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FORUM PESCA DA TERRA => BEACHLEGERING & BEACHLEDGERING => Topic started by: ^NONNOROBY^ on April 10, 2010, 13:14:08

Title: MANUALE DI BEACHLEDGERING
Post by: ^NONNOROBY^ on April 10, 2010, 13:14:08
AVVISO

Questo era il post originale che in partenza conteneva tutto il Manuale. Però con l'aggiunta di sempre più articoli e revisioni (e soprattutto con l'inserimento di molte immagini), questo post era diventato talmente voluminoso che non era più possibile gestirlo come unico post. Pertanto sono stato costretto a smembrarlo in 13 post (sempre in questo topic), dedicando ad ogni post una sezione specifica del manuale.
I 13 post del manuale li trovate a partire dalla 2^ pagina di questo topic
ed hanno i seguenti titoli:

01. Manuale di Beachledgering : sezione Introduzione al Beachledgering
02. Manuale di Beachledgering : sezione Canne
03. Manuale di Beachledgering : sezione Mulinelli 
04. Manuale di Beachledgering : sezione Piombi
05. Manuale di Beachledgering : sezione Lenza madre
06. Manuale di Beachledgering : sezione Shockleader
07. Manuale di Beachledgering : sezione Nodi
08. Manuale di Beachledgering : sezione Terminali
09. Manuale di Beachledgering : sezione Ami
10. Manuale di Beachledgering : sezione Pasturatore
11. Manuale di Beachledgering : sezione Esca
12. Manuale di Beachledgering : sezione Accessori
13. Manuale di Beachledgering : sezione Fai da te

Chi desiderasse scaricarsi l'intero manuale in formato PDF o CHM, può farlo in questo modo:

in alto alla pagina (proprio la primissima riga) ci sono i menù Home, Forum, Download, Meteo, Galleria e Contatti. Cliccare sulla voce Download

Immagine non disponibile

e nella pagina che si apre selezionare Manuali & Pesca



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Il copyright naturalmente sarà di Calabria Pesca Online, che potrà così eventualmente far valere i suoi diritti nei confronti di terzi completamente estranei al sito.
Title: Re: MANUALE DI BEACHLEDGERING
Post by: enzo. on April 10, 2010, 20:00:08
Oltre alla stellina,mi complimento personalmente per quello che fai!  (https://www.calabriapescaonline.it/home/forum/Smileys/piombo/36_1_11.gif)
Suggerisco,se permetti,anche l'inserimento della classica"treccina"all'inizio del bracciolo,qualora ci fosse la necessita'di avere un bracciolo un po'piu' rigido e che si tenga un po'piu'distante dalla lenza madre in caso ce ne fosse l'esigenza.
Spero non aver detto una "baggianata" ma io li uso spesso anche come irrobustimento ai finali classici nella passata con lenze ultrasottili e sono anche degli ottimi "ammortizzatori"!
Se lo aggiungi pero'fallo tu che hai,in queste cose,piu'pazienza e bravura di me  ;D

enzo

Articolo inserito nel manuale
Title: Re: MANUALE DI BEACHLEDGERING
Post by: busman on April 10, 2010, 21:37:32
Complimenti vivissimi per la tua cura nelle spiegazioni.............
Grazie Nonnoroby!
Ciao
Title: Re: MANUALE DI BEACHLEDGERING
Post by: greybear on April 10, 2010, 23:08:11
Non sei autorizzato a visualizzare i link. Registati o effettua Login
...
Suggerisco,se permetti,anche l'inserimento della classica"treccina"all'inizio del bracciolo,qualora ci fosse la necessita'di avere un bracciolo un po'piu' rigido e che si tenga un po'piu'distante dalla lenza madre in caso ce ne fosse l'esigenza.
...
enzo

un accorgimento alternativo alla "treccina" indicata da enzo è il bracciolo a "coda di topo" che fu descritto da oltremare in un altro topic, forse é più efficace della treccina, ma la sua preparazione é più elaborata e impegnativa ed io la facevo solo per particolari occasioni (le gare). decidi tu se aggiungere o meno questa noterella al tuo "manuale" (con la tua firma OVVIO).  (https://www.calabriapescaonline.it/home/forum/Smileys/piombo/36_1_11.gif)
Title: Re: MANUALE DI BEACHLEDGERING
Post by: luca77 on April 10, 2010, 23:53:30
Complimentoni a nonnoroby per il post.
Anche quando pescavo a surfcasting e usavo il paternoster, facevo la treccina ai terminali in modo da tenerli lontano dal trave.
Ho usato questo sistema per diversi anni e posso dire che è davvero ottimo per evitare gli ingarbugliamenti.
Title: Re: MANUALE DI BEACHLEDGERING
Post by: spaghitu on April 11, 2010, 05:49:00
Carissimo nonnoroby potresti aggiungere tra i terminali da te citati un accorgimento che riguarda il long arm, personalmente trovo molto comodo utilizzare per questo tipo  di calamento un mini trave come questo:
Immagine non disponibile
io me lo autocostruisco usando multifibra o nylon.

Articolo inserito nel manuale.
Title: Re: MANUALE DI BEACHLEDGERING
Post by: ^NONNOROBY^ on April 11, 2010, 09:54:14
@Greybear,
la "coda di topo" è un accorgimento suggerito da Oltremare, pertanto deve essere lui a riproporlo ed a autorizzarmi ad inserirlo nel manuale o, meglio, siccome Oltremare è un moderatore, può avere accesso diretto al manuale e quindi fare direttamente tutte le aggiunte e le modifiche che vuole.


@Spaghitu,
siccome ho promesso di farlo per Enzo, per questa volta lo faccio anche per te, di scrivere un articolo sul tuo suggerimento sul mini trave. Però vi prego, per il futuro, di darmi una mano scrivendo direttamente voi 4 righe di spiegazione: non dovete mettervi in soggezione, fate finta che state rispondendo ad un post, non è richiesto nessuno stile accademico o chissà che, bastano poche parole per descrivere il vostro suggerimento, esattamente come si fa quando si risponde (o si apre) un normalissimo post.

Grazie per la collaborazione che vorrete dare.

@ Enzo e Spaghitu
i vostri articoli sono già stati inseriti nel manuale.

@ Greybear,
per il tuo suggerimento vediamo cosa ci risponde Oltremare.

Ciao
Title: Re: MANUALE DI BEACHLEDGERING
Post by: enzo. on April 11, 2010, 12:53:27
Che dire Robe';ottimo e.....grazie a buon rendere!  (https://www.calabriapescaonline.it/home/forum/Smileys/piombo/36_1_11.gif)
Title: Re: MANUALE DI BEACHLEDGERING
Post by: ^DANIELEESPOSITO70^ on April 13, 2010, 18:56:50
Articolo scritto da danieleesposito70
Autorizzo Nonnoroby ad inserirlo nel manuale

Nodino di stopper per finale con tecnosfera

Ciao Daniele,
ho subito inserito il tuo articolo nel manuale in:
- Sezione Terminali
- Paragrafo Snodi
- Sottoparagrafo Tecnosfera.

Post accorciato da Nonnoroby perché il testo integrale di questo articolo è già stato trasferito nel manuale.
Title: Re: MANUALE DI BEACHLEDGERING
Post by: ^DANIELEESPOSITO70^ on April 14, 2010, 08:45:34
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Daniele, ti ringrazio per la collaborazione, ma molto più di me penso che ti ringrazieranno tutti quei ragazzi 'alle prime armi' che troveranno nel manuale tante risposte ai loro dubbi.
Peccato che all'orizzonte non si vedano però tanti collaboratori (con il tuo sono solo solo 3 gli articoli inseriti...)
Ciao e al tuo prossimo articolo
Roberto
Ciao Roby
sono io che ringrazio te per il pregevole lavoro che ogni giorno fai per questo forum...  ;D
A pretso
Daniele
Title: Re: MANUALE DI BEACHLEDGERING
Post by: nemo76 on April 14, 2010, 13:35:00
ciao roberto,non ti smentisci mai.Ci tengo a precisare che io non sono un tipo che facilmente fa complimenti.....mi puzzano di ruffianaggio e la cosa mi disturba......però quando si leggono certi articoli scritti cosi dettagliatamente bene,il dubbio di essere stato ruffiano,non  passa neanche lontanamente dalla mente!!!!!!Quindi oltre alla stellina ed ai complimenti scritti ,ti voglio anche ringraziare  (https://www.calabriapescaonline.it/home/forum/Smileys/piombo/36_1_11.gif).
oltre alle congratulazioni da parte mia volevo farti anche una domanda per quanto riguarda il pasturatore:
Nei vari calamenti da te illustrati,qualora decidessimo di usare il pasturatore,basta semplicemente sostituire il piombo con il pasturatore?


e dove c'è il piombo scorrevole usare un antitangle o i super booms?
Mi confermeresti gentilmente quanto detto da me oppure mi ullustreresti tutti i vari calamenti per un corretto uso del pasturatore?

Risposta di Nonnoroby:

Ed io sono abbastanza schivo ai complimenti. Intendiamoci, fanno sempre piacere, però personalmente mi mettono sempre in forte imbarazzo, anche perché non so mai come rispondere...
Per quanto riguarda il pasturatore, premesso che non ho una grande esperienza in merito perché, come ho confessato anche nel manuale, non ho poi tutta quella pazienza di 'gestirlo' e quindi evito di usarlo quasi sempre (mossa sbagliata, bada bene), la risposta è affermativa in entrambi i casi: si usa al posto del piombo, e ove questi fosse scorrevole, l'interposizione dell'antitangle o del super boom è sempre consigliato.
Resta sempre il problema della tenuta in pesca del terminale quando il pasturatore si vuota, che se non è insormontabile con mare calmo ed in assenza di correnti, diventa più problematico con mare mosso o in presenza di forti correnti (che ci costringono ad un recupero più frequente per evitare che il terminale ci venga risputato a riva o portato a spasso sulle canne del vicino di pesca, senza contare i grovigli a cui è soggetto).
Approfitto della tua domanda per fare un appello a chi eventualmente avesse risolto il problema di tenuta col pasturatore vuoto, pregandolo di postare la soluzione da lui trovata, così la inseriamo nel manuale.
Ciao Nemo.
Title: Re: MANUALE DI BEACHLEDGERING
Post by: MINOSSE on April 14, 2010, 17:42:55
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Allora voglio intervenire brevemente a proposito dell'argomento trattato da Roberto, io e lui ci siamo già sentiti in mp e sa bene che non ho molto tempo per poter inserire qualche cosa in questo manuale, già di perse molto ma molto completo e che di sicuro diventerà punto di riferimento per molti, anche tra coloro che questa tecnica la praticano da tempo.[....]

Un saluto a tutti e soprattutto a Roberto che sta facendo un gran bel lavoro, pertanto invito tutti gli utenti ferrati su questa tecnica o che hanno delle esperienze significative da proporci di farsi avanti senza nessuna remora, cosi possiamo dare una mano a Roberto.....forza fatevi avanti.
Mino. [...]

Risposta di Nonnoroby:

Ciao Mino,
ho subito inserito il tuo articolo nel manuale, Sezione Pasturatore.
Ti siamo tutti grati perché hai colmato un vuoto in una sezione molto importante del beachledgering.
Speriamo che in futuro tu riesca a trovare scampoli di tempo per regalarci qualche altro dei tuoi preziosi suggerimenti.
Ti sono grato anche per l'appello che hai fatto agli altri iscritti per inserire anche i loro articoli.
Il Forum è pieno zeppo di post importanti sull'argomento, per cui ricordo a tutti coloro che volessero partecipare che è sufficiente riportare quei loro post in questo topic, senza che sia necessario riscriverne ex-novo.
Ciao Mino, alla prossima.

Post accorciato da Nonnoroby perché il testo integrale di questo articolo è già stato trasferito nel manuale.
Title: Re: MANUALE DI BEACHLEDGERING
Post by: ^SURFMASTER76^ on April 14, 2010, 23:46:47
Complimenti a Nonnoroby, veramente un'ottima iniziativa. Sarebbe bello replicare la tua iniziativa in ogni sezione del forum!!!

 ;D

Risposta di Nonnoroby:

Sarebbe bellissimo, ma puoi ben immaginare l'impegno che comporta la gestione di una raccolta di suggerimenti...
Io lo faccio volentieri, anche perché mi diverte tantissimo. Chissà, magari un domani...
Molto dipende anche da come viene accolta questa prima iniziativa (più che complimenti, sempre graditi per la verità, servirebbero articoli...)
Per il momento però pensiamo a completare questo manuale: mancano ancora tante cose!
Ciao
Title: Re: MANUALE DI BEACHLEDGERING
Post by: ivo on April 15, 2010, 10:11:44
@ Articolo scritto da Ivo  

autorizzo NonnoRoby ad inserirlo nel manuale

Sacchettino in pva

Ciao Ivano,
ho inserito il tuo importante articolo sulla pasturazione nel manuale, Sezione Pasturatore.
Ringraziandoti per la collaborazione, attendiamo altri tuoi articoli sul beachledgering, su qualsiasi argomento.
Con affetto
Roberto

Post accorciato da Nonnoroby perché il testo integrale di questo articolo è già stato trasferito nel manuale.
Title: Re: MANUALE DI BEACHLEDGERING
Post by: ^DRAYCON^ on April 16, 2010, 02:27:48
Ciao Nonnoroby!!
Non avendo esperienza sul beach legering, purtroppo, almeno per ora, non potrei contribuire  all'approfondimento di questo capolavoro!! Pertanto volevo darti i miei migliori complimenti per questo bellissimo lavoro! I complimenti vanno anche a tutte quelle persone che stanno attualmente contribuendo!!  ;D

Risposta di Nonnoroby:

Grazie Umberto,
per l'esperienza aspetteremo che te la faccia, non abbiamo nessuna fretta (https://www.calabriapescaonline.it/home/forum/Smileys/piombo/36_1_11.gif)
Comunque da questo manuale puoi attingere molti argomenti che sono validi per la pesca in generale.
Molte cose sono ancora da aggiungere, per cui ogni tanto dacci uno sguardo.
Ciao
Title: Re: MANUALE DI BEACHLEDGERING
Post by: ivo on April 16, 2010, 11:11:16
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@ Articolo scritto da Ivo  autorizzo NonnoRoby ad inserirlo nel manuale

Sacchettino in pva

Ciao Ivano,
ho inserito il tuo importante articolo sulla pasturazione nel manuale, Sezione Pasturatore.
Ringraziandoti per la collaborazione, attendiamo altri tuoi articoli sul beachledgering, su qualsiasi argomento.
Con affetto
Roberto
Grazie a te, e non appena mi sarà possibile posterò dell'altro
A presto un Abbraccio Ivano
Title: Re: MANUALE DI BEACHLEDGERING
Post by: ivo on April 16, 2010, 19:59:35
@articolo scritto da Ivo
Autorizzo Nonno Roby ad inserire questo articolo nel manuale

Alcuni modelli di mulinelli

Ciao Ivano, articolo prontamente inserito nel manuale:
- Sezione mulinelli.

Grazie e al tuo prossimo articolo.

Post accorciato da Nonnoroby perché il testo integrale di questo articolo è già stato trasferito nel manuale.
Title: Re: MANUALE DI BEACHLEDGERING
Post by: ^DANIELEESPOSITO70^ on April 17, 2010, 18:28:18
@ Articolo scritto da Danieleesposito70
Autorizzo nonnoroby ad inserirlo nel manuale

Terminali flotterati per sgallare l'esca

Ciao Daniele,
ho subito inserito il tuo articolo nel manuale in:
- Sezione Terminali

Sembra che il manuale stia cominciando a diventare più corposo... (https://www.calabriapescaonline.it/home/forum/Smileys/piombo/36_1_11.gif)

Grazie, Daniele, al tuo prossimo articolo!

Post accorciato da Nonnoroby perché il testo integrale di questo articolo è già stato trasferito nel manuale.
Title: Re: MANUALE DI BEACHLEDGERING
Post by: ivo on April 18, 2010, 16:28:03
[g]@Articolo scritto da Ivo[/g]
Autorizzo NonnoRoby ad inserire questo articolo nel manuale

Shock Leader Conici

Grazie Ivo,
il tuo articolo è stato inserito nel manuale:
- Sezione Shockleader

Al tuo prossimo articolo.
Ciao

Post accorciato da Nonnoroby perché il testo integrale di questo articolo è già stato trasferito nel manuale.
Title: Re: MANUALE DI BEACHLEDGERING
Post by: ^NONNOROBY^ on April 18, 2010, 18:18:12
01. MANUALE DI BEACHLEDGERING: sezione INTRODUZIONE AL BEACHLEDGERING

Copertina del manuale:

[IMMAGINE NON DISPONIBILE SI PREGA GLI AUTORI DI RICARICARE LE IMMAGINI GRAZIE]/i/copertinamanuale1.png/](https://www.calabriapescaonline.it/home/forum/proxy.php?request=http%3A%2F%2Fimg526.%5BIMMAGINE+NON+DISPONIBILE+SI+PREGA+GLI+AUTORI+DI+RICARICARE+LE+IMMAGINI+GRAZIE%5D%5BIMMAGINE+NON+DISPONIBILE+SI+PREGA+GLI+AUTORI+DI+RICARICARE+LE+IMMAGINI+GRAZIE%5D%2Fimg526%2F7330%2Fcopertinamanuale1.png&hash=8cee53592aaec96a1bf08a10f7ee8f1e) (http://img526.[IMMAGINE NON DISPONIBILE SI PREGA GLI AUTORI DI RICARICARE LE IMMAGINI GRAZIE)

1. Prefazione

Il Manuale di Beachledgering, nato da un’idea di Nonnoroby, è stato redatto a più mani da alcuni degli iscritti al Forum di Calabria Pesca Online, che hanno voluto mettere a disposizione le loro esperienze per tutti quei giovani che si stanno appena avvicinando al meraviglioso mondo della pesca sportiva in mare, con particolare riguarda per quelli che intendono affinare la branca del Beachledgering, che in Italia conta un numero di appassionati sempre crescente.
Il Beachledgering, da noi, non ha origini troppo lontane. Quando in Inghilterra esplose il Surfcasting, il nostro connazionale Roberto Ripamonti, appassionato della pesca sportiva in tutte le sue forme e grandissimo esperto in tutte le discipline sia di acque dolci che salate, ebbe l'opportunità di frequentare i più grandi surfcasters anglosassoni di allora da cui riuscì a carpirne anche i più profondi segreti. Al suo rientro in Italia ne parlò con l’amico Sandro Meloni, che già per conto suo aveva cominciato ad intuire come anche nel Mediterraneo la pesca effettuata in determinate condizioni meteo marine poteva riservare gradite sorprese sia in termini di qualità che di quantità di pescato. Il Meloni, universalmente riconosciuto come il ‘papà' del Surfcasting italiano, sviluppò ulteriormente le sue intuizioni integrandole con i suggerimenti del Ripamonti, adattando i metodi del surfcasting oceanico alle condizioni meno favorevoli del mare italico, che non è soggetto all’essenziale influsso della marea oceanica che è alle fondamenta del Surfcasting nell'isola britannica. Dopo il Meloni, anche altre 'firme' del surfcasting italiano contribuirono al diffondersi di questa nuova disciplina ed in breve tempo, grazie alle riviste di settore, ai libri sull'argomento e alla creazione dei surfcasting club in tutta la nazione, il Surfcasting esplose contagiando una grandissima moltitudine di pescatori amatoriali, sino a diventare una vera e propria mania, un modo tutto particolare di concepire la pesca, in poche parole nacque la filosofia del surfcasting.
Per i produttori fu una manna dal cielo: ci fu un proliferare progressivo di canne ripartite in grado di lanciare pesanti zavorre a distanze sino ad allora impensabili, di mulinelli fissi e rotanti adeguati, di abbigliamento specifico, di accessori nuovi e rivoluzionari e tanto altro. I surfcasters erano considerati dal resto dei pescatori amatoriali come pescatori appartenenti ad un mondo completamente speciale, tutti ammiravano estasiati i loro stili di lancio, il loro modo di concepire la pesca sportiva, le prede importanti che riuscivano a catturare, l’aurea esoterica di cui si circondavano (e le molte arie che ci davamo, aggiungo io, mettendomi il primo in lista…).
La conseguenza fu che migliaia di pescatori 'normali' si riversarono su questa disciplina per cercare almeno di imitarli e di assaporare in qualche modo il fascino irresistibile di quel mondo ritenuto fantastico. Ci fu la corsa ‘agli armamenti’: canne ‘speciali’ (ripartite o meno) e mulinelli rotanti andarono a ruba. Verso la fine degli anni '90, però, la mania del surfcasting iniziò ad entrare in crisi. La stragrande maggioranza dei pescatori cominciò a rendersi conto che le condizioni meteo marine indispensabili per praticare il surfcasting erano nel Mediterraneo alquanto scarne, poco continue o che comunque si potevano verificare magari in giornate nelle quali si era impegnati con il proprio lavoro. Quando l’entusiasmo dei tanti cominciò a scemare, si cominciò a ragionare con mente più fredda in termini di resa e ci si rese conto che erano troppi i giorni del fine settimana o festivi in cui ci si trovava in spiaggia con condizioni di mare piatto e con attrezzatura assolutamente surdimensionata e quindi inadeguata a quelle condizioni.
Man mano che gli anni passavano, col primo entusiasmo ormai alle spalle, una moltitudine di pescatori sempre crescente si ritrovò a trascorrere in riva al mare una lunga serie di giornate armati di ‘cannoni’ inadeguati alla giornata, e la noia la faceva da padrona. In tanti cominciarono a disaffezionarsi al surfcasting. Era il periodo in cui i 'puristi' di questa disciplina cominciarono a fare affari d'oro acquistando per due soldi le sofisticate attrezzature dismesse dai ‘pentiti’.
Finché qualcuno non intuì qual era il problema di fondo e non vi pose rimedio. Così come era avvenuto per il surfcasting tramite il Meloni, anche la diffusione di questa nuova intuizione è dovuta ad un grande profeta, il commerciante di articoli da pesca grossettino Mauro Balestri, il 'papà' del Beachledgering italiano, che con i suoi articoli ed i suoi libri ha fatto scoprire un nuovo modo di concepire la pesca anche quando le condizioni meteo marine erano più indicate ad una stagione balneare che ad una pescatoria.
La disciplina del Beachledgering, più adatta alle condizioni meteo marine che si verificano più di frequente nei mari italiani, si sta rivelando un tipo di pesca tra le più redditizie in assoluto, nel campo della pesca a fondo.

2. Sommario – Articoli ed Autori

SEZIONE COPERTINA:
   Copertina: Nonnoroby
 SEZIONE PREFAZIONE:
   Prefazione: Nonnoroby
 SEZIONE SOMMARIO:
   Articoli ed Autori: Nonnoroby
 SEZIONE INTRODUZIONE:
   Introduzione al beachledgering: Nonnoroby
 SEZIONE CANNE:
   La canna da beachledgering: Nonnoroby
 SEZIONE MULINELLI:
   1. Mulinelli da beachledgering: Nonnoroby
   2. Alcuni modelli di mulinello: Ivo
 SEZIONE PIOMBI:
   I piombi da beachledgering: Nonnoroby
 SEZIONE LENZA MADRE:
   La lenza madre: Nonnoroby
SEZIONE SHOCKLEADER:
   1. Lo shockleader: Nonnoroby
   2. Shockleader conici: Ivo
SEZIONE NODI:
   I vari tipi di nodo: Nonnoroby
 SEZIONE TERMINALI:
   1. I terminali da beachledgering: Nonnoroby
   2. Nodino di stopper per finale con tecnosfera: Danieleesposito70
   3. Bracciolo: Enzo
   4. Mini-Trave: Spaghitu
   5. Terminali flotterati per sgallare l'esca: Danieleesposito70
   6. La ‘coda di topo’: Oltremare
 SEZIONE AMI:
   1. Gli ami: Nonnoroby
   2. Come velocizzare la cattura dei gronghi in gara: Greybear
 SEZIONE PASTURAZIONE:
   1. Importanza del pasturatore a beachledgering: Nonnoroby
   2. Come si usa il pasturatore: Minosse
   3. Pasturazione con i sacchettini in pva: Ivo
 SEZIONE ESCA:
   Esche da beachledgering: Nonnoroby
 SEZIONE ACCESSORI:
   Elenco degli accessori di maggior utilizzo: Nonnoroby
 SEZIONE FAI DA TE:
   1. Spiralina porta star light: Nonnoroby
   2. Carrellino da spiaggia: Nonnoroby
   3. Oval split: Nonnoroby
   4. Elastici per il cannolicchio: Nonnoroby
   5. Autocostruzione dei flotter: Surfmaster76
   6. Come creare facilmente le asole tutte uguali: Cuccosan   
SEZIONE SUGGERIMENTI E TRUCCHI:
   Tattica e strategia: Greybear

La stesura del manuale è stata curata da Nonnoroby.

3. Introduzione al Beachledgering

Il Beachledgering è un tipo di pesca a fondo che è caratterizzato dalla leggerezza di tutto l’insieme: canna, mulinello, lenza madre, travi, braccioli, snodi e piombi.
Ciò non vuol dire che il beachledgering sia rivolto alla cattura di sparlottini o trigliette, tutt’altro: questa disciplina è rivolta alla cattura di esemplari di taglia consistente, e come effetto collaterale, data la sua leggerezza, è particolarmente catturante con gli esemplari di piccola taglia: bisogna aver pazienza e liberare delicatamente i piccoli pesci in attesa che abbocchino quelli di maggior interesse, che con questo tipo di pesca non si faranno attendere.
  
Il beachledgering si pratica prevalentemente con mare calmo o poco mosso: per dare un'idea delle condizioni di massima mobilità che deve avere il mare per inquadrarlo ancora sotto il termine di beachledgering è quando un piombo di 80 gr non è più in grado di tenere in pesca terminali e lenza madre, che vengono trascinati a riva: per evitare ciò, bisognerebbe aumentare il peso del piombo, ma questo ci porterebbe fuori dal beachledgering, in quanto canna, mulinello, lenza madre, terminali e braccioli potrebbero non essere più adatti.
La presenza sul mercato di nuove attrezzature in grado di sostenere zavorre più pesanti pur restituendo una sensibilità pari a quelle specifiche da beachledgering, ci consente di estendere questo tipo di pesca anche più in la, però (così come è avvenuto per il surfcasting) rischiamo di snaturare anche questa disciplina specifica. Per i pescatori generici ciò non riveste particolare importanza, ma per i puristi del beachledgering si.

Title: Re: MANUALE DI BEACHLEDGERING
Post by: ^NONNOROBY^ on April 18, 2010, 18:21:08
02. MANUALE DI BEACHLEDGERING: sezione CANNE

01. Articolo scritto da Nonnoroby

Canna. La canna classica da beachledgering è quella che consente la rapida sostituzione di un suo cimino con un altro mediante l'innesto a baionetta. In una canna telescopica, quindi, il cimino non è una sezione estraibile ma un pezzo a se stante. Di solito i produttori dotano di serie queste canne con due cimini, altre (a seconda del modello) con tre e addirittura quattro. I cimini possono essere in carbonio, in nylon od in fibra di vetro, a volte misti (la parte più grossa in carbonio, l'apicale in nylon). I cimini si differenziano per il cast, per lo più un cimino ha un cast sino a 50 gr, l'altro sino a 100 gr. Per conto nostro possiamo ampliare la dotazione comprando a parte altre cimini con range più specifici (10/20 gr, 20/40 gr, 40/60 gr, 60/80 gr sino ad arrivare a potenze ben superiori). I cimini in fibra di vetro, oltre a costare meno di quelli in carbonio, sono dotati anche di una sensibilità maggiore, che si mantiene anche quando sono sotto tensione, segnalando comunque le toccate anche più lievi.
Oltre che nelle canne telescopiche, possiamo trovare i due cimini anche nelle canne ad innesto ( definite 2+2, cioè canne composte da due pezzi ad innesto più due cimini, oppure 3+2, cioè canne ad innesto in tre pezzi + due cimini).
Altre volte le canne telescopiche da beach hanno un unico cimino a sua volta telescopico, come pure le canne ad innesto possono essere composte da due soli pezzi oppure da tre pezzi, senza cimino separato. In questo caso il cast di queste canne ha un range più ampio (p.e. 10/60 gr, oppure  30/120 gr), quindi meno specifico.
L'estrema varietà della tipologia esistente tra le canne da beach ci pone in imbarazzo su quale modello puntare, imbarazzo particolarmente sentito da chi è alle prime armi. Chi ha disponibilità finanziare taglia la testa al toro: si compra 2 o 3 modelli diversi e risolve il problema. Chi deve fare i conti col proprio budget si rode invece le dita, potendo acquistare solo 1 canna. Chi dispone di pochi soldi è (paradossalmente) il più avvantaggiato, dal punto di vista dello stress: con 50 € si porta a casa una cannetta da mormore più che dignitosa. Finché il mare è calmo o poco mosso, avrà tutte le chance per divertirsi a beachledgering.
Io mi azzardo a dare un suggerimento, ma solo perché la posseggo da lungo tempo e quindi posso descriverne pregi e difetti: la Dreaming della Italcanna. Iniziamo subito dai difetti (che poi è solo uno): è troppo cara. Il suo prezzo reale, secondo me, potrebbe scendere anche di 100 €. Pregi: tutto il resto sono solo pregi. Qui sotto trovate la foto e la descrizione che ne fa la casa:

[IMMAGINE NON DISPONIBILE SI PREGA GLI AUTORI DI RICARICARE LE IMMAGINI GRAZIE]/i/dreaming.jpg/](https://www.calabriapescaonline.it/home/forum/proxy.php?request=http%3A%2F%2Fimg256.%5BIMMAGINE+NON+DISPONIBILE+SI+PREGA+GLI+AUTORI+DI+RICARICARE+LE+IMMAGINI+GRAZIE%5D%5BIMMAGINE+NON+DISPONIBILE+SI+PREGA+GLI+AUTORI+DI+RICARICARE+LE+IMMAGINI+GRAZIE%5D%2Fimg256%2F7924%2Fdreaming.jpg&hash=58b2f4600b42c8a59dcfc62bf0d725dd) (http://img256.[IMMAGINE NON DISPONIBILE SI PREGA GLI AUTORI DI RICARICARE LE IMMAGINI GRAZIE)

La Dreaming è una canna per il Beach legering unica nel suo genere: infatti nel realizzare questa canna non volevamo scendere a compromessi fra sensibilità e prestazioni di lancio, così grazie all’innovativo impiego di vette leggere molto corte in carbonio e nylon, abbiamo ottenuto prestazioni eccezionali. Inoltre a differenza di altri prodotti dove l’accoppiamento tra vetta e fusto è cilindrico, per realizzare l’innesto di queste vette abbiamo brevettato un sistema a conicità inversa che coadiuvato da una rettifica di precisione assicura un innesto preciso con affidabilità e durata anche dopo migliaia di cambi. La Dreaming è costruita interamente in carbonio alta resistenza, portamulinello affusolato. Anelli in SIC. Sezioni 5; mt. 4,00; Vette 2: gr. 25/50 e 50/100
Personalmente ho acquistato a parte numerosi cimini in fibra di vetro in varie potenze (adattandone la base con la carta vetrata e legando da me gli anelli passafilo), per cui la posso 'sfruttare' da mare forza olio sino ad un mare da 120 gr.

