppure in maniera elicoidale o lineare, passando l’amo all’interno delle carni. Quando si ha una corrente del mare molto forte si usa l’innesco di tipo lineare, se invece ci troviamo in prossimità di corrente debole è meglio usare un innesco elicoidale (in questo caso l’amo entra ed esce più volte dall’esca). L’innesco a coda di rondine, si ottiene tagliando un lato dalla strisciolina (dove verrà posizionata la punta dell’amo) in modo da formare due punte. Altro innesco ottimale è quello di utilizzare i due baffi del calamaro che risultano molto morbidi ed efficaci. Per un innesco migliore si devono utilizzare ami non troppo grossi e a gambo lungo e per migliorare la resistenza del lancio è necessario fare qualche giro di filo elastico in prossimità dell’occhiello dell’amo. Esca ottima per la cattura di Spigole e grossi Gronghi.

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