Il Pendulum passando dal Ground – Parte 1: come cominciare.

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Author Topic: Il Pendulum passando dal Ground – Parte 1: come cominciare.  (Read 76749 times)

^NONNOROBY^

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Ecco un fotogramma tratto dal filmato su Francesco Porcu, in cui si vede chiaramente come nella fase di richiamo Porcu tiene il braccio a più o meno 90°, esattamente come ho descritto e faccio anch'io (solo che lui ha raggiunto i 215 mt...)
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Questo è il filmato completo:

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^OLTREMARE^

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Non faccio parte del CNDF e di nessuna associazione. Da tempo ho abbandonato le competizioni ed anche il LC lo seguo, ogni tanto, da spettatore. Con Max e Claudio abbiamo iniziato insieme, poi io mi sono fermato e perso per strada. Le prime lezioni ce le avevano date Andrea Lia e Franco Caccamo. Ora gli allievi hanno superato i maestri calabria. Massimo ce l'ha proprio nel DNA e sono sicuro che qualche metro in più riuscirà a spuntarlo con la determinazione che si ritrova. Purtroppo l'handicap è quello di non avere campi per allenarsi a portata di mano. Rocchetta adesso è impraticabile fino alla mietitura. E' probabile che ci si veda su.
Ad ogni modo mi risulta che in allenamento i 250 siano stati raggiunti e superati in più occasioni ma durante le competizioni c'è sempre un pò di tensione che rallenta.
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Ecco un fotogramma tratto dal filmato su Francesco Porcu, in cui si vede chiaramente come nella fase di richiamo Porcu tiene il braccio a più o meno 90°, esattamente come ho descritto e faccio anch'io (solo che lui ha raggiunto i 215 mt...).............

Evidentemente a voi sardi piacciono gli angoli  ;D Ovviamente scherzo Roberto e anzi scusami se non sono ancora riuscito a rispondere al tuo intervento sull'altro topic.
Davo per scontato che durante la fase di oscillazione del piombo(destro) e durante la chiusura(sinistro) le braccia si angolassero. Io mi riferivo alla fase di rotazione che, in entrambi i lanci, va fatta con le braccia ben tese.
Ad ogni modo mi è capitato di vedere altri video di Francesco (forse il recente event di Udine) e ti posso dire che questo non è dei più belli (per i miei gusti).
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E questo è il mitico Neil Mackellow. Il suo braccio è leggermente più aperto (95° ?), ma più o meno siamo li.

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Probabilmente non riusciamo a capirci per cosa intendo per 'un braccio a 90°' al momento del richiamo del piombo, e non sono tutti che lo fanno (ho visionato altri filmati) in cui effettivamente il destro è più disteso. Però personalmente ci metterei la firma a tenere il braccio come Porcu e Mackellow, se riuscissi a raggiungere le loro distanze calabria
Questo è il filmato completo, molto interessante perché viene 'disegnato' il percorso completo del piombo in tutte le sue fasi:

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Io mi riferivo alla fase di rotazione che, in entrambi i lanci, va fatta con le braccia ben tese.
Ciao Nicola,
infatti è su questo che c'è il malinteso: nella fase di rotazione entrambe le braccia devono stare distese. Stavamo quindi parlando di due cose diverse calabria

(OT: quando ebbi l'occasione di conoscere Francesco Porcu, lui era ancora 'in fase di formazione', però godeva già di una certa fama. Riuscì a rifilarmi un sua canna per 500.000 lire, che rivendetti insieme a tutto il resto... L'avrei comunque rivenduta in ogni caso, perché non sono mai riuscito a dominarla ;D)
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^OLTREMARE^

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Se non si trattasse di Neil ma di un comune signore barbuto ci sarebbero da fare degli appunti (canonicamente) quali l'imbracciata troppo corta e la canna troppo alta ma non sarò certamente io a dirglielo  calabria. Quello che trovo molto interessante è la posizione della canna intorno al 10° secondo (quando stacca la mano sinistra dal calcio). Direi che Neil si soffermi e sottolinei come la canna venga tenuta a mò di giavellotto. E' un riferimento che bisogna sempre tener presente.
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Tenendo presente che la specialità di Mackellow è il ground, proprio nell'esecuzione di questo tipo di lancio si evidenzia come questo gigantone sembra apprestarsi più a lanciare un giavellotto che a fare un lancio con una canna. Se riesco a rintracciare qualche filmato, lo posto.