Riporto poi sotto altri 3 modelli della Italcanna (questa casa non mi ha pagato per farle pubblicità, tranquilli...), solo per farvi vedere come è difficile a volte scegliere tra un modello e l'altro, quando il budget è limitato (traduzione= se avessi i quattrini, comprerei anche questi modelli, in aggiunta):
[IMMAGINE NON DISPONIBILE SI PREGA GLI AUTORI DI RICARICARE LE IMMAGINI GRAZIE]/i/mangusta.png/](https://www.calabriapescaonline.it/home/forum/proxy.php?request=http%3A%2F%2Fimg339.%5BIMMAGINE+NON+DISPONIBILE+SI+PREGA+GLI+AUTORI+DI+RICARICARE+LE+IMMAGINI+GRAZIE%5D%5BIMMAGINE+NON+DISPONIBILE+SI+PREGA+GLI+AUTORI+DI+RICARICARE+LE+IMMAGINI+GRAZIE%5D%2Fimg339%2F6718%2Fmangusta.png&hash=d597564468b83845d9e73713a33706f5) (http://img339.[IMMAGINE NON DISPONIBILE SI PREGA GLI AUTORI DI RICARICARE LE IMMAGINI GRAZIE)
Per la descrizione di queste canne vi rimando al sito della Italcanna, se qualcuno fosse interessato.
Tutti e quattro i modelli, tutti adatti al beachledgering, si differenziano anche considerevolmente tra loro: ecco perché è difficile fare una scelta, che può essere influenzata anche da 'gusti' personali. Per esempio, se potessi tornare indietro, personalmente punterei sulla Stinger, perché le due pezzi mi fanno letteralmente 'sbavare'. Altri invece, per svariati motivi, preferiscono le telescopiche.

Naturalmente esistono tante altre case e modelli di canne, alcune Made in Italy, altre di produzione estera: aspettiamo fiduciosi che altri iscritti al Forum postino i loro articoli in proposito.

Colmic - Modello Vigorosa. Canna costituita da quattro elementi ad innesto, prodotta in carbonio super alto modulo.
E’ una canna caratterizzata da un’ottima bilanciatura e maneggevolezza. Garantisce ottime prestazioni di lancio anche ai pescatori meno esperti. Ha una potenza di lancio compresa tra30 e 100 gr. Viene fornita con due cimini intercambiabili, (soft e heavy actions) in carbonio, da sostituire in base al peso impiegato, ed alla corrente. È presentata con anelli in simil sic doppio ponte, placca portamulinello a vite in grafite.
LUNGHEZZA MT. 4,20 - Sezioni : 3 + 2 vette - Potenza 30- 100 gr. - Peso canna gr. 360 - Prezzo € 155
[IMMAGINE NON DISPONIBILE SI PREGA GLI AUTORI DI RICARICARE LE IMMAGINI GRAZIE]/i/colmicvigorosa.jpg/](https://www.calabriapescaonline.it/home/forum/proxy.php?request=http%3A%2F%2Fimg265.%5BIMMAGINE+NON+DISPONIBILE+SI+PREGA+GLI+AUTORI+DI+RICARICARE+LE+IMMAGINI+GRAZIE%5D%5BIMMAGINE+NON+DISPONIBILE+SI+PREGA+GLI+AUTORI+DI+RICARICARE+LE+IMMAGINI+GRAZIE%5D%2Fimg265%2F3718%2Fcolmicvigorosa.jpg&hash=e1c28b98ac4d1bce37d3529a5c74be7c) (http://img265.[IMMAGINE NON DISPONIBILE SI PREGA GLI AUTORI DI RICARICARE LE IMMAGINI GRAZIE)

Mitchell - Modello Mediterranee Beach.  Canna da beach in tre pezzi famosa, carbonio inguainato super alto modulo radiale, 5 anelli fuji sic sul fusto + 3 sulle cime (dotata di due cime da 60gr e da 110gr) impugnatura antiscivolo placca a vite.
Ingombro 147cm - Potenza 30-110gr - Fusto super sottile solo17mm - Lunghezza mt. 4,23 - Sezioni 4 - Prezzo € 194
[IMMAGINE NON DISPONIBILE SI PREGA GLI AUTORI DI RICARICARE LE IMMAGINI GRAZIE]/i/mitchel.jpg/](https://www.calabriapescaonline.it/home/forum/proxy.php?request=http%3A%2F%2Fimg255.%5BIMMAGINE+NON+DISPONIBILE+SI+PREGA+GLI+AUTORI+DI+RICARICARE+LE+IMMAGINI+GRAZIE%5D%5BIMMAGINE+NON+DISPONIBILE+SI+PREGA+GLI+AUTORI+DI+RICARICARE+LE+IMMAGINI+GRAZIE%5D%2Fimg255%2F3805%2Fmitchel.jpg&hash=ccaf4206f5b9e1404b00b129430cd788) (http://img255.[IMMAGINE NON DISPONIBILE SI PREGA GLI AUTORI DI RICARICARE LE IMMAGINI GRAZIE)

Colmic - Modello Teknica Pro.  Canna costituita da quattro sezioni ad innesto, prodotta in tessuti di carbonio U.L.A.F. super alto modulo. Ha una potenza di lancio massima di 100 gr. Viene fornita con tre cimini intercambiabili, (soft, medium, heavy actions) in carbonio, da sostituire in base al peso impiegato e alla corrente. È presentata con anelli Fuji, placca portamulinello a vite in grafite. Il COLMIC Joint Line ed il COLMIC Low Tension assicurano e confermano la qualità di primo ordine di questo prodotto.
Lunghezza 4,20 mt - Prezzo € 185

Tecnofish - Modello Three Cast Finder. Canna molto sottile con possibilità di intercambiare le cime per ogni esigenza di pesca. Ideate da STEPHAN ACKET CAMPIONE MONDIALE di surfcasting.
Lunghezza mt. 4,20 - Potenza 80-160 gr. - Cimini 2 - Ingombro mt. 1,40 - Materiale carbonio super alto modulo - Sezioni 4 - Anelli doppio ponte alconite Fuji - Prezzo € 230,00

Daiwa - Modelli Aqua Sea AQSEA S42T  e  AQSEA S39T. Canne realizzate in struttura telescopica in composito di carbonio, con anelli a doppio gambo con o-ring protettivi e porta mulinello anatomico. Grezzo sottile e reattivo, con sensibile vetta, disponibile nelle misure di mt 3,90 e 4,20.
Modello : AQSEA S42T, lunghezza mt. 4,2, numero sezioni 5, ingombro cm 136, potenza gr 30/120, € 55
Modello : AQSEA S39T, lunghezza mt. 3,90, numero sezioni 5, ingombro cm 124, potenza gr 30/120, € 49

Bad Bass - Telescopiche - Modelli Lancetto, Maxima 498, Orion 1, Phoenix 1, Phoenix 2, Phoenix Pro

Bad Bass - 2 Sezioni - Modelli BB Rose, Iber Trio 75.

Maver - Telescopiche - Modelli Elite surf tele 70, Elite surf tele 90

Maver - 3 Sezioni - Modello Elite surf 3 pz 90 (cima 1: 50 gr; cima 2: 90 gr)
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Title: Re: MANUALE DI BEACHLEDGERING
Post by: ^NONNOROBY^ on April 18, 2010, 18:24:11
03. MANUALE DI BEACHLEDGERING: sezione MULINELLI

1. Mulinelli da beachledgering

(Articolo scritto da Nonnoroby)

Il mulinello da beachledgering deve avere queste caratteristiche fondamentali:

1. Dimensioni contenute. Le canne da beachledgering sono dei 'fioretti': potenti ma leggere. E' necessario quindi che ad esse vengano abbinati modelli dalle dimensioni contenute, e quindi con un basso peso, in modo da non squilibrarle. Diciamo che, a seconda della casa produttrice, le misure variano da un 3000 ad un 5000.

2. Bobina larga di forma tronco-conica. Avendo a che fare con zavorre leggere, non possiamo fare affidamento sul solo piombo per la buona fuoriuscita del filo dalla bobina. La forma conica della bobina favorisce notevolmente la fuoriuscita del filo. Non è necessario che sia in grado di contenere una grossa quantità di filo: 200 mt sono più che sufficienti (ovviamente 200 mt di 0.18, oppure 200 mt di 0.22).

3. Avvolgimento a spire incrociate. E' un'altra caratterisca molto importante per la buona fuoriuscita del filo dalla bobina: abbinata alla forma conica, evita qualsiasi problema.

4. Frizione progressiva millimetrica. Avendo a che fare con lenze dello 0.18, è assolutamente necessario poter calibrare con la massima precisione la frizione al carico di rottura del filo. Le frizioni che ad ogni scatto si  induriscono rapidamente, se possono essere tollerate con fili sostenuti (da 0.30 in su), sono assolutamente deleterie con le sottili lenze madri da beach.

5. Rullino guidafilo. Deve avere le massime dimensioni possibili, per ridurre al minimo gli attorcigliamenti del filo durante il recupero. Assolutamente indispensabile poi che scorra su un cuscinetto a sfere garantito al 100% inox: un indurimento del guidafilo dovuto alla presenza di ruggine nei cuscinetti, può rovinare irreparabilmente la lenza madre.

6. Un rapporto di recupero medio alto. Diciamo da 4,5:1 a 5:1 va benissimo.

Queste sono le caratteristiche principali a cui dobbiamo puntare per prime. Poi è ovvio che migliori sono le qualità degli ingranaggi, maggiori saranno le rese complessive del mulinello.


E' di fondamentale importanza la manutenzione del mulinello: il primo nemico da abbattere è la salsedine che si deposita in tutte le parti del mulinello. Dopo ogni battuta, per quanto brevissima, bisogna fare il 'bagnetto al bambino' con un getto abbondante di acqua dolce corrente. Il metodo più efficace è di sottoporre il mulinello alla doccia ‘a telefono’ della vasca da bagno o qualsiasi altro congegno similare, dirigendo il getto su tutte le parti del mulinello. A fine doccia, smontare la bobina e lasciarla immersa in un secchio d'acqua per un paio d'ore in modo che l’acqua possa penetrare in profondità tra le spire della lenza madre. Nel frattempo scuotere energicamente  il corpo del mulinello per scrollargli di dosso quanta più acqua possibile, quindi con un panno morbido asciugarlo per bene insistendo sulle cromature, che sono più soggette a trattenere il calcare. Mettere una goccia d'olio sull'albero ed una nel cuscinetto del rullino guidafilo, dopo averlo smontato. Ogni 6 mesi o al massimo un anno (dipende da quanto intensamente usiamo il mulinello), smontarlo completamente e ripulirlo dal grasso vecchio usando benzina rettificata (reperibile nei ferramenta) oppure benzina normale, se non la trovate, usando un pennellino da pittore con le setole morbide. Terminata la pulizia, accelerare l'evaporazione della benzina con un fon e poi usare un panno morbido: guanti di lattice e mascherina di protezione sono altamente raccomandati.
Quindi ingrassare, oliare e rimontare. Se ancora non conoscete alla perfezione il vostro mulinello, non potete fare a meno del planner (il disegno dell’ “esploso") allegato a tutti i mulinelli. Suggerimento: siccome i planner sono spesso disegnati in modo approssimativo, dovete memorizzare il più possibile la posizione dei vari pezzi durante lo smontaggio, in modo particolare la posizione delle piccole molle di richiamo. Se smarrite il planner, su Internet potete trovare quelli dei mulinelli più diffusi.


2. Alcuni modelli di mulinello

(Articolo scritto da Ivo)

Per quanto riguarda i mulinelli per il beachlegering consiglio di orientarsi su misure non al di sopra dei 5000 altrimenti si andrebbe a sbilanciare il più corretto assetto con la canna che deve avere un peso abbastanza contenuto.
Io mi sento di proporre alcuni tra i modelli che io adopero di più partendo dallo Shimano Super GTM 4000 con doppia frizione posteriore (a mio parere se si vuole più potenza e precisione si sceglierà il modello con frizione anteriore) dove andremo a tarare la frizione primaria sul carico di rottura del monofilo e la seconda la useremo per il combattimento che comunque con un velocissimo
gesto, escludendola, ci riporterà al settaggio di partenza.
Sempre restando sulla misura del precedente attrezzo ci si può spostare su un altro modello che è lo Shimano Stradic 4000 sempre con doppia frizione posteriore che rispetto al precedente modello si colloca su un gradino più alto per differente numero di cuscinetti, diverso rapporto di recupero che offre qualche cm in più (ma il precedente offre più potenza di recupero), differente peso, ecc.. Lo Stradic ha ovviamente un prezzo maggiore rispetto al compagno e comunque entrambi li uso e quindi ne consiglio l’uso su attrezzature telescopiche con zavorre che si aggirano nell’ordine degli 80gr.
Passiamo adesso a ciò che uso in situazioni un po’ più gravose che possono essere causate da “un po’ di mare”, come anche da una zavorra più pesante per cercar distanza. Premetto subito che anche se un po’ più pesantuccio, ma abbastanza compatto nelle dimensioni, dei precedenti il seguente mulinello lo adopero su una 3 pezzi; si tratta del Daiwa Emcast Plus 5000, ormai fuori produzione ma sostituito ora dai Daiwa Spormatic oppure dal Daiwa Proshooter (quest’ultimo leggermente inferiore allo Sportmatic). Come dicevo appunto in precedenza anche se più pesante dei 4000 abbinato da me ad una tre pezzi con range superiore alle telescopiche sopracitate, ma per condizioni più gravose, mi ha sempre fatto sentire al sicuro in fatto di potenza, frizione e affidabilità in generale, per non parlare del discorso della distanza che vista la forma della sua bobina (in linea con quelle dei mulinelli da Surf) regala dei bei metri in più rispetto hai due compagni illustrati precedentemente. Questo modello non teme di dover recuperare prede di generose dimensioni abbinate a zavorre di 100gr e perché no accompagnate da un “po’ di mare”. Come prezzo siamo pressappoco al livello dello Stradic pocanzi illustrato, infatti lo consiglio solo se si intende avere più prestazioni rispetto a quelle sopraindicate.
Come ultima raccomandazione consiglio di acquistare in ogni caso mulinelli con cuscinetti ceramici e/o sigillati anti salsedine e corrosione.
Title: Re: MANUALE DI BEACHLEDGERING
Post by: ^NONNOROBY^ on April 18, 2010, 18:27:03
04. MANUALE DI BEACHLEDGERING: sezione PIOMBI


I piombi da beachledgering

(Articolo scritto da Nonnoroby)

Per citare una frase del mio maestro 'putativo' Mauro Balestri (nel senso che non l'ho mai conosciuto di persona ma ho appreso tantissimo dai suoi articoli), "non bisogna mai usare un grammo in più di piombo rispetto a quanto sia necessario", e seguendo i suoi consigli ho sperimentato che nel Beachledgering il range ideale va da 10 gr ad 80 gr massimo. I piombi possono essere scorrevoli o fissi: tra i fissi è meglio utilizzare quelli che hanno una girella incorporata. Chi è appassionato del 'fai da te', se non dovesse trovarli da proprio negoziante, può facilmente incorporare una semplice girella: vedremo come fare questo ed altre cose nella sezione Fai da te del manuale. Esistono varie forme di piombi: a pera, a sfera, con le alette, con i rostri, affusolati, elicoidali, ecc. Si possono mettere in cassetta alcuni esemplari in varie forme per usarli a seconda delle condizioni del mare che ci si ritrova quel giorno. A parte il peso, comunque, la forma dei piombi assume un ruolo secondario nel Beachledgering, dato che si pratica in prevalenza con mare calmo o poco mosso che non richiede una particolare forma per rimanere in pesca.
Se non siamo 'mangia-piombi', sono da preferire quelli plastificati che costano un po’ di più.
Title: Re: MANUALE DI BEACHLEDGERING
Post by: ^NONNOROBY^ on April 18, 2010, 18:29:27
05. MANUALE DI BEACHLEDGERING: sezione LENZA MADRE

La lenza madre

(Articolo scritto da Nonnoroby)

Si intende per lenza madre il filo avvolto nella bobina del mulinello. Per chi è alle primissime armi con la pesca a fondo in generale, è sempre meglio iniziare con un diametro sostenuto: 0.22/0.23 mm. Questo diametro consente di gestire meglio il filo rispetto al diametro canonico 0.18 sia in fase di lancio che di recupero (per un errore di lancio che può spezzare il filo, per eventuali parrucche o nodi, per incagli sul fondo), oltre a mettere al riparo da eventuali sorprese (pesce di taglia) che l'emozione potrebbe spingere a forzare il recupero. Quando si è acquistata familiarità con lanci e recuperi (non ci vuole molto), si potrà scendere con maggior sicurezza a diametri inferiori. Certi pescatori scendono a diametri così sottili che a me personalmente fanno venire i brividi, forse anche perché scottato, nel passato, di aver perso buone prede per aver voluto 'fare il figo' con gli amici (immaginatevi le tonnellate di sberleffi…). Da tanti anni, ormai, non scendo mai al di sotto dello 0.18, ma ciò non vuol dire che lo debbano fare anche gli altri (a qualcuno potrebbe anche venire la passione dell'agonismo, dove alcuni, per trovare la 'bava', poco ci manca che debbano usare la lente di ingrandimento...).

Con una madre dello 0.22 si possono gestire lanci di piombi sino a 30 gr senza usare lo schokleader. Per piombi con grammature superiori si è a rischio, per cui conviene interporre lo shockleader tra lenza madre e terminale.
Molto efficace a Beachledgering è l'utilizzo del filo conico, che sembra fatto apposta per essere usato con i microscopici anelli passafilo delle canne da beach. La misura ideale inizia con un diametro 0.20 e termina con un diametro 0.40 mm.
 
Siccome a beachledgering si usano fili molto sottili, non bisogna lesinare sulla qualità della lenza madre: molto meglio spendere qualche euro in più che piangere sulla perdita della preda della nostra vita. Il carico di rottura è un parametro importante, ma da solo non basta a far qualificare quel filo come il migliore. Un filo da bobina deve essere morbido, per modellarsi meglio nella gola della bobina: un filo rigido (ottimo per i braccioli) oppone più resistenza durante l'avvolgimento, in quanto le spire tendono a dilatarsi, con l'inconveniente che durante il lancio esse tendono a 'gonfiarsi' e quindi a fuoriuscire dalla bobina anzi tempo, anziché aspettare che sia il piombo a trascinarsele dietro: spire così 'gonfie' possono attorcigliarsi intorno agli anelli o formare mini-parrucche di cui ci accorgiamo di solito solo al momento del recupero.

Un filo rigido, inoltre, è più soggetto a conservare la 'memoria meccanica', quel fenomeno per il quale il filo mantiene la forma delle spire che si formano sia nel rocchetto di vendita che nella bobina stessa (per attutire il fenomeno, le migliori case avvolgono il filo in rocchetti di grande diametro e di forma allargata). Una memoria meccanica elevata tende col tempo a far avvolgere sempre di più il filo su se stesso, rendendo molto difficoltoso il lancio ed il recupero del filo stesso.
Anche il colore vistoso del filo fuori dall'acqua agevola il suo controllo in tutte le condizioni di scarsa visibilità, pur conservando l'invisibilità sott'acqua (dove, teniamolo presente, il colore rosso è il primo a scomparire dopo una certa profondità). I fili fluorescenti sono quelli che garantiscono la maggior visibilità fuori dall'acqua.
 
Pertanto, nella scelta della lenza madre, non basiamoci solo sul suo carico di rottura, anche se è la prima caratteristica che istintivamente andiamo a controllare.
Un ultimo suggerimento: il nylon è molto soggetto all'usura (a volte visibile, a volte meno), e risente molto dell'azione deleteria dei raggi ultravioletti, per cui è bene sostituirlo con regolarità (più il nylon è sottile, maggiore è la frequenza con cui andrebbe sostituito).

Un'ottima casa italiana (e forse anche unica) produttrice di fili da pesca è la DP (Asso di cuori, Asso di quadri, ecc.), ma anche in questo settore la parte da leone la fanno i giapponesi.

Utilizzo del filo conico come lenza madre.

Nel beachledgering, a causa del piccolissimo diametro degli anelli passafilo del cimino, si rivela molto utile l'utilizzo del filo conico come lenza madre, in quanto l'assenza del nodo presente nello shockleader classico favorisce notevolmente la fuoriuscita del filo durante il lancio ed il suo rientro in bobina durante il recupero. Il filo conico è caratterizzato dal fatto chi i suoi ultimi 15 mt vanno progressivamente ingrossando dal diametro iniziale del resto del filo (p.e. 0.20) sino a terminare con un diametro più grosso (p.e. 0.40). Esistono varie 'combinazioni' di filo conico (0.23/0.47, 0.25/0.50, ecc.), quindi adatte a varie situazioni.
  
La scocciatura è che non sempre la quantità in metri del conico contenuta nei rocchetti di vendita coincide esattamente con il bordo bobina: o è troppo lungo o è troppo corto. Non ci si può fidare neanche delle indicazioni del contenuto scritte sui rocchetti e sulle bobine, perché queste indicazioni sono quasi sempre indicative, mentre noi vogliamo che a fine avvolgimento la lenza madre termini esattamente a 1-2 mm dal bordo bobina.
La soluzione del problema comunque esiste, anche se un po’ lunga e laboriosa.
Col filo conico si possono presentare 3 casi:

1° caso: finito l’avvolgimento in bobina, il filo conico arriva esattamente a bordo bobina. Il lavoro è finito.

2° caso: finito l’avvolgimento in bobina, il filo conico non arriva a bordo bobina, per cui bisogna fare un’aggiunta.
Ø Bisogna prelevare da un altro rocchetto di filo qualsiasi, meglio se dello stesso diametro della parte non conica, uno spezzone di filo ed avvolgerlo anche manualmente sul filo conico sino ad arrivare a 1/2 mm dal bordo bobina.
Ø Svolgere dalla bobina questo filo aggiunto ed avvolgerlo in un rocchetto che metteremo da parte.
Ø Svolgere poi dalla bobina l'intero filo conico ed avvolgerlo in un secondo rocchetto.
Ø La bobina è adesso vuota: legare ed avvolgere nella bobina vuota lo spezzone da aggiungere, poi, tramite un nodo di sangue (blood knot) congiungerlo al filo conico e quindi avvolgere anche il filo conico. A fine lavoro il filo conico arriverà esattamente a 1/2 mm dal bordo bobina.

Nota: il filo aggiunto formerà una base fissa da sfruttare quando un domani dobbiamo sostituire il filo conico logorato con uno nuovo (naturalmente con gli stessi diametri e lunghezza), per cui non saremo più costretti a fare tutti questi travasi.  

3° caso: finito l'avvolgimento in bobina, il filo conico arriva a bordo bobina prima di arrivare a fine rocchetto (è cioè più lungo di quanto la bobina ne possa contenere), per cui bisogna tagliarne un pezzo dalla parte iniziale non conica.
Ø Con un metro si misura la parte eccedente e se ne prende nota su un pezzo di carta.
Ø Si riavvolge nuovamente tutto il filo conico nel rocchetto originale.
Ø La bobina è adesso vuota. Col metro si misurano quindi tanti metri di filo quanti ne avevamo segnato nel pezzo di carta, tagliando l'eccedenza con le forbici.
Ø Tagliata la parte eccedente, legare ed avvolgere il filo conico in bobina: a fine lavoro il filo conico arriverà esattamente a bordo bobina.

Nota: conservare il pezzo di carta da qualche parte, così quando si dovrà sostituire il filo conico logorato con uno nuovo (naturalmente con gli stessi diametri e lunghezza), non si dovranno fare tutti questi travasi.
Title: Re: MANUALE DI BEACHLEDGERING
Post by: ^NONNOROBY^ on April 18, 2010, 18:32:06
06. MANUALE DI BEACHLEDGERING: sezione SHOCKLEADER


01. Articolo scritto da Nonnoroby

Lo shockleader. Lo shockleader (che potremo liberamente tradurre come filo che si fa carico di sostenere lo shock dovuto al lancio, o, molto più semplicemente, parastrappi) è uno spezzone di filo che si interpone tra lenza madre e terminale per evitare che la madre, durante la violenza del lancio, si allunghi oltre il suo carico di rottura e si rompa. Lo schokleader quindi deve avere un carico di rottura ben maggiore della lenza madre: il metodo più semplice e più sicuro che ci garantisce un maggior carico di rottura è quello di usare uno spezzone di filo con diametro superiore a quello della lenza madre (se si usa il nylon), oppure un filo di materiale speciale, per esempio il multifibra.
Un nylon da 0.40 mm, come pure un multifibra da 0.10 mm, è più che sufficiente per sostenere il lancio di piombi sino a 80 gr. Una regola generica per la lunghezza dello shockleader è quello di farlo lungo il doppio della canna: pertanto se la canna è lunga 4,50 mt, lo shock deve essere di 9 mt. Ma per chi ha la pazienza di fare aggiustamenti fini, questa misura canonica può essere accorciata, sino a trovare la misura minima indispensabile (in condizioni normali, meno è lungo, meglio è; in condizioni di mare mosso con gradino di risacca molto alto, è invece meglio il contrario).
L'uso dello shockleader comporta che anche il trave abbia il suo stesso carico di rottura (altrimenti lo shock regge ed il trave potrebbe spaccarsi): se come shock e come trave si usa il nylon , è sufficiente che il trave abbia lo stesso diametro dello shockleader; se come trave si usa il multifibra, un diametro 0.10 va benissimo (per piombi sino a 80 gr). Resta il problema di quando non si vuole usare lo shockleader: scartata l'ipotesi di togliere e rimettere in continuazione lo shockleader, l'unica soluzione rimane quella di usare un mulinello dotato di 2 o più bobine (3 sarebbe meglio, 4 è l'ideale). Sono rari i mulinelli che hanno 3 bobine in dotazione, inesistenti quelli che ne hanno quattro, però scoprirete che se il beachledgering diventerà il vostro tipo di pesca preferito, farete di tutto per ordinarvi a parte le bobine aggiuntive: più bobine si hanno, maggiori saranno le combinazioni tra lenza madre e shochleader.
Con due sole bobine, uno schema potrebbe essere questo:
- per chi è proprio alle prime armi con la pesca: montare sulla prima bobina una lenza madre dello 0.22 senza shockleader (per piombi sino a 30 gr), e montare sulla seconda bobina una madre sempre dello 0.22 con shockleader in nylon dello 0.40 (oppure in multifibra dello 0.10);
- per chi ha già familiarità con lanci e recuperi: montare sulla prima bobina una lenza madre dello 0.18 armata di shockleader in multifibra dello 0.10, sulla seconda bobina una lenza madre dello 0.22 con shockleader in nylon dello 0.40 (oppure in multifibra dello 0.10): una volta arrivati sul luogo di pesca, se trovate mare un pò mosso, visto che avete già un pò di esperienza, sarete in grado di valutare se rischiare ad usare la bobina dello 0.18 oppure quella dello 0.22.

02 Articolo scritto da Ivo

Shock Leader Conici

Come Shock Leader parliamo anche di “conici” suddividendoli in due categorie: spezzoni che generalmente misurano 15mt e lineari continui, sempre conici, che misurano 220mt.
Partiamo dagli spezzoni che come dicevo in precedenza la maggior parte misurano 15mt e, a seconda della marca, ne troveremo da 5 a 15 per ogni bobina. Quelli che adopero più di frequente per il beachlegering presentano la seguente conicità: 0,18-0,50 oppure 0,20-57 e 0,23- 0,57 per zavorre più importanti, dal mio punto di vista oltre questi canoni dovremmo parlare di un’altra disciplina. Partiamo col dire, a chi intenderà adoperare questa tipologia di Shock Leader, che la miglior cosa da fare prima di annodare lo Shock alla lenza madre sarà buona norma eliminare il primo metro e mezzo, o massimo due, di conico dalla parte più sottile; questo perché durante le misurazioni che effettuo dopo ogni acquisto con il micrometro mi è capitato più volte di rilevare un diametro inferiore da quello dichiarato con cause, in fase di ferrata, che tutti possono immaginare. Mi spiego meglio: se il conico sarebbe dovuto partire con un diametro di 0,20 misurandolo appunto col micrometro risultava di 0,18/0,19 e dopo un metro circa arrivava alla giusta misura procedendo perfettamente fino alla fine. Questo non mi è successo con tutte le marche che ho provato, ma per non saper ne leggere ne scrivere preferisco adottare questo metodo, anche perché se anzi che 15mt ne usassimo 13/13,5 sono ugualmente più che sufficienti anzi, in alcuni casi anche troppi e se così dovesse essere i metri in eccesso ovviamente li andremo a tagliare dalla parte più spessa.
Ho testato le seguenti marche:
-   Asso: che non mi ha convinto per via del diametro diverso dal dichiarato e dal prezzo molto elevato visto che parliamo di 15€ per soli 5 spezzoni.
-   Grauvell: preciso nel diametro, buona resistenza al nodo e buono il carico di rottura, ma purtroppo per mio gusto personale, è di colore trasparente ed io preferisco invece che sia ben visibile, il prezzo è di 19€ per 15 spezzoni
-   Rekord: questo ad esempio è uno dei modelli da cui elimino il primo metro e mezzo circa per via dell’iniziale diametro diverso dal dichiarato, anche questo ha una buona tenuta al nodo ed è buono anche il carico di rottura, di un visibile colore rosso rubino brillante, il suo costo è di 16€ per 10 spezzoni
-   Trabucco: diametro preciso, ottima resistenza al nodo e ottimo carico di rottura, purtroppo trasparente, il suo costo è di 12€ per 10 spezzoni
-   Shimano: anch’esso ha bisogno dell’eliminazione del primo metro (a volte mi è capitato di trovarlo come se fosse schiacciato, appiattito), ottimo carico di rottura e ottima tenuta al nodo, di un visibilissimo colore arancione, il costo è di 15€ per 10 spezzoni. Quest’ultimo lo preferisco agli altri.

