LA TROTA

La sila è ricca di una grande varietà di ambienti acquatici (torrenti, fiumi, stagni e laghi). Tra le specie ittiche che popolano i corsi d’acqua riveste una certa importanza la Trota fario (Salmo trutta), un tempo diffusa nei fiumi e nei torrenti, dalle acque pulite e ossigenate, oggi è presente solo grazie a ripopolamenti di incerta qualità. Alcuni studi recenti identificano nella Trota macrostigma (Salmo (trutta) macrostigma, Duméril, 1855) la specie originaria dell’Appennino centro-meridionale e delle isole. Ancora oggi,la pesca di frodo, praticata con ogni mezzo (elettricità, veleno, reti, ecc.), è una delle cause principali della scomparsa delle trote. Un altro fattore che causa il degrado dell’ecosistema acquatico è il mutato regime dei fiumi, una forte diminuzione delle portate a causa dei cospicui prelievi, per scopi idroelettrici e irrigui, che non garantiscono un minimo deflusso vitale.
I pesci che si trovano maggiormente nei laghi nei fiumi della sila, sono , le trote, i Persici reali, Carpe a specchio, Tinche, Triotti, Rovelle, Coregoni, Anguille

Uno dei pesci più amati da coloro che calpestano i torrenti è sicuramente la trota fario, un tipo di pesce dalla morfologia elegante, dalla livrea colorata ed estremamente affascinante.

TROTA FARIO

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Regina indiscussa del torrente sia di alta montagna che di fondovalle, dove, sicuramente, stazionano gli esemplari più grossi. La trota fario è uno dei primi incontri di chi affronta il torrente di montagna, ovviamente le prime saranno piccole al di sotto della misura minima consentita, ma una volta acquisita la giusta esperienza e le strategie migliori per affrontare i tratti prescelti per la pesca, aumenterà oltre che il numero delle catture anche la loro misura. La trota fario è distribuita in tutta la penisola, in quantità più o meno generose.
Questo pesce, inoltre, è stato frutto di attenti studi, che ne hanno resa possibile la riproduzione in cattività. Questo fatto, ha creato un po’ di scompiglio nelle razze, poiché, allevando specie non del tutto autoctone, si sono avute molte ibridazioni tra fario di ceppi totalmente diversi, creando molta confusione e, in certi ambienti, si è perso il ceppo autoctono, ormai irrecuperabile. La trota fario ha da sempre dato il senso della purezza, del pesce che vive in acque pulite e spumeggianti pronta a far dannare anche il più esperto dei trotaioli. Le tecniche di pesca più impiegate per la cattura di questo splendido pesce vanno dalle classiche tecniche di fondo con le esche naturali, passando per quelle artificiali, mosca e spinning. 1 pescatori che amano selezionare la taglia delle catture pescano con piccoli pesci morti, manovrati con maestria in corrente.

Un pesce stupendo, potente e molto divertente da pescare, conosciamolo meglio prima di andare sul fiume…

TROTA MARMORATA

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Regina incontrastata dei torrenti di fondovalle, la trota marmorata, è una specie endemica che può raggiungere anche i 15 chilogrammi di peso, tanto da essere denominata “il salmone italiano”. Questa specie di pesce la possiamo incontrare solo negli affluenti di sinistra del Po, dove, negli anni si è ibridata con le fario immesse a scopo di ripopolamento. L’ibrido tra marmorata x fario è un pesce molto bello, poiché, porta sulla livrea oltre che alla classica marmoreggiatura che contraddistingue la specie, anche alcuni pallini rossi provenienti dalla fario. Questo pesce è da sempre molto salvaguardato e protetto da regole ferree. Gli esemplari più grossi stazionano nelle profonde buche o all’interno delle massicciate e vengono insidiati soprattutto con la tecnica dello spinning con grossi minnow cercando di scatenare l’istinto predatorio di questi bellissimi pesci.
La marmorata è la trota del nord, un endemismo che fa parte di un immenso patrimonio ittico che va salvagurdato, quindi, cerchiamo di rispettala il più possibile, rimettendo in acqua tutti gli esemplari che riusciamo a catturare.

TROTA MARMORATA IBRIDA

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Un’altra causa che ha visto diminuire sensibilmente il numero delle marmorate pure è il fenomeno dell’ibridazione che si è venuto a creare da momento in cui sono state introdotte le tote fario. L’ibrido tra fario è marmorata è un pesce molto bello dove si nota parte della punteggiatura della fario sulla marmoreggiatura che dà il nome alla specie.

Gli esemplari di marmorata più grossi vengono catturati con la tecnica dello spinning, pescando con canne molto potenti e grossi minnow. Le canne migliori sono quelle di lunghezza pari a tre metri, molto rigide, ad accompagnarle un buon mulinelto.

Conosciamo meglio questo tipo di trota conosciuta dai più per gli incontri nei laghetti di pesca sportiva…

TROTA  IRIDEA

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Questa specie di pesce, che non appartiene alla famiglia dei salmonidi, è apparsa sulla nostra penisola agli inizi del 1800, probabilmente importata da degli studiosi di quel periodo, dall’America. Oggi, le iridee che siamo abituati a pescare e a vedere, non hanno niente da spartire con quelle portate circa 200 anni fa. Le trote iridee, vengono allevate soprattutto per essere vendute ai laghetti di pesca sportiva, o per competizioni in lago, oppure per essere consumate sulle nostre tavole.

L’iridea è una trota che possiamo trovare anche nei torrenti, poiché non procura alcun danno in fatto di ibridazione, perché non appartiene alla famiglia dei salmoni-di. Se introdotte come avannotti, una volta cresciute e inselvatichite, acqui­stano dei colori bellissimi, e sono anche molto gradevoli da pescare.
Molto esaltante è la fase di combattimento dove sprigionano una potenza impressionante, capace di impegnare molto il pescatore. La trota iridea, la possiamo trovare, soprattutto nei grandi torrenti del Nord, ed anche nelle biale-re sia artificiali che naturali, poiché è una specie di pesce che ama molto le acque veloci caratterizzate da correnti impetuose. Infatti, quando andiamo ; pescare in luoghi dove sono le iridee bisogna prediligere alcune postazior rispetto ad altre, bisogna, infatti, cercare sempre quei luoghi caratterizza: da scrosci d’acqua che formano delle invitanti schiume. Questo tipo di trota viene impiegata anche per ripopolare corsi d’acqua dolce che fungono da riserva invernale, attirando molti pescatori che si cimentano con profìtto nella sua cattura.

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