Traina ai Tunnidi

Con il termine “Tonno” viene comunemente   identificato una delle tre specie presenti nei nostri mari, Tonno Alalunga si riconosce per i grandi occhi e per la lunghezza della pinna pettorale, Tonno rosso è il piu’ ricercato e quello che raggiunge le maggiori dimensioni, Tonno Alletterato si riconosce per forma dalla pinnna dorsale e dalla colorazione del ventre , mentre con il termine “Tonnetto” viene comunemente indicato un esemplare nello stadio giovanile.

Non sono incluse le Palamite (comunemente chiamate anche Palamiti o tonnetti o Bonito) in quanto hanno abitudini diverse ed e’ possibile pescarli alcuni mesi prima dei Tonni. Analogamente non sono considerati i Tombarelli che, oltre ad appartenere ad altra specie , non hanno alcun pregio alimentare o sportivo.

I Tonni adulti vivono in continuo movimento nell’Atlantico. Nel periodo riproduttivo (Maggio/Giugno) entrano nel Mediterraneo ed accostano per la riproduzione in : Adriatico, Sicilia, medio-alto Tirreno e limitatamente Sardegna. Prima dell’accoppiamento non si nutrono, quindi non possono essere pescati. Terminato l’accoppiamento sono letteralmente affamati e diventano ottime prede per la pesca sportiva.

In questa fase i grandi Tonni iniziano il viaggio di ritorno che li riportera’ in Atlantico attraverso lo stretto di Gibilterra e prendono il nome di “tonni da corsa”. Per i motivi visti la pesca sportiva ai Tonni giganti, principalmente a Drifting puo’ essere svolta solo nei mesi di Luglio e Agosto, cioe’ dopo l’accoppiamento e prima della ripartenza.Si tratta comunque di una pesca osteggiata che produce risultati sempre piu’ scarsi.

Al contrario, la pesca ai Tonni nello stadio giovanile si puo’ praticare con notevole soddisfazione praticando la traina d’altura, sempre rimanendo nelle regole e cioe’ rispettando misure minime e quantita di pescato. I Tonni alla nascita misurano appena 3 cm, dopo alcuni mesi raggiungono e superano i 50 cm, quindi dopo pochi mesi possono essere pescati.

Questi Tonni restano nella zona di nascita per 2/3 anni, raggiungendo un peso di 30/40 Kg. Verso i 3 anni si accodano ai piu’ grandi e migrano in Atlantico. Durante il loro soggiorno nei nostri mari si spostano alla continua ricerca di cibo, costituito in massima parte da Sarde ed Alici.

Quando trovano un banco di tale pesce entrano in “mangianza” attaccano i piccoli pesci da sotto e li sospingono in superfice, dove quasi sempre li aspettano i Gabbiani. In queste condizioni è facile fare ottimi carnieri in quanto i Tonnetti sono presi da una vera e propria frenesia alimentare che li spinge ad attaccare con voracità le esche e a mangiare in corsa allamandosi da soli.

Inoltre il primo che abbocca spinge gli altri Tonnetti ad attaccare le esche trainate, consentendo diverse catture in breve tempo. Questa felice situazione dura pochi minuti quindi è necessaria la massima rapidità nel recupero per poter rimettere le lenze in mare nel piu’ breve tempo possibile. Generalmente dopo alcune catture in rapida successione i Tonnetti perdono interesse per le esche e si immergono.

tonno-pesca

In questi casi occorre riportarli in superfice, a portata delle lenze. Allo scopo si utilizza una pasturazione a base di Sarde tagliate in due o tre parti oppure, in mancanza di Sarde, si compiono stretti giri con l’imbarcazione in modo da creare in superice una zona di mare con molto movimento che, vista da sotto, cioè dalla posizione dei Tonnetti, simula un branchetto di Sarde in fuga, è pero’ una manovra che richiede di salpare tutte le lenze in mare, quindi molto laboriosa..
In ogni caso conviene sempre tenere un sacco di rete pieno di Sarde parzialmente immerso in acqua che crea una scia continua molto attirante.

La pesca dei Tonnetti

Come accennato la pesca sportiva dei Tonni si pratica, per gli esemplari adulti (sessualmente maturi) da Giugno/Luglio (dopo l’accoppiamento) fino a tutto Agosto, mentre per gli esemplari nello stadio giovanile da Settembre a inizio/meta’ Dicembre e se il clima e’ particolarminte mite anche per tutto il mese.

E’ interessante notare che i Tonni si muovono in branchi omogenei, in particolare i piu’ piccoli non si trovano fino a che non sono partiti i piu’ grandi. Gli adulti possono essere pescati, con qualche possibilita’ di successo, solo a Drifting, attaccano gli artificiali molto raramente.

Per i giovani la tecnica che fornisce i risultati migliori e’ la traina. L’assetto e’ con due o tre canne, due  montate lateralmente, ed una centrale  a poppa.