Passiamo adesso al filo conico continuo che a mio parere è molto utile qualora si dovesse disporre di una canna con anellatura di ridotto diametro, questo perché non dovremo effettuare nessun tipo di nodo. Questo tipo di conico viene solitamente confezionato in bobine da 220mt e presenta la sua parte conica da entrambi i lati. Quest’ultima prerogativa consente di poter utilizzare tutti e due i capi conici in caso uno dei due si dovesse usurare o spezzare; ovviamente quest’operazione si effettuerà scaricando la bobina del mulinello su una seconda bobina di uguale forma e misura per far sì che il secondo capo conico, che si trova al di sotto, si trovi nuovamente al di sopra del filo. Una volta che andrà a mancare anche il secondo capo conico (sempre a causa di rottura) non andremo a buttare via l’intero contenuto della bobina, ma si andrà a montare uno spezzone di quelli sopraindicati oppure lo si userà come un normale monofilo.
Dei modelli continui ne ho testati solo due e sono rimasto soddisfatto da entrambi anche perché molto simili tra loro e sono i seguenti:
-   Shimano: ottimo carico di rottura e ovviamente ottima anche la tenuta al nodo, visto che andremo a crearlo solo dalla parte più spessa, parte conica lunga 15mt da entrambe i lati di colore trasparente, una volta che il diametro diventa lineare comincia una sorta di multicolor che cambia colore ogni 25mt offrendo al pescatore dei punti di riferimento molto importanti riguardo la zona, pressoché esatta, dove piazzare l’insidia, bobina da 220mt del diametro 0,23-0,57 con un costo di 15€.
-   Duel: ottimo carico di rottura e del nodo (come sopra), leggermente più rigido del primo, parte conica di 15mt trasparente, anche questo modello ha la parte lineare in multicolor, la bobina è da 220mt 0,20-0,57 del costo di 16€.
I costi degli articoli illustrati sono ovviamente da considerarsi indicativi in quanto questo è quello che ho trovato in commercio nella mia zona, ma ovviamente è suscettibile di variazioni. @
Title: Re: MANUALE DI BEACHLEDGERING
Post by: ^NONNOROBY^ on April 18, 2010, 18:34:35
07. MANUALE DI BEACHLEDGERING: sezione NODI


Articolo scritto da Nonnoroby

Esistono tantissimi tipi di nodi che si possono usare a pesca. Possiamo impararli tutti, ma è sufficiente specializzarsi in 4 o 5 per ricoprire le esigenze che riccorrono più di frequente. Questa è una raccolta di nodi:

[IMMAGINE NON DISPONIBILE SI PREGA GLI AUTORI DI RICARICARE LE IMMAGINI GRAZIE]/i/01nodi.jpg/](https://www.calabriapescaonline.it/home/forum/proxy.php?request=http%3A%2F%2Fimg512.%5BIMMAGINE+NON+DISPONIBILE+SI+PREGA+GLI+AUTORI+DI+RICARICARE+LE+IMMAGINI+GRAZIE%5D%5BIMMAGINE+NON+DISPONIBILE+SI+PREGA+GLI+AUTORI+DI+RICARICARE+LE+IMMAGINI+GRAZIE%5D%2Fimg512%2F5175%2F01nodi.jpg&hash=fb119a7a029f213ac50190c8ea194d08) (http://img512.[IMMAGINE NON DISPONIBILE SI PREGA GLI AUTORI DI RICARICARE LE IMMAGINI GRAZIE)
[IMMAGINE NON DISPONIBILE SI PREGA GLI AUTORI DI RICARICARE LE IMMAGINI GRAZIE]/i/02nodi.jpg/](https://www.calabriapescaonline.it/home/forum/proxy.php?request=http%3A%2F%2Fimg220.%5BIMMAGINE+NON+DISPONIBILE+SI+PREGA+GLI+AUTORI+DI+RICARICARE+LE+IMMAGINI+GRAZIE%5D%5BIMMAGINE+NON+DISPONIBILE+SI+PREGA+GLI+AUTORI+DI+RICARICARE+LE+IMMAGINI+GRAZIE%5D%2Fimg220%2F3671%2F02nodi.jpg&hash=4d5973e674854843ec548fda943441cc) (http://img220.[IMMAGINE NON DISPONIBILE SI PREGA GLI AUTORI DI RICARICARE LE IMMAGINI GRAZIE)
[IMMAGINE NON DISPONIBILE SI PREGA GLI AUTORI DI RICARICARE LE IMMAGINI GRAZIE]/i/03nodi.jpg/](https://www.calabriapescaonline.it/home/forum/proxy.php?request=http%3A%2F%2Fimg526.%5BIMMAGINE+NON+DISPONIBILE+SI+PREGA+GLI+AUTORI+DI+RICARICARE+LE+IMMAGINI+GRAZIE%5D%5BIMMAGINE+NON+DISPONIBILE+SI+PREGA+GLI+AUTORI+DI+RICARICARE+LE+IMMAGINI+GRAZIE%5D%2Fimg526%2F1941%2F03nodi.jpg&hash=113b2606f5a6e2a738c16f09f1344c98) (http://img526.[IMMAGINE NON DISPONIBILE SI PREGA GLI AUTORI DI RICARICARE LE IMMAGINI GRAZIE)
[IMMAGINE NON DISPONIBILE SI PREGA GLI AUTORI DI RICARICARE LE IMMAGINI GRAZIE]/i/04nodi.jpg/](https://www.calabriapescaonline.it/home/forum/proxy.php?request=http%3A%2F%2Fimg256.%5BIMMAGINE+NON+DISPONIBILE+SI+PREGA+GLI+AUTORI+DI+RICARICARE+LE+IMMAGINI+GRAZIE%5D%5BIMMAGINE+NON+DISPONIBILE+SI+PREGA+GLI+AUTORI+DI+RICARICARE+LE+IMMAGINI+GRAZIE%5D%2Fimg256%2F9020%2F04nodi.jpg&hash=16370f5cf1e2ff96c1ca4339b9e7f307) (http://img256.[IMMAGINE NON DISPONIBILE SI PREGA GLI AUTORI DI RICARICARE LE IMMAGINI GRAZIE)
[IMMAGINE NON DISPONIBILE SI PREGA GLI AUTORI DI RICARICARE LE IMMAGINI GRAZIE]/i/05nodi.jpg/](https://www.calabriapescaonline.it/home/forum/proxy.php?request=http%3A%2F%2Fimg180.%5BIMMAGINE+NON+DISPONIBILE+SI+PREGA+GLI+AUTORI+DI+RICARICARE+LE+IMMAGINI+GRAZIE%5D%5BIMMAGINE+NON+DISPONIBILE+SI+PREGA+GLI+AUTORI+DI+RICARICARE+LE+IMMAGINI+GRAZIE%5D%2Fimg180%2F8961%2F05nodi.jpg&hash=e51b67942e51b8b37d2f2711530e4fa0) (http://img180.[IMMAGINE NON DISPONIBILE SI PREGA GLI AUTORI DI RICARICARE LE IMMAGINI GRAZIE)
[IMMAGINE NON DISPONIBILE SI PREGA GLI AUTORI DI RICARICARE LE IMMAGINI GRAZIE]/i/06nodi.jpg/](https://www.calabriapescaonline.it/home/forum/proxy.php?request=http%3A%2F%2Fimg405.%5BIMMAGINE+NON+DISPONIBILE+SI+PREGA+GLI+AUTORI+DI+RICARICARE+LE+IMMAGINI+GRAZIE%5D%5BIMMAGINE+NON+DISPONIBILE+SI+PREGA+GLI+AUTORI+DI+RICARICARE+LE+IMMAGINI+GRAZIE%5D%2Fimg405%2F606%2F06nodi.jpg&hash=0ad0d529be79dc5a7bd99f2ac12325c4) (http://img405.[IMMAGINE NON DISPONIBILE SI PREGA GLI AUTORI DI RICARICARE LE IMMAGINI GRAZIE)
[IMMAGINE NON DISPONIBILE SI PREGA GLI AUTORI DI RICARICARE LE IMMAGINI GRAZIE]/i/07nodi.jpg/](https://www.calabriapescaonline.it/home/forum/proxy.php?request=http%3A%2F%2Fimg51.%5BIMMAGINE+NON+DISPONIBILE+SI+PREGA+GLI+AUTORI+DI+RICARICARE+LE+IMMAGINI+GRAZIE%5D%5BIMMAGINE+NON+DISPONIBILE+SI+PREGA+GLI+AUTORI+DI+RICARICARE+LE+IMMAGINI+GRAZIE%5D%2Fimg51%2F6959%2F07nodi.jpg&hash=6175c644284ea8a75f8661e96d31ae07) (http://img51.[IMMAGINE NON DISPONIBILE SI PREGA GLI AUTORI DI RICARICARE LE IMMAGINI GRAZIE)

Nodi di giunzione tra lenza madre e shochleader. Il più diffuso è il "nodo di sangue" (blood knot), ma và subito detto che la sua efficacia si mani(https://www.calabriapescaonline.it/home/forum/Smileys/piombo/36_16_26_001.gif) se i due fili da congiungere hanno più o meno lo stesso diametro e, soprattutto, se sono di nylon. Per congiungere fili di nylon con diametri differenti, oppure fili composti da materiali diversi, anche se dello stesso diametro (p.e. nylon+multifibra, nylon+fluorocarbon, multifibra+ fluorocarbon, oppure multifibra+ multifibra), questo nodo è assolutamente sconsigliato , sia perché facilita lo scioglimento e sia perché il nylon può cedere facilmente. E' di gran lunga più efficace il nodo Albright Special oppure il Tony Pena, quest'ultimo efficacissimo nella variante studiata dal nostro insuperabile Peppino
( https://www.calabriapescaonline.it/home/forum/spinning_attrezzature/tony_pena_con_2_modifiche-t13935.0.html;msg56389#msg56389 )

Nodo di giunzione tra shockleader e suo capocorda. Si intende come capocorda di un filo un accessorio di metallo che facilita l'aggancio tra due parti di lenza (in questo caso tra shochleader e trave). Il capocorda più comune è costituito da una girella, (nel caso specifico dello shochleader, munita di moschettone), per mezzo della quale possiamo congiungere il trave, ma si può usare benissimo uno dei tantissimi accessori appositi presenti sul mercato (ottimo l'oval spilt):
[IMMAGINE NON DISPONIBILE SI PREGA GLI AUTORI DI RICARICARE LE IMMAGINI GRAZIE]/i/ovalsplit.jpg/](https://www.calabriapescaonline.it/home/forum/proxy.php?request=http%3A%2F%2Fimg232.%5BIMMAGINE+NON+DISPONIBILE+SI+PREGA+GLI+AUTORI+DI+RICARICARE+LE+IMMAGINI+GRAZIE%5D%5BIMMAGINE+NON+DISPONIBILE+SI+PREGA+GLI+AUTORI+DI+RICARICARE+LE+IMMAGINI+GRAZIE%5D%2Fimg232%2F1135%2Fovalsplit.jpg&hash=c03d4c98ee72fd1863c8330276042e92) (http://img232.[IMMAGINE NON DISPONIBILE SI PREGA GLI AUTORI DI RICARICARE LE IMMAGINI GRAZIE)

Il trave, a sua volta, può essere munito di capocorda, oppure, se si preferisce, di una semplice asola. Tutti i nodi fatti sui capicorda andrebbero poi preservati dall'usura con un pezzetto di tubicino di silicone, con un conetto di gomma o, ancora meglio, con guaina termorestringente che, spinto parzialmente sul capocorda, ha anche la duplice funzione di diminuire i garbugli del filo ed il depositarsi di alghe sul nodo.
Il nodo più utilizzato è il Nodo Uni, anche se personalmente preferisco  il Palomar, molto più veloce e (forse) con una conservazione maggiore del carico di rottura originale del filo (ottimo anche per legare ami ad occhiello). Questi due nodi li trovi nella raccolta più sopra.
Title: Re: MANUALE DI BEACHLEDGERING
Post by: ^NONNOROBY^ on April 18, 2010, 18:39:36
08. MANUALE DI BEACHLEDGERING: sezione TERMINALI

01. Articolo scritto da Nonnoroby

Terminali. Il terminale è la parte finale della lenza ed è formato da trave, braccioli e snodi. Il trave è uno spezzone di nylon o di altro materiale (p.e. multifibra) a cui sono collegati i braccioli e gli snodi. Il bracciolo è a sua volta costituito da uno spezzone di nylon o di altro materiale (p.e. multifibra ultra sottile o fluorocarbon) a cui è attaccato l'amo. Lo snodo è un sistema che consente al bracciolo, che è collegato ad esso, di poter ruotare su due piani: su se stesso ed intorno al trave. Nell'immagine sotto mi sono limitato ad illustrare i teminali più diffusi:

[IMMAGINE NON DISPONIBILE SI PREGA GLI AUTORI DI RICARICARE LE IMMAGINI GRAZIE]/i/paratura1.png/](https://www.calabriapescaonline.it/home/forum/proxy.php?request=http%3A%2F%2Fimg122.%5BIMMAGINE+NON+DISPONIBILE+SI+PREGA+GLI+AUTORI+DI+RICARICARE+LE+IMMAGINI+GRAZIE%5D%5BIMMAGINE+NON+DISPONIBILE+SI+PREGA+GLI+AUTORI+DI+RICARICARE+LE+IMMAGINI+GRAZIE%5D%2Fimg122%2F2905%2Fparatura1.png&hash=f662b6604ba0b8384a4afcdd8232b077) (http://img122.[IMMAGINE NON DISPONIBILE SI PREGA GLI AUTORI DI RICARICARE LE IMMAGINI GRAZIE)


- Schema con piombo scorrevole. E' il più classico di tutti. Il suo utilizzo è indicato con mare calmo, fondo sabbioso e con alghe basse con cespugli diradati ed è adatto alla maggior parte dei pesci. Il piombo scorrevole, opponendo una blanda resistenza, consente anche ai pesci più diffidenti di mangiare senza sentire particolari 'trattenute' dell'esca. Ovviamente, perché ciò avvenga, la lenza madre non deve essere tenuta in tensione ma lasciata leggermente in bando (senza esagerare).
La lunghezza indicativa del trave può andare da cm 150 a cm 180: per non stare li a battibeccare sulle lunghezze, diciamo che una bracciata va benissimo (così possiamo fare a meno di portarci dietro il metro). Dopo aver legato una girella come capocorda al trave (oppure aver fatto un'asola), infiliamo un pezzo di tubetto di silicone o un conetto di gomma (vedi più avanti Sezione Accessori) con cui ricoprire il nodo e metà girella. Infiliamo poi un piombo forato a pera o a sfera, quindi un pezzo di guaina di filo elettrico, che fungerà da batti-piombo e leghiamo infine un'altra girella senza moschettone che fungerà da capocorda per l'altro capo del trave. A questo secondo capocorda leghiamo infine il bracciolo dell'amo, lungo anch'esso una bracciata, del diametro da 0.16 a 0.18. L'amo, a seconda dell'esca, dal N.8 al N.12. Ricordarsi di ricoprire sempre tutti i nodi con un pezzo di silicone o con un conetto.

- Schema alla genovese. Il nome ne indica le origini. E' una variazione allo schema con piombo scorrevole appena visto, a cui basta aggiungere un bracciolo nella parte alta del trave (tramite snodo, vedi più avanti). Si usa nelle stesse condizioni di mare dello scorrevole. Il doppio bracciolo offre più opportunità per i pesci che sono soliti nutrirsi di bocconi in sospensione in leggere correnti. Come misura va bene mezza bracciata.

- Schema con long arm. E' molto simile allo schema del piombo scorrevole, ma il bracciolo è collegato al trave mediante uno snodo ed il piombo è fisso. Questo consente di tenere in tensione la lenza madre e le tocche dei pesci sono segnalate dal sensibilissimo cimino della canna, che ci consentirà di intervenire al momento opportuno per dare una ferrata decisa. Le condizioni del mare e del fondale sono le stesse degli altri 2 schemi. Il long arm (bracciolo lungo) misura una bracciata (ma può arrivare anche a 2 mt e passa) ed è posizionato nella parte bassa del trave. La lunghezza del trave è lasciata alla libera scelta di ciascuno di noi, e può andare dalla classica bracciata a pochi cm (vedi più sotto l'articolo sul mini-trave scritto da Spaghitu).

- Schema con short arm. Del tutto simile al long arm, lo short arm (bracciolo corto) ne differisce solo per la lunghezza del bracciolo, di mezza bracciata o anche meno. Da utilizzare con mare mosso e con forti correnti, perchè la brevità del bracciolo evita il suo attorcigliamento sul trave (anche se purtroppo non è sempre così). Anche qui, per la lunghezza del trave, è lasciata alla libera scelta di ciascuno di noi (dalla bracciata al mini-trave).

- Schema Pater Noster. E' il più classico dei terminali per il mare mosso, da usare quando siamo costretti a montare il piombo da 80 gr. E' lo schema che meglio si comporta nella turbolenza, regalandoci spesso grandi soddisfazioni. La lunghezza dei braccioli varia dai 20 ai 50 cm a seconda della turbolenza. Le distanze tra gli snodi sono segnate in figura.

- Variazione ai terminali "Piombo a Scorrere" e "Genovese". Per rendere ancora più fluttuanti questi due terminali, si può aggiungere il "rosario" ed il piombo staccato dal trave:

[IMMAGINE NON DISPONIBILE SI PREGA GLI AUTORI DI RICARICARE LE IMMAGINI GRAZIE]/i/senzatitolo1.png/](https://www.calabriapescaonline.it/home/forum/proxy.php?request=http%3A%2F%2Fimg543.%5BIMMAGINE+NON+DISPONIBILE+SI+PREGA+GLI+AUTORI+DI+RICARICARE+LE+IMMAGINI+GRAZIE%5D%5BIMMAGINE+NON+DISPONIBILE+SI+PREGA+GLI+AUTORI+DI+RICARICARE+LE+IMMAGINI+GRAZIE%5D%2Fimg543%2F3939%2Fsenzatitolo1.png&hash=4bf64ea84e6c8ce0cac2ef035faef727) (http://img543.[IMMAGINE NON DISPONIBILE SI PREGA GLI AUTORI DI RICARICARE LE IMMAGINI GRAZIE)

Il rosario consiste in una sequenza di perline e spezzoni da 1 cm di guaina (ricavabili benissimo dal filo elettrico), alternati le une agli altri, per una lunghezza totale di 10-15 cm. Per come 'staccare' il piombo dal trave vedi l'illustrazione.
Questo sistema libera il calamento dalla costrizione pressante del piombo, che può quindi muoversi in acqua con più leggerezza e naturalezza (la magica fluttuazione).

Snodi. Quando gli snodi furono inventati, fecero fare un gigantesco passo avanti rispetto ai tempi in cui i braccioli venivano legati direttamente sul trave, cosa che impediva di fatto di poter pescare anche in condizioni di mare mosso, per l'immediato attorcigliamento dei braccioli sul trave. Ma ebbero anche un altro effetto altrettanto importante: conferivano all'esca una fluttuabilità quasi naturale, mascherandone l'inganno. Anche di snodi ne esistono di tanti tipi, mi sono limitato ad illustrarne solo una piccola parte, sufficienti per iniziare.
Lo snodo va tenuto tra due perline a loro volta fermate da due nodini-stopper. Le figure sono abbastanza esplicite:

[IMMAGINE NON DISPONIBILE SI PREGA GLI AUTORI DI RICARICARE LE IMMAGINI GRAZIE]/i/paratura2.png/](https://www.calabriapescaonline.it/home/forum/proxy.php?request=http%3A%2F%2Fimg257.%5BIMMAGINE+NON+DISPONIBILE+SI+PREGA+GLI+AUTORI+DI+RICARICARE+LE+IMMAGINI+GRAZIE%5D%5BIMMAGINE+NON+DISPONIBILE+SI+PREGA+GLI+AUTORI+DI+RICARICARE+LE+IMMAGINI+GRAZIE%5D%2Fimg257%2F4967%2Fparatura2.png&hash=7e4241961886abcadba8590187eb261f) (http://img257.[IMMAGINE NON DISPONIBILE SI PREGA GLI AUTORI DI RICARICARE LE IMMAGINI GRAZIE)

- Tecnosfera. E' lo snodo che meglio rappresenta la 'filosofia' del Beachledgering: leggerezza e fluttuabilità. La Tecnosfera è costituita da una perlina in materiale durissimo che presenta 4 fori in perpendicolare: in 2 fori viene fatto passare il trave, negli altri due fori viene fatto passare il bracciolo oppure lo spillo in dotazione alla tecnosfera con cui sagomare un gancetto. Questa seconda soluzione è stata superata dal fast connector (di gran lunga migliore), mentre resta valida la prima soluzione, cioè quella di far passsare il bracciolo direttamente dentro i fori, sul cui capo viene poi fatto un nodino-stopper per evitare la sua fuoriuscita dalla sfera. Al grosso vantaggio di avere un apparato ultra-leggero si oppone però lo svataggio del nodino-stopper che non garantisce una buona tenuta in caso di prede pesanti. Personalmente ho in parte ovviato a questo inconveniente in questo modo (però non ne garantisco la tenuta in tutte le circostanze): scaldo la cima del bracciolo con l'accendino per formare una pallina, quindi faccio il nodino-stopper con un filo di seta e prima di stringere le spire ci metto una goccia di colla cianoacrilica.

- Fast connector. Personalmente lo considero il miglior snodo in assoluto per il beachledgering (nelle misure più grandi è ottimo anche per il surfcasting): è leggerissimo, è robustistisssimo, è ultra snodato ed è praticissimo. Non c'è bisogno di descrizione, in quanto le figure sono abbastanza esplicite.

- Micro Murphy. E' una valida alternativa al fast connector. Scegliere quelli col gancetto anziché quelli con l'anellino.

- Pulcetta. Altra buona soluzione di snodo. La pulcetta però può ruotare solo intorno ad 1 asse, anziché intorno a 2 come tutti gli altri.

- Joint classico. E' il primo snodo in assoluto che sia mai stato usato a pesca. E' costituito da una semplice girella senza moschettone che ruota su se stessa ed intorno a due perline. E' suggerito il suo utilizzo quando si pesca 'pesante' (trancette di sardina, di muggine, di calamaro, esche voluminose), in quanto è il più robusto di tutti. @

02. Articolo scritto da Danieleesposito70

Nodino di stopper per finale con tecnosfera

1. Si fa passare il finale all'interno della tecnosfera precedentemente inserita sul trave. E' importante rispettare i diametri dei fili utilizzati (sia trave che finale), in base alle misure riportate nelle confezioni delle tecnosfere stesse
[IMMAGINE NON DISPONIBILE SI PREGA GLI AUTORI DI RICARICARE LE IMMAGINI GRAZIE]/i/1filonellatecnosfera.jpg/](https://www.calabriapescaonline.it/home/forum/proxy.php?request=http%3A%2F%2Fimg65.%5BIMMAGINE+NON+DISPONIBILE+SI+PREGA+GLI+AUTORI+DI+RICARICARE+LE+IMMAGINI+GRAZIE%5D%5BIMMAGINE+NON+DISPONIBILE+SI+PREGA+GLI+AUTORI+DI+RICARICARE+LE+IMMAGINI+GRAZIE%5D%2Fimg65%2F1907%2F1filonellatecnosfera.jpg&hash=3ba616509487b4b17b5afcbef2c3295c) (http://img65.[IMMAGINE NON DISPONIBILE SI PREGA GLI AUTORI DI RICARICARE LE IMMAGINI GRAZIE)

2. Sul capo libero del finale si deve formare un nodo semplice che non bisogna serrare e che andremo a tenere tra pollice ed indice della mano Sn
[IMMAGINE NON DISPONIBILE SI PREGA GLI AUTORI DI RICARICARE LE IMMAGINI GRAZIE]/i/2nodosemplice.jpg/](https://www.calabriapescaonline.it/home/forum/proxy.php?request=http%3A%2F%2Fimg89.%5BIMMAGINE+NON+DISPONIBILE+SI+PREGA+GLI+AUTORI+DI+RICARICARE+LE+IMMAGINI+GRAZIE%5D%5BIMMAGINE+NON+DISPONIBILE+SI+PREGA+GLI+AUTORI+DI+RICARICARE+LE+IMMAGINI+GRAZIE%5D%2Fimg89%2F9499%2F2nodosemplice.jpg&hash=79688c6768b52444bbb648f75b44a608) (http://img89.[IMMAGINE NON DISPONIBILE SI PREGA GLI AUTORI DI RICARICARE LE IMMAGINI GRAZIE)

3. Sempre sul capo libero del finale, bisogna creare un altro loop (in parole povere un cerchietto) che deve essere affiancato al nodo semplice precedentemente realizzato. I due cerchietti dovranno essere tenuti tra pollice ed indice della mano Sn, senza però serrarli
[IMMAGINE NON DISPONIBILE SI PREGA GLI AUTORI DI RICARICARE LE IMMAGINI GRAZIE]/i/3secondoloop.jpg/](https://www.calabriapescaonline.it/home/forum/proxy.php?request=http%3A%2F%2Fimg340.%5BIMMAGINE+NON+DISPONIBILE+SI+PREGA+GLI+AUTORI+DI+RICARICARE+LE+IMMAGINI+GRAZIE%5D%5BIMMAGINE+NON+DISPONIBILE+SI+PREGA+GLI+AUTORI+DI+RICARICARE+LE+IMMAGINI+GRAZIE%5D%2Fimg340%2F6271%2F3secondoloop.jpg&hash=f1c6ebcec6c56372b63da157c68b2797) (http://img340.[IMMAGINE NON DISPONIBILE SI PREGA GLI AUTORI DI RICARICARE LE IMMAGINI GRAZIE)

4. Ancora agendo sul capo libero del finale, faremo un terzo loop che affiancheremo ai due precedentemente fatti. A questo punto, tenendo vicini i tre loop, prenderemo il capo libero del finale e lo passeremo all'interno di tutti e tre i cerchietti.
[IMMAGINE NON DISPONIBILE SI PREGA GLI AUTORI DI RICARICARE LE IMMAGINI GRAZIE]/i/4terzoloop.jpg/](https://www.calabriapescaonline.it/home/forum/proxy.php?request=http%3A%2F%2Fimg208.%5BIMMAGINE+NON+DISPONIBILE+SI+PREGA+GLI+AUTORI+DI+RICARICARE+LE+IMMAGINI+GRAZIE%5D%5BIMMAGINE+NON+DISPONIBILE+SI+PREGA+GLI+AUTORI+DI+RICARICARE+LE+IMMAGINI+GRAZIE%5D%2Fimg208%2F9826%2F4terzoloop.jpg&hash=9fd959004753ac0032f1ce8833da56e2) (http://img208.[IMMAGINE NON DISPONIBILE SI PREGA GLI AUTORI DI RICARICARE LE IMMAGINI GRAZIE)

5. Serrando il tutto (come sempre vale la regola che bisogna umidificare il nodo), si formerà un nodino voluminoso
[IMMAGINE NON DISPONIBILE SI PREGA GLI AUTORI DI RICARICARE LE IMMAGINI GRAZIE]/i/5chiusuranodo.jpg/](https://www.calabriapescaonline.it/home/forum/proxy.php?request=http%3A%2F%2Fimg62.%5BIMMAGINE+NON+DISPONIBILE+SI+PREGA+GLI+AUTORI+DI+RICARICARE+LE+IMMAGINI+GRAZIE%5D%5BIMMAGINE+NON+DISPONIBILE+SI+PREGA+GLI+AUTORI+DI+RICARICARE+LE+IMMAGINI+GRAZIE%5D%2Fimg62%2F9065%2F5chiusuranodo.jpg&hash=74bcb018e68c3ca4dcc89fd4d10a1b0e) (http://img62.[IMMAGINE NON DISPONIBILE SI PREGA GLI AUTORI DI RICARICARE LE IMMAGINI GRAZIE)

6. Il nodino di fermo andrà in battuta con la tecnosfera senza però passarle attraverso. Naturalmente il numero di loop da realizzare è inversamente proporzionale al diametro del filo: quanto più il filo è sottile, tanti più loop bisogna realizzare.
Nell'esempio delle foto, con un fluorocarbon dello 0,16 ci sono voluti tre loop.
Se avessi utilizzato uno 0,12, avrei dovuto creare almeno 5 loop; con un finale dello 0,20, invece, bastavano 2 loop
[IMMAGINE NON DISPONIBILE SI PREGA GLI AUTORI DI RICARICARE LE IMMAGINI GRAZIE]/i/6nodofinito.jpg/](https://www.calabriapescaonline.it/home/forum/proxy.php?request=http%3A%2F%2Fimg169.%5BIMMAGINE+NON+DISPONIBILE+SI+PREGA+GLI+AUTORI+DI+RICARICARE+LE+IMMAGINI+GRAZIE%5D%5BIMMAGINE+NON+DISPONIBILE+SI+PREGA+GLI+AUTORI+DI+RICARICARE+LE+IMMAGINI+GRAZIE%5D%2Fimg169%2F2139%2F6nodofinito.jpg&hash=730cd94971aecf6e5e64163eaa3466e8) (http://img169.[IMMAGINE NON DISPONIBILE SI PREGA GLI AUTORI DI RICARICARE LE IMMAGINI GRAZIE)

7. Soluzione con perlina di sicurezza: alcuni pescatori preferiscono interporre tra nodino di fermo e tecnosfera una microperlina.
C'è qualcuno che la inserisce e la lascia libera, qualcun altro invece la blocca sul nodino con una goccia di colla cianoacrilica
[IMMAGINE NON DISPONIBILE SI PREGA GLI AUTORI DI RICARICARE LE IMMAGINI GRAZIE]/i/7nodoperlina.jpg/](https://www.calabriapescaonline.it/home/forum/proxy.php?request=http%3A%2F%2Fimg199.%5BIMMAGINE+NON+DISPONIBILE+SI+PREGA+GLI+AUTORI+DI+RICARICARE+LE+IMMAGINI+GRAZIE%5D%5BIMMAGINE+NON+DISPONIBILE+SI+PREGA+GLI+AUTORI+DI+RICARICARE+LE+IMMAGINI+GRAZIE%5D%2Fimg199%2F3919%2F7nodoperlina.jpg&hash=2233b7d7c359156d9c2e91a742bda23c) (http://img199.[IMMAGINE NON DISPONIBILE SI PREGA GLI AUTORI DI RICARICARE LE IMMAGINI GRAZIE)
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03. Articolo scritto da Enzo

Bracciolo. Come abbiamo visto, i braccioli a cui sono legati gli ami, a Beachledgering, sono alquanto sottili, addirittura sottilissimi se paragonati a quelli che si usano in altre discipline. Questo comporta che non possiamo lesinare sulla qualità del filo da usare per confezionarli: dobbiamo puntare sempre sulla qualità migliore reperibile sul mercato, anche se i prezzi ovviamente salgono. Per lo stesso motivo, per non rischiare di perdere una buona preda, dobbiamo controllarli con assiduità e non indugiare assolutamente a sostituirli se presentano abrasioni, brutte pieghe, attorcigliamenti e così via. E' buona norma sostituirli anche dopo una cattura 'pesante', che potrbbe averli indeboliti.
Essendo molto sottili, i bracioli hanno una rigidità inferiore rispetto a quelli di maggior diametro, per cui tendono a ricadere lungo il trave e ad attorcigliarsi intorno ad esso in fase di lancio o in presenza di forti correnti. Si può ovviare in parte a questo inconveniente applicando al braciolo la brillatura, cioè creando una treccina di una decina di cm nella parte che si attacca allo snodo. La brillatura, raddoppiando di fatto il diametro del filo, irrigidisce il bracciolo nella sua parte iniziale per cui la tendenza a ricadere sul trave, pur non venendo annullata completamente, viene però diminuita di tantissimo, coadiuvata in questo anche dall'inserimento di uno spezzone di tubicino di silicone. In pratica il bracciolo resta in posizione più perpendicolare al trave rispetto a prima.
Un metodo molto pratico per fare la treccina della 'brillatura' è questo: dopo aver doppiato il filo per una quindicina di centimetri, tenere i capi doppiati uno con la mano sinistra e l'altro con la mano destra. Adesso con il pollice e l'indice della mano sinistra far ruotare uno dei capi verso sinistra, mentre con il pollice e l'indice dell'altra mano far ruotare l'altro capo verso destra. I due capi cominceranno ad intrecciarsi in spire strettissime e molto omogenee. Chiudere con un semplice nodo la parte finale della brillatura. Per ridurre ancora di più l'ampiezza dell'asola e farla di dimensioni veramente microscopiche, infilare uno stuzzicadenti dentro l'asola, ruotare ulteriormente la treccina per ridurre il diametro dell'asola e bloccarla nella dimensione voluta con una goccia di colla cianoacrilica. Quando la colla è asciutta, bloccare l'asola con un semplice nodo. Non sarebbe poi male qualche goccia di colla lungo la brillatura. @

[IMMAGINE NON DISPONIBILE SI PREGA GLI AUTORI DI RICARICARE LE IMMAGINI GRAZIE]/i/brillatura.png/](https://www.calabriapescaonline.it/home/forum/proxy.php?request=http%3A%2F%2Fimg192.%5BIMMAGINE+NON+DISPONIBILE+SI+PREGA+GLI+AUTORI+DI+RICARICARE+LE+IMMAGINI+GRAZIE%5D%5BIMMAGINE+NON+DISPONIBILE+SI+PREGA+GLI+AUTORI+DI+RICARICARE+LE+IMMAGINI+GRAZIE%5D%2Fimg192%2F3636%2Fbrillatura.png&hash=e3bcbdb73c68f98e83c195b689edb58a) (http://img192.[IMMAGINE NON DISPONIBILE SI PREGA GLI AUTORI DI RICARICARE LE IMMAGINI GRAZIE)

04. Articolo scritto da Spaghitu

Mini-Trave. Quando come terminale si usa lo schema "Short arm" oppure "Long arm", non è assolutamente necessario che il trave abbia una lunghezza eccessiva, anzi può rivelarsi molto utile l'utilizzo di un "Mini-Trave" (valido per tutte le discipline di pesca a fondo). Se si dispone di acciaio armonico inox da 1-2 mm, il mini trave si può costrure in metallo, altrimenti si può costruire con uno spezzone di nylon oppure di multifibra. La figura è abbastaza esplicita, per cui non sono necessarie ulteriori spiegazioni:
[IMMAGINE NON DISPONIBILE SI PREGA GLI AUTORI DI RICARICARE LE IMMAGINI GRAZIE]/i/minitrave.png/](https://www.calabriapescaonline.it/home/forum/proxy.php?request=http%3A%2F%2Fimg143.%5BIMMAGINE+NON+DISPONIBILE+SI+PREGA+GLI+AUTORI+DI+RICARICARE+LE+IMMAGINI+GRAZIE%5D%5BIMMAGINE+NON+DISPONIBILE+SI+PREGA+GLI+AUTORI+DI+RICARICARE+LE+IMMAGINI+GRAZIE%5D%2Fimg143%2F7829%2Fminitrave.png&hash=6cad32d56a9419f960656ba3ad7a5df2) (http://img143.[IMMAGINE NON DISPONIBILE SI PREGA GLI AUTORI DI RICARICARE LE IMMAGINI GRAZIE)
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05. Articolo scritto da Danieleesposito70

Terminali flotterati per sgallare l'esca

In alcune situazioni di pesca è sicuramente conveniente alzare le nostre esche dal fondale.
Questo per esempio succede quando ci si trova a competere con i granchi, che gradendo i nostri inganni, con le chele tendono a tagliare anche i nostri terminali...
Inoltre, nasce l'esigenza di sgallare le esche quando le vogliamo rendere più mobili e quindi più "intriganti" per prede tipo le spigole, o addirittura quando miriamo la nostra battuta di pesca a pesci che stazionano nella fascia di mare compresa tra la superficie ed il mezzo fondo; in questo caso andremo ad insidiare pinnuti come per esempio sugarelli, aguglie e lecce stella.
Ebbene in questi casi ci vengono in aiuto vari e numerosi accessori che hanno un peso specifico ridotto (tipo il polistirolo): questi possono essere la schiuma pop-up, gli zatterini, i float rig, etc.

