Confermo che nel lago (purtroppo) non si pu? pescare. In passato, quando la pesca era permessa, si potevano tirar fuori delle trote da capogiro. In compenso credo che sia interessante perlustrare gli affluenti. Non conosco molto bene quello proveniente da S. Nicola da Crissa (credo sia il Falla). Ma in passato avevo fatto parecchie escursioni sull'affluente principale proveniente da Monterosso (sono nato l?) il Reschia. Purtroppo non ho notizie recenti ma ogni volta che torno al paese un giretto (senza pescare) ce lo faccio sempre. Dei miei ricordi posso dire che, escludendo il primissimo tratto ove sono presenti i vari ciprinidi quali cavedani, vaironi, carassi e qualche carpetta, risalendo diventava buona la presenza di trote. Iridee a valle, fario pi? in alto. Chi ha fiato,buone gambe e buone intenzioni, pu? addentrarsi arrivando addirittura nei boschi sovrastanti il teritorio fra Monterosso e Polia. Ripeto, non conosco la situazione attuale, ma i luoghi sono mozzafiato. Come tecniche si pu? fare spinning nel tratto a valle dove la portata ? ancora discreta. In alto lasciate perdere. L'unica pesca tecnicamente possibile ? quella al tocco. Qui vi troverete a volte in presenza di rigagnoli, ma tentate comunque con le camole o il lombrico. Quelle piccole pozzette di acqua gelida e cristallina possono ancora riservare qualche fario autoctona: livrea nera come il carbone con puntini rosso sangue. Trotelle fario sono presenti in tutti i rii che scorrono in queste zone pre-serre. Una raccomandazione: rispettate questi luoghi. In passato sono stati bistrattati con ogni sorta di sevizie: sbarramenti, avvelenamenti ecc. ? una parte di natura che fatica a riprendersi.
Vi ? infine l'ultimo tratto dell'angitola, ovvero la parte che dalla diga porta al mare. Quand'ero ragazzo vi era abbondanza di anguille, trote e qualche luccio. Oggi penso che vi siano solo carpe, carassi e qualche cefalo.
Ciao