Purtroppo mi viene in mente solo adesso, ma io per anni ed anni ho usato i braccioli lunghi anche sino a 25 metri!
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Lo facevo quando ancora usavo le lenze a mano dalla spiaggia, dai moli, dai pontiletti, dalla barca o da scogliere basse su fondali sabbiosi o appena ricoperti da posidonie basse e rade, e le prede a cui miravo erano le spigole e le orate. Queste lenze erano assolutamente prive di piombo, l'unico peso era rappresentato da quello dell'esca, per cui queste lenze
erano in pratica un lungo bracciolo.
Le condizioni in cui potevo praticare questo tipo di pesca erano: mare calmo, correnti deboli e vento assente (oppure alle spalle), che mi consentiva di lanciare il bracciolo escato alla massima distanza possibile (con lo 0.25 e con un amo escato con un trancio di sardina potevo raggiungere anche i 25 metri): svolgevo dall'avvolgi lenza una trentina di metri di lenza non piombata, la escavo, ne tenevo in mano l'ultimo metro e mezzo e facendola roteare la lanciavo in acqua. La mettevo quindi in leggera tensione e tenendola tra le dita mi mettevo in attesa dell'abboccata. In acqua era disteso un bracciolo dai 15 ai 25 metri...
Naturalmente c'è una grossa differenza tra il lanciare con una canna una lenza piombata a cui è attaccato un bracciolo da 5 metri e il più facile lancio a mano di una lenza non piombata che di per se forma un bracciolo da 20-25 metri, ma non è su questo aspetto che mi voglio soffermare quanto sull'estrema efficacia di usare un lungo bracciolo fluttuante disteso sul fondale.
Potei constatare la maggiore efficacia di questa lenza rispetto all'altra che lanciavo al mio fianco, che era piombata e dotata di un bracciolo da 1,5 mt: a quella non piombata abboccavano più pesci che a quella piombata col bracciolo (che lanciavo piombata e traversata per evitare eventuali sovrapposizioni). Per quanto le condizioni del mare, delle correnti e del vento me lo permettevano, usavo sempre questo metodo per la pesca alle spigole e alle orate.
Poi passai alle canne e ai mulinelli, ma questo è un altro capitolo, anzi, è proprio un altro libro...