1. Esempi di flotterini
[IMMAGINE NON DISPONIBILE SI PREGA GLI AUTORI DI RICARICARE LE IMMAGINI GRAZIE]/i/flotter2020ridi.jpg/](https://www.calabriapescaonline.it/home/forum/proxy.php?request=http%3A%2F%2Fimg391.%5BIMMAGINE+NON+DISPONIBILE+SI+PREGA+GLI+AUTORI+DI+RICARICARE+LE+IMMAGINI+GRAZIE%5D%5BIMMAGINE+NON+DISPONIBILE+SI+PREGA+GLI+AUTORI+DI+RICARICARE+LE+IMMAGINI+GRAZIE%5D%2Fimg391%2F2333%2Fflotter2020ridi.jpg&hash=4beba135a6f179e82f2baa0430e7d61e) (http://img391.[IMMAGINE NON DISPONIBILE SI PREGA GLI AUTORI DI RICARICARE LE IMMAGINI GRAZIE)


Questi accessori, anche se di diversi colori e dimensioni, devono essere comunque tutti inseriti sul filo del nostro terminale, in prossimità delle nostre esche. Addirittura ci sono delle schiume, soprattutto quelle a celle aperte (per intenderci sono quelle come le spugne da bagno), che riescono ad assorbire le essenze delle esche che inneschiamo sull'amo.

2. Schema di montaggio flotter
[IMMAGINE NON DISPONIBILE SI PREGA GLI AUTORI DI RICARICARE LE IMMAGINI GRAZIE]/i/spigole.jpg/](https://www.calabriapescaonline.it/home/forum/proxy.php?request=http%3A%2F%2Fimg52.%5BIMMAGINE+NON+DISPONIBILE+SI+PREGA+GLI+AUTORI+DI+RICARICARE+LE+IMMAGINI+GRAZIE%5D%5BIMMAGINE+NON+DISPONIBILE+SI+PREGA+GLI+AUTORI+DI+RICARICARE+LE+IMMAGINI+GRAZIE%5D%2Fimg52%2F2664%2Fspigole.jpg&hash=83304468791086eef1320d7675a5c8db) (http://img52.[IMMAGINE NON DISPONIBILE SI PREGA GLI AUTORI DI RICARICARE LE IMMAGINI GRAZIE)

Per poter inserire il pop-up sul filo, di solito si usa un comune ago da innesco. In commercio esistono anche dei pop-up a spirale, che possono essere inseriti  e tolti dal nostro finale, in qualsiasi momento lo desideriamo.

3. Pop-up a spirale
[IMMAGINE NON DISPONIBILE SI PREGA GLI AUTORI DI RICARICARE LE IMMAGINI GRAZIE]/i/new20flotter20xs.jpg/](https://www.calabriapescaonline.it/home/forum/proxy.php?request=http%3A%2F%2Fimg28.%5BIMMAGINE+NON+DISPONIBILE+SI+PREGA+GLI+AUTORI+DI+RICARICARE+LE+IMMAGINI+GRAZIE%5D%5BIMMAGINE+NON+DISPONIBILE+SI+PREGA+GLI+AUTORI+DI+RICARICARE+LE+IMMAGINI+GRAZIE%5D%2Fimg28%2F5783%2Fnew20flotter20xs.jpg&hash=56a83049858782dc7e191a5104baed7b) (http://img28.[IMMAGINE NON DISPONIBILE SI PREGA GLI AUTORI DI RICARICARE LE IMMAGINI GRAZIE)

Di solito, soprattutto nei calamenti a due braccioli, si è soliti flotterare il bracciolo superiore, in modo da insidiare contemporaneamente (magari con esche diverse) delle prede di fondo e, appunto, delle prede di superficie.
Naturalmente la grandezza del flotter da usare è direttamente proporzionale all'esca che si vuole sgallare: più l'esca è voluminosa, più deve essere grande il flotter.
Mediamente, per sollevare un tocco di arenicola da 6 - 7 cm, basta un flotter da mezzo centimetro

4. Schema con bracciolo superiore flotterato
[IMMAGINE NON DISPONIBILE SI PREGA GLI AUTORI DI RICARICARE LE IMMAGINI GRAZIE]/i/fondoleccia.jpg/](https://www.calabriapescaonline.it/home/forum/proxy.php?request=http%3A%2F%2Fimg176.%5BIMMAGINE+NON+DISPONIBILE+SI+PREGA+GLI+AUTORI+DI+RICARICARE+LE+IMMAGINI+GRAZIE%5D%5BIMMAGINE+NON+DISPONIBILE+SI+PREGA+GLI+AUTORI+DI+RICARICARE+LE+IMMAGINI+GRAZIE%5D%2Fimg176%2F1763%2Ffondoleccia.jpg&hash=0aa28d04030140d5d4e851d75baf6c31) (http://img176.[IMMAGINE NON DISPONIBILE SI PREGA GLI AUTORI DI RICARICARE LE IMMAGINI GRAZIE)

Molto utili sono anche i flotterini luminiscenti, che grazie ad un fascio di luce indotto (per esempio la luce della lampada frontale), producono un bagliore tenue sul fondo del mare in prossimità della nostra esca, attirando così anche i pesci più apatici.
Per chi non vuole acquistare gli accessori nei negozi di pesca, può provare ad utilizzare le palline di polistirolo, magari quelle un pò più grandi. Unico inconveniente è che ad ogni mangiata del pesce, queste saltano via e bisogna reinserirle...

Variazione con la schiuma pop up (metodo veloce per inserire la schiuma sul finale)
Se come flotter utilizziamo della schiuma pop-up e vogliamo inserirla sul finale in maniera veloce, possiamo mettere in pratica le modalità riportate di seguito:

1. Utlizzo di un ago cavo all'interno (vedi foto sotto): con l'ago trapassiamo il ns. flotterino da parte a parte; facciamo passare il filo del terminale attraverso l'ago e trasferiamo il flotter sul filo. L'unico inconveniente è che in questo modo esso tenderà ad avere una certa "scorrevolezza". Se lo vogliamo bloccare, possiamo comunque realizzare un non nodo (o falso nodo)
[IMMAGINE NON DISPONIBILE SI PREGA GLI AUTORI DI RICARICARE LE IMMAGINI GRAZIE]/i/mvc768s.jpg/](https://www.calabriapescaonline.it/home/forum/proxy.php?request=http%3A%2F%2Fimg685.%5BIMMAGINE+NON+DISPONIBILE+SI+PREGA+GLI+AUTORI+DI+RICARICARE+LE+IMMAGINI+GRAZIE%5D%5BIMMAGINE+NON+DISPONIBILE+SI+PREGA+GLI+AUTORI+DI+RICARICARE+LE+IMMAGINI+GRAZIE%5D%2Fimg685%2F9336%2Fmvc768s.jpg&hash=1b6edbafa6bb3844ed6a238c6935c54a) (http://img685.[IMMAGINE NON DISPONIBILE SI PREGA GLI AUTORI DI RICARICARE LE IMMAGINI GRAZIE)

2. Flotterino cucito:
a) con il ns. amo buchiamo il flotterino al centro di una delle due estremità ed usciamo con la punta di esso da un fianco
 [IMMAGINE NON DISPONIBILE SI PREGA GLI AUTORI DI RICARICARE LE IMMAGINI GRAZIE]/i/mvc764s.jpg/](https://www.calabriapescaonline.it/home/forum/proxy.php?request=http%3A%2F%2Fimg140.%5BIMMAGINE+NON+DISPONIBILE+SI+PREGA+GLI+AUTORI+DI+RICARICARE+LE+IMMAGINI+GRAZIE%5D%5BIMMAGINE+NON+DISPONIBILE+SI+PREGA+GLI+AUTORI+DI+RICARICARE+LE+IMMAGINI+GRAZIE%5D%2Fimg140%2F8149%2Fmvc764s.jpg&hash=b74be3ca724adec2cf8941fddc27bf11) (http://img140.[IMMAGINE NON DISPONIBILE SI PREGA GLI AUTORI DI RICARICARE LE IMMAGINI GRAZIE)

b) "cuciamo", ovvero facciamo fuoriuscire tutto l'amo dal fianco e portiamo il flotter sul filo
[IMMAGINE NON DISPONIBILE SI PREGA GLI AUTORI DI RICARICARE LE IMMAGINI GRAZIE]/i/mvc765s.jpg/](https://www.calabriapescaonline.it/home/forum/proxy.php?request=http%3A%2F%2Fimg194.%5BIMMAGINE+NON+DISPONIBILE+SI+PREGA+GLI+AUTORI+DI+RICARICARE+LE+IMMAGINI+GRAZIE%5D%5BIMMAGINE+NON+DISPONIBILE+SI+PREGA+GLI+AUTORI+DI+RICARICARE+LE+IMMAGINI+GRAZIE%5D%2Fimg194%2F4157%2Fmvc765s.jpg&hash=fe7eaee8e8661644e73839c3b0928571) (http://img194.[IMMAGINE NON DISPONIBILE SI PREGA GLI AUTORI DI RICARICARE LE IMMAGINI GRAZIE)

c) ripetiamo l'operazione a) ma al contrario; vale a dire che con il ns. amo bucheremo il fianco laterale del flotterino (magari dal lato opposto a quello forato precedentemente) ed usciremo con esso dalla estremità opposta
[IMMAGINE NON DISPONIBILE SI PREGA GLI AUTORI DI RICARICARE LE IMMAGINI GRAZIE]/i/mvc766s.jpg/](https://www.calabriapescaonline.it/home/forum/proxy.php?request=http%3A%2F%2Fimg163.%5BIMMAGINE+NON+DISPONIBILE+SI+PREGA+GLI+AUTORI+DI+RICARICARE+LE+IMMAGINI+GRAZIE%5D%5BIMMAGINE+NON+DISPONIBILE+SI+PREGA+GLI+AUTORI+DI+RICARICARE+LE+IMMAGINI+GRAZIE%5D%2Fimg163%2F58%2Fmvc766s.jpg&hash=63ca6122b1b9456c28d43271070fa34f) (http://img163.[IMMAGINE NON DISPONIBILE SI PREGA GLI AUTORI DI RICARICARE LE IMMAGINI GRAZIE)

d) si tira il tutto e si porta il flotter sul filo. Esso potrà essere spostato a piacimento sul terminale, ma solo esercitando una piccola trazione
[IMMAGINE NON DISPONIBILE SI PREGA GLI AUTORI DI RICARICARE LE IMMAGINI GRAZIE]/i/mvc767s.jpg/](https://www.calabriapescaonline.it/home/forum/proxy.php?request=http%3A%2F%2Fimg687.%5BIMMAGINE+NON+DISPONIBILE+SI+PREGA+GLI+AUTORI+DI+RICARICARE+LE+IMMAGINI+GRAZIE%5D%5BIMMAGINE+NON+DISPONIBILE+SI+PREGA+GLI+AUTORI+DI+RICARICARE+LE+IMMAGINI+GRAZIE%5D%2Fimg687%2F8194%2Fmvc767s.jpg&hash=5345538fb6200059919480f5a79317e7) (http://img687.[IMMAGINE NON DISPONIBILE SI PREGA GLI AUTORI DI RICARICARE LE IMMAGINI GRAZIE)

Piccoli accorgimenti:
per "cucire" il flotter sul filo, occorre bucare le estremità quanto è più possibile al centro delle due facce circolari. Inoltre, per evitare che in fase di recupero, il terminale flotterato subisca un effetto elica che lo porterebbe ad ingarbugliarsi al trave, conviene smussare le due estremità del flotterino (bastano le forbici perchè non è richiesto un lavoro di alta precisione...). Si ottiene così una sorta di proiettile dei fucili ad aria compressa che si utilizzano nei tiri al bersaglio delle fiere e/o parchi gioco (vedi foto sotto)
[IMMAGINE NON DISPONIBILE SI PREGA GLI AUTORI DI RICARICARE LE IMMAGINI GRAZIE]/i/mvc769s.jpg/](https://www.calabriapescaonline.it/home/forum/proxy.php?request=http%3A%2F%2Fimg535.%5BIMMAGINE+NON+DISPONIBILE+SI+PREGA+GLI+AUTORI+DI+RICARICARE+LE+IMMAGINI+GRAZIE%5D%5BIMMAGINE+NON+DISPONIBILE+SI+PREGA+GLI+AUTORI+DI+RICARICARE+LE+IMMAGINI+GRAZIE%5D%2Fimg535%2F8493%2Fmvc769s.jpg&hash=639719be861438fc44aa8ccff327507d) (http://img535.[IMMAGINE NON DISPONIBILE SI PREGA GLI AUTORI DI RICARICARE LE IMMAGINI GRAZIE) @

06. Articolo scritto da Oltremare

La “coda di topo”

Anche nel beach come nella pesca a fondo qualche volta ci possiamo imbattere in situazioni con mare un po’ più sostenuto o in correnti birbantelle che ci fanno dannare l’anima. L’azione di pesca diventa infruttuosa in quanto ad ogni recupero ci accorgiamo che i nostri finali sono irreparabilmente aggrovigliati. La soluzione istintiva sarebbe quella di accorciare la lunghezza dei braccioli o aumentarne il diametro, ma tante volte questa operazione è seguita da un drastico calo delle toccate se non addirittura dalla loro totale scomparsa. La tecnica del beach è improntata alla leggerezza di attrezzature e parature ed alla conseguente massima mobilità. Aumentare esageratamente i diametri e ridurre oltremodo le lunghezze ci porta fuori strada impedendoci di gustare le caratteristiche proprie di questa tecnica. C’è comunque un accorgimento che può risolvere, almeno in parte, i problemi di tenuta dei braccioli, specie di quello posto in basso che usualmente è di lunghezza superiore: la coda di topo. Il termine, mutuato dalla tecnica di pesca a mosca, indica già di cosa si tratta: un terminale che decresce di diametro man mano che ci si avvicina all’amo. Naturalmente non esiste nulla in commercio di simile da adattare al nostro uso quindi dobbiamo costruircelo, operazione assolutamente semplicissima. Dobbiamo prendere due spezzoni di nylon di diversa misura. La differenza fra le due misure sarà indicativamente fra 1 e 1,5 decimi di mm. A titolo di esempio, giusto per stare nel leggero della nostra tecnica, per ottenere una coda di topo di circa 150cm. prendiamo uno spezzone da circa 30cm. di 0.20 e 150cm. di 0.30. Uniremo i due spezzoni con un bel nodo di sangue ben eseguito e, sul capo libero del filo più sottile legheremo il nostro amo preferito. Nell’eseguire i nodi (amo e giunzione) di questo terminale verifichiamo preventivamente che la parte più sottile abbia una lunghezza di circa 15-20 cm. e quella più spessa intorno 140-145 cm. (compreso la parte necessaria per annodarla alla girella)
La nostra coda di topo così realizzata può essere utilizzata sia su travi scorrevoli che su travi con piombo fisso. La rigidità del filo grosso creerà un’azione divergente che eviterà l’aggrovigliarsi del terminale al trave  oltre a soffrire in misura minore l’azione della corrente. Dal lato opposto avremo un diametro di nylon sottile che insospettirà di meno le nostre prede. Ovviamente pagheremo una piccola penale in termini di robustezza per via di quel nodo presente ma se il blood knot sarà ben eseguito i rischi saranno minimi. I diametri naturalmente potranno variare in ragione dell’intensità della corrente fino ad arrivare ad accoppiare uno 0.35 con uno 0.25 ecc. Oppure potremmo aumentare le lunghezze. In quest’ultimo caso consiglio di mantenere sempre e comunque massimo i 15-20 cm. del filo più sottile per evitare che la diversa rigidità dei due diametri possa creare un effetto bandiera. Per arrivare al massimo della mobilità potremmo addirittura inserire un flotter sullo spezzone più sottile, ovviamente prima di eseguire il nodo di giunzione. @
Title: Re: MANUALE DI BEACHLEDGERING
Post by: ^NONNOROBY^ on April 18, 2010, 18:59:48
09. MANUALE DI BEACHLEDGERING: sezione AMI


01. Articolo scritto da Nonnoroby

Gli ami

In tutti i tipi di pesca, ci sono due criteri da seguire nella scelta degli ami, ed in molti casi sono in antitesi tra di loro:
1° criterio: l'amo deve essere proporzionale al tipo di esca
2° criterio: l'amo deve essere proporzionale al tipo e alla taglia del pesce.
Il caso che meglio rappresenta lo stridente contrasto tra questi due criteri è senz'altro l'utilizzo del bigattino nella pesca col galleggiante: il bigattino è probabilmente l'esca più piccola che ci sia, eppure è deputato alla cattura di prede di taglia generosa (p.e. spigole e orate che possono abbondantemente superare il kg). Siccome in teoria sembrerebbe impossibile che il microscopico amo da bigattino sia contemporaneamente adatto anche alla preda di taglia, il problema è stato semplicemente by-passato e si è optato per l'unica soluzione possibile: si è scelto il primo criterio con la speranza che vada bene. L'esperienza ha poi dimostrato che per il 90% delle volte ci va bene, perché in caso contrario ben difficilmente ci metteremo a pescare spigole ed orate col bigattino, sapendo che il microscopico amo non è adatto allo scopo.
Questo amletico problema si presenta anche con altri tipi di pesca, ma per nostra fortuna ci viene in soccorso l'esperienza fatta sulle spalle di altri pescatori che ci hanno preceduto, come è avvenuto per il bigattino, appunto.
Si è potuto così stabilire che, per la maggior parte delle volte, sarà l'esca a guidarci nella scelta degli ami, mentre sono meno frequenti i casi in cui è la preda a suggerici il tipo di amo (o, per meglio dire, questi casi sono più specifici, p.e. la pesca col vivo o con grossi bocconi di trance di sardina e di muggine). Poi, ovviamente, è anche necessario che la 'dea bendata' ci dia una mano e che convinca due delle più micidiali 'macine' viventi (orata e sarago) ad ingoiare l'amo anziché a triturarlo con la loro formidabile dentatura.
Per quanto mi riguarda, a beachledgering io ho scelto di seguire sempre il primo criterio, e quindi di scegliere l'amo in base all'esca. Altri invece preferiscono non rischiare e si basano sul secondo criterio. Morale: solo l'esperienza che ciascuno di noi maturerà a pesca potrà guidarci, di volta in volta, a scegliere un criterio piuttosto che un altro. Resta il problema di chi sta iniziando e che naturalmente non potrà fare affidamento su un'esperienza che ancora non ha maturato: a costoro purtroppo non resta che sperimentare entrambe le soluzioni per poi decidere, più in la nel tempo, su quale fare più affidamento.
Questa lunga ma doverosa introduzione nasce dal fatto che, come ho premesso nella sezione apposita, l'esca più usata in assoluto nel beachledgering è il verme, perché gli anellidi sono il pasto di gran lunga preferito dalla preda più comune del beachledgering, e cioè la mormora.
L'amo da verme deve quindi agevolare l'innesco per evitare di rovinarlo e di conseguenza di mantenerlo vivo il più a lungo possibile, deve essere leggerissimo e deve poterlo sostenere parzialmente disteso. Questo modello di amo ha un nome ben preciso: Aberdeen (dal nome della cittadina scozzese in cui è stato inventato: non so se lo facciano ancora, ma da loro, agli inizi, questo amo era spesso venduto già legato al bracciolo e già innescato con un vermone di cui non ricordo il nome, precongelato, quindi pronto all'uso). Questo è il modello Aberdeen:
[IMMAGINE NON DISPONIBILE SI PREGA GLI AUTORI DI RICARICARE LE IMMAGINI GRAZIE]/i/aberdeen.png/](https://www.calabriapescaonline.it/home/forum/proxy.php?request=http%3A%2F%2Fimg515.%5BIMMAGINE+NON+DISPONIBILE+SI+PREGA+GLI+AUTORI+DI+RICARICARE+LE+IMMAGINI+GRAZIE%5D%5BIMMAGINE+NON+DISPONIBILE+SI+PREGA+GLI+AUTORI+DI+RICARICARE+LE+IMMAGINI+GRAZIE%5D%2Fimg515%2F1996%2Faberdeen.png&hash=3f652526ed01d1f93611eab5ceae4cfa) (http://img515.[IMMAGINE NON DISPONIBILE SI PREGA GLI AUTORI DI RICARICARE LE IMMAGINI GRAZIE)

Se andiamo a vedere le parti che costituiscono un amo:

[IMMAGINE NON DISPONIBILE SI PREGA GLI AUTORI DI RICARICARE LE IMMAGINI GRAZIE]/i/amoc.png/](https://www.calabriapescaonline.it/home/forum/proxy.php?request=http%3A%2F%2Fimg405.%5BIMMAGINE+NON+DISPONIBILE+SI+PREGA+GLI+AUTORI+DI+RICARICARE+LE+IMMAGINI+GRAZIE%5D%5BIMMAGINE+NON+DISPONIBILE+SI+PREGA+GLI+AUTORI+DI+RICARICARE+LE+IMMAGINI+GRAZIE%5D%2Fimg405%2F7706%2Famoc.png&hash=acc40609c2bed4e2ef1fbc9327e6c314) (http://img405.[IMMAGINE NON DISPONIBILE SI PREGA GLI AUTORI DI RICARICARE LE IMMAGINI GRAZIE)
possiamo capire subito perché questo modello è il più adatto ad innescare un verme:
- gambo dritto lungo e sottile
- punta dritta acuminata
- ardiglione di piccole dimensioni
- curva larga e regolare
- occhiello microscopico
caratteristiche, queste, che consentono il passaggio del verme senza creargli troppi traumi.
Il modello, nato inizialmente per il surfcasting, ha avuto un tale successo che non c'è casa produttrice che non lo proponga tra i suoi prodotti. L'amo Aberdeen specifico da verme ha un filo sottilissimo ed è ultra leggero (non deve appesantire il verme) e deve avere un numero di misure tali da adattarsi tanto alla delicatissima arenicola quanto al 'gigantone' americano. Anche il Bibi (robusto solo in apparenza, in quanto basta un nulla per svuotarlo del suo prezioso liquido), trova nell'Aberdeen il suo amo ideale.
I modelli col filo molto più grosso, ed ovviamente nelle numerazioni superiori, sono insuperabili per preparare i 'salsicciotti' con le trance di sardina o di muggine, che con l'ausilio del filo elastico possiamo ridurre a misure accettabili per il beachledgering (al contrario di quelle per il surfcasting, di dimensioni ben più generose).
Personalmente sono molto affezionato agli Aberdeen anche perché fin'ora, con una statistica di 9 volte su 10, le orate ed i saraghi che hanno abboccato hanno sempre ingoiando (infatti questo tipo di amo è anche definito 'da ingoio'). Altri pescatori hanno magari sperimentato statistiche più negative. Quello che è certo e che chi pratica il C&R non dovrebbe mai usare questi ami.
Per innescare l'americano o per preparare i 'salsicciotti', molti pescatori preferiscono usare il modello Beak:
[IMMAGINE NON DISPONIBILE SI PREGA GLI AUTORI DI RICARICARE LE IMMAGINI GRAZIE]/i/beak.jpg/](https://www.calabriapescaonline.it/home/forum/proxy.php?request=http%3A%2F%2Fimg146.%5BIMMAGINE+NON+DISPONIBILE+SI+PREGA+GLI+AUTORI+DI+RICARICARE+LE+IMMAGINI+GRAZIE%5D%5BIMMAGINE+NON+DISPONIBILE+SI+PREGA+GLI+AUTORI+DI+RICARICARE+LE+IMMAGINI+GRAZIE%5D%2Fimg146%2F5128%2Fbeak.jpg&hash=c604f17b0ee2d1e52e086078d4a6ebbd) (http://img146.[IMMAGINE NON DISPONIBILE SI PREGA GLI AUTORI DI RICARICARE LE IMMAGINI GRAZIE)

La robustezza di quest'amo è proverbiale, assolutamente a prova dei più micidiali masticatori. Personalmente lo uso quando innesco il granchio e, nelle misure piccole, il cannolicchio intero.
I modelli Aberdeen e Beak rappresentano gli estremi della catena di ami usati a beachledgering e tra loro esistono un'infinità di modelli diversi adatti allo scopo. Anche l'uso di un amo al posto di un altro è spesso legato, come avviene per tutte le altre attrezzature da pesca, anche ai gusti particolari di ciascuno di noi, per cui troverete pescatori che denigrano certe cose che per altri sono il non plus ultra....

Un'ultima osservazione: anche se confezionati in bustine con nomi italiani, nessun amo è fabbricato in Italia. La maggior parte degli ami in circolazione sono di produzione giapponese, dei veri maestri in questo settore. @

02. Articolo scritto da Greybear

Come velocizzare la cattura dei gronchi in gara.

Mi é capitato più volte di iniziare una gara di surfcasting con mare in scaduta che vai poi affievolendosi sino a diventare piatto con l'avanzare della notte. La luna piena illumina lo scenario di gara: canne ben piantate su picchetti, ma assolutamente immobili. Si fanno ruotare diversi calamenti e si alternano le esche, si spia il comportamento dei vicini, ma ogni cattura sembra compromessa, il tempo passa e si avvicina inesorabilmente la 2^ metà di gara. Bisogna fare punti ad ogni costo, bisogna escogitare qualcosa. E nel buio spunta l'idea: nottata ideale per i gronchi. Rapido recupero delle canne e cambio di paratura: sostituiamo il nostro calamento da mormore con uno micidiale supercollaudato per i gronchi. Ci prepariamo rapidamente un trave ridotto di 40 cm da armare a paternoster: fissiamo un primo bracciolo  da 30 cm in alto e ne posizioniamo un altro identico appena sopra il piombo, in modo che l'amo poggi sul fondo.
I nostri avversari ci osservano, capiscono le nostre intenzioni e si apprestano anch'essi a montare un paternoster, ma non conoscono il nostro segreto: il tipo di amo da usare. Tutti infatti montano i Beak: amo robustissimo, a prova di 'bestia'. Saltano fuori i primi gronchi, i nostri avversari si attardano paurosamente a cercare di slamare le loro prede che hanno ingoiato sino alle viscere, ma noi no. Noi siamo velocissimi nello slamare, nel reinnescare, nel rilanciare, recuperare un secondo gronco e poi un terzo, mentre i nostri avversari non sono ancora riusciti a slamare il primo, per non perdere altro tempo tagliano il bracciolo e ne montano uno nuovo, comunque sono in ritardo. Potremmo svelargli il nostro segreto, ma poi ci tratteniamo pensando con orgoglio alla bella medaglia per il primo classificato e alla prestigiosa coppa destinata alla società. Terminata la gara, abbiamo pescato un bel numero di gronchi ed i nostri avversari si avvicinano alla nostra postazione e ci chiedono di  dare uno sguardo al nostro calamento. Glielo facciamo vedere: <<Ma è simile al nostro!>>. Sorridendo lo riavvolgiamo e lo lasciamo cadere nel buio della cassetta,  poi gli chiediamo: << Anche l'amo? >>. Ci guardano stupiti e li lasciamo nel dubbio.
Eh si, l’amo è un Aberdeen dal bel gambo lungo: la famelica  bestiolina, temendo di perdere il boccone proprio a causa del lungo gambo, prende a masticare velocemente, anziché ingoiare con tutta calma come è solito fare, e si allama inesorabilmente sul muso. @


Title: Re: MANUALE DI BEACHLEDGERING
Post by: ^NONNOROBY^ on April 18, 2010, 19:02:25
10. MANUALE DI BEACHLEDGERING: sezione PASTURATORE

01. Articolo scritto da Nonnoroby

Pasturatore. E' uno degli elementi base del Beachledgering, che rende questo tipo di pesca particolarmente catturante, a patto che si seguano certe regole se si vuole che questo accessorio non solo diventi inutile ma addirittura controproducente.
Va però subito detto che sono tantissimi i pescatori che fanno a meno del pasturatore, proprio per evitare l'impegno che esso comporta. Io stesso evito di usarlo il più delle volte, pur essendo consapevole che sto rinunciando ai vantaggi di un preziosissimo alleato.
Fortunatamente per tutti, abbiamo tra gli iscritti del nostro forum un grande esperto della pesca col pasturatore, il grande MINOSSE, persona di squisitissima gentilezza e di grandissima disponibilità, che potrà darci tutti i suggerimenti del caso.
Basandomi sulle sole mie esperienze, posso dire questo. Anzitutto bisogna conoscere il fondale dello spot prescelto, per evitare di lanciarlo tra le fenditure delle rocce o tra gli alti e folti banchi di posidonia, per ovvi motivi. L'altra regola basilare è che venga lanciato, ad inizio battuta, più e più volte sempre nello stesso punto per formare uno 'strato' di pastura che faccia concentrare più o meno in quel punto quanto più pesce possibile. Personalmente suggerirei di fare almeno una decina di lanci successivi senza esca e col solo pasturatore, appena arrivati allo spot, per poi limitarsi a 'ricaricarlo' solo in occasione del controllo dell'esca o di una cattura. Ovviamente i controlli dell'esca devono essere abbastanza ravvicinati, a prescindere che il cimino abbia segnalato o meno la toccata. Scelto il punto che ci sembra il più idoneo per far lavorare l'esca, sarebbe molto opportuno, per poterlo centrare in tutti i lanci successivi con adeguata precisione, mettere un segnale sulla lenza madre (una strisciata di pennarello, un fiocco di lana, un pezzo di carta gommata o di nastro adesivo, o qualunque altra cosa vi venga in mente), quindi lanciare oltre quel punto per poi recuperare velocemente sino al segnale posto sulla lenza madre ed attendere che il pasturatore si vuoti. Quindi recuperare, ricaricare e rilanciare per almeno una decine di volte senza esca. Il tipo di lancio che più di tutti gli altri ci consente di centrare con maggior precisione il bersaglio è l'above (cioè con la canna posizionata sopra la testa): siccome tutto 'l'apparato' (canna, mulinello, madre, trave e piombo) è abbastanza leggero, l'above ci consente anche una discreta distanza, sempre che sia necessario lanciare così lontano dalla riva. L'undicesimo lancio lo faremo con l'amo escato, per poi recuperare dopo 5-10 minuti per controllare l'esca e ricaricare il pasturatore: questi tempi sono solo a titolo indicativo, sta poi a voi appurare, a seconda delle circostanze, se è meglio accorciarli od allungarli.
Genericamente possiamo suddividere i pasturatori in 3 tipi, ed ogni tipo a sua volta si suddivide per forme, misure e pesi diversi.

