PESCA ALL’ OCCHIATA DALLA BARCA

L’Occhiata (Oblada melanura) e’ un piccolo pesce, molto diffuso in tutto il Mediterraneo che puo’ essere pescato dalla barca sia Traina che a Bolentino. Le sue dimensioni massime sono 30 cm, Vive sotto costa , alla profondita massima di -30 mt, in gruppi numerosi, sulla sommita’ di formazioni rocciose o di letti erbosi. Si riproduce, tra Aprile e Giugno, dopo un picco di tempo buono e temperatura in aumento. Quando allamato oppone una discreta resistenza, proporzionata alle dimensioni.
Le esche migliori sono, vermi,  gamberetti, sarda  e impasti e Bigattini. Per la traina si utilizzano piccole piume, esche siliconiche , cucchiaini e artificiali di tipo Minnow, sempre di dimensioni contenute (3/4 cm).

La traina

occhiata-traina

La traina ad Occhiate si svolge dalle prime ore del mattino , fino a giorno fatto. Dalla tarda mattinata le catture diminuiscono. E’ un pesce molto sensibile alla marea, quindi sono piu’ produttive le ore a cavallo di un culmine di alta o bassa marea indiferentemente. Pertanto potendo scegliere il giorno conviene uscire quando una marea sta raggiungendo il culmine di (alta o bassa) e che capiti tra le 7 e le 9 del mattino. Per avere un buon risultato occorre conoscere bene il fondale, infatti sulla sommita’ di formazioni rocciose si avranno diverse catture, che diminuiranno drasticamente allontanandosi anche di poco, quindi e’ indispensabile l’uso dell’Ecoscandaglio.

Minnow duo Ryuki 60S

minnow traina occhiate

La velocita’ di traina e’ la solita, 3/4 nodi,le esche sono piume , piccoli cucchiaini con o senza piuma e minnow,le prime montate a galla, i minnow leggermente affondati (50/100 gr ad almeno 10mt dall’esca).

Cucchiaini e piumette

Anche il filo dovra’ essere proporzionato, utilizzando diametri troppo grandi si avrebbe un movimento innaturale dell’esca, il massimo che si puo’ utilizzare e’ 0,20/0,30 (per il terminale). L’assetto migliore e’ con due canne, una per lato, di potenza non superiore a 10/12 lb, altrimenti si corre il rischio di non accorgersi dell’abboccata. Date le dimensioni contenute si possono utilizzare anche canne e mulinelli da bolentino (tamburo fisso). Se durante la traina avete diversi attacchi ma nessuna abboccata puo’ dipendere dall’eccessiva lunghezza delle piume che non permette la ferrata sull’amo, provate ad accorciarle tagliandole, Il piu’ delle volte inizieranno le ferrate, naturalmente controllate la velocita che deve essere intorno a 3 nodi. Molto importante è la lunghezza della lenza in mare. Le Occhiate stazionano in superice ma appena si avvicina una barca si immergono, per risalire quando l’imbarcazione è passata, quindi occorre molto filo in acqua in modo che l’esca passi nel punto scelto molto dopo della barca, possibilmente quando le Occhiate sono risalite. Una misura mediamente valida è intorno a 60 mt, ma in assenza di altre imbarcazioni che potrebbero ostacolare le manovre, è meglio aumentarla anche fino a 80/90 mt, eventualmente con una leggera piombatura ( 20/50 gr) ad almeno 15/20 mt dall’esca.

Bolentino notturno

Questo tipo di pesca si svolge di notte,da Giugno a tutto Ottobre, con la Luna ben visibile. Le condizioni del mare non sono determinanti, ma per le Occhiate e’meglio se il mare sia leggermente increspato. Si tratta di una pesca che fornisce quasi sempre ottimi risultati, anche perche’ non e’ specifica per Occhiate, ma consente di catturare : Pesci Serra,Sgombri, Sugheri. I posti sono zone con fondale roccioso o comunque con variazioni batimentriche. La barca deve essere ancorata in vicinanza di una variazione batimentrica, meglio se sulla sommita’ di uno scoglio, su fondale da 18 a 25 mt. Poiche’ la zona deve essere abbondantemente pasturata occorre arrivare sul posto molto prima che inizi la pesca, in modo da pasturare 30/60 minuti prima dell’imbrunire. La pasturazione si esegue in due modi : con sarde triturate (si trovano in vendita nei negozi di pesca in confezioni da 5 Kg) e con sarde intere messe in un sacco a rete e calate fuori bordo, non completamente immerse, in modo che il movimento della barca ne possa causare la rottura e la dispersione in acqua. Le sarde tritate devono essere diluite in un secchio capiente e gettate in acqua un po’ alla volta,con regolarita’(questa preparazione fatela sul posto, non prima, altrimenti, durante la navigazione, vi trovate la barca piena di pezzi di sarda). La pesca si effettua con lenza provvista di galleggiante piombato, con starlight, e terminale da circa 40 cm, lanciando ad una certa distanza dall’imbarcazione nella direzione della corrente. Come esca si utilizza una sarda, privata della testa, ed innescata per mezzo di un ago su un terminale con 2 ami o su piccolo ancorotto.

terminale-occhiata

La coda della sarda deve essere legata, anche con un semplice cappio realizzato con lo stesso terminale,o con del filo elastico, per evitare che l’esca assuma posizioni non naturali o che si sganci durante il lancio. Inizialmente la pesca si effettua ad una distanza di 15/20 mt dalla barca, lanciando nella direzione della corrente (per arrivare nella zona piu’ pasturata) e riducendo la distanza di lancio progressivamente in funzione delle abboccate. A notte fatta,sempe con la luna, il pesce si avvicina alla barca fino a ragrupparsi praticamente sotto, attirato dalla pastura di sarde del sacco fuori bordo. In questa pesca, dovendo fare dei lanci con poco piombo (il galleggiante piombato e’ da 10/20 gr),conviene utilizzare una canna relativamente lunga (va bene 2/2.5 mt),robusta e rigida (e’ normale allamare anche qualche Serra) . Il filo mediamente dello 0,30 sia per la lenza madre che per il terminale. Generalmente il termimale e’lungo 30/50 cm, ma puo’ capitare che il pesce non risalga cosi’ in superfice. In questo caso si devono avere pronti alcuni terminali per andare piu’in profondita’ oppure si utilizza un galleggiante scorrevole, che consente di pescare alla profondita’voluta senza limitazioni. Comunque non esagerate con la profondita’,infatti questa pesca e’ basata sulla luce della Luna che oltre i 10/15 mt non e’ piu’significativa. Un’altra variante in caso si ha notizie di pesci serra in zona è di utilizzare per il terminale del cavetto di acciaio termosaldante, indispensabile per i Pesci Serra che, a causa della loro dentatura, tranciano i normali monofili di nylon(non occorre sostituire tutto il terminale , ma solo gli ultimi centimetri). In questa pesca si alternano momenti di attivita’ frenetica, con periodi di calma.Nei momenti in cui il pesce mangia non si ha il tempo di innescare ,quindi conviene preparare a terra un discreto numero di terminali gia’ innescati .

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Di admin

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