Ma una volta legato il bracciolo alla trave, lo si fa passare per l'amo? ecco.. in questa procedura mi perdo, perche non gli riesco a far seguire la piega dell'amo, senza fargli uscire un po di liquido..
Col metodo che ti ha illustrato Surf, la perdita di liquido è minima, in quanto lo scorrimento del bibi sul bracciolo non passa dalla curvatura dell'amo, ma bensì dalla parte opposta del bracciolo.
In questo tipo di innesco è fondamentale che con l'ago non perfori le pareti laterali del bibi, ma fai entrare l'ago da uno dei fori e lo fai uscire esattamente dal foro opposto del bibi: per evitare la perforazione laterale, devi compiere questa operazione molto lentamente e senza forzare assolutamente il passaggio attraverso il corpo. Si usa un ago a 'testa rossa' (un pezzetto di plastica ogivale inserito su una delle punte dell'ago) proprio di colore rosso, in quanto questo colore è visibile attraverso il corpo del bibi, e quindi è più facile dirigere la testa dell'ago verso l'altro foro senza rischiare di perforare le pareti.
Una volta che il bibi è infilato senza danni sul gambo dell'amo e parzialmente sulla parte finale del bracciolo, questo animaletto 'contrae i muscoli' e riduce il diametro dei due suoi fori, riducendo così proprio al minimo la fuoriuscita del suo prezioso liquido (è proprio il caratteristico e forte odore del suo liquido a richiamare i pesci anche da lunghe distanze dall'esca).
Il momento di maggiore effetto di quest'esca non si ha appena la lanci in acqua (a meno di non essere fortunati e spedirlo dritto dritto in bocca ad un pesce), ma dopo un pò che si trova a 'mollo', in quanto il bibi si rilassa e si hanno delle piccole fuoriuscite di liquido dai due fori: inizia proprio adesso il richiamo olfattivo.