- Pasturatore da bigattini. E' il più diffuso. Composto di materiale plastico, è caratterizzato dalla presenza di fori circolari di piccolo diametro che consentono la fuoriuscita delle larve un poco alla volta. Per la pasturazione iniziale, sarebbe più opportuno servirsi di un pasturatore apposito con i fori più larghi (che possiamo modificare da noi con una punta da trapano), per favorire l'uscita veloce dei bigattini, per poi passare durante la fase di pesca a quelli con i fori più piccoli che ne rallentano la fuoriuscita. Sono dotati di zavorra (asportabile) adeguata alla grandezza dell'involucro, per cui si possono utilizzare al posto del piombo. Per questo motivo bisogna prendere in considerazione due fattori: il peso totale in fase di lancio (dato dai bigattini + la zavorra) ed il peso totale a vuoto (solo zavorra) quando i bigattini sono fuoriusciti. Il primo influisce sulla lenza madre priva di shockleader, il secondo sulla tenuta nel fondale: purtroppo solo dopo aver acquisito esperienza saremo in grado di valutare con precisione questi fattori, nei primi tempi dovremo fare affidamento su svariati tentativi per trovare un compromesso tra pasturatore pieno e pasturatore vuoto.

- Pasturatore da sfarinati. Composto di materiale plastico oppure di rete metallica. I fori d'uscita hanno un diametro maggiore per favorire la fuoriuscita dello sfarinato che ha una consistenza più o meno tenace a seconda di come abbiamo preparato lo sfarinato (più compatto o meno compatto). Per il resto valgono le stesse considerazioni fatte in precedenza, tenendo presente che lo sfarinato pesa ben più dei bigattini.

- Pasturatore da triturato (termine coniato da me). E' costituito da rete metallica che favorisce l'uscita della pastura formata da sarde o altri pesci grassi triturati e pressati dentro il pasturatore. Di uguale efficcacia degli altri due, è però caratterizzato da un peso non trascurabile da non sottovalutare. Se non si dispone di un cimino più che robusto, è sempre meglio scagliarlo con lanci 'appoggiati', quindi non è un pasturatore da lunghe distanze (che però non sempre sono necessarie...) @

02. Articolo scritto da Minosse.

Come si usa il pasturatore

Dato che col pasturatore ci pesco abbastanza spesso, io il problema a modo mio l'ho risolto, certo non si può pensare di poter pescare con mare da surf col pasturatore, ma con moderata corrente si può fare, e soprattutto in spiagge profonde come quelle che frequento io, forse in quelle a bassa energia diventa molto più complicato perché si ha a che fare con correnti molto più forti. Io come più volte citato nei miei post delle catture uso i classici pasturatori 4 fori di forma cilindrica e di colore verde giusto per intenderci. A questi pasturatori tolgo il piombo laterale da 15/20g, e metto una pallina di piombo all'interno dello stesso di peso variabile tra i 30/50g a seconda del tipo di corrente, e con le mie beach molto sensibili, pur svuotandosi il pasturatore continua a tenere il fondo abbastanza bene, senza che il finale si ingarbugli. Questo sistema è valido sia usando il pasturatore fisso che scorrevole, se lo si vuole usare fisso, è semplicissimo, basta agganciare al moschettone della lenza madre il pasturatore ed il finale di lunghezza variabile tra i 180 ed i 200cm ed il gioco è fatto. Se lo si vuole usare scorrevole, non dovete fare altro che preparare un terminale tipo piombo scorrevole, fate passare il filo attraverso il foro centrale del tappo del pasturatore, poi fatelo passare attraverso il foro di una pallina di piombo di 50g e poi i filo fatelo passare nel foro centrale in fondo al contenitore del pasturatore e poi allogiatevi dentro il piombo, poi dall'altro capo mettete una pallina di gomma salva nodo ed agganciate il moschettone, dall'altra estremità fate un'asola ed il gioco è fatto, naturalmente il finale verrà agganciato al moschettone sotto il pasturatore. Vi posso garantire che con questo sistema la lenza difficilmente si ingarbuglia sia in fase di lancio che una volta posizionato sul fondo. Per chi volesse usare piombi più pesanti in commercio ci sono dei pasturatori bianchi, con un diametro maggiore e che girano su se stessi, in questi ci vanno delle palline di piombo anche fino a 70/80g quindi potete fare dei lanci con delle canne appropriate di sicuro più lunghi, qualora vi servisse.
Nel caso ci fosse molta turbolenza ed il finale lungo ve lo ingarbuglia sempre, usate il pasturatore come piombo fisso e realizzate un classico paternoster con due ami, vi posso garantire che in queste condizioni si ottengono risultati insperati. @

03. Articolo scritto da Ivo  

Pasturazione con i sacchettini in pva

Vorrei aggiungere una piccolezza che io personalmente però sostituisco al pasturatore. Si tratta del sacchettino in pva  (idrosolubile) uguale a quello che uso nel CarpFishing, e visto i buoni risultati ottenuti in quest’ultima disciplina, qualche anno fa  ho deciso di provarlo ed usarlo anche al mare per il BeachLegeing
Praticamente riempio il sacchettino in pva del tipo di pastura che intendo usare e lo peso in modo da non superare il range dell’attrezzo in uso poi lo sostituisco alla zavorra che intendo usare in seguito in pesca agganciandolo tramite moschettone e in fine lancio nel punto in cui intendo pasturare. Una volta toccata l’acqua bastano 20/30 secondi d’attesa per far si che il sacchettino si dissolva e si possa recuperare il filo avendo l’accortezza di dare tensione a quest’ultimo visto che la pastura che fungeva da peso è ovviamente rimasta in mare. In base a quanto s’intenderà pasturare si eseguirà la procedura sopradetta, quando pensiamo che sia abbastanza non faremo altro che riattaccare il calamento con la zavorra al moschettone che reggeva il sacchettino di pastura e metterci in pesca. Un altro accorgimento è quello di non mettere all’interno del sacchettino della pastura molto bagnata altrimenti il nostro supporto si scioglierebbe prima di esser lanciato, se comunque dovesse capitare di usare pastura un po’ troppo bagnata io di solito uso due sacchettini uno dentro l’altro e il problema di perdere la mia insidia prima che tocchi l’acqua non l’ho mai avuto. @
Title: Re: MANUALE DI BEACHLEDGERING
Post by: ^NONNOROBY^ on April 18, 2010, 19:13:59
11. MANUALE DI BEACHLEDGERING: sezione ESCA

01. Articolo scritto da Nonnoroby

Esca. L'esca principe del Beachledgering è il verme, arenicola in testa. Vanno bene tutti i tipi di verme reperibili presso il proprio negoziante, tra i quali i più diffusi: la già citata Arenicola, Americano, Saltarello cinese, Coreano, Muriddu, Bibi, ecc. Altri sono reperibili per lo più solo localmente (Tremoligione, prov. di Cagliari; Verme di Rimini; Tremolina, ecc.).
Ma i tipi di esca che si possono utilizzare sono tantissimi: Bigattino (specialmente se usato in combinazione col pasturatore), Canolicchio, Gambero, tranci di Sardina, Muggine e Calamaro, Arsella, Fasolare, Cicala, Cozza, Granchio (meglio se tagliato a metà).

Escare gli anellidi. Il metodo più corretto prevede l'utilizzo dell'apposito ago infilavermi (vedi sezione Accessori): con delicatezza si infila l'amo 1/2 cm sotto la testa e si fa scorrere più o meno sino a metà verme, dove viene fatto fuoriuscire. Quindi si fa scorrere sempre delicatamente il verme dall'ago all'amo, sospingendolo sino a ricoprire una porzione di bracciolo, lasciando fuori dall'amo, a penzoloni, la parte che non era stata infilata nell'ago (in pratica la coda). Da ciò si deduce come sia importante che la paletta o l'occhiello dell'amo siano i più piccoli possibili, e che anche il filo dell'amo sia sottile. Se il verme è particolarmente scivoloso, lo si fa prima rotolare sulla sabbia in modo che i granelli che restano appiccicati al corpo facilitino la presa, oppure si può usare un panno morbido e sottile. Con questo tipo di innesco si
ottengono due vantaggi: il verme resta vivo più a lungo e la sua parte a penzoloni (la coda) è libera di muoversi convulsamente, funzionando quindi da richiamo per i pesci che stanno nei dintorni. Inoltre, dalle
ferite dell'innesco, fuoriesce qualche gocciolina di sangue, contribuendo maggiormente al richiamo.
Un amo sottile, inoltre, non appesantisce il verme, mascherando meglio l'inganno.
Di solito, un tale innesco porta anche i pesci masticatori ad ingoiare l'esca anziché a triturala tra i denti.
Un altro metodo di innesco consiste nel passare più volte il verme con l'amo dandogli una forma a spirale, con spire più o meno grandi a seconda della consistenza del verme. Un altro metodo ancora, infine, è quello di infilare un verme per il lungo ed altri due o tre a penzoloni (a 'calzetta', come si fa spesso con i bigattini).
Particolarità dell'americano. L'americano è dotato di un apparato boccale alquanto robusto ed i suoi morsi sono dolorosi, ma più che i morsi (il dolore alla fine passa) sono pericolose le infezioni che può trasmettere con il morso: prestare quindi sempre la massima attenzione quando si manipolano questi 'serpenti' in miniatura. Un ulteriore suggerimento: anche se vi sono rimasti due soli americani nella scatola,
non svuotatela mai dalla sabbia, in quanto serve per mantenere separati i vermi tra loro. Se vengono a contatto, infatti, si possono 'sbranare' a vicenda sino a tagliarsi in due o più pezzi, con relativa perdita del sangue. E a proposito di pezzi: se incappate in un passaggio di mormore e l'esca sta per finire, potete suddividere l'americano in più pezzi senza far perdere loro neanche una goccia di sangue, facendoli ruotare con delicatezza tra pollice ed indice sino a suddividerli in 2/3 pezzi.

Escare il bibi. Il sistema è identico a quello per gli anellidi, solo che è preferibile usare l'ago così detto a 'testa rossa', cioè un amo dotato di una minuscola testa di plastica appuntita (di colore rosso,
appunto) che agevola moltissimo l'inserimento dell'ago senza ledere la sottile pelle di cui sono circondati. Il bibi è dotato di due minuscoli fori (uno al centro della 'testa' e l'altro al centro della 'coda') e l'ago va infilato delicatamente in uno dei due fori e fatto fuoriuscire completamente dall'altro foro. Il passaggio dall'ago all'amo va fatto con estrema calma per evitare che il bibi possa perdere quantità considerevoli del suo prezioso liquido, il cui odore caratteristico è la prima fonte di richiamo per i pesci.
Un metodo per evitare il difficile passaggio nella curvatura dell'amo, motivo principale dello svuotamento del bibi o della lacerazione della sua pelle, potrebbe essere questo: portarsi dietro uno stendi-braccioli in alluminio (facilmente costruibile in casa) a cui appendere una scorta di ami già legati ma con l'altro capo privo di capocorda o di asola; per ogni nuovo innesco, si sfila dallo snodo il bracciolo già usato ed al suo posto se ne usa uno nuovo appeso al tendi-braccioli, che essendo privo di asola può essere infilato facilmente all'interno dell'ago in cui avrete già messo il bibi: è sufficiente far scorrere il bibi sul filo del bracciolo per evitare il passaggio dall'amo (in pratica si infila il bibi dalla parte alta del bracciolo e non da quella dell'amo). Personalmente, per evitare di portarmi dietro lo stendi-braccioli, ho dotato la mia serbidora
di bordini di sughero in cui appunto gli ami in attesa di essere escati.
[IMMAGINE NON DISPONIBILE SI PREGA GLI AUTORI DI RICARICARE LE IMMAGINI GRAZIE]/i/bibi.png/](https://www.calabriapescaonline.it/home/forum/proxy.php?request=http%3A%2F%2Fimg535.%5BIMMAGINE+NON+DISPONIBILE+SI+PREGA+GLI+AUTORI+DI+RICARICARE+LE+IMMAGINI+GRAZIE%5D%5BIMMAGINE+NON+DISPONIBILE+SI+PREGA+GLI+AUTORI+DI+RICARICARE+LE+IMMAGINI+GRAZIE%5D%2Fimg535%2F5691%2Fbibi.png&hash=07bea48995e12e2c97899b52f04925ad) (http://img535.[IMMAGINE NON DISPONIBILE SI PREGA GLI AUTORI DI RICARICARE LE IMMAGINI GRAZIE)

Escare il granchio. Per evitare che il granchio si insabbi, bisogna privarlo con le forbici di entrambe le chele, poi vanno ritagliate l'ultima e la terz'ultima zampa di destra rasente il carpace: nei fori che così si
formano si infila la punta dell'amo nel foro superiore e si fa uscire completamente da quello inferiore. Questo sistema consente al granchio di vivere più a lungo e la salda presa dell'amo permette di forzare il lancio senza paura che l'esca si stacchi. Come tipo di amo è suggerito il modello beak. Se avete constatato la presenza di saraghi di taglia inferiore ai 500 gr, può tornare utile tagliare il granchio a metà.

Escare i filetti di sardina.I 'sigaretti' di sardina, quando sono di piccole dimensioni, fanno gola a tutti i tipi di pesce. Per la preparazione occorre la serbidora (o altro ripiano di taglio) ed un coltello dalla lama
affilatissima. La sardina è meglio che sia la più fresca possibile per evitare che si sfarini durante il taglio o l'escata. Tagliare la testa e la coda, quindi dividere in due la sardina per il lungo rasentando il più
possibile la lisca. Eliminare la lisca e suddividere la sardina in pezzi ancora più piccoli. Posizionatene un pezzo sul gambo dell'amo aiutandovi con una sottile asta di metallo (per male che vada, usate un ago infilavermi), avendo cura di mettere all'esterno la polpa. Con del filo elastico avvolgete il pezzo di sardina strettamente sino a formare un 'sigaro' sottile. Sulla prima esca potete avvolgere le interiora, sempre col filo elastico, perché costituisce uno dei più formidabili richiami per tutti i tipi di pesce. Una parte dell'esca deve ricoprire anche una porzione di bracciolo.
Anche a beachledgering si può infilare un pezzo di polistirolo all'interno del 'sigaro' per renderlo più fluttuante, però tenete presente che ciò ingrossa alquanto l'esca. Molto meglio usare un flotter esterno:
[IMMAGINE NON DISPONIBILE SI PREGA GLI AUTORI DI RICARICARE LE IMMAGINI GRAZIE]/i/tranciasardina.png/](https://www.calabriapescaonline.it/home/forum/proxy.php?request=http%3A%2F%2Fimg208.%5BIMMAGINE+NON+DISPONIBILE+SI+PREGA+GLI+AUTORI+DI+RICARICARE+LE+IMMAGINI+GRAZIE%5D%5BIMMAGINE+NON+DISPONIBILE+SI+PREGA+GLI+AUTORI+DI+RICARICARE+LE+IMMAGINI+GRAZIE%5D%2Fimg208%2F6088%2Ftranciasardina.png&hash=a203cfdc8e03e2a9bde22e7dc07e6370) (http://img208.[IMMAGINE NON DISPONIBILE SI PREGA GLI AUTORI DI RICARICARE LE IMMAGINI GRAZIE)

Come amo, personalmente uso il modello Aberdeen, altri preferiscono invece il beak o altri tipi di ami.
In mancanza di sardina, si può usare il muggine, che deve però essere bello grasso e non asciutto.

Innesco del canolicchio. Il canolicchio può essere usato in due modi, con le valve o privo di valve, a seconda che si vogliano insidiare le mormore piuttosto che le orate. Sgusciato si esca come gli anellidi, avendo l'accortezza di dare qualche giro di elastico. Col guscio si usa invece l'apposito ago da canolicchi: si infila l'amo all'interno del guscio sino a farlo fuoriuscire; la punta dell'ago è dotata di un gancetto o di un occhiello, a cui agganciare la curva dell'amo, che va poi tirato dentro il guscio sino a fuoriuscire dall'altra parte. Dare qualche giro di elastico intorno al guscio o, meglio, ritagliare dalle dita di un guanto di lattice
dei sottilissimi elastici di cui ne infilerete due o tre sul guscio.  
Title: Re: MANUALE DI BEACHLEDGERING
Post by: ^NONNOROBY^ on April 18, 2010, 19:16:13
12. MANUALE DI BEACHLEDGERING: sezione ACCESSORI


Articolo scritto da Nonnoroby

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Title: Re: MANUALE DI BEACHLEDGERING
Post by: ^NONNOROBY^ on April 18, 2010, 19:19:47
13. MANUALE DI BEACHLEDGERING: sezione FAI DA TE



01. Articolo scritto da Nonnoroby

Spiralina porta starlight.

Occorrente:
- Acciaio armonico inox. Favoloso quello che potete reperire presso i negozianti di articoli da pesca, usato per il finale da traina d'altura. Ecco la descrizione completa della locandina inserita nella confezione:<< American Fishing Wire (AFW) - 44 lb. Test (kg 20) -  .014" Dia. (0.35 mm) - No. 5 -  30 Feet (9 metri) - Tooth Proof Stainless Steel Wire >>
- Punta da trapano diametro mm 2.5 (per starlight da 3 mm), oppure diametro mm 4.0 (per starlight da 4.5 mm).
- Pinze, Tronchesine.
Avvolgere uno spezzone di filo armonico sulla parte 'liscia' della punta da trapano, in spire strettissime e ravvicinate, formando 7/8 spire. A fine lavoro, venendo a mancare la tensione di torsione sul filo armonico, le spire si allargheranno e si allontaneranno tra loro, assumendo automaticamente le dimensioni adatte alla starlight. Fare riferimento alla figura per la costruzione e l'assemblaggio:
[IMMAGINE NON DISPONIBILE SI PREGA GLI AUTORI DI RICARICARE LE IMMAGINI GRAZIE]/my.php?image=spiraleportastarlight.jpg](https://www.calabriapescaonline.it/home/forum/proxy.php?request=http%3A%2F%2Fimg513.%5BIMMAGINE+NON+DISPONIBILE+SI+PREGA+GLI+AUTORI+DI+RICARICARE+LE+IMMAGINI+GRAZIE%5D%5BIMMAGINE+NON+DISPONIBILE+SI+PREGA+GLI+AUTORI+DI+RICARICARE+LE+IMMAGINI+GRAZIE%5D%2Fimg513%2F4801%2Fspiraleportastarlight.jpg&hash=e0022ba1c1784f2d4c82ec8d1e9cca1f) (http://img513.[IMMAGINE NON DISPONIBILE SI PREGA GLI AUTORI DI RICARICARE LE IMMAGINI GRAZIE)
Nell'illustrazione ho volutamente disegnato la spiralina con dimensioni enormi per fare capire meglio la sua struttura. Nella realtà è un aggeggio così piccolo che non da il minimo fastidio in nessuna occasione (ne dentro la sacca, ne durante il lancio, ecc. ecc.). Ecco i vantaggi:
- la starlight non fuoriesce neanche con i lanci più violenti
- il volume occupato dalla spiralina è il più basso in assoluto di qualunque altro tipo di porta stalight (è praticamente uguale al diametro della starlight e molto più corta)
- non ci sarà più il tormento di togliere e mettere il porta starlight in continuazione, di raddrizzarlo quando si gira per il lancio, di sostituirlo perché si è rotto, e così via. La spiralina resta perennemente attaccata al cimino anche nella pesca diurna senza dare il minimo fastidio, ed al calare del buio l'unica operazione da fare è semplicemente... infilare la starlight!
L'ho inventata circa 10 anni fa ed in tutto questo lungo periodo non c'è mai stata una volta che la lenza si sia impigliata nella spiralina.

02. Articolo scritto da Nonnoroby

Carrellino da spiaggia.

Innazitutto mi scuso per la pessima qualità delle immagini. Inoltre il carrellino ha un bel pò di anni sulla spalle, per cui l'usura l'ha ridotto un pò maluccio. Inoltre, non disponendo di un laboratorio attrezzato e per aver usato materiali di recupero, il lavoro mi è venuto un pò grezzo.
Ma se voi diponete di un laboratorio attrezzato e di materiali di buona qualità, il lavoro vi verrà perfetto: il vostro carrellino sarà unico, perché neanche i migliori produttori sono ancora riusciti a crearne uno con queste caratteristiche.

Occorrente:
- per la struttura di base: un comunissimo avvolgi-tubo che serve per raccogliere la canna con cui innaffiamo il giardino. Scegliere il modello grande composto da una carrozzeria di plastica nera, in cui sono inseriti un manico ed un piede in alluminio tubolare, dotato di piccole rotelle;
- per la costruzione delle cassettiere: tavolette di legno da 1 cm di spessore, oppure qualsiasi altro materiale di cui disponete adatto allo scopo (foglio di alluminio da 1-2 mm di spessore, acrilato, plastica robusta, ecc.);
- per l'assemblaggio: bulloncini in acciao inox (vite + dado + rondella) del diametro di 4 mm e lunghezze varie (da 2 a 8 cm), oppure rivetti in alluminio;
- per le prolunghe del manico: tubi di alluminio dello stesso diametro del manico e del piede;
- per le traverse della serbidora e dello zainetto: alluminio quadrato dello stesso diametro del manico e del piede;
- per i reggi-canna: spezzone di 50 cm (diametro 50 mm) di tubo in PVC arancione;
- un contenitore PLANO modello grande;
- una cassettiera in plastica a cassetti scorrevoli;
- pezzi di pelle morbida e sottile;
- altro materiale che può saltar fuori dalla descrizione dell'assemblaggio.

Assemblaggio:
- Smontare completamente l'avvolgi-tubo lasciando solo lo scheletro composto dalla carrozzeria di plastica nera, il manico in alluminio tubolare ed il piede anch'esso in alluminio tubolare.
- Sfilare il manico tubolare: nei fori lasciati liberi infilare le colonne di alluminio che servono per sollevare il manico all'altezza che ci viene più comoda per trainare il carrellino sulla spiaggia. Unire il manico alle colonne infilando tra essi un pezzo di legno cilindrico (p.e. un pezzo di manico di scopa) oppure un pezzo di alluminio tubolare di diametro leggermente inferiore. Rendere solidali manico e colonne con bulloncini passanti o rivetti. Alla base, fissare le colonne alla carrozzeria con bulloncini passanti o con rivetti, in modo che la struttura diventi rigida e solida. Siccome una volta montate le ruote il manico risulterà leggermente inclinato in avanti, 'raddrizzare' le colonne in posizione perfettamente perpendicolare facendo una piccola piega sulla base dele colonne (un poco alla volta, senza esagerare).
- Una volta che le colonne sono perfettamente dritte ed allineate, incastrare tra esse, all'altezza che vi fa più comodo, il pezzo di alluminio quadrato che dovrà sostenere la serbidora. Per creare l'incastro, ritagliare col seghetto da ferro, per circa 2 cm, due dei 4 lati dell'alluminio quadrato (i due lati opposti): i due lati rimasti formeranno l'incastro. Imbullonare gli incastri alle colonne (vedi nella figura come sono fatti gli incastri e come sono imbullonati alle colonne):

[IMMAGINE NON DISPONIBILE SI PREGA GLI AUTORI DI RICARICARE LE IMMAGINI GRAZIE]/i/fig10.png/](https://www.calabriapescaonline.it/home/forum/proxy.php?request=http%3A%2F%2Fimg707.%5BIMMAGINE+NON+DISPONIBILE+SI+PREGA+GLI+AUTORI+DI+RICARICARE+LE+IMMAGINI+GRAZIE%5D%5BIMMAGINE+NON+DISPONIBILE+SI+PREGA+GLI+AUTORI+DI+RICARICARE+LE+IMMAGINI+GRAZIE%5D%2Fimg707%2F29%2Ffig10.png&hash=267b5a69c51929dfe735f0afa5a09ecf) (http://img707.[IMMAGINE NON DISPONIBILE SI PREGA GLI AUTORI DI RICARICARE LE IMMAGINI GRAZIE)

Esattamente al centro di questra traversa, praticare un foro passante dall'alto in basso per infilarvi un bullone di ottone che servirà per tenere la serbidora in posizione orizzontale di lavoro. Come dado, usate un dado a farfalla o a leva (tipo quella che si usa per lo smontaggio rapido della ruota anteriore della bicicletta), che consentirà di montare e smontare la serbidora. Per mettere la sebidora in posizione verticale di riposo (in modo che non ingombri durante il trasporto in autovettura), fare un altro foro sulla traversa, a fianco del primo, però stavolta in linea orizzontale, in modo che infilando il bullone in questo secondo foro la serbidora possa essere posizionata in verticale (basta spostare bullone e dado a farfalla dal primo foro a questo secondo foro).
- Costruite la serbidora. Potete usare una tavola di legno, di compensato, di acrilato, di alluminio o quello che volete, l'importante è che sia molto solida e rigida, e che non traballi o si imbarchi quando sopra ci dovrete ritagliare le trance di sardina o di muggine per esca. Sui lati esterni della serbidora incollateci dei bordini in modo che quello che vi viene appoggiato sopra non rotoli a terra. Io ho usato dei listelli di sughero, in modo da poterci appuntare gli ami, già legati al bracciolo, in attesa di essere escati. Su uno dei lati lunghi, al centro, praticate un foro in cui possa essere infilato il bullone che la fisserà alla traversa.  
- Poco sotto alla traversa della serbidora, incastrate adesso (con lo stesso sistema) la traversa per sostenere lo zainetto. Lo zainetto è utile per riporvi esca, stracci, grembiule, buste per la spazzatura, ecc.
- Nella parte posteriore, in basso nella carrozzeria, posizionare e bloccare la cassettiera con i 16 cassetti acquistata al supermercato, dopo avervi incernierato uno sportello per evitare la fuoriuscita dei cassetti. Per evitare che la minutaglia esca dai cassetti, metterla prima dentro scatolette con coperchio. Le cerniere sono costituite da pezzi di pelle incollati o da piccolissime cerniere in ottone.
- Costruire e fissare sopra la cassettiera con cassetti un'altra cassetta in cui mettere gli oggetti lunghi: ami infilavermi, forbici, pinze, slamatori, ecc. Applicare nella parte superiore della cassetta un coperchio, le cui cerniere sono costituite da pezzi di pelle incollati o da piccolissime cerniere in ottone.
- Nella parte anteriore, in basso, costruire ed inserire una cassetta sagomata in legno, che serve per metterci i piombi. In questo modo è possibile portarsi dietro una buona riserva di piombi, in quanto il peso è supportato dal carrellino. Inoltre i piombi rendono più stabile il carrello. Questa cassetta è sostenuta, in alto, da un tubo di PVC che va da una parete all'altra della carrozzeria, mentre nella parte bassa è sostenuta da una traversa di legno imbullonata nel piede di alluminio. Imbullonare la cassetta al tubo in PVC e alla traversa sotto.
- Nella parte anteriore ho fissato due tavolette alla “carrozzeria” in plastica per fare da base ad un voluminoso contenitore della Plano, che utilizzo per riporvi i mulinelli, le bobine di nylon, gli avvolgi-finali, ecc. Il contenitore è amovibile per facilitare l’inserimento del carrello nel vano portabagagli dell’auto, ma una volta sul luogo di pesca si può fissare saldamente al carrello tramite un bullone in rame con dado a farfalla avvitabile a mano. Il fissaggio avviene in una traversa di legno imbullonata alla giusta altezza tra le colonne del manico.
- Ho sostituito le rotelline originali con due ruote pneumatiche gonfiabili, del tipo usato nei carrellini che usano i corrieri per fare le consegne, anch’esse facilmente reperibili nei ferramenta. L’asse che unisce le ruote è uno spezzone di tubo di alluminio di diametro adeguato al foro delle ruote, che ho fissato alla “carrozzeria” in plastica con bulloncini. Impedire la fuoriuscita delle ruote, dotate di cuscinetti, inserendo nell'asse, da una parte e dall'altra, due fascette stringi-tubo in acciaio inox. Ingrassare i cuscinetti prima di fissare le ruote. Per rinnovare l'ingrassaggio, rimuovere le fascette e sfilare le ruote.
- Ad una certa altezza, su ognuna delle colonne del manico, ho fissato due spezzoni di tubo di PVC arancione del diametro di 50 mm, per reggere le canne in attesa di montarci i mulinelli, le parature ed i piombi, per escare o cambiare i braccioli, ecc. Inoltre, in caso di mare calmo e di pesca “leggera”, sostituiscono egregiamente anche il tripode od i picchetti, che in quell'occasione posso anche fare a meno di posizionare.
- Una volta arrivati sul luogo di pesca, metto a tracolla la sacca portacanne, mentre i picchetti ed il tripode li appoggio trasversalmente al contenitore Plano e li fisso tramite cinghie alle colonne del manico del carrello. Tutto il peso e l'ingombro non è quindi sulla mia persona ma grava sul carrellino.
A questo punto non resta che acchiappare il carrello per il manico e trascinarlo lungo la spiaggia sino ad arrivare allo spot.
Per rendere più agevole il trascinamento del carrello sulla sabbia, anzichè usare le ruote pneumatiche sarebbe più indicato montare larghi ruotoni in plastica appositamente creati per questo scopo.
Queste le immagini del carrellino assemblato:
1. [IMMAGINE NON DISPONIBILE SI PREGA GLI AUTORI DI RICARICARE LE IMMAGINI GRAZIE]/i/fig01.png/](https://www.calabriapescaonline.it/home/forum/proxy.php?request=http%3A%2F%2Fimg13.%5BIMMAGINE+NON+DISPONIBILE+SI+PREGA+GLI+AUTORI+DI+RICARICARE+LE+IMMAGINI+GRAZIE%5D%5BIMMAGINE+NON+DISPONIBILE+SI+PREGA+GLI+AUTORI+DI+RICARICARE+LE+IMMAGINI+GRAZIE%5D%2Fimg13%2F7816%2Ffig01.png&hash=75ff5f8a9eaee0c9804a0b3aad57c1a3) (http://img13.[IMMAGINE NON DISPONIBILE SI PREGA GLI AUTORI DI RICARICARE LE IMMAGINI GRAZIE)

