PESCA AL TRIOTTO COME PESCARE IL TRIOTTO Rutilus erythrophthalmus Triotto

Ordine Cipriniformi Famiglia Ciprinidi Lunghezza massima 20 cm Ambiente acque ferme o a corso lento Tecniche di pesca canna fissa

La forma del corpo del triotto è abbastanza slanciata, con testa corta e arrotondata e bocca con apertura leggermente rivolta verso il basso. Gli occhi sono abbastanza sviluppati e hanno l’iride tipicamente arancione-rossastra (da cui il nome latino della specie erythrophthalmus). La pinna dorsale, che porta da 3 a 9 raggi divisi, è piuttosto alta e la caudale si presenta sviluppata e incisa con i margini appuntiti. Anche la pinna anale è abbastanza lunga ed è inserita al termine di quella dorsale. Il dorso è di colore bruno-verdastro, con la parte superiore dei fianchi percorsa da una fascia longitudinale grigio-brunastra, ben evidente. La parte inferiore dei fianchi, solcata dalla linea laterale con 36-42 scaglie, è invece di colore bianco-argenteo.

Riproduzione e dimensioni

Il triotto si riproduce dalla fine di maggio a tutto luglio, depositando in fondali erbosi e piccoli anfratti uova del diametro intorno al millimetro e mezzo che si schiudono generalmente dopo pochi giorni. Lo sviluppo è abbastanza rapido e sia il maschio che la femmina raggiungono la maturità sessuale tra il primo e il secondo anno di età. Il triotto può arrivare a una lunghezza massima di 20 centimetri per un peso di 100-150 grammi.

Habitat e alimentazione

Predilige vivere in acque limpide, disturbate soltanto da debole corrente, con abbondante vegetazione sommersa. È presente anche in alcune acque lacustri e nelle lanche a fondo prevalentemente melmoso. È onnivoro e si nutre prevalentemente di insetti acquatici e delle loro larve, di piccoli vermi, di alghe e di germogli vegetali.

Come si pesca il Triotto Canna fissa

La pesca del triotto può offrire anche a chi è alle prime esperienze la possibilità di ripetute catture per la disponibilità di questo piccolo ciprinide ad attaccare l’esca senza particolari indugi. Il sistema più sportivo per affrontarlo prevede l’uso di una canna fissa da 5 a 7 metri con vettino dotato di una certa flessibilità, lenza madre dello 0,16 con finale dello 0,14. La montatura può essere formata da pallini raggruppati, montati a poca distanza dall’amo se si pesca in acque correnti o più sollevati se si agisce in acque ferme. Utilizzando come esca la larva di mosca carnaria possibilmente colorata di rosso, in acque correnti occorre agire con una leggera trattenuta in modo da poter presentare il richiamo prima della lenza. In tal caso l’abboccata del triotto è sempre decisa e occorre solo ferrare nel momento in cui il galleggiante si immerge. L’abboccata si rivela invece più guardinga quando si pesca in acque ferme o molto lente dove è consigliabile trascinare di tanto in tanto l’esca sul fondo per aumentare le probabilità di attacco di questo divertente pesciolino. Nella stessa zona di pesca è possibile realizzare buone catture, considerata la tendenza di questo ciprinide a spostarsi in branchi.

 

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