Eccomi qua.
Il metodo di pesca descritto in questo post, cioè la pesca con le lenze manuali, è stato l'unico metodo di pesca che si è praticato dalle mie parti per anni e anni. Altrove erano già diffusi canne e mulinelli, ma noi non ne sentivamo assolutamente la necessità perché con quel metodo pescavamo qualsiasi tipo di pesce in quantità. Anche la sardina ha rappresentato per anni e anni l'unico tipo di esca utilizzata perché era mangiata da qualsiasi tipo di pesce, di facile reperibilità e dal prezzo abbordabilissimo (ricordo un prezzo, 700 Lire la cassetta). Non sentivamo la necessità delle canne perché il pesce mangiava a pochi metri dalla riva.
Erano altri tempi?
Si, lo erano decisamente, sia dal punto di vista dei rapporti umani che da quello piscatorio. Il peschereccio con la stazza più grande della 'nostra' flotta già allora a Mazara del Vallo forse lo avrebbero utilizzato come scialuppa di salvataggio, anche quelli di piccolo e piccolissimo cabotaggio erano ben pochi, le reti in canapa erano visibilissime dai pesci ad un miglio di distanza e se vi 'cascavano' dentro era solo perché il mare brulicava di pesce.
L'inizio della fine nacque con l'avvento delle reti in nylon (allora definite 'reti giapponesi'), talmente pescose e di così poco ingombro nella barca che furono in tantissimi a trasformarsi in pescatori utilizzando barche di 4 - 5 - 6 mt, ma il colpo di grazia al mare fu dato dai primi pescherecci a strascico che raschiavano il fondo a pochi metri dalla riva, che si espansero in breve tempo a macchia d'olio. C'era la netta sensazione che il mare fosse un pozzo senza fondo da cui si potesse prelevare senza paura di esaurirlo ed oggi i risultati di quella stupidità umana sono che la maggior parte di quei pescherecci restano alla fonda perché le spese sono di gran lunga superiori alle rese. E dire ben gli sta è di ben magra consolazione, perché ci stiamo rimettendo tutti...
Ma torniamo al tema.
@Andrea
Ho provato questo metodo da riva usando usando anche vermi (allora era abbondante la tremolina ed i 100 lire), cannolicchio, gamberetti sgusciati (insomma esche molli) e funzionava. Con i cefalopodi non ho mai preso nulla. Il metodo per roteare la lenza è abbastanza semplice: stando in piedi, si svolge al suolo in ampie volute un 25-30 mt di lenza, si fa pendere dalla mano destra un drop di 70-80 cm e si fa roteare per un 4-5 giri. Se c'è vento, è importante che questo sia poco più di una brezza, altrimenti si aggroviglia tutto. La distanza del lancio dipende dall'altezza del fondo: nelle spiagge che frequento il fondale ha già 2 mt a 10 mt dalla riva, per cui non è necessario lanciare lontano.
@Tony
La differenziazione dei diametri è necessaria in base ai pesci insidiati. Con la lenza più sottile pescavo sparlotti, saraghi, mormore, triglie, muggini. Con quelle più grosse orate e spigole (una volta c'erano dei veri e propri mostri). Non era raro agganciare anche lecce amia e ricciole.
All'interno dei porti è abbastanza facile allamare spigole con la sardina e preparasi una lenza a mano è abbastanza semplice ed economico.