01. MANUALE DI BEACHLEDGERING: sezione INTRODUZIONE AL BEACHLEDGERING
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Login1. Prefazione Il Manuale di Beachledgering, nato da un’idea di Nonnoroby, è stato redatto a più mani da alcuni degli iscritti al Forum di Calabria Pesca Online, che hanno voluto mettere a disposizione le loro esperienze per tutti quei giovani che si stanno appena avvicinando al meraviglioso mondo della pesca sportiva in mare, con particolare riguarda per quelli che intendono affinare la branca del Beachledgering, che in Italia conta un numero di appassionati sempre crescente.
Il Beachledgering, da noi, non ha origini troppo lontane. Quando in Inghilterra esplose il Surfcasting, il nostro connazionale Roberto Ripamonti, appassionato della pesca sportiva in tutte le sue forme e grandissimo esperto in tutte le discipline sia di acque dolci che salate, ebbe l'opportunità di frequentare i più grandi surfcasters anglosassoni di allora da cui riuscì a carpirne anche i più profondi segreti. Al suo rientro in Italia ne parlò con l’amico Sandro Meloni, che già per conto suo aveva cominciato ad intuire come anche nel Mediterraneo la pesca effettuata in determinate condizioni meteo marine poteva riservare gradite sorprese sia in termini di qualità che di quantità di pescato. Il Meloni, universalmente riconosciuto come il ‘papà' del Surfcasting italiano, sviluppò ulteriormente le sue intuizioni integrandole con i suggerimenti del Ripamonti, adattando i metodi del surfcasting oceanico alle condizioni meno favorevoli del mare italico, che non è soggetto all’essenziale influsso della marea oceanica che è alle fondamenta del Surfcasting nell'isola britannica. Dopo il Meloni, anche altre 'firme' del surfcasting italiano contribuirono al diffondersi di questa nuova disciplina ed in breve tempo, grazie alle riviste di settore, ai libri sull'argomento e alla creazione dei surfcasting club in tutta la nazione, il Surfcasting esplose contagiando una grandissima moltitudine di pescatori amatoriali, sino a diventare una vera e propria mania, un modo tutto particolare di concepire la pesca, in poche parole nacque la filosofia del surfcasting.
Per i produttori fu una manna dal cielo: ci fu un proliferare progressivo di canne ripartite in grado di lanciare pesanti zavorre a distanze sino ad allora impensabili, di mulinelli fissi e rotanti adeguati, di abbigliamento specifico, di accessori nuovi e rivoluzionari e tanto altro. I surfcasters erano considerati dal resto dei pescatori amatoriali come pescatori appartenenti ad un mondo completamente speciale, tutti ammiravano estasiati i loro stili di lancio, il loro modo di concepire la pesca sportiva, le prede importanti che riuscivano a catturare, l’aurea esoterica di cui si circondavano (e le molte arie che ci davamo, aggiungo io, mettendomi il primo in lista…).
La conseguenza fu che migliaia di pescatori 'normali' si riversarono su questa disciplina per cercare almeno di imitarli e di assaporare in qualche modo il fascino irresistibile di quel mondo ritenuto fantastico. Ci fu la corsa ‘agli armamenti’: canne ‘speciali’ (ripartite o meno) e mulinelli rotanti andarono a ruba. Verso la fine degli anni '90, però, la mania del surfcasting iniziò ad entrare in crisi. La stragrande maggioranza dei pescatori cominciò a rendersi conto che le condizioni meteo marine indispensabili per praticare il surfcasting erano nel Mediterraneo alquanto scarne, poco continue o che comunque si potevano verificare magari in giornate nelle quali si era impegnati con il proprio lavoro. Quando l’entusiasmo dei tanti cominciò a scemare, si cominciò a ragionare con mente più fredda in termini di resa e ci si rese conto che erano troppi i giorni del fine settimana o festivi in cui ci si trovava in spiaggia con condizioni di mare piatto e con attrezzatura assolutamente surdimensionata e quindi inadeguata a quelle condizioni.
Man mano che gli anni passavano, col primo entusiasmo ormai alle spalle, una moltitudine di pescatori sempre crescente si ritrovò a trascorrere in riva al mare una lunga serie di giornate armati di ‘cannoni’ inadeguati alla giornata, e la noia la faceva da padrona. In tanti cominciarono a disaffezionarsi al surfcasting. Era il periodo in cui i 'puristi' di questa disciplina cominciarono a fare affari d'oro acquistando per due soldi le sofisticate attrezzature dismesse dai ‘pentiti’.