A proposito della stazza fisica.
Una delle cose che mi hanno sempre più affascinato del longcasting è notare come la tecnica riesca a sopperire alla forza bruta di cui molti atleti sono dotati, anche se, alla fine, chi possiede una certa stazza si trova quasi sempre in leggero vantaggio.
Senza scomodare i grandi campioni, porto a riferimento l'eterogeneo gruppo a cui appartenevo quando ci dilettavamo a lanciare in un campo che ci contendevamo con un pastore che ci vedeva come il fumo negli occhi. Il creatore del gruppo era Ciccio (amico di Sandro Meloni e Alberto Belfiori), che è quello che ci ha iniziati: cm 180 x 90 kg, era, agli inizi, il più 'grosso' di noi ed ovviamente il 'maestro' (anche se autodidatta). Al centro il grosso del gruppo (da 165 a 170 cm, da 70 a 80 kg). In coda c'era 'Rigoletto', l'amico più caro che abbia mai avuto, cm 160 x kg 60 + ... la gobba. Rigoletto inizialmente faceva parte del gruppo degli spettatori, fino a quando un 'buontempone' tra noi non riuscì a rifilarli una canna che non riusciva a gestire: era tale l'entusiasmo di Rigoletto di poter far parte del gruppo dei lanciatori che non ci pensò due volte ad acquistarla, senza riflettere minimamente che forse quella canna non era molto adatta alla sua stazza, essendo una...14 piedi! Ma la cocciutaggine di questo ragazzo era pari al suo entusiasmo finché un bel giorno non ci lasciò tutti con gli occhi sgranati: riuscì a deporre il piombo a 180 mt, 5 mt in più del 'maestro', e da quel giorno, anche se migliorò solo di poco, non scese mai comunque al di sotto dei 180 (in bobina usavamo lo 0.35 e piombi da 150 gr). Era uno spettacolo osservare la finezza con cui questo ragazzo sgraziato e gobbo gestiva quel cannone dal quale nessuno di noi riusciva a cavare un ragno dal buco.
Qualche tempo dopo entrò a far parte del gruppo dei nostri fan spettatori un ragazzo di 16 anni, Stefano, rinomato per la cattura col vivo di leccie da favola. Quando notai questo gigante di 185 cm per 110 kg di peso (oggi ne misura 190 x 130 kg), mi feci prestare la canna da Rigoletto e mi avvicinai a lui: <<Lancia!>>, gli dissi. Naturalmente si schermì (è un timido bonaccione), dicendo che non aveva mai lanciato in vita sua. <<Però hai osservato come facciamo. Avanti, vai in pedana>>. Gli misi in mano la canna già pronta al lancio, gli passai un pezzo di camera d'aria per il dito, gli mimai brevemente i movimenti e gli spiegai quando mollare il drop e quando bloccare la bobina a fine lancio.
Questo ragazzone non si mise neanche in posa, fece dei movimenti molto goffi ed il piombò volò tutto a destra, ma volò, sembrava non volersi fermare.... In bobina un parrucone pauroso, ma il piombo atterrò poco prima dei 180 mt! Ed era il suo primo lancio in assoluto. Oggi Stefano ha una media di 220 mt (una volta ha raggiunto i 230), ma non è mai riuscito a migliorare il suo stile, sempre goffo ed impacciato: tutto il lancio lo basa sulla forza bruta. Non siamo mai riusciti a convincerlo a partecipare ad alcuna competizione.
Ogni volta che mi capita di ragionare sulla stazza dei lanciatori, mi viene automaticamente in mente il raffronto tra Stefano (pura forza bruta) e Rigoletto (tecnica raffinata). Stefano possiede oggi un negozio di pesca, il povero Rigoletto ci ha lasciati da qualche anno.
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pomatomus

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Io non riuscirò mai a creare un gruppo di lanciatori, qua sono tutti pragmatici e di una cosa astratta come il lancio (perchè qui il lancio lungo non serve) non frega niente a nessuno, i "pescatori" preferiscono buttarsi sui moli e sulle spiagge a prendere 2 mormore o qualche oratella sottomisura (che ovviamente mettono nel secchio!)  e magari sono pure contenti! Poi magari capita pure che a qualcuno di questi "pescatori" esce la preda grossa con una gran botta di culo e sinceramente io lo considero un insulto a quello che, come Oltremare, considero quasi uno stile di vita: il Surf Casting!! Credo si possa definire uno stile di vita attendere l'inverno, il tempo da lupi, il mare in tempesta per uscire a pescare sotto l'acqua e il vento invece di stare davanti al caminetto come la gente normale che attende il sole e l'estate. E quando ci si butta anima e corpo in una passione ricevendo solo delusioni per anni, la voglia passa, specie quando poi qualche idiota trova una bella preda attaccata alla canna e non se l'è neanche sudata.

