Ovviamente quello che stiamo esprimendo nel forum proviene dalle esperienze personali di ciascuno di noi, per cui nessuno si arroga il diritto di far prevalere la propria opinione su quella degli altri, ci mancherebbe altro. Ognuno cerca di contribuire con quello che ha sperimentato e lo mette a disposizione degli altri, senza assolutamente fare pressioni perché la propria opinione venga considerata l'unica giusta e quella degli altri sbagliata, altrimenti questa sarebbe solo pura presunzione. Se un discorso venisse impostato su queste basi non potrebbe mai svilupparsi ma morirebbe sul nascere, creando inoltre anche delle situazioni abbastanza antipatiche.
Chiarito questo importantissimo aspetto, cerco di spiegare meglio ciò che ho detto:
non è il reducer l'imputato, ma la parte finale del manico in cui va infilato. La costruzione del reducer non presenta particolari difficoltà, ci riuscirei io stesso a costruirmelo se ne avessi l'attrezzatura, in quanto non si tratta altro che di un durissimo 'bastone' formato da tantissimi strati di tessuto che lo rendono praticamente indistruttibile.
E' la parte finale del calcio che invece è a rischio, in quanto non è adeguatamente preparata già dalla fabbrica. Il rischio che corre l'ha espresso molto bene Oltremare: potrebbe aprirsi come una buccia di banana. Se vai ad osservare il pezzo finale della vetta che viene infilato nello spigot, noterai come questo, per circa una decina di centimetri e più, è stato appositamente rinforzato (direttamente sul grezzo, in fabbrica) proprio per evitare che si possa aprire come una buccia di banana, rinforzo che invece non appare nella parte finale della cima in cui andrebbe infilato il reducer. Ho poi detto che un eventuale rinforzo fatto a posteriori sulla cima potrebbe rivelarsi inefficace in quanto risulterebbe comunque esterno alla struttura della canna, e non 'affogato' ed intrecciato nel tessuto del grezzo come lo è invece nel pezzo della vetta che si infila nello spigot. Quel calcio, quindi, non è nato per ospitare un reducer attivo ed il rischio di spaccarsi è sempre in agguato. Se il reducer è passivo (cioè se serve solo per ospitare il mulinello), questo pericolo non c'è, come ha giustamente fatto osservare Oltremare.
Ma se Pomatomus decide di usare il mulinello alto, quel reducer diventa attivo.
Affermare poi che una 13 piedi è corta per lanciare, allora mi chiedo per cosa l'hanno costruita a fare. D'accordo che la oltremare A è una canna da pesca e non da pedana, ma è comunque, fatte le debite e necessarie distinzioni, una canna da pesca ideata per lanciare l'esca col lancio pendolare. Questo farebbe presupporre che gli ingegneri della Italcanna, come quelli di tutte le altre Case che costruiscono canne rip da 12 e 13 piedi, non hanno capito una mazza e che hanno invaso il mondo con milioni di canne di questa lunghezza che gli utenti rischiano di avvolgersi intorno al collo se appena tentano il lancio pendolare....
Vorrei infine ricordare che a fianco di Terraglia, Chiazza, Porcu, Piras, Cuomo esistono migliaia di Verdi, Bianchi, Rossi, Neri, Brambilla,.... che non aspirano a diventare campioni da pedana ma praticano il longcasting solo per puro divertimento, senza mai neanche mettere piede in un campo di lancio, e che traggono grandi soddisfazioni dalle loro 12 e 13 piedi.
Convengo comunque che i 100 kg di Pomatomus fanno presupporre che sia un ragazzo robustissimo che non avrà la minima difficoltà a gestire canne da 14 piedi (nelle mani di Danny Moeskops una canna da 16,5 piedi è praticamente un fuscello, come lo è anche nelle mani del mio amico negoziante Stefano, 190 cm x 130 kg x 230 mt di lancio... che non vuole sentirne di competizioni).