PESCA DEL DENTICE

Ordine Perciformi
Famiglia Sparidi
Lunghezza massima oltre un metro
Ambiente fondali rocciosi

CARATTERISTICHE MORFOLOGICHE

Presenta il corpo ovale e schiacciato lateralmente; il suo nome deriva dalla robustissima dentatura costituita da denti caniniformi posti su entrambe le mascelle. Negli esemplari adulti si realizza una modificazione del profilo del muso, sino a renderlo molto obliquo. La pinna dorsale è unica, l’anale è corta, le pettorali abbastanza lunghe e sottili e la caudale molto robusta e a lobi separati.
II colore è prevalentemente bianco-argenteo, ma può subire variazioni cromatiche anche notevoli in relazione all’etè e all’habitat. Può superare i 12 chilogrammi di peso.

Costumi e curiosita

Vive a profondità variabili dai 10 ai 200 metri su fondali sabbiosi, pietrosi o rocciosi ricchi di vegetazione. E’ un predatore fulmineo e avido e predilige fondali piu bassi nella stagione calda e piu profondi in quella invernale.

Commestibilità

Ha carni molto gustose e quindi molto ricercate.

TECNICHE DI PESCA AL DENDICE

Traina di fondo e Vertical jigging

La sua ingordigia di predone, unitamente al suo spiccato istinto territoriale, lo spinge ad attaccare con fulminea velocità le esche sia naturali che artificiali  in prossimità del fondale marino.
Tra le esche naturali le sue preferite sono le aguglie, le triglie, le castagnole, le sardine, i latterini e gli sgombri, mentre tra le artificiali i minnow di svariati colori e dimensioni e i cucchiaini ondulanti di misura più grande (dai 9 centimetri in sù).
traina-fondo-aguglia
Se si sceglie di pescare con esche vive le tecniche piu indicate sono quelle con il piombo guardiano o con la piombatura frazionata, mentre, se si opta per le esche artificiali, è preferibile l’ausilio dell’affondatore a palla di cannone (downrigger) con il quale scandagliare i fondali piu scoscesi con relativa praticità.
traina fondo downrigger

Bolentino sotto costa e di medio-alto fondale

II bolentino è una tecnica che può dare buoni risultati soprattutto se praticato nelle zone ad alta concentrazione di questi sparidi (secche rocciose ad estensione limitata, relitti, ecc); le esche principali sono l’aguglia, la sardina, l’acciuga, il calamaro e la seppia.

Pesca con i palamiti

Esistono alcuni tipi di palamiti di fondo, chiamati denticiare, che opportunamente innescati consentono la cattura di numerosi esemplari di dentice. Questo sistema di pesca è, comunque, più praticato dai professionisti che non dai pescatori sportivi.

Light drifting

Ottima anche questa tecnica di pesca dalla barca, con la quale, una volta allamato il dentice, si combatterà sportivamente cercando di staccarlo dal fondo nel piu breve tempo possible in modo da evitare, soprattutto per gli esemplari più grossi, che il pesce trovi il modo di tranciare il filo sulle rocce. Le esche, rigorosamente vive per ottenere i migliori risultati, sono praticamente quelle già viste nei paragrafi precedenti.

Rockfishing

II dentice è la preda per eccellenza anche per questa disciplina di pesca da terra; con robuste canne da lancio, utilizzando esclusivamente esche vive, è possibile “ingannare” il predone durante i raid che esso compie frequentemente nel sottocosta alla ricerca di novellame di vario genere. Si useranno mulinelli a tamburo fisso o rotante con imbobinato lo 0,50, mentre sarà preferibile lo 0,70 per il terminale; quest’ultimo sarà un long arm di circa 2 metri raccordato al corpo madre tramite una robusta girella a tre vie; nel terzo occhiello della girella legheremo il piombo con uno spezzone di una decina di centimetri di monofilo dello 0,20, in modo che si possa rompere facilmente in caso di incaglio sul fondo.
terminale-fondo-vivo

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