Per questo mi sto discostando dalla pesca per passare a qualcosa di più matematico e basato sul merito ma so già che non formerò mai un gruppo di lanciatori e sarò lasciato solo in questa iniziativa e probabilmente non troverò neanche un campo in cui lanciare senza dover litigare con qualche campagnolo.

Da considerare anche un altro fattore: non credo esista mare più schifoso del nostro. la pesca nel nostro mare è decisamente deprimente: oltre a non esserci pesce, la varietà ittica è ridicola. Pescando dalle spiagge le prede sono sempre gli stessi inutili pescetti: mormore, oratelle e tracine, mormore, oratelle e tracine... e pochissimo altro nel mezzo. E poi dovrebbero scendere i saraghi a mare mosso ma non li vedo da un pezzo.
Unici pesci che davano "colore" alle pescate erano i serra ma ormai si sono rarefatti in maniera assurda e cmq anche quando c'erano, i serra mediterranei hanno una taglia media troppo piccola: 2,5kg di media e 4-5 di picco. Un serra al di sotto dei 3kg non è valido neanche a piegare la canna.

Per questo vorrei abbracciare il long casting, è una disciplina legata alla pesca ma separata e vale il merito! sicuramente però nessuno mi seguirà e avrò enormi problemi a trovare un campo per allenarmi e magari andrà a finire che sarò costretto a mettere da parte anche questa passione (che per ora è appena emersa)


etfreaky*

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Io anche abito a cs per motivi di studio...
purtroppo questo per me è un periodo un bel pò incasinato, non riesco ad organizzarmi neanche per una pescatella...
non ti perdere, che per il prox autunno ci organizziamo... purtroppo da qui a maggio non ho ne tempo ne soldi necessari...
qui a cs cmq non ce nulla... ci si deve spostare in sicilia... e ci vogliono un pò di soldini per viaggio e alloggio... senza contare che ci vuole almeno il fine settimana libero  ;D
La pesca è la metafora della vita... stai seduto senza far nulla aspettando che succeda qualcosa.
Ma non succede mai nulla.


pomatomus

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a disposizione! anche io sono a cosenza per studio. se vuoi ti dò il mio numero in pm. Le coste cosentine non le conosco affatto, le coste del lametino-vibonese garantisco io che sono vuote (un pò meno quelle lametine). c'è da sperare che col caldo arrivino le mormore e dietro a esse qualche serra altrimenti siamo fregati.
Le coste ioniche me ne hanno parlato bene ma lì al 95% si pescano le solite mormore + gli odiosi scazzupoli.
Le coste reggine purtroppo non le conosco ma alcune zone devono essere eccesionali viste le correnti e la profondità. La sicilia da quel poco che ho visto è nella nostra stessa situazione: devastata di overfishing e vuota. Pescate eccezionali le ho fatte invece alle Eolie (anche se i pesci grossi era impossibile tirarli ma è un divertimento esagerato) ma è difficile e costoso organizzare un viaggio in quelle zone


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Io non riuscirò mai a creare un gruppo di lanciatori, qua sono tutti pragmatici e di una cosa astratta come il lancio (perchè qui il lancio lungo non serve) non frega niente a nessuno, i "pescatori" preferiscono buttarsi sui moli e sulle spiagge a prendere 2 mormore o qualche oratella sottomisura (che ovviamente mettono nel secchio!)  e magari sono pure contenti! Poi magari capita pure che a qualcuno di questi "pescatori" esce la preda grossa con una gran botta di culo e sinceramente io lo considero un insulto a quello che, come Oltremare, considero quasi uno stile di vita: il Surf Casting!! Credo si possa definire uno stile di vita attendere l'inverno, il tempo da lupi, il mare in tempesta per uscire a pescare sotto l'acqua e il vento invece di stare davanti al caminetto come la gente normale che attende il sole e l'estate. E quando ci si butta anima e corpo in una passione ricevendo solo delusioni per anni, la voglia passa, specie quando poi qualche idiota trova una bella preda attaccata alla canna e non se l'è neanche sudata.

