PESCA ALLA PALAMITA

La palamita (Sarda sarda) è un pesce di mare appartenente alla famiglia Scombridae, conosciuto anche come Tonnetto, Bonito, Bonito Atlantico puo’ raggiungere il peso di oltre 10Kg con una lunghezza di 90 cm ed un’eta’ massima di 5 anni.
Diffuso in tutto il Mediterraneo, Atlantico e coste Africane.

È un pesce dalle abitudini nettamente pelagiche si può trovare sia in alto mare che in acque costiere. È frequente imbattersi in banchi numerosi di questi pesci predatori anche nel sotto costa, ma solo quando le condizioni meteorologiche e marine lo consentono. Trattasi, però, di esemplari piuttosto giovani.

Le tecniche della pesca alla Palamita

Date le carni ottime e la sua indole combattiva è molto apprezzata dai pescatori sportivi, insidiato soprattutto dalla barca con la tecnica della traina e da terra a spinning. In determinati periodi dell’anno, che variano da zona a zona è possibile insidiarla pure da riva con la tecnica dello spinning con artificiali di medie dimensioni.

E’ un pesce pelagico che vive tra -80 e -200 mt, a temperature comprese tra 12° e 27°C e salinita tra 14 e 39.
Durante il periodo della riproduzione accosta fino a spingersi negli estuari. Predatore feroce e cannibale, attacca i suoi stessi piccoli e prede di grandi dimensioni . Sembra avere preferenza per i Calamari e i Gamberi.
La maturita’ sessuale avviene quando le dimensioni superano i 40 cm.
Nel Mediterraneo depone le uova tra Maggio e Giugno mentre nei paesi piu’ caldi anticipa anche a Dicembre (Algeria : Marzo-Maggio, Senegal : Dicembre-Luglio).
E’ soggetto ad infestazioni da parassiti e non ha un nuoto molto veloce ( circa 2/2,5 nodi).

La pesca a traina della Palamita

Il metodo per eccellenza per la pesca alla Palamita e’ la traina.
Di una certa efficacia e’ anche la pesca con canna da barca, praticata quasi esclusivamente in Adriatico.
Per la traina il periodo migliore e’ quello della deposizione delle uova, quindi nel Tirreno da Maggio a tutto Giugno. Meno pescosi, ma comunque produttivi sono anche i mesi di Aprile, Settembre e Ottobre.
I posti da preferire per la pesca alla palamita sono le zone circostanti i promontori rocciosi su batimetriche da -50 a -70 mt e le foci dei grandi corsi d’acqua che abbiano una discreta profondita’.
Data la tendenza dei Palamiti ad attaccare prede relativamente grandi gli artificiali piu’ produttivi sono della misura 15-20 cm con colorazione verde o verde/bianco.
Molto catturanti risultano essere artificiali snodati con forma allungata che simulano le Aguglie e minnow con colorazioni color sardina ma non meno catturanti sono artificiali di colorazioni accese tipo testa rossa.


Piume e cucchiaini non forniscono risultati rilevanti.

Gli artificiali per la pesca alla palamita , dovranno pescare alla profondita’ di qualche metro quindi la lenza dovra’ essere piombata con 100/300 gr con piombi del tipo a sgancio rapido montati a 10/15 mt dall’esca. L’esca dovrà trovarsi a oltre 30/40 metri dalla barca in quanto i Palamiti, a differenza degli altri Tonetti; non si avvicinano alla scia della barca.

traina artificiale con piombo guardiano palamita
Data la non eccessiva velocita’ di nuoto dei Palamiti, in generale, la traina sara’ condotta a non piu’ di 3-3,5 nodi, con frequenti stacchi del motore per consentire all’esca variazioni di profondita’, comunque di prima mattina e’ opportuno provare a velocita’ maggiore, fino a 5 nodi.
Le ore migliori sono dal primo mattino a meta’ giornata, difficilmente si hanno abboccate nelle ore pomeridiane o serali.
Le condizioni del mare non sono determinanti, mentre e’ importante che non sia nuvoloso.
Molto produttiva e’ anche la traina con esca naturale morta. In particolare fornisce ottimi risultati il Calamaro di dimensioni medio-piccole innescato con amo trainante sul cappello e ferrante di tipo ancorotto tra i tentacoli.

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