2. [IMMAGINE NON DISPONIBILE SI PREGA GLI AUTORI DI RICARICARE LE IMMAGINI GRAZIE]/i/fig02.png/](https://www.calabriapescaonline.it/home/forum/proxy.php?request=http%3A%2F%2Fimg714.%5BIMMAGINE+NON+DISPONIBILE+SI+PREGA+GLI+AUTORI+DI+RICARICARE+LE+IMMAGINI+GRAZIE%5D%5BIMMAGINE+NON+DISPONIBILE+SI+PREGA+GLI+AUTORI+DI+RICARICARE+LE+IMMAGINI+GRAZIE%5D%2Fimg714%2F7757%2Ffig02.png&hash=0558ebae46aa816833e81887d2938019) (http://img714.[IMMAGINE NON DISPONIBILE SI PREGA GLI AUTORI DI RICARICARE LE IMMAGINI GRAZIE)

3. [IMMAGINE NON DISPONIBILE SI PREGA GLI AUTORI DI RICARICARE LE IMMAGINI GRAZIE]/i/fig03.png/](https://www.calabriapescaonline.it/home/forum/proxy.php?request=http%3A%2F%2Fimg338.%5BIMMAGINE+NON+DISPONIBILE+SI+PREGA+GLI+AUTORI+DI+RICARICARE+LE+IMMAGINI+GRAZIE%5D%5BIMMAGINE+NON+DISPONIBILE+SI+PREGA+GLI+AUTORI+DI+RICARICARE+LE+IMMAGINI+GRAZIE%5D%2Fimg338%2F6409%2Ffig03.png&hash=08ccb1b20cfec4fc710489f4e85d02f9) (http://img338.[IMMAGINE NON DISPONIBILE SI PREGA GLI AUTORI DI RICARICARE LE IMMAGINI GRAZIE)

4. [IMMAGINE NON DISPONIBILE SI PREGA GLI AUTORI DI RICARICARE LE IMMAGINI GRAZIE]/i/fig04.png/](https://www.calabriapescaonline.it/home/forum/proxy.php?request=http%3A%2F%2Fimg541.%5BIMMAGINE+NON+DISPONIBILE+SI+PREGA+GLI+AUTORI+DI+RICARICARE+LE+IMMAGINI+GRAZIE%5D%5BIMMAGINE+NON+DISPONIBILE+SI+PREGA+GLI+AUTORI+DI+RICARICARE+LE+IMMAGINI+GRAZIE%5D%2Fimg541%2F5871%2Ffig04.png&hash=9a11e81bd9bb7c8433090b329b65b59d) (http://img541.[IMMAGINE NON DISPONIBILE SI PREGA GLI AUTORI DI RICARICARE LE IMMAGINI GRAZIE)

5. [IMMAGINE NON DISPONIBILE SI PREGA GLI AUTORI DI RICARICARE LE IMMAGINI GRAZIE]/i/fig05.png/](https://www.calabriapescaonline.it/home/forum/proxy.php?request=http%3A%2F%2Fimg682.%5BIMMAGINE+NON+DISPONIBILE+SI+PREGA+GLI+AUTORI+DI+RICARICARE+LE+IMMAGINI+GRAZIE%5D%5BIMMAGINE+NON+DISPONIBILE+SI+PREGA+GLI+AUTORI+DI+RICARICARE+LE+IMMAGINI+GRAZIE%5D%2Fimg682%2F1575%2Ffig05.png&hash=6ab9417e7b66b080b3e0523c51d3350d) (http://img682.[IMMAGINE NON DISPONIBILE SI PREGA GLI AUTORI DI RICARICARE LE IMMAGINI GRAZIE)

6. [IMMAGINE NON DISPONIBILE SI PREGA GLI AUTORI DI RICARICARE LE IMMAGINI GRAZIE]/i/fig06.png/](https://www.calabriapescaonline.it/home/forum/proxy.php?request=http%3A%2F%2Fimg535.%5BIMMAGINE+NON+DISPONIBILE+SI+PREGA+GLI+AUTORI+DI+RICARICARE+LE+IMMAGINI+GRAZIE%5D%5BIMMAGINE+NON+DISPONIBILE+SI+PREGA+GLI+AUTORI+DI+RICARICARE+LE+IMMAGINI+GRAZIE%5D%2Fimg535%2F6884%2Ffig06.png&hash=294eb6489cec360f74ea56d5a6e75239) (http://img535.[IMMAGINE NON DISPONIBILE SI PREGA GLI AUTORI DI RICARICARE LE IMMAGINI GRAZIE)

7. [IMMAGINE NON DISPONIBILE SI PREGA GLI AUTORI DI RICARICARE LE IMMAGINI GRAZIE]/i/fig07.png/](https://www.calabriapescaonline.it/home/forum/proxy.php?request=http%3A%2F%2Fimg202.%5BIMMAGINE+NON+DISPONIBILE+SI+PREGA+GLI+AUTORI+DI+RICARICARE+LE+IMMAGINI+GRAZIE%5D%5BIMMAGINE+NON+DISPONIBILE+SI+PREGA+GLI+AUTORI+DI+RICARICARE+LE+IMMAGINI+GRAZIE%5D%2Fimg202%2F9085%2Ffig07.png&hash=1ba28f93190061f14e35a4b35c886713) (http://img202.[IMMAGINE NON DISPONIBILE SI PREGA GLI AUTORI DI RICARICARE LE IMMAGINI GRAZIE)

8. [IMMAGINE NON DISPONIBILE SI PREGA GLI AUTORI DI RICARICARE LE IMMAGINI GRAZIE]/i/fig08.png/](https://www.calabriapescaonline.it/home/forum/proxy.php?request=http%3A%2F%2Fimg717.%5BIMMAGINE+NON+DISPONIBILE+SI+PREGA+GLI+AUTORI+DI+RICARICARE+LE+IMMAGINI+GRAZIE%5D%5BIMMAGINE+NON+DISPONIBILE+SI+PREGA+GLI+AUTORI+DI+RICARICARE+LE+IMMAGINI+GRAZIE%5D%2Fimg717%2F3677%2Ffig08.png&hash=5c46d712e8d1702314009bbdb9def35d) (http://img717.[IMMAGINE NON DISPONIBILE SI PREGA GLI AUTORI DI RICARICARE LE IMMAGINI GRAZIE)

9. [IMMAGINE NON DISPONIBILE SI PREGA GLI AUTORI DI RICARICARE LE IMMAGINI GRAZIE]/i/fig09.png/](https://www.calabriapescaonline.it/home/forum/proxy.php?request=http%3A%2F%2Fimg243.%5BIMMAGINE+NON+DISPONIBILE+SI+PREGA+GLI+AUTORI+DI+RICARICARE+LE+IMMAGINI+GRAZIE%5D%5BIMMAGINE+NON+DISPONIBILE+SI+PREGA+GLI+AUTORI+DI+RICARICARE+LE+IMMAGINI+GRAZIE%5D%2Fimg243%2F3563%2Ffig09.png&hash=0ef1701c9b033b9b3487542f206a0905) (http://img243.[IMMAGINE NON DISPONIBILE SI PREGA GLI AUTORI DI RICARICARE LE IMMAGINI GRAZIE)

03. Articolo scritto da Nonnoroby

Oval split

[IMMAGINE NON DISPONIBILE SI PREGA GLI AUTORI DI RICARICARE LE IMMAGINI GRAZIE]/i/ovalsplit.jpg/](https://www.calabriapescaonline.it/home/forum/proxy.php?request=http%3A%2F%2Fimg101.%5BIMMAGINE+NON+DISPONIBILE+SI+PREGA+GLI+AUTORI+DI+RICARICARE+LE+IMMAGINI+GRAZIE%5D%5BIMMAGINE+NON+DISPONIBILE+SI+PREGA+GLI+AUTORI+DI+RICARICARE+LE+IMMAGINI+GRAZIE%5D%2Fimg101%2F1135%2Fovalsplit.jpg&hash=a8175fa46f8c70736af1b6294e9bdaab) (http://img101.[IMMAGINE NON DISPONIBILE SI PREGA GLI AUTORI DI RICARICARE LE IMMAGINI GRAZIE)

Anche se possiamo costruirci gli oval split con filo armonico inox ed un paio di pinze con becchi tondi, il metodo più semplice per farcene una scorta a basso prezzo e senza fatica è quello di acquistare 1 mt di catenella di acciaio inox della misura adeguata: con un paio di tronchesine, separiamo gli anelli della catenella (un anello si ed uno no) ed il gioco è fatto!

04. Articolo scritto da Nonnoroby

Elastici per il canolicchio.

Un' alternativa al filo elastico per tenere chiuse le valve del canolicchio escato intero è quella di usare degli elastici 'autocostruiti' che possono rivelarsi più validi del filo elastico. Da un guanto di puro lattice ritagliamo a strisce sottili degli anellini dalle dita del guanto: gli anelli ritagliati dal mignolo avranno la misura più piccola, quelli ritagliati dal pollice la misura più grande. Una volta escato, posizioniamo un elastico al centro e due alle estremità delle valve ed il nostro amico è bello che servito!
Una volta infilati, questi elastici diventano quasi invisibili.

05. Articolo scritto da SurfMaster76

Autocostruzione dei flotter.

Al giorno d'oggi è facile entrare in un negozio di pesca e trovare tutto ciò che ci serve già bello pronto, dai terminali ai calamenti, ai flotter. La costruzione di questi ultimi è molto semplice ed è possibile eseguirla quasi a "costo zero": basta utilizzare le scatole di polistirolo delle nostre esche e qualche stuzzicadenti. Da una scatola di arenicola, ad esempio, si possono ricavare decine di zatterini di qualsivoglia misura. Con l'ausilio di un taglierino si possono tagliare delle fascette per la lughezza della scatola, dopodichè ogni fascetta sarà a sua volta tagliata per ottenere dei cubetti a cui saranno smussati gli spigoli al fine di ottenere una forma più o meno sferica. A questo punto basta utilizzare un sottile ago da sarta per far passare il terminale in nylon all'interno del flotter appena costruito, terminale che sarà bloccato con un piccolo pezzo di stuzzicadenti. In questo modo si ottiene un flotter che potrà essere spostato a piacimento sul terminale ed all'occorrenza potrà anche essere tolto, rompendolo a metà, senza per questo tagliere l'amo.

06. Articolo scritto da Cuccosan

Come creare facilmente le asole tutte uguali

Vorrei presentare un semplice sistema per fare asole di misure standard.
Personalmente uso asole di  1 cm oppure di 2 cm e utilizzando questo piccolo arnese, riescono tutte ben fatte ed uguali. Non sono necessari attrezzi particolari per costruire questa piccola “utility”, sono sufficienti un pezzetto di legno duro (amo il faggio) tre chiodini senza testa da 2 cm, un martellino, una tronchese  ed una piccola lima.
Una volta data forma al legno in modo che sia ben maneggevole, (l’ho fatto ovale e di spessore 1,5 cm) vi introdurremo i tre chiodini per circa 1cm avendo cura di distanziarli di 1 cm l’uno dall’altro (o di 0.5 cm se vogliamo asole più piccole). Con le tronchesi tagliamo i chiodini alle misure indicate nel disegno e levighiamo con la lima il punto tagliato in moda che non possa sciupare la lenza durante l’utilizzo. Logicamente le misure indicate possono essere variate e adattate alle esigenze personali.

[IMMAGINE NON DISPONIBILE SI PREGA GLI AUTORI DI RICARICARE LE IMMAGINI GRAZIE]/i/asole.png/](https://www.calabriapescaonline.it/home/forum/proxy.php?request=http%3A%2F%2Fimg202.%5BIMMAGINE+NON+DISPONIBILE+SI+PREGA+GLI+AUTORI+DI+RICARICARE+LE+IMMAGINI+GRAZIE%5D%5BIMMAGINE+NON+DISPONIBILE+SI+PREGA+GLI+AUTORI+DI+RICARICARE+LE+IMMAGINI+GRAZIE%5D%2Fimg202%2F9981%2Fasole.png&hash=90c31903f94c08233c369d114bb9ba89) (http://img202.[IMMAGINE NON DISPONIBILE SI PREGA GLI AUTORI DI RICARICARE LE IMMAGINI GRAZIE)

Nel modello che ho preparato per me ho inserito quattro chiodini a 0.5 cm l'uno dall'altro che mi consentono di fare asole lunghe da 0,5 mm e suoi multipli fino a ben 4 cm. 

[IMMAGINE NON DISPONIBILE SI PREGA GLI AUTORI DI RICARICARE LE IMMAGINI GRAZIE]/i/foto1rid.jpg/](https://www.calabriapescaonline.it/home/forum/proxy.php?request=http%3A%2F%2Fimg651.%5BIMMAGINE+NON+DISPONIBILE+SI+PREGA+GLI+AUTORI+DI+RICARICARE+LE+IMMAGINI+GRAZIE%5D%5BIMMAGINE+NON+DISPONIBILE+SI+PREGA+GLI+AUTORI+DI+RICARICARE+LE+IMMAGINI+GRAZIE%5D%2Fimg651%2F192%2Ffoto1rid.jpg&hash=0e88672f7d16eed4f0da8f9d4d94608b) (http://img651.[IMMAGINE NON DISPONIBILE SI PREGA GLI AUTORI DI RICARICARE LE IMMAGINI GRAZIE)

[IMMAGINE NON DISPONIBILE SI PREGA GLI AUTORI DI RICARICARE LE IMMAGINI GRAZIE]/i/foto2rid.jpg/](https://www.calabriapescaonline.it/home/forum/proxy.php?request=http%3A%2F%2Fimg341.%5BIMMAGINE+NON+DISPONIBILE+SI+PREGA+GLI+AUTORI+DI+RICARICARE+LE+IMMAGINI+GRAZIE%5D%5BIMMAGINE+NON+DISPONIBILE+SI+PREGA+GLI+AUTORI+DI+RICARICARE+LE+IMMAGINI+GRAZIE%5D%2Fimg341%2F6483%2Ffoto2rid.jpg&hash=5ca05ce4954be9175125213329c33d64) (http://img341.[IMMAGINE NON DISPONIBILE SI PREGA GLI AUTORI DI RICARICARE LE IMMAGINI GRAZIE)

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[IMMAGINE NON DISPONIBILE SI PREGA GLI AUTORI DI RICARICARE LE IMMAGINI GRAZIE]/i/foto4rid.jpg/](https://www.calabriapescaonline.it/home/forum/proxy.php?request=http%3A%2F%2Fimg18.%5BIMMAGINE+NON+DISPONIBILE+SI+PREGA+GLI+AUTORI+DI+RICARICARE+LE+IMMAGINI+GRAZIE%5D%5BIMMAGINE+NON+DISPONIBILE+SI+PREGA+GLI+AUTORI+DI+RICARICARE+LE+IMMAGINI+GRAZIE%5D%2Fimg18%2F3026%2Ffoto4rid.jpg&hash=efb0d5127a5247116a9ab5d6d3ba4b54) (http://img18.[IMMAGINE NON DISPONIBILE SI PREGA GLI AUTORI DI RICARICARE LE IMMAGINI GRAZIE)

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[IMMAGINE NON DISPONIBILE SI PREGA GLI AUTORI DI RICARICARE LE IMMAGINI GRAZIE]/i/foto6rid.jpg/](https://www.calabriapescaonline.it/home/forum/proxy.php?request=http%3A%2F%2Fimg143.%5BIMMAGINE+NON+DISPONIBILE+SI+PREGA+GLI+AUTORI+DI+RICARICARE+LE+IMMAGINI+GRAZIE%5D%5BIMMAGINE+NON+DISPONIBILE+SI+PREGA+GLI+AUTORI+DI+RICARICARE+LE+IMMAGINI+GRAZIE%5D%2Fimg143%2F7595%2Ffoto6rid.jpg&hash=834b5957db1f2cf238c74b277f1f1153) (http://img143.[IMMAGINE NON DISPONIBILE SI PREGA GLI AUTORI DI RICARICARE LE IMMAGINI GRAZIE)

[IMMAGINE NON DISPONIBILE SI PREGA GLI AUTORI DI RICARICARE LE IMMAGINI GRAZIE]/i/foto7rid.jpg/](https://www.calabriapescaonline.it/home/forum/proxy.php?request=http%3A%2F%2Fimg38.%5BIMMAGINE+NON+DISPONIBILE+SI+PREGA+GLI+AUTORI+DI+RICARICARE+LE+IMMAGINI+GRAZIE%5D%5BIMMAGINE+NON+DISPONIBILE+SI+PREGA+GLI+AUTORI+DI+RICARICARE+LE+IMMAGINI+GRAZIE%5D%2Fimg38%2F2774%2Ffoto7rid.jpg&hash=35ae6b21df541da8ec1cf99494ade22a) (http://img38.[IMMAGINE NON DISPONIBILE SI PREGA GLI AUTORI DI RICARICARE LE IMMAGINI GRAZIE)

[IMMAGINE NON DISPONIBILE SI PREGA GLI AUTORI DI RICARICARE LE IMMAGINI GRAZIE]/i/foto8rid.jpg/](https://www.calabriapescaonline.it/home/forum/proxy.php?request=http%3A%2F%2Fimg208.%5BIMMAGINE+NON+DISPONIBILE+SI+PREGA+GLI+AUTORI+DI+RICARICARE+LE+IMMAGINI+GRAZIE%5D%5BIMMAGINE+NON+DISPONIBILE+SI+PREGA+GLI+AUTORI+DI+RICARICARE+LE+IMMAGINI+GRAZIE%5D%2Fimg208%2F8615%2Ffoto8rid.jpg&hash=62b8578d33cb3315c6ca514f434dfec7) (http://img208.[IMMAGINE NON DISPONIBILE SI PREGA GLI AUTORI DI RICARICARE LE IMMAGINI GRAZIE)
Title: Re: MANUALE DI BEACHLEDGERING
Post by: fralanzi on April 18, 2010, 19:31:41
si vede che ci metti passione nel fare questo,complimenti...grazie mille davvero...appena è pronto il pdf lo stampo e cercherò di mettere in pratica tutti i tuoi/vostri consigli... calabria
Title: Re: MANUALE DI BEACHLEDGERING
Post by: ivo on April 18, 2010, 21:11:15
@ Articolo scritto da Ivo  autorizzo NonnoRoby ad inserirlo nel manuale

Sacchettino in pva

Ciao Ivo,
ho prontamente reinserito questo tuo articolo nel manuale:
- Sezione Pasturatore
Scusami ancora per l'inconveniente, adesso con la suddivisione in più post non dovrebbe più accadere.
Al tuo prossimo articolo.
Roberto

Post accorciato da Nonnoroby perché il testo integrale di questo articolo è già stato trasferito nel manuale.
Title: Re: MANUALE DI BEACHLEDGERING
Post by: ^OLTREMARE^ on April 20, 2010, 10:52:48
@ Articolo scritto da Oltremare
per Roberto. Non essendo moderatore di sezione non ho la possibilità di modifica per inserire il mio contributo, per piacere provvedi tu a metterlo in calce alla sezione "terminali"

La “coda di topo”

Ciao Nicola,
lo sapevo che non poteva mancare il tuo prezioso contributo!
L'articolo è stato prontamente inserito nel manuale.
Grazie.
Restiamo in attesa del tuo prossimo articolo, che senz'altro non si farà attendere.

Post accorciato da Nonnoroby perché il testo integrale di questo articolo è già stato trasferito nel manuale.

Title: Re: MANUALE DI BEACHLEDGERING
Post by: ^DANIELEESPOSITO70^ on April 20, 2010, 18:45:32
@ Articolo scritto da Danieleesposito70
Autorizzo Nonnoroby ad inserirlo nel manuale

Metodo veloce per inserire la schiuma pop up sul finale

Daniele,
siccome l'articolo sui flotter l'avevi già fatto, ho inserito questo tuo nuovo articolo sulla schiuma pop up in coda a quello sui flotter intitolandolo "Variazione con la schiuma pop up (metodo veloce per inserire la schiuma sul finale)", sempre nella sezione terminali.
Al prossimo articolo.
Ciao

Post accorciato da Nonnoroby perché il testo integrale di questo articolo è già stato trasferito nel manuale.

Title: Re: MANUALE DI BEACHLEDGERING
Post by: ^DANIELEESPOSITO70^ on April 20, 2010, 19:44:33
Non sei autorizzato a visualizzare i link. Registati o effettua Login
@ Articolo scritto da Danieleesposito70
Autorizzo Nonnoroby ad inserirlo nel manuale

Metodo veloce per inserire la schiuma pop up sul finale

Daniele,
siccome l'articolo sui flotter l'avevi già fatto, ho inserito questo tuo nuovo articolo sulla schiuma pop up in coda a quello sui flotter intitolandolo "Variazione con la schiuma pop up (metodo veloce per inserire la schiuma sul finale)", sempre nella sezione terminali.
Al prossimo articolo.
Ciao

Post accorciato da Nonnoroby perché il testo integrale di questo articolo è già stato trasferito nel manuale.


Assolutamente d'accordo con te...
Ciao
Daniele
Title: Re: MANUALE DI BEACHLEDGERING
Post by: ^NONNOROBY^ on April 23, 2010, 16:15:24
@ Articolo scritto da Greybear
Autorizzo Nonnoroby a pubblicare questo articolo nel manuale.

Come velocizzare la cattura dei gronchi in gara.

Ciao Greybear,
ho inserito il tuo articolo nella sezione AMI.
Al tuo prossimo articolo.

Post accorciato da Nonnoroby perché il testo integrale di questo articolo è già stato trasferito nel manuale.
Title: Re: MANUALE DI BEACHLEDGERING
Post by: ^SURFMASTER76^ on April 25, 2010, 12:31:34
@ Articolo scritto da SurfMaster76
Autorizzo Nonnoroby a pubblicare questo articolo nel manuale.

Autocostruzione dei flotter.

Ciao SurfMaster76,
ho inserito il tuo articolo nella Sezione Fai da te.
Al tuo prossimo articolo.

Post accorciato da Nonnoroby perché il testo integrale di questo articolo è già stato trasferito nel manuale.
Title: Re: MANUALE DI BEACHLEDGERING
Post by: ^CUCCOSAN^ on April 26, 2010, 21:04:48
articolo scritto da Cuccosan

autorizzo nonnoroby a inserire nel manuale questo articolo
 asole facili
 scusa Nonnoroby non ho ben capito se debbo copiare tutto il post ed i link, fammi sapere se sbaglio, ti ringrazio
franco

CIAO NONNOROBY, MI SENTO E SONO MORTIFICATO PERCHE' NON RIESCO A TROVARE NE IL POST ORIGINALE NE IL PULSANTE MODIFICA, DOVE SONO? SPERO DI IMPARARE PRESTO A MUOVERMI IN QUESTO FORUM. TI RINGRAZIO ANTICIPATAMENTE.
CUCCOSAN
Title: Re: MANUALE DI BEACHLEDGERING
Post by: greybear on April 27, 2010, 22:35:21
ciao roberto, ti allego di seguito un articolo per il manuale, siccome esula dalle esposizioni tecniche non so se é da considerare pertinente e come potrebbe essere
inserito, mi affido completamente al tuo giudizio...

@articolo scritto da greybear
Autorizzo Nonnoroby ad inserire nel manuale questo articolo

Tattica e strategia.

Ciao Nicola,
non solo il tuo articolo è interessante, ma mi ha dato addirittura lo spunto per aprire la nuova sezione del manuale "Suggerimenti e Trucchi", che il tuo articolo ha avuto l'onore di inaugurare.
Ti faccio i miei più sentiti complimenti, invitandoti nel contempo ad ampliare la sezione con trucchi e suggerimenti che senza dubbio hai accumulato nella tua lunga esperienza di pescatore. Non ha importanza che siano specifici del beachledgering, possono riguardare qualsiasi aspetto della pesca sportiva in generale.
Sono sicuro che tutti i novizi (ma credo anche qualche veterano, io in testa) te ne saremo grati.
Al tuo prossimo articolo.

Post accorciato da Nonnoroby perché il testo integrale di questo articolo è già stato trasferito nel manuale.
Title: Re: MANUALE DI BEACHLEDGERING
Post by: ^NONNOROBY^ on April 28, 2010, 16:15:53
14. MANUALE DI BEACHLEDGERING: sezione SUGGERIMENTI E TRUCCHI

Prefazione di Nonnoroby: ho aggiunto questa nuova sezione prendendo lo spunto dall'ottimo articolo scritto da Greybear intitolato Tattica e strategia. Infatti ci capita spesso di trascurare anche le cose più elementari, che a volte ci possono rovinare una battuta di pesca per altri versi organizzata a puntino (p.e. togliere l'esca dal frigo per poi.... dimenticarcela a casa!). Oppure che si spezzi accidentalmente l'apicale della canna in pesca e non siamo organizzati per ripararlo almeno provvisoriamente.
Esistono tanti piccoli accorgimenti che ci possono 'salvare' una battuta se le cose iniziano ad andare male, e vedremo di scoprirli pian piano.
Intanto cominciamo ad incamerare la tattica e la strategia suggerita da Greybear.

1. Articolo scritto da greybear

Tattica e strategia.

Questo articolo non si pone come fine la conoscenza dei materiali e il loro uso, ma il modo con cui affrontare una sessione di beachledgering affinchè sia una rilassante occasione di svago e non solo una stressante e disperata ricerca di prede.
La preparazione di un’uscita inizia a casa già qualche giorno prima della data fissata e prevede
alcuni passaggi  fondamentali: si comincia col prenotare in negozio o in pescheria l’esca da utilizzare, lasciando il proprio recapito telefonico, chiedendo di essere avvisati in caso di intoppi o imprevisti e comunicando quando si passerà a ritirarla.
Passo successivo è l’organizzazione di tutto il materiale necessario alla battuta, meglio avere a portata di mano carta e penna per segnare il mancante da acquistare e il rotto da sistemare:  verificare l’integrità delle canne e l’efficienza dei mulinelli, il funzionamento della lampada frontale e di quella di servizio se si pesca in notturna, accertarsi della presenza nella cassetta di tutta la minuteria e accessori, sistemare nel borsone stivali e abbigliamento, controllare anche picchetti, indian, sedia, ombrellone, secchio ecc. tutto deve essere funzionante per quando finalmente si sarà in pesca. Si passa quindi ad aggiustare o sostituire ciò che abbiamo trovato rotto e a rimpiazzare il materiale mancante.
Il giorno fissato un’ultima occhiata alle previsioni meteo, si passa a ritirare l’esca, si carica la macchina, senza dimenticare le derrate, e si va… fin qui la tattica.
Quando arriviamo sul posto, prima di scaricare la macchina, diamo una bella guardata alla
riva portando con noi solo il telo per segnare la postazione  e su cui poggeremo in seguito la nostra attrezzatura, se vediamo qualcuno che già pesca ci avviciniamo con educazione e discrezione per sapere come vanno le cose e capire come conviene impostare la pescata, poi due passi lungo la riva per scegliere la postazione osservando il colore del cielo, la direzione del vento, il tipo di fondale, la velocità e la direzione delle onde, la presenza o meno di un frangente definito, la presenza di imbarcazioni o di reti a poca distanza da riva: una volta fatta la scelta si stende il telo e si torna a prendere l’attrezzatura. Ciascuno di noi ha un proprio “stile” di pesca e imposta la pescata come più gli aggrada, comunque conviene piazzare due picchetti ai lati della propria postazione ad almeno 5 metri di distanza  l’uno dall’altro per definire idealmente il proprio spazio d’azione, se posizionamo al centro indian e/o “T” la distanza tra i due i picchetti sarà di almeno 8 metri.
A questo punto armiamo le canne e facciamo il primo lancio di prova senza ami per sondare il
fondo, verificare la regolare fuoruscita del filo e cominciare a “sciogliere i muscoli”, se notiamo qualche irregolarità facciamo ancora in tempo a correggerla, se tutto va bene procediamo con gli ami innescati e … si aspetta.
Se la durata della nostra battuta è superiore alle sei ore ci sarà inevitabilmente un’oretta di rallentamento, a cavallo del cambio di marea, di ogni attività: è il momento giusto per prender
fiato e dar fondo alle riserve alimentari con le lenze lasciate morbide a mollo, dopo si riprende con più energia e non è raro, al primo recupero, trovare qualche preda che aspettava già da un po’ di essere salpata.
Per nostra fortuna la tecnologia ci mette oggi a disposizione il telefonino cellulare, se dotato di fotocamera ci sarà utile per fotografare le nostre prede già sul posto, e ci sarà ancora più utile per segnalazioni al 1530 della Guardia Costiera e per richieste di aiuto a 112 Carabinieri, 113 Polizia, 115 Vigili del fuoco, 117 Guardia di finanza, 118 Pronto intervento se possibile inserite questi numeri nella rubrica e ricordatevi di portare il cellulare ben carico e di tenerlo a riparo da ondate, umidità e pioggia.
Un’ultima raccomandazione e passo al confidenziale TU come si usa tra buoni amici:  
quando finisci di pescare ricordati di recuperare tutte le tue cose, non lasciare in giro e porta via buste e scatole di plastica, grovigli di nylon o altra immondizia e quando sei a casa lava e asciuga per bene le tue attrezzature, butta il filo sfibrato e cambia ami e ancorette arrugginite.  Divertiti senza far danno agli altri, all'ambiente e a te stesso.
Title: Re: MANUALE DI BEACHLEDGERING
Post by: ^CUCCOSAN^ on April 28, 2010, 18:33:19
Articolo scritto da Cuccosan
Autorizzo Nonnoroby ad inserire nel manuale questo articolo

Come creare facilmente le asole

Ciao Cuccosan
ho inserito il tuo apprezzatissimmo articolo nel manuale, sezione FAI DA TE
Alla tua prossima invenzione
Grazie

Post accorciato da Nonnoroby perché il testo integrale di questo articolo è già stato trasferito nel manuale.

Ciao Nonnoroby, ti ringrazio dell'aiuto, ma devo dirti che ho fatto in altra maniera: Nelle mie videate non appare il pulsante modifica, ma solamente il pulsante citazione che  ha aperto il mio post. Ho aperto un'altra finestra in contemporanea  di calabria pesca con internet ed ho trasferito i miei due post ,uno per volta. Spero di aver fatto bene, vedremo...
Ti saluto caldamente.
Title: Re: MANUALE DI BEACHLEDGERING
Post by: ^NONNOROBY^ on May 05, 2010, 17:01:31
AVVISO

E' pronto il Manuale di Beachledgering in formato PDF. I seguenti sono alcuni screenshot del manuale in formato PDF:

[IMMAGINi NON DISPONIBILE SI PREGA GLI AUTORI DI RICARICARE LE IMMAGINI GRAZIE]
L'ho preparato anche in formato CHM, che non necessita di alcun programma per essere visualizzato (è sufficiente che il sistema operativo sia Windows:  per aprirlo basta un doppio click sul file CHM). Suggerisco di scaricare entrambi i formati e di decidere in seguito quale tenere.
Questi sono alcuni screenshot del manuale in formato CHM:

[IMMAGINE NON DISPONIBILE SI PREGA GLI AUTORI DI RICARICARE LE IMMAGINI GRAZIE]

[IMMAGINE NON DISPONIBILE SI PREGA GLI AUTORI DI RICARICARE LE IMMAGINI GRAZIE]

Chiunque fosse interessato al manuale, può scaricare i due file dal sito di  MEGAUPLOAD.
Come fare per scaricare i file:
1. Per il file PDF clicca sul link megaupload.com/?d=EB4SDXI1
Nella finestra che si apre inserisci nell'apposito campo lo strano codice che vedi (il codice 'captcha') e poi clicca su SCARICA.

2. Per il file CHM clicca sul link megaupload.com/?d=1SXUZXR2
Anche qui, nella finestra che si apre, inserisci nell'apposito campo lo strano codice che vedi (il codice 'captcha') e poi clicca su SCARICA. Nota:siccome i file chm non funzionano se sono caricati nel sito ospitante in formato originale, ho dovuto prima trasformarlo in file zip. Pertanto verrà scaricato il file "Manuale di Beachledgering.zip": basta scompattare il file zip per riottenere il file in formato originale, e cioè "Manuale di Beachledgering.chm".

