PESCA ALL’ ORATA :: ORATE E VERI ORATISTI

Settembre, il mese dell’orata. Come tutti gli anni, le spiagge iniziano a svuotarsi dai rumorosi bagnanti, e la prima mareggiata rimette in moto tutto il palinsesto dello spettacolo del litorale, con pesci attori che vanno ed altri che arrivano numerosi, come le Lampughe, le Lecce, i Serra e tante belle e affamate orate.

Lo Sparus auratus di taglia, con esemplari che superano anche i cinque chili di peso, a settembre prende il posto delle oratine di passo da tre etti. cogliendo spessissimo in contro piede i pescatori da beach più impreparati, abituati a pescare con terminal! come lo 0.14 o lo 0.16.

La fine della bella stagione riporta cosi i pesci grossi, che con il frastuono di barche e bagnanti se ne erano andati in zone più tranquille e profonde, salvo fare la loro comparsa nelle ore notturne.

Ci vogliono anni per imparare a pescare bene I’ orata.

Poi quando si padroneggia su tutti  gli elementi fondamentali di questa pesca, si puo viaggiare per tutta la costa della Calabria, e trovare a colpo sicuro la posta giusta, riconoscendola dai colori del fondo, dalla conformazione della costa, dalla microfauna presente, dalle condizioni meteomarine che di volta in volta si creano. Questo sesto senso provoca una grave malattia, si chiama oratomania.

L’esigenza irrefrenabile di ricercare il leggendario sparide, ironicamente soprannominato da alcuni “schiaccianoci”, dato che con quell’incredibile bocca armata di placche ossee. e in grado di trantumare di tutto.dalle grosse cozze attaccate ai moli e alle catene del porto ai durissimi murici, la localizzazione della posta giusta per I’orata rappresenta il cinquanta per cento del lavoro che si deve fare,  se si vuole entrare in contatto con questo pregiatissimo trofeo.

In gergo, gli esperti le chiamano zone di “bianco e nero”. per indicare l’effetto visivo a scacchiera, dovuto alla natura mista del fondale, dove le pietre piatte ricoperte da corte alghette, si alternano a tratti di sabbia pulita, dove si possono incontrare svariali tipi di microfauna.

Ecco il luogo prediletto della nostra orata per reperire il suo cibo preferito. La differenza tra uno specialista ed un pescatore generalista, sta nel fatto che il primo torna sempre con i pesci che intendeva pescare, selezionando l’abboccata ed eliminando l’attacco degli sparidi minori.

Il finto oratista non avra mai la fortuna di provare l’emozione di aver in canna un pesce di oltre tre chili. Esche specifiche, innesti a regola d’arte, ami grandi e robusti e montature super tecniche, come quella a tre ami, insomma il vero killer si distingue sempre per la precisione del colpo da quello che spara nel mucchio! Vediamo allora come aggiustare il tiro, per mirare esclusivamente all’orata. magari quella da registrare negli annali dei nostri migliori risullati.

ESCHE

INNESCO GRANCHIO ORATAII  vero oratista sceglie sempre i bocconi piu selettivi  con un solo colpo ma micidiale: il granchio innescato intero e vivo.

Piu che di una pesca si tratta di una vera e propria disciplina mentale, dato che a differenza della pesca effettuata con le esche molli dove si calano in acqua piu lente, qui tutta l’attenzione e concentrata sul cimino di una canna. I granchi vanno conservati in un vivaio. Indispensabile il doppio fondo per evitare che i murici del porto si attacchino alle zampe delicate di questi fondamentali crostacei da innesco.orata-innesco-granchio

LA MONTATURA PER L’ ORATA

La montatura e abbastanza semplice piombo scorrevole a pera dai venti ai cinquanta grammi, salva nodo. Una robusta girella .

Long-arm-scorrevole-orataIl terminale e Costituito da uno spezzone di una quarantina di centimetri di 0.25-0.30. A seconda della taglia delle orate   presenti in in zona su cui vengono montati  da 1 a – 3 ami a seconta dell’ esca che si ha a disposizione 2-3  ami si montano alla distanza di un paio di centimetri tra loro.

