PESCA CON LA MOSCA – LA CANNA PER CHI INIZIA

I primi interrogativi che si pone il neo-pescatore a mosca sono sempre i medesimi: che attrezzatura usare? quale canna comperare? che tipo di mulinello? quali finali? che mosche adoperare?.
E’ facile decidere affrettatamente facendo però acquisti sbagliati se non si tengono in evidenza delle regole che sono fondamentali per mettere insieme una attrezzatura da pesca che almeno non sia sbilanciata, e quindi inusabile.

LA CANNA

Per poter distinguere un modello di canna da un altro e poter così decidere se l’acquisto è conveniente o rispondente all’uso o alle esigenze che ognuno di noi ha, si debbono necessariamente capire i termini di <azione>,<potenza>,<rapidità> che caratterizzano qualsiasi canna.
Vediamo di analizzare in dettaglio cosa si intende con questi termini in modo che la loro conoscenza consenta di giudicare la qualità della canna.

L’azione

Cominciamo con l’azione esaminando un lancio fra i più comuni : se distendiamo davanti a noi, fuori canna, un certo metraggio di coda di topo (7-8 m) e prendiamo poi la canna con la mano destra e la teniamo distesa orizzontalmente (bloccando contemporaneamente impugnatura e coda di topo), notiamo che la canna si mantiene quasi rettilinea: dico <quasi> rettilinea perché una piccola flessione del cimino verso terra sarà  causata dal peso di quel tratto della coda che sta fra la canna ed il punto dove la coda di topo tocca terra.
La canna rimane in questa posizione di rettilineità  fino a che non si comincia la fase per il lancio indietro della coda di topo che consiste a grandi linee, nel trasferire la canna dalla posizione orizzontale a quella verticale; per far questo spostamento e far passare la coda di topo dalla distensione in avanti alla distensione alta indietro dobbiamo imprimere all’attrezzo una certa forza o, per meglio dire, dargli una certa carica; in realtà noteremo che questa canna si comporta come una molla nello sforzo di sollevare la coda di topo, infatti si tenderà prima come un arco con una curvatura verso il basso fino a che l’energia che noi le abbiamo impressa non si sarà accumulata al punto di vincere il peso della coda di topo che dobbiamo sollevare da terra .

Superato questo momento di accumulazione di energia, la canna solleverà la coda di topo e, mentre questa viaggia in aria per distendersi indietro, la nostra canna riacquista in un primo tempo la rettilineità in posizione verticale, poi, una sua parte (da cimino all’impugnatura) si curverà indietro trascinata dal peso e dalla velocità della coda fino a che questa non sarà completamente distesa.
A questo punto si esegue il lancio in avanti con le stesse modalità.

Analizzando il comportamento della canna in questo <va e vieni> si può notare che la stessa subisce due curvature: una in avanti e una all’indietro,; a seconda del punto di localizzazione e dal più o meno accentuato raggio si potrà stabilire l’azione della canna: se queste due condizioni saranno espresse nel solo cimino l’azione sarà di <punta>; se nel centro della canna l’azione sarà di <pancia>; se invece la curvatura non sarà solo nel cimino o nella zona di centro ma progressiva dal cimino all’impugnatura l’azione sarà < parabolica>, azione che è ritenuta la più utile ad eseguire un buon lancio.

La potenza

Per potenza si intende la possibilità di lanciare un certo peso ad una certa distanza. La potenza di una canna è indipendente dall’azione ( tutte le canne portano scritto sul calcio il n° di coda che possono lanciare e che corrisponde al peso della stessa) . Oggi si tende a usare canne con potenza bassa perché con un buona tecnica si effettuano lanci relativamente lunghi e senza sforzi.

La rapidità

Si intende per rapidità il tempo più o meno veloce che impiega la canna per ritornare nella posizione di partenza dopo aver subito una flessione;  riferendoci al <va e vieni> usato prima per descrivere l’azione, quando più questo movimento completo la canna lo esegue in minor tempo, tanto più la canna è rapida: o più semplicemente si può fare questo esempio: se prendiamo due canne di pari lunghezza, le teniamo in perfetta verticale e spostiamo i cimini su un lato, per ipotesi, di 50 cm., quando li rilasciamo questi cimini impiegheranno un certo tempo per ritornare in perfetta verticale; se, sempre per esempio, il cimino della prima canna impiega 1 secondo e quello della seconda impiega ½ secondo si avrà la dimostrazione chiara che quest’ultima è più rapida della prima. Una canna relativamente rapida  aiuta moltissimo nel lancio perché permette alla coda di avere maggiore velocità.

Lunghezza della canna

Infine c’è da dire due parole sulla lunghezza della canna. Le canne si misurano in <piedi> e vanno da 6” in su. La scelta della misura dipende sia dall’altezza del pescatore sia dalla morfologia del luogo di pesca: più il pescatore è alto più corta sarà la canna; più il posto è ampio e con pochi ostacoli più lunga può essere la canna. La misura media che esprime un compromesso ideale è quella di 8 piedi.

Per rendersi conto esattamente delle qualità di una canna  non basta certamente il solo esame superficiale, ma si deve provarla lanciando con la sua adatta coda di topo; è solo così che si potrà qualificarla e giudicarla; sapere però, almeno, cosa si intende per azione-potenza-rapidità può servire per chiedere, con termini appropriati, cosa si pretende da una canna all’atto dell’acquisto e far capire a chi la vende che su questi punti almeno si hanno le idee chiare e precise; e questo può aiutare a non fare un acquisto del tutto sbagliato.


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Di admin