Come tutti gli anni, i bambini scrivono a Babbo Natale per ricevere i regali.
Quest’anno il figlio di un pecoraio, che tutto l’anno se la passa in montagna, scende in paese per le feste di Natale. Prepara l’albero di Natale e poi scrive a Babbo Natale la sua letterina.
Caro Babbo Natale, come regalo, io desidero solo poche cose.
Sono stato tutto l’anno con mio padre in montagna, per guardare.
Le pecore che pascolavano nei prati, e come da bravo figliolo, ti scrivo.
Come premio vorrei, la maglia, le scarpe e il pantaloncino di Maradona.
Arriva Natale e sotto l’albero non trova niente, il ragazzo con il padre e le pecore, dopo l’inverno ripartono per la montagna. Passa l’anno e di nuovo Natale, il ragazzo fa di nuovo l’albero e la lettera scritta che aveva conservato.
Caro Babbo Natale, come regalo, io desidero solo poche cose.
Sono stato tutto l’anno con mio padre in montagna, per guardare.
Le pecore che pascolavano nei prati, e come da bravo figliolo, ti scrivo.
Come premio vorrei, la maglia, le scarpe e il pantaloncino di Maradona.
Tutto si ripete come l’anno prima il ragazzo sempre più deluso. Dopo l’inverno ripartono per la montagna. Passa l’anno e di nuovo Natale.
Quest’anno al posto di fare l’albero di Natale fa il presepe, dopo che ha sistemato i pastori le case, nella capanna mette il bue e l’asinello poi San Giuseppe e la Madonna, prende il bambino e se lo metto in tasca. Prende un foglio di carta e scrive, deluso degli anni precendenti:
Caro Giuseppe e Maria, ho fatto il bravo tutto l’anno e come premio vorrei:
La maglia, le scarpe e il pantaloncino di Maradona, se volete rivedere…
Vostro figlio VIVO.