Dopo otto mesi di assenza forzata dalla spiaggia, una revisione dell’attrezzatura è d’obbligo. Le canne sono già pulite poiché le lavo accuratamente al ritorno da ogni battuta di pesca, pertanto inizio con la manutenzione dei mulinelli; nonostante gli shock leader siano ancora apparentemente utilizzabili, preferisco sostituirli ugualmente per evitare che la salsedine accumulata su di essi possa averli indeboliti in qualche punto così taglio sei metri di multifibra dello 0,26 e ci lego una girella con moschettone del n. 10. L’altro capo dello shock leader lo lego direttamente alla lenza in bobina.
Aiutandomi con un pennellino rimuovo i granelli di sabbia dal corpo esterno di entrambi i miei mulinelli, dopodiché svito gli archetti ed i rullini guida filo, facendo molta attenzione a non smarrire le sottilissime guarnizioni a protezione del cilindro a sfera. I rullini li immergo tutti e due nel petrolio bianco e li lascio riposare per un po’ mentre io procedo a lubrificare i pignoni, il cilindro a rulli posto a sostegno della manovella e gli ingranaggi dei miei mulinelli.
Mi preparo un paio di pater-noster ed una decina di terminali per integrare quelli già presenti nella cassetta. Verifico l’efficienza degli snodi posti sui “vecchi” calamenti e, laddove ve ne fosse la necessità, intervengo per sostituire le girelle ed i moschettoni bloccati. Controllo la “scorta” delle starlight, dei piombi e delle fascette di polistirolo da utilizzare come galleggiante nei tranci. Do un’occhiata al terminale con il cavetto d’acciaio per verificare che, dopo tanto tempo, non si sia ossidato e che gli ami d’acciaio abbiano mantenuto la loro affilatura; poi, con della carta abrasiva fine, elimino qualche macchia di ruggine da questi ultimi per riportarli al loro originale splendore.
E’ passata quasi un’ora da quando ho messo a bagno i rullini guidafilo nel petrolio bianco, quindi posso strofinarli con uno spazzolino per eliminare eventuali residui di sporco dopodiché, con un panno assorbente, li asciugo con cura per poi lubrificarli con una goccia di olio Singer. Riposiziono le guarnizioni ed avvito l’archetto: la rotazione è fluida, senza intoppi e questo è fondamentale per la prevenzione delle tanto temute “parrucche”. Infatti, un guida filo bloccato, tende ad intrecciare il nylon che finirà inevitabilmente per aggrovigliarsi su se stesso (parrucca) o, ancora peggio, ad attorcigliarsi intorno a qualche anello in fase di lancio, con la quasi inevitabile rottura del filo.
Con la mente già pregusto la mia prossima uscita, spero a breve, e guardando l’orologio mi accorgo che sono trascorse, anzi volate, quasi tre ore da quanto ho iniziato!!! Prima di recarmi a pesca presto sempre molta attenzione e cura nella preparazione dell’attrezzatura poiché ritengo che una cassetta in ordine ed un’attrezzatura efficiente siano alla base di una tranquilla e divertente battuta di pesca.
E voi? Come vi preparate prima di una battuta? Arrivate a pesca con tutto l’occorrente o preparate in spiaggia ciò che vi serve?