(il codice di sicurezza captcha, in uso presso tutti i siti che prestano servizi, serve per distinguere l'intervento umano da quello automatico di un computer e quindi evitare che il sito venga inondato di spam)

Nota 1: come avrete notato, ormai tutti i siti che forniscono servizi gratuiti sono inondati di pubblicità. Anche MEGAUPLOAD apre mezze finestre di pubblicità, che a volte nascondono parte della finestra principale: bisogna aver pazienza e chiudere le finestre della pubblicità...

Nota 2: come tutti i siti che forniscono servizi gratuiti, anche MEGAUPLOAD conserva i file che sono caricati nel suo sito per un massimo di 90 giorni, dopo di che li cancella.
Title: Re: MANUALE DI BEACHLEDGERING
Post by: busman on May 05, 2010, 20:51:31
Ciao Nonnoroby

Non riesco a scaricare i file.
Mi da sempre lo stesso messaggio:

Il file al quale si sta tentando di accedere non è temporaneamente disponibile.

Cosa devo fare?  ;D ;D

Title: Re: MANUALE DI BEACHLEDGERING
Post by: ^SURFMASTER76^ on May 05, 2010, 21:30:13
Non sei autorizzato a visualizzare i link. Registati o effettua Login
Il file al quale si sta tentando di accedere non è temporaneamente disponibile.

Ho provato a scaricarlo anch'io, ma mi da lo stesso errore.
Ritentiamo domani.
Title: Re: MANUALE DI BEACHLEDGERING
Post by: Cileri on May 05, 2010, 21:51:22
Io l'ho appena scaricato senza problemi  (https://www.calabriapescaonline.it/home/forum/Smileys/piombo/36_1_11.gif)
-inserite il codice che vi chiede
-cliccate su download ed ATTENDETE il conto alla rovescia
-cliccate su download standard/normale, NON premium
-attendete un secondino e via :D

se saltate un solo passaggio o fate diversamente non vi scarica niente..
Title: Re: MANUALE DI BEACHLEDGERING
Post by: ^NONNOROBY^ on May 06, 2010, 09:08:29
Purtroppo i siti ospitanti, quando offrono i loro servizi in modo gratuito, pongono dei limiti allo scarico dei file per cercare di costringerci a pagare il servizio.
Bisogna avere pazienza e ritentare l'operazione ad intervalli distanziati (p.e. ogni ora)...
Quando non vi appare più il messaggio che il file non è momentaneamente disponibile, seguite le operazioni come da figure:
[IMMAGINE NON DISPONIBILE SI PREGA GLI AUTORI DI RICARICARE LE IMMAGINI GRAZIE]/i/senzatitolo1bo.png/](https://www.calabriapescaonline.it/home/forum/proxy.php?request=http%3A%2F%2Fimg269.%5BIMMAGINE+NON+DISPONIBILE+SI+PREGA+GLI+AUTORI+DI+RICARICARE+LE+IMMAGINI+GRAZIE%5D%5BIMMAGINE+NON+DISPONIBILE+SI+PREGA+GLI+AUTORI+DI+RICARICARE+LE+IMMAGINI+GRAZIE%5D%2Fimg269%2F186%2Fsenzatitolo1bo.png&hash=1fdc7aabb028ae02fdee559883a00378) (http://img269.[IMMAGINE NON DISPONIBILE SI PREGA GLI AUTORI DI RICARICARE LE IMMAGINI GRAZIE)

Dopo di che parte il conto alla rovescia  di ciraca 50 secondi, tanto per romperci le scatole. Attendere che finisca:
[IMMAGINE NON DISPONIBILE SI PREGA GLI AUTORI DI RICARICARE LE IMMAGINI GRAZIE]/i/senzatitolo2o.png/](https://www.calabriapescaonline.it/home/forum/proxy.php?request=http%3A%2F%2Fimg227.%5BIMMAGINE+NON+DISPONIBILE+SI+PREGA+GLI+AUTORI+DI+RICARICARE+LE+IMMAGINI+GRAZIE%5D%5BIMMAGINE+NON+DISPONIBILE+SI+PREGA+GLI+AUTORI+DI+RICARICARE+LE+IMMAGINI+GRAZIE%5D%2Fimg227%2F9588%2Fsenzatitolo2o.png&hash=d9cfdbf83c540cb4165c7fc51819c09e) (http://img227.[IMMAGINE NON DISPONIBILE SI PREGA GLI AUTORI DI RICARICARE LE IMMAGINI GRAZIE)

Quando il conto è terminato, cliccate sul pulsante come da figura:
[IMMAGINE NON DISPONIBILE SI PREGA GLI AUTORI DI RICARICARE LE IMMAGINI GRAZIE]/i/senzatitolo3sw.png/](https://www.calabriapescaonline.it/home/forum/proxy.php?request=http%3A%2F%2Fimg62.%5BIMMAGINE+NON+DISPONIBILE+SI+PREGA+GLI+AUTORI+DI+RICARICARE+LE+IMMAGINI+GRAZIE%5D%5BIMMAGINE+NON+DISPONIBILE+SI+PREGA+GLI+AUTORI+DI+RICARICARE+LE+IMMAGINI+GRAZIE%5D%2Fimg62%2F6397%2Fsenzatitolo3sw.png&hash=92d1fccb6d41941c363562be26d50ccd) (http://img62.[IMMAGINE NON DISPONIBILE SI PREGA GLI AUTORI DI RICARICARE LE IMMAGINI GRAZIE)

Title: Re: MANUALE DI BEACHLEDGERING
Post by: fralanzi on May 08, 2010, 17:11:21
ovviamente scaricato a presto la stampa su carta...=)....complimenti nonnoroby...
ps. non usate safari come browser per scaricarlo perchè non vi comparirà il tasto "regular download" a causa di un bug del programma
Title: Re: MANUALE DI BEACHLEDGERING
Post by: jona on August 30, 2010, 21:36:21
Ho appena finito di leggere tutto il post, ho scaricato il manuale, ed i complimenti vanno giustamente a tutti coloro che si sono prodigati a scrivere i vari "articoli" . Un paluso finale (non perchè ultimo) a NonnoRoby, il quale dall'alto della sua esperienza di vita e piscatoria, saggio e senza "alzare mai la voce" nell'ambito delle varie discussioni , ha pensato bene di riunifcare il tutto in questo che è un ottimo manuale da far invidia ai migliori in circolazione.
 ùùooiuuy

Grazie

Antonello
Title: Re: MANUALE DI BEACHLEDGERING
Post by: paperino on September 09, 2010, 13:58:57
i due file sono uno la continuazione dell' altro? grazie
Title: Re: MANUALE DI BEACHLEDGERING
Post by: ^NONNOROBY^ on September 09, 2010, 18:01:45
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i due file sono uno la continuazione dell' altro? grazie
Ciao Paperino,
immagino ti riferisca ai due file su Megaupload: no, i due file sono identici (e quindi completi), solo che sono in due formati diversi.
Uno è in formato PDF (estensione .pdf) e l'altro in formato CHM (estensione .chm).

Per visualizzare il formato PDF ti occorre un programma apposito (Adobe Reader, Foxit PDF Reader, PDF-XChange Viewer, ecc., tutti programmi gratuiti che ti puoi scaricare: Adobe Reader è il più pesante, Foxit PDF Reader è il più leggero).

Per visualizzare il formato CHM, se il tuo sistema operativo è Windows (XP, Vista, Seven), non ti serve alcun programma: per visualizzarlo è sufficiente un doppio click sul file.chm
Nota: il file CHM, su Megaupload, è zippato, per cui prima di visualizzarlo lo dovresti estrarre (p.e. con 7-Zip).
Ciao
Title: Re: MANUALE DI BEACHLEDGERING
Post by: paperino on September 14, 2010, 09:59:19
complimenti vivissimi per l' eccezionali spiegazioni.
Trovare Maestri così sarebbe una vera fortuna.
Volevo chiederti ancora una cosa :
La scelta del posto :In caso di mare piatto  come posso rilevare eventuali canoloni o frangenti, punti ideali per la pesca?
Occorrebbe studiare il posto durante le mareggiate, ma per chi ha poco tempo non sempre è possibile.
Occorre tenere conto sempre delle -3 +3 ore a cavallo della "alta marea" ?
E sul tipo di vento cosa puoi dirmi ?
grazie
Title: Re: MANUALE DI BEACHLEDGERING
Post by: ^NONNOROBY^ on September 14, 2010, 12:17:18
Non sei autorizzato a visualizzare i link. Registati o effettua Login
complimenti vivissimi per l' eccezionali spiegazioni.
Trovare Maestri così sarebbe una vera fortuna.
Volevo chiederti ancora una cosa :
La scelta del posto :In caso di mare piatto  come posso rilevare eventuali canoloni o frangenti, punti ideali per la pesca?
Occorrebbe studiare il posto durante le mareggiate, ma per chi ha poco tempo non sempre è possibile.
Occorre tenere conto sempre delle -3 +3 ore a cavallo della "alta marea" ?
E sul tipo di vento cosa puoi dirmi ?
grazie
Ciao Paperino,
quando ancora lavoravo (adesso sono in pensione), dovevo far coincidere le mie giornate libere tra la passione per la pesca ed altri impegni (primo tra tutti quello verso la famiglia), per cui alla fine non ho mai dato un grosso peso allo studio delle condizioni ideali per andare a pesca: quelli erano i momenti che avevo disponibili per la pesca e quelli erano i momenti in cui potevo andare. Se poi, una volta arrivato sul luogo, le condizioni ideali coincidevano, tanto di guadagnato, altrimenti non me ne tornavo certamente a casa solo perché quelle condizioni non erano le ideali: quella era la giornata che potevo dedicare alla pesca, e quella giornata dovevo sfruttare, qualunque essa fosse (salvo naturalmente che le condizioni meteo-marine fossero talmente avverse da suggerirmi che forse era meglio desistere).
Questo preambolo solo per farti capire che se uno è malato di pesca ci va ogni volta che può, senza stare li a cincischiare troppo la sera prima a studiarsi ore di marea, bassa o alta pressione, luna crescente o calante, venti da nord o da sud, e così via. Quando potevo andare a pesca, mi ci precipitavo e mi beccavo quello che passava il convento in quel giorno o in quelle ore.
Detto questo, l'unica cosa che potevo scegliere una volta sulla spiaggia era la conformazione dei canaloni e se non erano presenti altri pescatori che già avevano occupato le postazioni migliori, naturalmente me le sceglievo.
Dopo una mareggiata, la posizione precisa dei canaloni verticali alla spiaggia sono facilmente distinguibili dalla conformazione della battigia: le punte di sabbia che si protendono verso l'acqua indicano che li c'erano i frangenti, le rientranze della sabbia indicano invece che in quel punto sono presenti i canaloni.
Più difficile è invece distinguere i canali orizzontali alla spiaggia: se sono abbastanza profondi, l'acqua è di un colore più intenso, se non sono profondi non resta che sondare il fondo recuperando lentamente il piombo e sentire dal suo movimento il punto in cui c'è la depressione sul fondo.
Per quanto riguarda le maree, è indubbio che le +3 e le -3 ore a cavallo dell'alta marea sono sempre le più proficue, ma per quanto esposto all'inizio se le tue ore di pesca non coincidono con quelle dell'alta marea bisogna solo avere pazienza: il pesce è più svogliato, ma a beachledgering può essere stimolato riducendo il più possibile la 'pesantezza' dell'apparato pescante: diametri sottili, braccioli lunghissimi e piombi leggeri.
Altra condizione fondamentale è la presenza delle correnti: in loro assenza, l'esca non fluttua o fluttua pochissimo, riducendo di moltissimo il suo potere attirante. Puoi cercare di sfruttare anche la minima presenza di corrente inserendo un flotter nel bracciolo. Anche l'utilizzo del pasturare (da bigattini o da sfarinati) può dare un valido stimolo al pesce svogliato.
Io ho allamato pesci anche in assenza di vento, ma la presenza di una brezza sostenuta, frontale o laterale, influisce tantissimo sullo stimolo dei pesci a mangiare (dalle mie parti, i venti ideali sono il maestrale e lo scirocco, naturalmente di intensità tale da consentirti di stare in pesca con l'attrezzatura leggera da beachledgering).
Infine anche la presenza della risacca, anche se debole, favorisce la pesca a beachledgering. Spesso, per invogliare le mormore, faccio anche la 'trainetta' con un piombo adatto a sollevare la classica nuvoletta di sabbia, recuperando lentamente in modo discontinuo. 
Title: Re: MANUALE DI BEACHLEDGERING
Post by: elfaccio on September 14, 2010, 12:54:43
complimenti davvero  a tutti quelli che hanno partecipato a qeusta stupenda guida e a Nonnoroby che è davvero una persona sempre disponibile (https://www.calabriapescaonline.it/home/forum/Smileys/piombo/36_1_11.gif)   x;D
Title: Re: MANUALE DI BEACHLEDGERING
Post by: baronmario on February 17, 2011, 19:47:13
Buona sera, oggi stà piovendo molto forte, e il freddo sommato all'umidità si stà facendo sentire,
Ho deciso di andarmi a rileggere il Manuale di BeachLedgering scritto da "nonnoroby" a quattro mani con dei nostri amici che noi tutti conosciamo: "Nonnoroby - Ivo - Danieleesposito70 - Enzo - Spaghitu - Greybear - Minosse - Surfmaster76 - Cuccosan .
Se alla prima lettura mi era piaciuto molto anche, se da parte mia era stato letto molto velocemente.
Oggi rileggendolo con molta calma, soffermandomi a leggere tra le righe ho notato che questo Manuale è veramente scritto da persone competenti e preparate. IL Manuale dimostra che: Con la Passione e Amore verso l'argomento scelto il "BeachLedgering" Si possono ancora trovare Manuali veramente facili da leggere ed apprendere molte malizie che potranno aiutare ad iniziare questa meravigliosa Tecnica di Pesca anche ai più inesperti. Non vuole essere una sviolinata, ma piuttosto una constatazione fatta oggi perchè ho avuto modo di poter entrare nella lettura di questo Manuale e di entusiasmarmi nel modo in cui vengono esposti gli argomenti, nel modo più semplice possibile.
Un appunto doveroso: Con queste Dispense il Forum di "Calabria pesca on line" può vantarsi di avere tra i propri iscritti persone che con la loro Passione e Impegno, Portano a chi si vuol avvicinare per la prima volta alla Pesca la Passione e l'Amore verso il Mare.        
Ciao a tutti baronmario   "Mario"   ;D   GRAZIE RAGAZZI   ;D
Title: Re: MANUALE DI BEACHLEDGERING
Post by: mauriziof on May 11, 2011, 21:12:44
complimenti per il manuale ...unico esempio di serio tentativo di chiarimento in questa disciplina specifica del beach ledgering.......solo un'appunto nell'analisi delle canne per il beach...che sono poche ....molte canne sono beach solo perchè con la parola serigrafate sul fusto, ma appunto manca la citazione della canna che fa da riferimento in questa disciplina la PRO BEACH M.B. di Mauro Balestri (l'inventore di questa disciplina).
al limite anche la citazione di una recente uscita di un nuovo prodotto della Tubertini :eurocasting 3 beach ;in fondo le vere beach sono poche, escludere quelle poche è un errore d'informazione.
Title: Re: MANUALE DI BEACHLEDGERING
Post by: ^SURFMASTER76^ on May 12, 2011, 00:32:41
Ciao mauriziof, benvenuto su  ;D
prima di continuare a postare qualsiasi altra cosa, sei cortesemente pregato di presentarti nell'apposita sezione BENVENUTI IN CALABRIA PESCA ONLINE FORUM (https://www.calabriapescaonline.it/home/forum/benvenuti_in_calabria_pesca_on_line_forum-b3.0/), così come previsto dal regolamento e dalla 'netiquette'.
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La partecipazione al forum è libera, ma è indispensabile che ogni utente si attenga e rispetti il nostro  REGOLAMENTO (https://www.calabriapescaonline.it/home/forum/regolamento_forum/regolamento-t47.0.html)generale.
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Ti prego, pertanto, di leggerli entrambi con attenzione perchè la tua partecipazione al forum di CALABRIA PESCA ONLINE implica l'accettazione integrale ed incondizionata degli stessi.
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Title: Re: MANUALE DI BEACHLEDGERING
Post by: ^NONNOROBY^ on June 06, 2011, 10:59:41
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complimenti per il manuale ...unico esempio di serio tentativo di chiarimento in questa disciplina specifica del beach ledgering.......solo un'appunto nell'analisi delle canne per il beach...che sono poche ....molte canne sono beach solo perchè con la parola serigrafate sul fusto, ma appunto manca la citazione della canna che fa da riferimento in questa disciplina la PRO BEACH M.B. di Mauro Balestri (l'inventore di questa disciplina).
al limite anche la citazione di una recente uscita di un nuovo prodotto della Tubertini :eurocasting 3 beach ;in fondo le vere beach sono poche, escludere quelle poche è un errore d'informazione.
Ti chiedo scusa, Mauriziof, ma pur rispettando la tua opinione personalmente non la condivido.
Il signor Mauro Balestri, come ho citato nel manuale, lo ritengo il mio maestro 'virtuale' in quanto, pur non avendolo mai conosciuto di persona, è colui che mi ha inculcato la passione per questa disciplina (tra l'altro Mauro Balestri si è letto il manuale e mi ha espresso la sua approvazione). Ma quando Mauro Balestri si è inventato questa disciplina, la sua canna Pro Beach non era neanche nell'anticamera del suo cervello e la canna di riferimento, sia per lui stesso che per tutti gli altri, allora come oggi, era ed è la Italcanna Dreaming, che è stata copiata da tutti gli altri produttori visto il grande successo che ha ottenuto.
Chiaramente, poi, la tecnologia avanza, per cui oggi hanno visto la luce sia la Pro Beach di Mauro Balestri, sia i vari modelli prodotti da Tubertini, Maver, Bad Bass, Mitchell... solo per citare alcuni dei tantissimi produttori che oggi commercializzano ottime canne da beach ledgering.
Ora, siccome è mio costume descrivere pregi e difetti di canne e mulinelli solo se li ho provati personalmente, mi sembra chiaro che per poter descrivere con il mio metodo il maggior numero possibile di canne e mulinelli dovrei essere o un commerciante di articoli da pesca, oppure essere ricco sfondato da potermi permettere l'acquisto del maggior numero possibile di canna. E siccome non sono ne l'uno ne l'altro, la mia descrizione si basa sulle caratteristiche ottimali che deve possedere una canna da beach ledgering: chi voglia seguire i miei consigli per un eventuale acquisto dovrà valutare di persona se tale o tal'altro modello possiede queste caratteristiche, per potersi orientare tra le miriadi di prodotti esistenti.
Se poi tra gli utenti del forum c'è qualcuno che possiede un determinato modello e ne fa la recensione, tanto di guadagnato per tutti quanti, l'importante è che la recensione sia basata su esperienza personale e non copiata pari pari da internet, in quanto a far questo ci siamo capaci tutti.
Per cui suggerire caldamente uno specifico modello di canna o mulinello solo per averne letta la descrizione da qualche parte e non per averla sperimentata personalmente non solo è fuorviante, ma è anche altamente scorretto, perché una recensione positiva potrebbe benissimo essere di parte solo per promuovere un prodotto.
Title: Re: MANUALE DI BEACHLEDGERING
Post by: Mattè on July 21, 2011, 16:25:30
ragazzi il manuale è stupendo l' ho già letto due volte...aiuta a capire tante cose anche non strettamente legate al beachledgering...come al solito grazie mille ;D
Title: Re: MANUALE DI BEACHLEDGERING
Post by: FELLE10 on September 13, 2011, 16:30:43
Buongiorno a tutti, inizio col fare i complimenti a questo forum che, dopo aver navigato in lungo e in largo on-line alla ricerca di informazioni e consigli, mi è sembrato quello più chiaro e completo. Per questo motivo ho deciso di iscrivermi. E ho subito bisogno d'aiuto! scrivo su "Beachledgering" perchè mi sembra la sezione più inerente al mio caso.
Ho sempre avuto la passione per la PAF, che ho sempre praticato solamente in acque dolci (laghi) e sempre con montature molto semplici e scriteriate che però mi hanno permesso regolarmente qualche cattura (carpe, pesci gatto...). Dopo tanto tempo di "inattività" mi si è riaccesa la scintilla ed è da circa 10 mesi che ho ripreso ad andare a pescare, ma in mare, da riva o scogli, sempre PAF. Ho iniziato a documentarmi, ho studiato terminali, nodi, piombi, lanci, esche,.... ma non sono mai riuscito a fare nessuna bella cattura. Il massimo una occhiata a luglio da circa 300 gr, per il resto solo qualche piccola taglia e una marea di imbiancate. Descrivo attrezzatura, terminali e spot.
ho 2 canne, entrambe economiche: a) una 3,5 mt, nylon in bobina 0,35 (mai cambiato da 10 mesi), eventuale shock leader 0.45, moschettone, b)una 4.5 mt, nylon in bobina 0,40 (mai cambiato da 10 mesi), eventuale schock leader 0.60, moschettone.
Pesco generalmente con a) un trave stessa sezione con piombo scorrevole 50-60 gr + terminale fluorocarbon 0,20 più o meno lungo, b) trave stessa sezione Long/Short Arm + terminale fluorocarbon 0,20 più o meno lungo, piombo 70-90 gr.
Ho provato ami dal 10 al 4, gambo lungo e corto, americano, coreano, (meno bigattino, sarda, granchio).
I posti dove sono andato: Focene (inverno), Santa Marinella (porto o spiaggia), Fiumicino (Bastianelli).
Niente! Cosa sbaglio?

Grazie a tutti
Title: Re: MANUALE DI BEACHLEDGERING
Post by: ^NONNOROBY^ on September 13, 2011, 19:05:12
Ciao Felle10, benvenuto su  ;D
prima di continuare a postare sei cortesemente pregato di presentarti nell'apposita sezione BENVENUTI IN CALABRIA PESCA ONLINE FORUM (https://www.calabriapescaonline.it/home/forum/benvenuti_in_calabria_pesca_on_line_forum-b3.0/), così come previsto dal regolamento e dalla 'netiquette'.

L'attrezzatura in tua possesso e la relativa paratura non è assolutamente adatta al Beachledgering, e non lo è neanche per una PAF generica in quanto c'è troppa sproporzione tra i fili in bobina+ shockleader+ trave (tipici di una PAF pesante) ed i piombi da 50-60 gr (tipici di una PAF leggera).
La sezione del Beachledgering, quindi, non è certamente quella più adatta, in quanto il beachledgering rappresenta la branca più leggera della PAF (solo per farti un esempio, in bobina si usano fili con un diametro 0.18/0.20, quindi ben più sottili di quelli montati sui tuoi mulinelli) e va praticato con canne e mulinelli specifici.

Con le canne in tuo possesso puoi praticare una PAF leggera, ma devi assolutamente ridurre il diametro del filo nei mulinelli (p.e. uno 0.25) e il diametro dello shockleader+ trave (p.e. 0.40 mm. Vanno bene i piombi ed i braccioli da 0.20.
Title: Re: MANUALE DI BEACHLEDGERING
Post by: ^SURFMASTER76^ on September 13, 2011, 20:46:10
Ciao FELLE10 e benvenuto su  ;D
Potresti indicarmi la grammatura delle tue canne?
Title: Re: MANUALE DI BEACHLEDGERING
Post by: FELLE10 on September 14, 2011, 11:37:57
Il motivo per cui ho imbobbinato dei nylon così grossi è perchè l'inverno scorso ho iniziato con l'idea di provare il S.C. per cui (per rispondere a SurfMaster) ho comprato queste 2 canne che lanciano rispettivamente 150 e 200 gr. Le informazioni che avevo acquisito qua e la mi avevano fatto pensare che le sezioni 0.35 e 0.40 fossero idonee. E infatti sono arrivato a lanciare anche 170 Gr con la 4.5 mt, imparando il lancio "Ground" on-line (a discapito del mio dito indice!), con dei travi da 1,5 mt e Pater Noster a 2 braccetti. Poi con l'arrivo della bella stagione ho continuato a pescare con quelle stesse bobine ma togliendo lo shock leader, cambiando termianali, riducendo i pesi e la sezione dei braccetti.
Grazie  per l'aiuto

P.S. Ho provveduto a presentarmi nella sezione apposita.
Title: Re: MANUALE DI BEACHLEDGERING
Post by: ^NONNOROBY^ on September 14, 2011, 15:07:31
Prova a ridurre anche i diametri in bobina ed ancora per un paio di mesi puoi pescare leggero. Vedrai che i risultati cambieranno, anche se le canne sono un pò pesantucce (https://www.calabriapescaonline.it/home/forum/Smileys/piombo/36_1_11.gif)
Title: Re: MANUALE DI BEACHLEDGERING
Post by: ^SURFMASTER76^ on September 14, 2011, 15:32:12
Ciao FELLE10, sono certo che lanciare un piombo da 50-60gr con una canna in grado di lanciarne 150 non ti permetta di sfruttare le doti balistiche dell'attrezzo. Probabilmente la carenza di prede potrebbe dipendere dal fatto che, con l'attrezzatura configurata come ci hai indicato nel tuo precedente post, tu non riesca a raggiungere la zona di pascolo dei nostri piccoli amici, pertanto ti consiglio di utilizzare piombi da 120gr ed uno shock leader dello 0,50/0,60 in nylon.
Title: Re: MANUALE DI BEACHLEDGERING
Post by: FELLE10 on September 14, 2011, 16:21:39
Grazie a entrambi. Metterò su entrambe in bobina uno 0.25, poi su una S.L. 0.6 per lanciare pesi consistenti e sull'altra S.L. 0.35 per quelli più leggeri. Ma la mia domanda è questa: perchè ridurre la sezione del filo in bobina? Per rendere tutto meno visibile? E allora 8-10 mt di S.L. non sarebbero visibili? O l'obiettivo è della riduzione è un'altro?

Grazie mille
Title: Re: MANUALE DI BEACHLEDGERING
Post by: Surf 33 on September 14, 2011, 16:37:25
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Grazie a entrambi. Metterò su entrambe in bobina uno 0.25, poi su una S.L. 0.6 per lanciare pesi consistenti e sull'altra S.L. 0.35 per quelli più leggeri. Ma la mia domanda è questa: perchè ridurre la sezione del filo in bobina? Per rendere tutto meno visibile? E allora 8-10 mt di S.L. non sarebbero visibili? O l'obiettivo è della riduzione è un'altro?

Grazie mille

L'obiettivo della diminuzione del diametro del filo in bobina è quello di favorire la fuoriuscita delle spire dal mulinello, e non quello di rendere meno visibile lo stesso..
Title: Re: MANUALE DI BEACHLEDGERING
Post by: FELLE10 on September 14, 2011, 18:33:21
Grazie Surf 33, allora il motivo per cui non riesco a prendere niente può essere la distanza di lancio? Eppure, anche così, in condizioni meteo accettabili, riesco a lanciare intorno a 40 e più  mt. Tieni conto che vado a pescare anche in posti in cui trovo subito una certa profondità (porto o scogliera), in cui pensavo non fosse fondamentale lanciare lontanissimo. Forse devo capire bene DOVE lanciare. E comincio a pensare che le canne che ho non abbiano la giusta sensibilità.
Title: Re: MANUALE DI BEACHLEDGERING
Post by: ^NONNOROBY^ on September 14, 2011, 18:54:36
Il concetto sui diametri dei fili non è difficile da capire, è solo molto lungo da esprimere a parole. Cercherò di essere il più sintetico possibile, anche se alcuni argomenti andrebbero approfonditi moltissimo.
Partiamo intanto da due regole accettate universalmente: più il filo è sottile, più è facile che il pesce abbocchi e più è facile fare lanci più lunghi (importante quando la zona di pascolo si trova ad una certa distanza da riva).
Perché allora non usare sempre un filo sottile? Perché potrebbero capitare questi inconvenienti:
- un filo sottile potrebbe spezzarsi facilmente se abbocca una preda grossa
- un filo sottile potrebbe spezzarsi facilmente se il piombo incontra un ostacolo
- un filo sottile potrebbe spezzarsi facilmente se il piombo si affossa sotto la sabbia
Per questi motivi è meglio evitare i fili sottili se nel nostro spot sono segnalati pesci di una certa taglia, se non si sta pescando su un fondo sabbioso e se il fondo è ancora 'aperto' a causa di una mareggiata (si inghiotte il piombo e non lo risputa: per disincagliarlo devi forzare ed il filo si può rompere in qualsiasi punto).
I fili sottili vengono utilizzati particolarmente nel periodo estivo (a beachledgering a a PAF leggera) perché in questo periodo le condizioni meteo marine sono tali che le condizioni del mare si mantengono da calmo a poco mosso, e quindi ci consentono di usare piombi leggeri (da 30 a 90 gr.). La pesca leggera si rivela spesso molto redditizia proprio per la 'leggerezza' di tutto l'apparato piscatorio (canne, mulinelli, lenza madre, trave, braccioli, accessori...). La preda più insidiata nella pesca leggera è la mormora, ma variando opportunamente le esche si può pescare di tutto.
Un filo sottile in bobina, opportunamente abbinato allo giusto shockleader e ad una canna appropriata, ci consente di fare lanci molto lunghi anche con piombi di bassa grammatura (70/90 gr), se la zona di pascolo delle nostre prede si trova a notevole distanza. Inoltre un filo sottile è meno soggetto a subire la pressione delle correnti e del moto ondoso, mantenendo 'in pesca' anche zavorre relativamente leggere.

Per contro, un filo sottile è sconsigliato se si pesca su fondali misti e con un moto ondoso di una certa forza, dove un filo con un diametro più grosso è più appropriato: nel primo caso possiamo rischiare di disincagliare il piombo senza spaccare la madre, nel secondo caso possiamo usare piombi ben più pesanti e dalla foggia più adatta a rimanere "in pesca" (p.e. piombi piramidali o spike): piombi più leggeri o di forme non adatte potebbero venir scalzati dalla loro posizione ideale dalla forza delle onde, rendendo infruttuosa la pesca. Se è vero che una madre sottile abbinata ad un giusto shockleader è in grado di lanciarmi piombi anche molto pesanti (ed anche ad una distanza maggiore rispetto ad una madre più grossa), c'è però il rovescio della medaglia costituito dal recupero del piombo letteralmente piantato sul fondo: per scalzarlo si rischia di spaccare una madre sottile. Senza tener conto anche del fatto che la preda che può abboccare potrebbe essere anche molto più grossa e quindi contrastabile con rischio con una madre sottile.

Questa è, a grandissime linee, la differenza sostanziale tra un filo da bobina sottile ed uno più grosso, ma ti assicuro che l'argomento è stato solo sfiorato, in quanto andrebbero affrontate in modo separato ed in modo più approfondito le tre 'discipline' della pesca a fondo, e cioè il beachledgering, la PAF ed il surfcasting, ognuna con le attrezzature specifiche ed i terminali più idonei.
Title: Re: MANUALE DI BEACHLEDGERING
Post by: Surf 33 on September 14, 2011, 18:59:11
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Grazie Surf 33, allora il motivo per cui non riesco a prendere niente può essere la distanza di lancio? Eppure, anche così, in condizioni meteo accettabili, riesco a lanciare intorno a 40 e più  mt. Tieni conto che vado a pescare anche in posti in cui trovo subito una certa profondità (porto o scogliera), in cui pensavo non fosse fondamentale lanciare lontanissimo. Forse devo capire bene DOVE lanciare. E comincio a pensare che le canne che ho non abbiano la giusta sensibilità.

