E’ l’alba di una bella domenica di primavera inoltrata, il papà sveglia il figliolo con una delicata carezza sul viso, il ragazzo, di circa quindici anni, salta giù dal letto, dopo essersi vestito raggiunge la cucina e si siede d’avanti ad una fumante tazza di latte, dall’altra parte del tavolo è seduto il papà che sorseggia una tazzina di caffè.

Finita la colazione i due si dirigono verso l’ingresso dove, in un angolo, la sera prima, avevano riposto le canne assieme agli stivali ed a tutto l’altro occorrente per la pesca. Il papà porta il ragazzo in un posto incantevole: un magnifico torrente in mezzo al verde e coperto da una galleria di larici.

torrente di montagna

Il ragazzo adora andare a pescare con il padre. Una volta sulla riva, mentre preparano le canne, il padre istruisce il figlio, come accade tutte le volte, sul comportamento da tenere in pesca. Il figlio, che si aspettava queste parole di rito, abbozza un sorriso poi scende in acqua ed inizia a pescare.

Lui pesca con la mosca artificiale mentre il papà pesca a spinning. Inizia a volteggiare la coda allungandola per raggiungere un fine buca e cercare di posare la mosca dove immagina possa trovarsi la trota. Possiede quello che in gergo si chiama “il senso dell’acqua”, lo ha ereditato dal padre. Il ragazzo avverte la solita sensazione, quando intuisci che la trota sta per salire sull’artificiale.

Eccola! L’acqua esplode ed il ragazzo ferra, il filo è teso come una corda di chitarra e la canna forma un arco, la trota compie alcune piroette ma dopo poco si arrende.

E’ una bella fario di trenta centimetri circa, il ragazzo l’avvicina a se e con cautela, le toglie delicatamente l’amo dal labro e le ridà la libertà. La gioia è irrefrenabile, il ragazzo si gira verso il padre che aveva assistito a tutta la scena e poi sorride, anche li papà sorride compiaciuto nel vedere quel ragazzo che sprizzava felicità da ogni poro della pelle.

pesca

Quel papà, che ora non c’è più, era il mio. Il ragazzo, naturalmente, io. Lui è stato un grande pescatore, un fuoriclasse a spinning. Io, al suo confronto, ero una mezza tacca. Oggi, grazie ai suoi insegnamenti, sono sicuro di essere un discreto pescatore.

Quel giorno, per me è stato uno dei più belli della mia vita e lo ricorderò per sempre. Una di quelle giornate create da un grande scenografo, con mano Divina, che restano scolpite nell’animo.

Quando sarà il tempo, spero di rivederlo con la sua canna, nel mezzo di un fiume paradisiaco, e poter dire ancora: perbacco! Quell’uomo pesca da Dio!

Di FLY