Salve,
mi permetto di intervenire in questo post per esporre la tecnica che uso ormai da anni con tanta, e dico tanta, soddisfazione nella pesca alle salpe. Fermo restando che quanto dice Nonnoroby è sacrosanta verità, devo dire che uso una tecnica completamente diversa, per cui tecnica diversa, attrezzatura diversa. La pesca alle salpe la effettuo principalmente in inverno inizio primavera nel porto di Livorno e pesco fra le barche a vela ancorate ai pontili. La diversità stà nel fatto che pesco a galla e non a fondo e per galla intendo a 40 cm massimo sotto il pelo dell'acqua con, appunto una distanza fra il galleggiante e l'amo di non più di 40 cm anche se a volte, poche, mi sono dovuto affondare un poco in funzione della sospettosità dei pesci e perchè avevo il sole alle spalle e quindi mi vedevano anche se ero praticamente sdraiato in terra, (a pensarci mi viene da ridere). Andiamo per ordine :
-Canna rigida di 6 m con un vecchio mulinello robusto su cui ho montato un nylon del 35.
-Galleggiante da tre grammi a pallina o a piccolissima pera.
- calamento di 40cm del 25 di nylon
-amo del 17 della serie 2315 della mustad (ormai quasi introvabili). Questi ami sono ami da palamito nichelati, robusti e a gambo lungo. Il n° 17 non ha niente a che vedere con i vari 17 in circolazione essendo molto più grosso di quest'ultimi, infatti ha una larghezza di ben 7 mm ed una lunghezza del gambo di 19.
-piombatura unica sotto il galleggiante sufficiente a tenere solo la corta astina fuori dall'acqua quando sull'amo è posta la pasta.
La pesca si svolge in questo maniera:
pasturazione quasi continua con pane secco di campagna (quello del contadino cotto a legna recuperato da amici ristoratori) prima ben ammollato in modo che fluttui verso il fondo per richiamare in zona i pesci e dopo circa 30' si inizia a pasturare con pane ammollato e ben strizzato che deve restare a galla in zona (e quindi assenza di corrente e quasi di vento) in modo che il pesce che è stato richiamato sul fondo, risalga pr cibarsi. Le salpe in questo modo stazionano sotto le barche e salgono rapidissimamente a galla per mangiare il pane per poi ritornare altrettanto rapidamente sotto le barche. in mezzo al pane galleggiante trovano anche la nostra esca ed il gioco è fatto. Una rapida affondata del galleggiante ed una altrettanto rapida ferrata ed una rapidissima lotta di forza con il pesce (ecco la canna rigida ed il filo grosso) e quasi sempre il pesce vola letteralmente sulla banchina, per la verità un pò incazz...to
In tutto l'azione di pesca è durata 5-6 secondi. Rare le perdite del pesce dovute al taglio del filo.
Qualcuno potrebbe obiettare che non è un'azione sportiva, ma io rispondo che data la presenza di barche, di cime, di ancoraggi, è meno sportivo far sfrizionare il mulinello con il rischio che il pesce vada ad impigliarsi in questi ostacoli con l'alta possibilità di morire impigliato nelle funi.
Ah dimenticavo di dire che poi il pesce viene liberato in mare senza amo in bocca. Almeno io faccio così.
Nell'azione di pesca dobbiamo fare attenzione, specialmente se c'è vento, a non agganciare le cime ed il sartiame delle barche con il rischio di perdere tutto e con il rischio di sentire urlare, giustamente, i proprietari delle barche che potrebbero ferirsi con gli ami.
Come esca faccio sul posto la pasta usando del pane in cassetta leggermente ammollato in questo modo: tolgo la leggera crosta dalle fette di pane, crosta che poi uso anche per pasturare, tuffo rapidamente UNA fetta nell'acqua di mare e la strizzo e la impasto con DUE fette di pane asciutto; la manipolo un poco e la pasta è fatta, morbida ma consistente e gommosa da resistere sull'amo senza sfaldarsi. Uso solo pane e non aggiungo altri elementi perchè il pesce non deve notare la differenza con i pezzettini di pane che stazionano sulla superfice. Quando vedrete le scodate in superfice siete riusciti a far venire il pesce a tiro di amo e se pescherete vicinissimo alle chiglie delle barche sono sicuro che vi divertirete perchè parlo di pesci da due-tre etti in sù.
Quest'anno a marzo, andai con un amico a fare questa pesca, bene, ne presi 36 in due ore e la più piccola era sui tre etti. Questo mio amico disse che non sarebbe più venuto a pesca con me perchè ne prese solo un paio ed io, allora lo costrinsi a rimettere in mare i pesci a circa 100 metri di distanza perchè questo rilascio non comportasse l'allontanamento della motta dei pesci che avevo sotto. Mi disse : sono venuto per pescare ,non per fare la maratona...
Una settimana dopo era a pescare con me!
A parte questo aneddoto credo che questa tecnica se trovate lo spot giusto potrebbe essere adottata con tranquillità; è anche vero che non tutti i giorni è
, ma in genere dà buoni risultati.
Scusate se mi sono dilungato.