No non credo che il motivo sia solo questo, può capitare che i pesci pascolino a distanze superiori alla tua distanza di lancio, ma nella maggior parte dei casi le catture avvengono proprio sotto i nostri piedi... quindi prova a spiegarci come imposti le tue battute di pesca, dai terminali all'esca.. che magari si riesce a darti un consiglio più preciso..
Title: Re: MANUALE DI BEACHLEDGERING
Post by: FELLE10 on September 14, 2011, 19:25:02
Ok, grazie.
Per Surf 33: Pesco generalmente con canna A) un trave 0.35 con piombo scorrevole 50-60 gr + terminale fluorocarbon 0,20 più o meno lungo, canna B) trave 0.45 e Long/Short Arm + terminale fluorocarbon 0,20 più o meno lungo, piombo 70-90 gr.
Ami dal 10 al 4. Innesco americano in una e coreano nell'altra.
Mi capita di andare a pesca sia di giorno che la sera/notte (20:00-01:00/02:00), ma non faccio caso a maree o quant'altro, ci vado quando posso.
Cerco di cambiare distanza e postazione se vedo che non ci sono segni di vita.
Title: Re: MANUALE DI BEACHLEDGERING
Post by: Surf 33 on September 14, 2011, 20:12:32
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Ok, grazie.
Per Surf 33: Pesco generalmente con canna A) un trave 0.35 con piombo scorrevole 50-60 gr + terminale fluorocarbon 0,20 più o meno lungo, canna B) trave 0.45 e Long/Short Arm + terminale fluorocarbon 0,20 più o meno lungo, piombo 70-90 gr.
Ami dal 10 al 4. Innesco americano in una e coreano nell'altra.
Mi capita di andare a pesca sia di giorno che la sera/notte (20:00-01:00/02:00), ma non faccio caso a maree o quant'altro, ci vado quando posso.
Cerco di cambiare distanza e postazione se vedo che non ci sono segni di vita.

Non sono esperto di pesca dagli scogli o dal porto in quanto pesco generalmente solo da spiagge aperte, vicino foci e non. Ma dalla scogliera come dal porto credo che sia più redditizia la pesca con il galleggiante, che quella a fondo, soprattutto se la profondità è elevata. Con le montature da te illustrate si pesca bene, almeno dalle mie parti su spiagge libere o con la presenza di qualche scoglio. prova a cambiare spot e poi facci sapere...
Title: Re: MANUALE DI BEACHLEDGERING
Post by: Checco on February 07, 2012, 15:14:42
scusate ma da megaupload nn si riesce a scaricare nulla
perché bloccato.
Da dove posso scaricare il PDF? ;D
Title: Re: MANUALE DI BEACHLEDGERING
Post by: Danielealfa on February 07, 2012, 15:24:31
Ciao Checco, x scaricare il manuale in formato pdf nn devi far altro ke scorrere tutta la pagina su, liccare nella sezione download, cliccare nella sottosezione manuali & pesca e scaricare il manuale. Ne troverai 2, uno in formato pdf l'altro zippato. Scarica quale preferisci sono uguali.
Title: Re: MANUALE DI BEACHLEDGERING
Post by: ^NONNOROBY^ on February 07, 2012, 15:26:48
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scusate ma da megaupload nn si riesce a scaricare nulla
perché bloccato.
Da dove posso scaricare il PDF? ;D

MEGAUPLOAD ha chiuso i battenti, purtroppo, come tanti altri siti importanti di filehosting...
Adesso vedo se riesco ad inserirlo in qualche altro sito minore, oppure a raggruppare i vari paragrafi della guida a mò di libro, in modo che possa essere stampato direttamente da CPOL in un'unica soluzione (ma se hai pazienza, potresti stamparti già da subito paragrafo per paragrafo).
In ogni caso ti terrò informato


EDIT

Mi correggo: come ha suggerito Danielealfa, il manuale è scaricabile come da lui descritto (grazie, Daniele!). A me questa soluzione era proprio sfuggita, ti chiedo scusa.
Title: Re: MANUALE DI BEACHLEDGERING
Post by: Checco on February 07, 2012, 21:35:05
OK grazie e volevo un info ; c'è nel manuale una parte dedicata ai lanci visto che dopo la teoria si arriva alla pratica e con il semplice lancio sopra la testa non a soperare i 20-50 mt neanche con una 4mt con un piombo di 50g (il peso ideale perla mia canna che va da 20 a 80 g)
 ùùooiuuy

ps : per favore postate lanci semplici e nn incasinati
Title: Re: MANUALE DI BEACHLEDGERING
Post by: ^NONNOROBY^ on February 08, 2012, 01:23:57
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OK grazie e volevo un info ; c'è nel manuale una parte dedicata ai lanci visto che dopo la teoria si arriva alla pratica e con il semplice lancio sopra la testa non a soperare i 20-50 mt neanche con una 4mt con un piombo di 50g (il peso ideale perla mia canna che va da 20 a 80 g)
ps : per favore postate lanci semplici e nn incasinati

Nel beach ledgering si usano attrezzature e fili tali che gli stili di lancio si riducono praticamente a due: l'above (cioè il lancio con la posizione della canna sopra la testa) ed il side (con la posizione della canna ad un lato della testa). Questo per due motivi:
- il beachledgering è una disciplina di pesca in cui è richiesto l'uso del pasturatore (se ne può anche fare a meno, ma questo priva il beach di una delle sue caratteristiche principali). L'uso del pasturatore comporta la precisione del lancio (bisogna lanciare sempre nello stesso punto, perché la pastura abbia il suo massimo effetto), e l'above è, tra i lanci tecnici, quello che garantisce la più alta precisione nel centrare il bersaglio. Naturalmente, agli inizi, occorre un pò di allenamento, anche se tra i 4 lanci tecnici (above, side, ground e pendulum) questi due lanci sono i più facili da effettuare
- la struttura delle canne da beach ed i diametri dei fili abbastanza contenuti consentono di raggiungere distanze considerevoli, anche se con questo tipo di pesca generalmente non è necessario depositare l'esca a lunga distanza (ecco perché l'uso del pasturatore: il pesce viene richiamato, più che cercato).
Questo è un video del grande Roberto Ripamonti, uno dei più grandi pescatori italiani di tutti i tempi:

http://www.youtube.com/watch?v=Y6vrohifVNU
Title: Re: MANUALE DI BEACHLEDGERING
Post by: ^NONNOROBY^ on February 14, 2012, 09:36:44
A causa della chiusura del sito di filehosting MEGAUPLOAD, non è più possibile scaricare il Manuale di Beachledgering da questo sito.
E' però possibile farlo in questo modo:

in alto alla pagina (proprio la primissima riga) ci sono i menù Home, Forum, Download, Meteo, Galleria e Contatti. Cliccare sulla voce Download

[IMMAGINE NON DISPONIBILE SI PREGA GLI AUTORI DI RICARICARE LE IMMAGINI GRAZIE]/photo/my-images/685/menuru.png/](https://www.calabriapescaonline.it/home/forum/proxy.php?request=http%3A%2F%2Fimg685.%5BIMMAGINE+NON+DISPONIBILE+SI+PREGA+GLI+AUTORI+DI+RICARICARE+LE+IMMAGINI+GRAZIE%5D%5BIMMAGINE+NON+DISPONIBILE+SI+PREGA+GLI+AUTORI+DI+RICARICARE+LE+IMMAGINI+GRAZIE%5D%2Fimg685%2F5378%2Fmenuru.png&hash=c701479a297da84518edb18912c79912) (http://[IMMAGINE NON DISPONIBILE SI PREGA GLI AUTORI DI RICARICARE LE IMMAGINI GRAZIE)

e nella pagina che si apre selezionare Manuali & Pesca

[IMMAGINE NON DISPONIBILE SI PREGA GLI AUTORI DI RICARICARE LE IMMAGINI GRAZIE]/photo/my-images/9/menu2kj.png/](https://www.calabriapescaonline.it/home/forum/proxy.php?request=http%3A%2F%2Fimg9.%5BIMMAGINE+NON+DISPONIBILE+SI+PREGA+GLI+AUTORI+DI+RICARICARE+LE+IMMAGINI+GRAZIE%5D%5BIMMAGINE+NON+DISPONIBILE+SI+PREGA+GLI+AUTORI+DI+RICARICARE+LE+IMMAGINI+GRAZIE%5D%2Fimg9%2F1608%2Fmenu2kj.png&hash=d485c607656cb13c3b1e58d45d2d44ba) (http://[IMMAGINE NON DISPONIBILE SI PREGA GLI AUTORI DI RICARICARE LE IMMAGINI GRAZIE)

Selezionate il formato del manuale che preferite (PDF o CHM, o entrambi)

[IMMAGINE NON DISPONIBILE SI PREGA GLI AUTORI DI RICARICARE LE IMMAGINI GRAZIE]/photo/my-images/684/menu3lr.png/](https://www.calabriapescaonline.it/home/forum/proxy.php?request=http%3A%2F%2Fimg684.%5BIMMAGINE+NON+DISPONIBILE+SI+PREGA+GLI+AUTORI+DI+RICARICARE+LE+IMMAGINI+GRAZIE%5D%5BIMMAGINE+NON+DISPONIBILE+SI+PREGA+GLI+AUTORI+DI+RICARICARE+LE+IMMAGINI+GRAZIE%5D%2Fimg684%2F9465%2Fmenu3lr.png&hash=daaacff0aa6b29ca9b65e4df70c0f837) (http://[IMMAGINE NON DISPONIBILE SI PREGA GLI AUTORI DI RICARICARE LE IMMAGINI GRAZIE)

Per aprire il formato CHM è sufficiente un doppio click (prima però va 'szippato' con un qualsiasi programma di compressione: 7Zip, WinZip, WinRar, ecc.).

Il copyright naturalmente sarà di Calabria Pesca Online, che potrà così eventualmente far valere i suoi diritti nei confronti di terzi completamente estranei al sito.
Title: Re: MANUALE DI BEACHLEDGERING
Post by: baronmario on August 01, 2012, 10:58:34
Buona giornata a tutti e per chi è in ferie: Divertitevi e Rilassatevi.
Mi sono intrufolato in questo Thread perché ho avuto modo di Postare le mie opinioni diverse volte nei precedenti mesi, per salutare il mio amico Nonnoroby.
Sperando di poter ad essere più assiduo nello frequentare il Forum, mi giustifico dicendo che purtroppo attualmente non sono nelle migliori condizioni fisiche, sono sotto cura con Antibiotici che mi stanno distruggendo dandomi una stanchezza e sonnolenza mai provata fino ad ora, mentre la Pressione che è sempre stata piuttosto Alta, in questo periodo risulta Molto bassa sia in quella Massima che in quella Minima.
Mentre per il problema alla mia schiena che mi stà bloccando completamente nella attività di Pesca, rimane sempre critico, in pratica nei mesi scorsi sono andato a Pescare con la Bolognese solo 2 ore al giorno e per un brevissimo periodo. In piedi ho dolori mentre seduto i dolori sono più forti.
Dopo avervi annoiato  sulla mia situazione clinica, mi voglio scusare con tutti voi.
Desidero Augurare a tutti voi di trascorrere delle Splendide Ferie, mentre a tutti coloro che si ritroveranno all'appuntamento del Raduno Estate 2012 dico loro: "Vi invidio veramente tanto"
Ciao a tutti baronmario   "mario" ;D  ;D 
 
Title: Re: MANUALE DI BEACHLEDGERING
Post by: ^NONNOROBY^ on March 30, 2013, 12:54:51
Per chi fosse interessato, annuncio di aver pubblicato la revisione 2013 del manuale di beachledgering, intitolandola Beachledgering (Rev.). Può essere scaricato da qui:
https://www.calabriapescaonline.it/newhome/downloads/Manuali--and--Pesca/Beachledgering-%28Rev.%29/

Novità! Tra poco il manuale potrà essere consultato direttamente online, senza la necessità di scaricarlo. Appena il link sarà disponibile, ne darò immediata comunicazione.
Title: Re: MANUALE DI BEACHLEDGERING
Post by: AndreaGentile on March 30, 2013, 15:03:10
Sottintesi sempre i ringraziamenti (a te ed agli altri che hanno contribuito), volevo chiederti quali sono le modifiche principali al manuale, così che chi lo ha già letto non debba rileggerlo completamente (sebbene una ripassata ogni tanto è utile)
 ;D
Title: Re: MANUALE DI BEACHLEDGERING
Post by: ^NONNOROBY^ on March 30, 2013, 16:35:44
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Sottintesi sempre i ringraziamenti (a te ed agli altri che hanno contribuito), volevo chiederti quali sono le modifiche principali al manuale, così che chi lo ha già letto non debba rileggerlo completamente (sebbene una ripassata ogni tanto è utile)
 

Ciao Andrea,
ti ringrazio per l'apprezzamento: sono i ringraziamenti come i tuoi che mi danno lo stimolo a rivedere i lavori che ormai hanno qualche anno sulle spalle e mi invogliano a continuare.
Gli articoli scritti dagli altri partecipanti al tutorial sono chiaramente rimasti invariati, tutto il resto (testo ed immagini) hanno subito ritocchi in più parti, pur mantenendo la struttura di base. Se non vuoi riscaricarti il file, dovresti pazientare qualche giorno in attesa che ^ADMIX^ trovi il tempo per renderlo consultabile online, dopo di che ti comunicherò il link diretto.
Attualmente sto mettendo mano ai Supplementi di entrambi i tutorial (Beach e Bolognese, con precedenza a quelli per la bolognese) che riguarderanno l'attrezzatura per questi due tipi di pesca, in modo che siano di supporto per tutti coloro che hanno intenzione di comprare o rinnovare canne e mulinelli. Tali supplementi si baseranno sugli ultimi cataloghi delle varie case, ma verranno però pubblicati all'interno dei relativi topic già esistenti e non come lavori a se stanti (in questo topic per quanto riguarda canne e mulinelli da beach, e nel topic Pesca con la bolognese in mare per quanto riguarda canne e mulinelli da bolognese).
Ciao.
Title: Re: MANUALE DI BEACHLEDGERING
Post by: busman on March 31, 2013, 09:31:08
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Sottintesi sempre i ringraziamenti (a te ed agli altri che hanno contribuito), volevo chiederti quali sono le modifiche principali al manuale, così che chi lo ha già letto non debba rileggerlo completamente (sebbene una ripassata ogni tanto è utile)
 ;D

Anch'io mi accodo ai sempre sotto intesi ringraziamenti tuoi, nonnoroby, e di tutti i ragazzi che
si prodigano, per far progredire sempre più questo fantastico forum!!
Grazie  (https://www.calabriapescaonline.it/home/forum/Smileys/piombo/36_1_11.gif)
Title: Re: MANUALE DI BEACHLEDGERING
Post by: ^NONNOROBY^ on March 31, 2013, 20:48:57
Questo è il link diretto per la consultazione online della revisione del manuale di Beachledgering:
https://www.calabriapescaonline.it/book/Beachledgering+Rev/
Title: Re: MANUALE DI BEACHLEDGERING
Post by: busman on March 31, 2013, 21:03:06
Porca boia ragazzi......é na figata!!
E' veramente fatto bene, mi piace un sacco, mi sembra veramente di sfogliare un libbro.
Non avevo dubbi che sarebbe stato un successo questo manuale online, ma non così però  ;D.

Ora avrei una richiesta.......non è che si potrebbe fare anche un "manuale del surfcasting".
con foto in condimeteo, qualche cattura e i consigli preziosissimi dei nostri surfcaster?

Complimenti ancora Nonnoroby
Title: Re: MANUALE DI BEACHLEDGERING
Post by: ^NONNOROBY^ on March 31, 2013, 21:32:36
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Ora avrei una richiesta.......non è che si potrebbe fare anche un "manuale del surfcasting".
con foto in condimeteo, qualche cattura e i consigli preziosissimi dei nostri surfcaster?

Beh, un mezzo pensierino a dire il vero l'ho già fatto da tempo... vedremo. Se ti interessa la pesca col galleggiante, intanto puoi sfogliare anche questo calabria:
https://www.calabriapescaonline.it/book/Pesca+con+la+bolognese+in+mare+rev/
Title: Re: MANUALE DI BEACHLEDGERING
Post by: Tony Manero on April 03, 2013, 16:36:15
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Questo è il link diretto per la consultazione online della revisione del manuale di Beachledgering:
https://www.calabriapescaonline.it/book/Beachledgering+Rev/
Ciao Roberto,
prima di tutto accetta i miei complimenti anche se non hai più bisogno di complimenti (ne hai fatto indigestione) ma soprattutto non ha bisogno dei miei complimenti.
Dopo questa sviolinata volevo dirti che ho scaricato e letto la revisione del manuale di Beachledgering.
C'è un piccolo errore di battitura che, a me, suona un più come un errore Fraudiano
Pag 9 del manuale citi: (e le molte arie che si davamo, aggiungo io, non escludendomi certamente dalla lista…)
Volevi scrivere: "si davano" e poi forse per la modestia che ti contraddistingue hai voluto includerti nella lista correggendo solo "davano con davamo"  tralasciando di correggere il "si con ci" ;D
Spero che questo commento non ti abbia offeso, è solo mia intenzione scherzare su un refuso di stampa.
Grazie a te e a tutti coloro che hanno dato un fattivo contributo nel chiarire idee a quanti come me si sono avvicinati da poco o stanno per avvicinarsi a questo sport.
Forse ve ne sarà molto grati anche Oltremare che dovrà con minore frequennza puntualizzare sulle differenze tra PAF, BeachLedgering e SurfCasting.
 (https://www.calabriapescaonline.it/home/forum/Smileys/piombo/36_1_11.gif)
Title: Re: MANUALE DI BEACHLEDGERING
Post by: ^NONNOROBY^ on April 03, 2013, 17:17:50
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C'è un piccolo errore di battitura che, a me, suona un più come un errore Fraudiano
Pag 9 del manuale citi: (e le molte arie che si davamo, aggiungo io, non escludendomi certamente dalla lista…)
Volevi scrivere: "si davano" e poi forse per la modestia che ti contraddistingue hai voluto includerti nella lista correggendo solo "davano con davamo"  tralasciando di correggere il "si con ci"

Ciao Tony, ti ringrazio per i complimenti perché (è da sciocchi nasconderlo) fanno sempre un sacco di piacere. Inoltre, finché c'è almeno qualcuno che apprezza i tuoi lavori, ti senti spronato a rivedere, ampliare e cercare di migliorare quanto hai fatto nel passato e a continuare con cose nuove, per quanto ti è possibile.
Per carità, son sempre lavori dilettantistici (chissà quanti di quelli che l'hanno letto si sono fatti due risate), ma io cerco sempre di metterci l'anima. In ogni caso sono lavori dedicati ai neofiti, non certamente a quelli che ne sanno più di me calabria.
E veniamo al quibus: non si tratta di una svista, anzi il testo originale recitava "e le molte arie che ci davamo, aggiungo io, mettendomi il primo in lista".
Quando il surfcasting approdò nella mia provincia (era nato in un'altra provincia), portato da un amico comune, Ciccio, che aveva avuto la fortuna di frequentare Sandro Meloni, Ciccio cominciò a parlarne al piccolo gruppo di amici con i quali organizzavamo le battute di pesca. Per farla breve, il nostro gruppetto si trovò armato di RIP e ROT in tempi brevissimi e, nella nostra zona, siamo stati i primi a muovere i primitivi e rozzi passi su long casting e surf casting. Sapevamo fare poco o niente, ma il solo fatto di manovrare le rip ed i rot con lanci pendolari da far ridere i polli ci facevano sembrare chissà che agli occhi degli altri pescatori, che ci guardavano a bocca aperta.
Le prime prove le abbiamo fatte su una spiaggia che, durante la stagione balneare, è frequentatissima, ma eravamo solo agli inizi di giugno e la gente veniva a farsi le passeggiate: dapprima piccoli capannelli, poi sempre più grandi, ogni tanto grida di stupore, grida di incoraggiamento...
Ebbene si, un pò di ariette ce le siamo date, eccome  ;D
Title: Re: MANUALE DI BEACHLEDGERING
Post by: Tony Manero on April 03, 2013, 18:17:20
Roberto,
ti dò un altro motivo per essere fiero del tuo/vostro lavoro.
Le foto inserite a pag 8 dove si associa il diverso moto ondoso del mare al tipo di pesca da riva ha mischiato nuovamente le carte nel mio cervello, ma questa volta ha fatto ordine una volta per tutte.
Per me la 1^ e 2^ foto, partendo da sinistra, era PAF generica, la 3^ il Beach e al SurfCasting ci dovevano essere onde di almeno 1 metro in su. Ora potrò essere più preciso nel porre quesiti su temi specifici e questo farà innervosire un pò meno i moderatori perchè si parla la stessa lingua e quindi si genera meno confusione (es: se il mare è poco mosso ed io nella mia testa ero in condizioni di Beach, comunque i miei braccioli leggeri si aggrovigliano - cosa che mi è accaduto nella realtà).
E chiarire questi dettagli ti sembra cosa da poco?
Vi rinnovo i miei complimenti cosicchè non vi siediate sugli allori e continuiate a migliorare i vostri lavori e a farne di nuovi
Grazie e bravi
 ;D ;D
Title: Re: MANUALE DI BEACHLEDGERING
Post by: Tony Manero on April 03, 2013, 18:28:27
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......
Quando il surfcasting approdò nella mia provincia (era nato in un'altra provincia),
............
Colgo l'occasione per soddisfare una curiosità e scusa l'OT:
ma perchè vi ostinate a chiamare il sito Calabriapescaonline?
Ormai da Trieste fino a Ventimiglia, seguendo tutta la costa del Belpaese, avete membri.
Ormai non siete più un fenomeno locale e a questo punto chiamatelo "Italiapescaonline"  calabria
Ciao
Title: Re: MANUALE DI BEACHLEDGERING
Post by: ^NONNOROBY^ on April 03, 2013, 18:54:57
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ma perchè vi ostinate a chiamare il sito Calabriapescaonline?
Ormai da Trieste fino a Ventimiglia, seguendo tutta la costa del Belpaese, avete membri.
Ormai non siete più un fenomeno locale e a questo punto chiamatelo "Italiapescaonline" 

Bella domanda e bella proposta, la giriamo pari pari agli AMM (https://www.calabriapescaonline.it/home/forum/Smileys/piombo/36_1_11.gif)
[per inciso, la mia provincia è quella di Oristano, la provincia in cui è nato il surfcasting italiano è Cagliari]

(https://www.calabriapescaonline.it/uploadss/1365080181.png)
Title: Re: MANUALE DI BEACHLEDGERING
Post by: ^NONNOROBY^ on April 03, 2013, 19:11:30
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Le foto inserite a pag 8 dove si associa il diverso moto ondoso del mare al tipo di pesca da riva ha mischiato nuovamente le carte nel mio cervello, ma questa volta ha fatto ordine una volta per tutte.
Per me la 1^ e 2^ foto, partendo da sinistra, era PAF generica, la 3^ il Beach e al SurfCasting ci dovevano essere onde di almeno 1 metro in su.

Ho scelto appositamente tre foto con la prospettiva della spiaggia in primo piano, proprio per dare maggior risalto al tipo di mare che ancora si può chiamare mare da beach prima di sconfinare in un mare da PAF generica. Probabilmente la seconda e la terza foto, se viste da un'angolazione diversa, forse avrebbero chiarito meglio il concetto di PAF e SURF (magari con onde alte più di un metro più in lontananza), ma in quel contesto mi interessava mettere in risalto un mare da beach.
Surf è sicuramente sinonimo di pesca tra le onde, ma se queste sono eccessivamente alte forse è meglio starsene vicino al caminetto ad arrostire una salsiccia ed un cosciotto calabria.
Non bisogna comunque assolutamente trascurare un mare in scaduta, che finché il fondo è ancora 'aperto' è probabilmente il miglior mare per pescare a surfcasting....
Title: Re: MANUALE DI BEACHLEDGERING
Post by: Tony Manero on April 03, 2013, 19:32:56
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ma perchè vi ostinate a chiamare il sito Calabriapescaonline?
Ormai da Trieste fino a Ventimiglia, seguendo tutta la costa del Belpaese, avete membri.
Ormai non siete più un fenomeno locale e a questo punto chiamatelo "Italiapescaonline" 

Bella domanda e bella proposta, la giriamo pari pari agli AMM (https://www.calabriapescaonline.it/home/forum/Smileys/piombo/36_1_11.gif)
[per inciso, la mia provincia è quella di Oristano, la provincia in cui è nato il surfcasting italiano è Cagliari]
Bellissima la Sardegna!!!!
Uno dei mari più belli al mondo in senso assoluto
 (https://www.calabriapescaonline.it/home/forum/Smileys/piombo/36_1_11.gif)
sbaglio o anche il padre del BeachLedgering è di origine Sarda?
Title: Re: MANUALE DI BEACHLEDGERING
Post by: ^NONNOROBY^ on April 03, 2013, 19:48:49
No, è di Grosseto
(https://www.calabriapescaonline.it/uploadss/1365024812.png)
Mauro Balestri

Title: Re: MANUALE DI BEACHLEDGERING
Post by: Tony Manero on April 03, 2013, 20:32:57
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No, è di Grosseto

Mauro Balestri
cacchio, allora ho confuso con un altro (trovato su youtube) ma non ricordo chi.
Vabbè dai fammi uno sconto, in fondo si trova di fronte alle coste della Sardegna ...... KM in più KM in meno  ;D
Ciao ed al prox topic
PS: sempre interessante parlare con te!
Title: Re: MANUALE DI BEACHLEDGERING
Post by: tartamania on May 22, 2013, 15:57:08
Un grande ringraziamento a nonnoroby e co. per la splendida guida  ;D
Leggendola mi è piaciuto molto il discorso del 'rosario' per tenere staccato il piombo dal trave e rendere fluttuanti ancor di più i finali.Ho 2-3 domande.1)Uso spesso il terminale tipo genovese e volendo creare il 'rosario' sul genovese che colore di perline e tubicini è meglio usare?2)Il 'rosario' può in qualche modo appesantire la paratura o creare garbugli ?(nel senso sono sempre dell'idea che un terminale più è pulito meglio è ma mi intriga la maggior fluttuabilità  e naturalezza dell'esca...voi adottate spesso questo sistema(pro e contro)?)3)Si può mettere il pasturatore al posto del piombo nel 'rosario' sul genovese o ci sono controindicazioni?
thanks
Title: Re: MANUALE DI BEACHLEDGERING
Post by: ^OLTREMARE^ on May 22, 2013, 19:16:04
Ciao Tartamania, non so a quale "rosario" fai riferimento ma, di solito, si tratta di un accorgimento specifico per i calamenti scorrevoli come, appunto, il genovese. E' un distanziatore che si inserisce fra il piombo e la girella finale e può essere costruito con materiali diversi che ha una funzione divergente, ossia di far tenere il terminale distante dal trave. Discorso diverso è quello di far flutturare il terminale il cui compito di solito si affida a dei pop up posti vicino all'amo. Il rosario che uso io e si è sempre rivelato molto funzionale, è realizzato con 4 sferette di plastica morbida e 4 di plastica dura messe in maniera alternata ma, ovviamente il numero può essere diverso e al posto delle sfere morbide si possono inserire dei pezzetti di tubetto siliconico lunghi però non più di 2/3mm. Il colore non ha alcuna rilevanza e incidenza. Puoi tranquillamente utilizzare un pasturatore al posto del piombo.
Title: Re: MANUALE DI BEACHLEDGERING
Post by: tartamania on May 22, 2013, 21:02:53
Ok,grazie Oltremare,mi riferivo al rosario descritto nella guida di nonnoroby (c'è pure un disegno) a pag.33.
Adesso parto alla realizzazione..ovviamente poi ognuno customizza il calamento a propria discrezione.Nella guida ad es: parlando dei tubetti di gomma(guaina elettrica) da alternare alle perline si parla di farli lunghi 1 cm...tu li fai di 2-3mm.Il risultato finale non cambia.Penso una decina di cm dovrebbero andare bene(lunghezza sequenza perlina-gommino-perlina-gommino.....).
byez
Title: Re: MANUALE DI BEACHLEDGERING
Post by: ^OLTREMARE^ on May 22, 2013, 23:15:04
Ciao, il rosario è sempre quello, ti ho fatto la mia precisazione perchè personalmente per calamento genovese intendo quello classico, con il trave che attraversa il piombo e non con piombo scorrevole derivato. Come ti ho già detto, puoi "customizzarlo" come meglio credi. Io preferisco intercalare del materiale morbido per avere anche un effetto "ammortizzante", in questo caso ho notato che usando del tubicino di silicone (morbido) in spezzoni più lunghi, il tutto si "coricava" sotto il peso del piombo e c'erano problemi di grovigli. Accorciando i pezzi di tubetto a circa 2/3mm i problemi scomparivano. Ovviamente i tubetti di gomma sono rigidi quindi magari non creano problemi se sono più lunghi. La lunghezza del rosario per me va bene intorno agli 8/10 cm.   

Title: Re: MANUALE DI BEACHLEDGERING
Post by: ^NONNOROBY^ on May 22, 2013, 23:26:04
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Ok,grazie Oltremare,mi riferivo al rosario descritto nella guida di nonnoroby (c'è pure un disegno) a pag.33.
Adesso parto alla realizzazione..ovviamente poi ognuno customizza il calamento a propria discrezione.Nella guida ad es: parlando dei tubetti di gomma(guaina elettrica) da alternare alle perline si parla di farli lunghi 1 cm...tu li fai di 2-3mm.Il risultato finale non cambia.Penso una decina di cm dovrebbero andare bene(lunghezza sequenza perlina-gommino-perlina-gommino.....).
byez


Il rosario descritto nel manuale è esattamente quello originale inventato da Mauro Balestri, il 'papà' del beachledgering italiano, quindi ultra collaudato e perfettamente funzionante (non ti resta che copiarlo pari pari). Volendo, si può usare anche con il calamento genovese. Puoi benissimo sostituire il piombo con un pasturatore piombato.
Ciao
Title: Re: MANUALE DI BEACHLEDGERING
Post by: etna84 on August 19, 2013, 17:03:37
vorrei tanto scaricarlo ma come mai non mi fa fare il login? ;D
Title: Re: MANUALE DI BEACHLEDGERING
Post by: ^NONNOROBY^ on August 19, 2013, 17:28:30
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vorrei tanto scaricarlo ma come mai non mi fa fare il login?

Intanto prova a vedere se riesci a sfogliarlo online. Link per la consultazione online:
https://www.calabriapescaonline.it/book/Beachledgering+Rev/

Riprova anche per il download. Link per scaricarlo:
https://www.calabriapescaonline.it/newhome/downloads/Manuali--and--Pesca/Beachledgering-%28Rev.%29/

Se mi confermi che non riesci ancora a fare il login, mi informo e ti farò sapere.
Title: Re: MANUALE DI BEACHLEDGERING
Post by: DOMI.RN on July 30, 2014, 16:12:01
 ;D NON RIESCO A VEDERE LA FOTO
NON SAREBBE POSSIBILE RIPUBBLICARE IL POST?

GRAZIE

DOMI
Title: Re: MANUALE DI BEACHLEDGERING
Post by: ^NONNOROBY^ on July 30, 2014, 23:23:03
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;D NON RIESCO A VEDERE LA FOTO
NON SAREBBE POSSIBILE RIPUBBLICARE IL POST?

GRAZIE

DOMI

A che foto ti reiferisci?
Title: Re: MANUALE DI BEACHLEDGERING
Post by: Starfucker on August 09, 2016, 15:00:06
Grazie mille lo leggerò con interesse :)