Una delle canne  deve essere affondata (20/30 mt) ed armata con artificiale da 12/20 cm (orientativamente piombo da 200/300 gr). piombata, porta l’esca in profondità, principalmente allo scopo sondare ed avere piu’ possilita  di cattura e richiamare i tonnetti verso l’alto ( i Tonnetti mangiano piu’ volentieri in superfice)

L’altra, con piombatura limitata (50/70 gr) o assente, armata con cucchiaino piumato (il colore bianco e’ quello che fornisce i risultati migliori) deve essere calata vicino all’imbarcazione (10/15 mt) in modo che sia nella scia dell’elica . I Tonni, generalmente, stazionano tra i -20 e i -40 mt, su fondali da -60 a -100/120, e sono attratti dal rimescolamento in superfice creato dall’elica, che scambiano per una mangianza.

Terminale a piu’ eshe con  teaser per Tonnetti e Lampughe

L ‘ uso di un terminale costituito con piu’ artificiali molte volte e’ la soluzione vincente ed e’ rivolto anche alla cattura delle  Lampughe, se trainato a distanaza di (30/40 mt dalla poppa) e  senza piombatura .

La traina ai tonnetti con terminale con piu’ esche di solito polipetti e piume , cucchiaini, svolge l’importante funzione di simulare una mangianza, risulta molto utile  l’uso del “teaser” che aumetera’ l’effetto mangiana, viene montato all’inizio del terminale ed e’ , un esca destinata al richiamo del pesce,  il teaser non è armato in quanto non ha il compito di catturare il pesce ma solo di attirarlo a portata delle canne.

L’ uso di questo terminale  per le lampughe è da praticarsi fino ad Ottobre inoltrato, in quanto dopo il mese di Ottobre le Lampughe non sono piu presenti, mentre i Tonnetti si possono trovare anche fino a Dicembre. Pertanto dopo la meta’ di Ottobre conviene tenere questo tipo di terminale piu’ corto 5/10 mt dalla poppa, dedicandolo esclusivamente ai Tonnetti. La diminuzione della distanza dalla barca deriva dal fatto che i Tonnetti mangiano piu’ vicini all’imbarcazione e avvicinando la lenza si puo’ sfruttare anche  l’effetto di richiamo creato dalla turbolenza  dell’elica del motore della barca.

Le canne piu’ adatte sono da 30 lb non oltre (canne piu’ potenti toglierebbero gran parte del divertimento), con lenze da 0,40/0,50. Si possono usare artificiali come pime  cucchiaini e polipetti sono montati direttamente con moschettone munito di girella ( vedi schema sotto ) , mentre se si usano solo polipetti si possono montare direttamente sul terminale fissandoli con un piombino spaccato sulla lenza,  e armando solo l’ultimo polipetto. (vedi immagine sopra)

Schema di un terminale a piu’ eshe con  Minnow per Tonnetti e Lampughe

terminale-per-lampuga-traina

Sul trave sono realizzate alcune asole in modo da poter collegare gli artificiali ( polipetti e cucchiaini) con un moschettone

terminale lampuga polipetto
Con questa soluzione l’attrezzo puo’ essere trasportato con facilità in quanto le esche vengono montate solo durante la cala inoltre la loro sostitutione è immediata.

traina-minnow+polipetti-armati

I Minnow piu’ adatti alla Traina ai Tonnetti sono i modelli molto colorati, modelli e colori c’e’ ne sono un infinita’ in commercio vanno bene anche con colorazione “Testarossa” e quelli che somigliano al pesce azzurro .

Tra i cucchiaini il piu’ utilizzato e’ il tipo munito di piuma di colore bianco ed armato con amo singolo, e’ comunque opportuno avere diversi modelli di diverse grandezze in modo da poter effettuare piu’ prove.

Se si usano artificiali  minnow, occorre ricordare che loro stessi affondano dai 3/5 mt ( secondo il modello e  dimensioni) . Si tenga comunque presente che a causa della velocità di Traina ( circa 4 nodi) l’ affondamento è sempre molto limitato. In alternativa si puo’utilizzare un affondatore idrodinamico che affonda la lenza per effetto della spinta dell’acqua durante la navigazione dellabarca in moto, che pero’ ha il difetto dello scarso affondamento a bassa velocità e della facilità con cui crea grovigli in fase di recupero con pesce allamato.

La Tecnica

Anche se per la traina si utilizzano quasi esclusivamente gli artificiali  portatevi sempre delle Sarde, meglio se fresche ( il loro impiego è per pastura,  ma possono eessre usati come esca nei casi “disperati”, ).