GLI AMI

Gli ami, robusti e a gambo medio, non devono essere troppo grossi, per non uccidere il granchio.

La misura può oscillare dal numero 9 al 6. Gli ami vengono infilati ed incastrati utilizzando la superficie dell’unghia con innesti negli attacchi delle zampette, basta spingere la paIetta dentro la fessura della corazza e l’amo si bloccherà da solo. Se i granchi  sono appena morti o si decide di pescare molto distante, si puo aumentare la zavorra fino a settanta grammi, mentre il granchietto si puo innescare con l’ausilio dell’ago.

Si abbassa la paletta addominale del granchio  con un ago con gancetto finale, si penetra facendolo uscire tra i due occhi. poi si aggancia I’asola e si completa l’operazione di trapassamento. II primo amo restera nascosto dalla paletta ventrale, mentre con gli altri due si copriranno le zone laterali, infilando gli ami sempre all’interno delle fessure dell’ attaccatura delle zampe frontali. Il granchio deve essere poi privato delle chele per diminuire I’attrito.

Anche il paguro e una buona esca da orata, ma la sua parte tenera lo espone all attacco di sparidi minori. Ottimo all’ alba, quando ancora la fauna del fondo roccioso non è in attività. Quando si pesca con il granchio oceans fare molta attenzione ai movimenti del cimino della canna, deve essere abbastanza potente ma sensibile.

La grossa orata mangia come un pescetto, con tocche lente e poco violcnte. Solo di rado si avverte una partenza veloce, si tratta dei pesci piu spaventati e sospettosi è difficilmente riusciremo ad avere la meglio. Inoltre con il granchio si deve pescare con il filo in leggera tensione, con frizione lenta, tarata sul carico di rottura del terminale, per ferrare al volo. L’orata arriva attacca il granchio sul posto e con due o tre colpi il gioco è finito, quindi occorre sangue freddo e buoni riflessi. Una canna da beach dai quattro ai quattro metri e cinquanta e quello che ci vuole.

ESCHE MOLLI PER L’ ORATA

Chi vuole aumentare le chances di catture senza rinunciare alla selettività dell’esca, deve puntare sull’innesco delle esche molli, morbide rispeto al duro granchi morbido rispetto al duro rappresentato dal granchio.

Come abbiamo spiegato, la selettività dell’esca deve essere il principio basilare di ogni buon oratista.

L’Orata ama anche esche molli più invitanti e morbide come il murice ma unche il cannolicchio innescato con mezzo guscio, polpa della cozza, il murice ha un forte potere autopasturante. perche rilascia una scia odorosa molto forte dalle parti molli, dalle zone più mollicce dell’innesco.
Privato dal guscio si innesca dalla polpa piu dura con un amo a uncino, per ottenere un boccone di grande tenuta al lancio, attenzione però, la punta dell’amo a becco d’aquila, deve sempre restare esterna al boccone per aumentare le possibilita di cattura del pesce, che generalmente mangia questo tipo di esche. .

La polpa della cozza e un’esca che si può innescare a salsicciotto. dopo averla fatta asciugare al sole (occhio alle vespe!), rinforzando il tutto con il filo elastico, ma si tratta di un boccone valido solamente per i momenti di forte mangianza, come pure I’innesco della mezza gritta. II cannolicchio innescato solo con una valva, deve essere consolidato sempre con il filo elastico. bibi fresco e un’altra esca molto micidiale . Deve essere inncscato con il sottilissimo ago da bibi evitando di scoppiarlo mentre lo si trapassa.

Il Bibi morto purche resti fresco, può essere  riciclato e utilizzato purchè innescato a calzetta su di un amo con  rinfofzo di il filo elastico. Come avrete potuto constatare aghi ed il filo elastico sono i vostri validi alleati nella pesca dell’ Orata. Utili per non rovinare le esche, mimetizzare meglio l’amo, e per compattare i bocconi durante il lancio, e far si che durino un pochino in più, nella dentatura del nostro potentissimo sparide.

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