Finché qualcuno non intuì qual era il problema di fondo e non vi pose rimedio. Così come era avvenuto per il surfcasting tramite il Meloni, anche la diffusione di questa nuova intuizione è dovuta ad un grande profeta, il commerciante di articoli da pesca grossettino Mauro Balestri, il 'papà' del Beachledgering italiano, che con i suoi articoli ed i suoi libri ha fatto scoprire un nuovo modo di concepire la pesca anche quando le condizioni meteo marine erano più indicate ad una stagione balneare che ad una pescatoria.
La disciplina del Beachledgering, più adatta alle condizioni meteo marine che si verificano più di frequente nei mari italiani, si sta rivelando un tipo di pesca tra le più redditizie in assoluto, nel campo della pesca a fondo.
2. Sommario – Articoli ed Autori SEZIONE COPERTINA: Copertina: Nonnoroby
SEZIONE PREFAZIONE: Prefazione: Nonnoroby
SEZIONE SOMMARIO: Articoli ed Autori: Nonnoroby
SEZIONE INTRODUZIONE: Introduzione al beachledgering: Nonnoroby
SEZIONE CANNE: La canna da beachledgering: Nonnoroby
SEZIONE MULINELLI: 1. Mulinelli da beachledgering: Nonnoroby
2. Alcuni modelli di mulinello: Ivo
SEZIONE PIOMBI: I piombi da beachledgering: Nonnoroby
SEZIONE LENZA MADRE: La lenza madre: Nonnoroby
SEZIONE SHOCKLEADER: 1. Lo shockleader: Nonnoroby
2. Shockleader conici: Ivo
SEZIONE NODI: I vari tipi di nodo: Nonnoroby
SEZIONE TERMINALI: 1. I terminali da beachledgering: Nonnoroby
2. Nodino di stopper per finale con tecnosfera: Danieleesposito70
3. Bracciolo: Enzo
4. Mini-Trave: Spaghitu
5. Terminali flotterati per sgallare l'esca: Danieleesposito70
6. La ‘coda di topo’: Oltremare
SEZIONE AMI: 1. Gli ami: Nonnoroby
2. Come velocizzare la cattura dei gronghi in gara: Greybear
SEZIONE PASTURAZIONE: 1. Importanza del pasturatore a beachledgering: Nonnoroby
2. Come si usa il pasturatore: Minosse
3. Pasturazione con i sacchettini in pva: Ivo
SEZIONE ESCA: Esche da beachledgering: Nonnoroby
SEZIONE ACCESSORI: Elenco degli accessori di maggior utilizzo: Nonnoroby
SEZIONE FAI DA TE: 1. Spiralina porta star light: Nonnoroby
2. Carrellino da spiaggia: Nonnoroby
3. Oval split: Nonnoroby
4. Elastici per il cannolicchio: Nonnoroby
5. Autocostruzione dei flotter: Surfmaster76
6. Come creare facilmente le asole tutte uguali: Cuccosan
SEZIONE SUGGERIMENTI E TRUCCHI: Tattica e strategia: Greybear
La stesura del manuale è stata curata da Nonnoroby.
3. Introduzione al Beachledgering Il Beachledgering è un tipo di pesca a fondo che è caratterizzato dalla leggerezza di tutto l’insieme: canna, mulinello, lenza madre, travi, braccioli, snodi e piombi.
Ciò non vuol dire che il beachledgering sia rivolto alla cattura di sparlottini o trigliette, tutt’altro: questa disciplina è rivolta alla cattura di esemplari di taglia consistente, e come effetto collaterale, data la sua leggerezza, è particolarmente catturante con gli esemplari di piccola taglia: bisogna aver pazienza e liberare delicatamente i piccoli pesci in attesa che abbocchino quelli di maggior interesse, che con questo tipo di pesca non si faranno attendere.
Il beachledgering si pratica prevalentemente con mare calmo o poco mosso: per dare un'idea delle condizioni di massima mobilità che deve avere il mare per inquadrarlo ancora sotto il termine di beachledgering è quando un piombo di 80 gr non è più in grado di tenere in pesca terminali e lenza madre, che vengono trascinati a riva: per evitare ciò, bisognerebbe aumentare il peso del piombo, ma questo ci porterebbe fuori dal beachledgering, in quanto canna, mulinello, lenza madre, terminali e braccioli potrebbero non essere più adatti.
La presenza sul mercato di nuove attrezzature in grado di sostenere zavorre più pesanti pur restituendo una sensibilità pari a quelle specifiche da beachledgering, ci consente di estendere questo tipo di pesca anche più in la, però (così come è avvenuto per il surfcasting) rischiamo di snaturare anche questa disciplina specifica. Per i pescatori generici ciò non riveste particolare importanza, ma per i puristi del beachledgering si.