14. MANUALE DI BEACHLEDGERING: sezione SUGGERIMENTI E TRUCCHI
Prefazione di Nonnoroby: ho aggiunto questa nuova sezione prendendo lo spunto dall'ottimo articolo scritto da Greybear intitolato
Tattica e strategia. Infatti ci capita spesso di trascurare anche le cose più elementari, che a volte ci possono rovinare una battuta di pesca per altri versi organizzata a puntino (p.e. togliere l'esca dal frigo per poi.... dimenticarcela a casa!). Oppure che si spezzi accidentalmente l'apicale della canna in pesca e non siamo organizzati per ripararlo almeno provvisoriamente.
Esistono tanti piccoli accorgimenti che ci possono 'salvare' una battuta se le cose iniziano ad andare male, e vedremo di scoprirli pian piano.
Intanto cominciamo ad incamerare la tattica e la strategia suggerita da Greybear.
1. Articolo scritto da greybearTattica e strategia.Questo articolo non si pone come fine la conoscenza dei materiali e il loro uso, ma il modo con cui affrontare una sessione di beachledgering affinchè sia una rilassante occasione di svago e non solo una stressante e disperata ricerca di prede.
La preparazione di un’uscita inizia a casa già qualche giorno prima della data fissata e prevede
alcuni passaggi fondamentali: si comincia col prenotare in negozio o in pescheria l’esca da utilizzare, lasciando il proprio recapito telefonico, chiedendo di essere avvisati in caso di intoppi o imprevisti e comunicando quando si passerà a ritirarla.
Passo successivo è l’organizzazione di tutto il materiale necessario alla battuta, meglio avere a portata di mano carta e penna per segnare il mancante da acquistare e il rotto da sistemare: verificare l’integrità delle canne e l’efficienza dei mulinelli, il funzionamento della lampada frontale e di quella di servizio se si pesca in notturna, accertarsi della presenza nella cassetta di tutta la minuteria e accessori, sistemare nel borsone stivali e abbigliamento, controllare anche picchetti, indian, sedia, ombrellone, secchio ecc. tutto deve essere funzionante per quando finalmente si sarà in pesca. Si passa quindi ad aggiustare o sostituire ciò che abbiamo trovato rotto e a rimpiazzare il materiale mancante.
Il giorno fissato un’ultima occhiata alle previsioni meteo, si passa a ritirare l’esca, si carica la macchina, senza dimenticare le derrate, e si va… fin qui la tattica.
Quando arriviamo sul posto, prima di scaricare la macchina, diamo una bella guardata alla
riva portando con noi solo il telo per segnare la postazione e su cui poggeremo in seguito la nostra attrezzatura, se vediamo qualcuno che già pesca ci avviciniamo con educazione e discrezione per sapere come vanno le cose e capire come conviene impostare la pescata, poi due passi lungo la riva per scegliere la postazione osservando il colore del cielo, la direzione del vento, il tipo di fondale, la velocità e la direzione delle onde, la presenza o meno di un frangente definito, la presenza di imbarcazioni o di reti a poca distanza da riva: una volta fatta la scelta si stende il telo e si torna a prendere l’attrezzatura. Ciascuno di noi ha un proprio “stile” di pesca e imposta la pescata come più gli aggrada, comunque conviene piazzare due picchetti ai lati della propria postazione ad almeno 5 metri di distanza l’uno dall’altro per definire idealmente il proprio spazio d’azione, se posizionamo al centro indian e/o “T” la distanza tra i due i picchetti sarà di almeno 8 metri.
A questo punto armiamo le canne e facciamo il primo lancio di prova senza ami per sondare il
fondo, verificare la regolare fuoruscita del filo e cominciare a “sciogliere i muscoli”, se notiamo qualche irregolarità facciamo ancora in tempo a correggerla, se tutto va bene procediamo con gli ami innescati e … si aspetta.
Se la durata della nostra battuta è superiore alle sei ore ci sarà inevitabilmente un’oretta di rallentamento, a cavallo del cambio di marea, di ogni attività: è il momento giusto per prender
fiato e dar fondo alle riserve alimentari con le lenze lasciate morbide a mollo, dopo si riprende con più energia e non è raro, al primo recupero, trovare qualche preda che aspettava già da un po’ di essere salpata.
Per nostra fortuna la tecnologia ci mette oggi a disposizione il telefonino cellulare, se dotato di fotocamera ci sarà utile per fotografare le nostre prede già sul posto, e ci sarà ancora più utile per segnalazioni al 1530 della Guardia Costiera e per richieste di aiuto a 112 Carabinieri, 113 Polizia, 115 Vigili del fuoco, 117 Guardia di finanza, 118 Pronto intervento se possibile inserite questi numeri nella rubrica e ricordatevi di portare il cellulare ben carico e di tenerlo a riparo da ondate, umidità e pioggia.
Un’ultima raccomandazione e passo al confidenziale TU come si usa tra buoni amici:
quando finisci di pescare ricordati di recuperare tutte le tue cose, non lasciare in giro e porta via buste e scatole di plastica, grovigli di nylon o altra immondizia e quando sei a casa lava e asciuga per bene le tue attrezzature, butta il filo sfibrato e cambia ami e ancorette arrugginite. Divertiti senza far danno agli altri, all'ambiente e a te stesso.