Se quelle fresche non sono reperibili (cosa che accade spesso a Settembre) si possono utilizzare quelle congelate con un rendimento di poco inferiore. Per questo tipo di pesca non sono necessarie le solite alzatacce , infatti i Tonni mangiano di preferenza con il sole alto, quindi si puo’entrare in pesca verso le 8/9. Le mangianze possono avvenire in qualsiasi momento della giornata, senza nessuna influenza delle fasi di marea.

Circa la zona da esplorare non si possono fare previsioni in quanto si tratta di un pesce sempre in movimento, molto veloce che puo’ spostarsi di grandi distanze in un solo giorno.
Per fortuna nei nostri mari i Tonnetti sono numerosi e incontrarli e’ molto facile, naturalmente esistono anche i giorni ”NO” nei quali non si vede segno di vita. Normalmente si inizia la traina su batimetrica di -60/-70 mt e si procede esplorando le varie profondita’ fino alla batimetrica -100/-110 mt. L’assetto delle canne e’ quello precedentemente descritto.

La velocita’ di traina intorno a 4/5 nodi, provando a tratti a 6 nodi (assicuratevi, con delle prove, che gli artificiali utilizzati funzionino a questa velocita) e staccando momentaneamente il motore per far compiere all’esca una discesa e successiva risalita.

Mentre si traina occorre sempre controllare l’ecoscandaglio per verificare eventuali segnalazioni di presenza dil pesce e regolare per quanto possibile, la profondita’ delle nostre esche affondate  in base ai dati forniti dallo strumento.

Contrariamente alla canna che pesca in superfice,  quella affondata in caso di  una abboccata occorre recuperare molto lentamente per indurre gli altri Tonnetti a seguire quello allamato, portando cosi’ il branchetto in superfice, dove i Tonnetti sono piu’ propensi ad attaccare l’esca.
Questo sistema spesso genera una rapida serie di catture.

Molti esperti della Traina ai Tonnetti non slamano la prima cattura, ma la assicurano ad una bitta e la portano a rimorchio molto vicino all’imbarcazione; in questo modo diventa una sorta di richiamo per gli altri.

Durante la traina gettate a mare Sarde, con la testa schiacciata per farle affondare e osservate attentanente i Gabbiani che sono le piu’ efficenti segnalazioni. Se incontrate una mangianza, segnalata dai Gabbiani che volteggiano e si tuffano, avvicinatevi e trainate intorno, senza entrare nella zona di mangianza che altrimenti cesserebbe.

Anche in assenza di mangianza i Gabbiani segnalano la presenza del pesce, quindi trainate nelle zone in cui sono presenti posati sull’acqua o in volo basso perchè questo comportamento significa che hanno visto i predatori e stanno aspettando che entrino in mangianza.
In assenza di attacchi cambiate gli artificiali e la profondita’.

Se i Tonni non si decidono ad attaccare le esche  artificiali, ma ataccano  le Sarde (cosa molto frequente) potete utilizzare una canna , innescando una Sarda (l’amo deve essere infilato dietro l’occhio nella zona dura prima delle branchie, senza preoccuparsi di mimetizzarlo), gettate la lenza in mare e  il piu’delle volte  avrete l’abboccata. E’ un metodo che puo risolvere una giornata ”NO”.

Un ultimo suggerimento. Se non avete problemi ad alzarvi presto, provate a trainare con artificiale affondato con 100/200 gr sopra zone rocciose, iniziando al sorgere del sole. Nei mesi di Settembre e Ottobre si trovano i Pesci Pilota, di dimensioni non grandi (300/600 gr) ma ottimi in cucina.

I luoghi migliori

I Tonnetti hanno una estrema mobilità, nell’arco di poche ore possono sparire e in brevissimo tempo essere nuovamente presenti.
La pesca dei Tonnetti non ha ore migliori, anche se, per la visibilità delle esche, è mediamente meglio il pieno sole.

Una giornata iniziata senza incontri puo’ diventare improvvisamente molto pescosa senza cause apparenti, infatti mentre i grandi Tonni si spostano seguendo la rotta che li porterà verso Gibilterra e sono quindi prevedibili, i piccoli, stanziali, sono molto imprevedibilii e compiono spostamenti anche rilevanti, le cui cause non sono note e non sempre collegate agli spostamenti della mangianza.

Se non si hannno punti di riferimento determinati dalla propria esperienza conviene iniziare a cercare lungo le rotte di migrazione, orientativamente su profondità tra -60 e -100 mt , in generale le zone piu’ frequentate sono quelle in prossimità di scogliere sommerse con profondità di -70/-80 mt.

L’uscita a Traina ai Tonnetti è simile ad una caccia, la preda deve essere stanata, cioè,  trovata compiendo ampi tragitti in mare aperto su diverse batimetriche. In questa fase di ricerca se si incontra una peschereccio in pesca è bene accodarsi, a debita distanza, in quanto molto spesso i Tonnetti la seguono per cibarsi dei pesci che cadono dalla rete.

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