Perdonami pomatomus, ma non sono assolutamente daccordo con il tuo pensiero. Ritengo che quando si parla di "Passione", ogni insuccesso debba diventare fonte di studio e miglioramento al fine di comprendere gli errori commessi. E' così che sono migliorato io negli anni e posso anche dirti con assoluta franchezza che non sono mai andato a pesca per "prendere pesce" (per quello ci sono le pescherie), ma perchè ho piacere a passare qualche ora in spiaggia a contatto con la natura.
Se la fiamma si spegne, significa che quella non è vera passione.

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Un serra al di sotto dei 3kg non è valido neanche a piegare la canna.

Questa è un'affermazione sbagliata ...


^NONNOROBY^

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Capisco la tua amarezza, Pomatomus, però ti dico anche che non devi disperare. Tutto sta nel cominciare.
Quando il nostro gruppo ebbe origine, eravamo solo in 4 e facevamo i lanci dalla spiaggia. Pian piano attirammo l'attenzione di altri pescatori, che facevano da spettatori e ci consideravano come dei marziani. Nel giro di un mese 6 di quegli spettatori si erano fatti arrivare canne e mulinelli, e diventammo 10. Nel giro di due mesi eravamo già in 30. Una decina abbandonarono, e rimanemmo in 20. Aumentava però il numero dei fan che ci seguivano. Nel frattempo ci impadronimmo delle basi del lancio ground e pendolare, per cui era arrivato il momento di misurare le nostre capacità. Scoprimmo un campo apparentemente di 'nessuno', pianeggiante e talmente ampio da poter approntare ben tre pedane da usare a seconda della direzione del vento. Siccome il vento predominante dalle nostre parti è il maestrale, decidemmo di picchettare e di tracciare il campo con la calce come un vero campo di lancio, in base alla 'pedana di maestrale' col vento che ci veniva dalle spalle. Sfortunatamente per noi, quel campo fu scoperto anche da un pastore che ogni tanto ci portava le pecore al pascolo, per cui dovemmo rassegnarci a condividerlo con lui (nel senso che quando c'erano le pecore, noi ce ne dovevamo andare in spiaggia...). Sostituimmo pian piano le tracce di calce con dei solchi profondi, perché le pecore, brucandosi l'erba, le facevano sparire. Costruimmo perfino uno 'stazzo' (una tettoia) di frasche, per tenere all'ombra le borse frigo delle bibite (che divenne presto bibita unica, birra, a cui il povero Rigoletto faceva gran ).
Ogni nostro incontro era una gran , ci divertivamo da matti, ci consigliavamo l'un l'altro, non c'è mai stato un minimo screzio ne un minimo accenno di rivalità. Avevamo sempre un capannello di curiosi che ci seguiva, applaudendoci o fischiandoci a seconda di come andava il lancio (specialmente le ragazze, erano dei 'giudici' inflessibili). Non ci davamo mai appuntamento, ognuno di noi andava al campo all'ora e nel giorno che poteva, e si tratteneva per tutto il tempo che voleva, anche sino agli ultimi bagliori di luce.
Stavamo talmente bene insieme che ci capitava di andare al campo anche semplicemente per farci una chiacchierata, lasciando la canna in macchina...
Agli inizi andavamo in gruppo anche a pesca, ma questa si trasformava in una farsa: immancabilmente saltavano fuori salsicce, prosciutti, formaggi, bistecche da arrostire alla brace e fiaschi di vino. Decidemmo quindi di andare a pesca solo in coppie o al massimo in tre, limitando spuntini e beveraggi solo alle runioni di lancio.

Certamente lanciare da soli è molto triste, oltre al fatto che non si ha un compagno che ci osservi e ci possa correggere. Ma vedrai che almeno uno lo troverai, e magari col tempo anche due o tre... Tutto sta nel cominciare, poi si sparge la voce. Trovare un maestro è molto importante, ma attraversare lo stretto per trovarselo in Sicilia potrebbe diventare oneroso. Mi dispiace che nella tua zona ci sia carenza di persone interessate a questo divertentissimo sport e, più in generale, al surfcasting.
Però, ripeto, tutto sta nel cominciare... 
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pomatomus

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comitive? spettatori??? io se pronuncio "lancio tecnico" causo una sonnolenza generale, qui non frega nulla a nessuno di questa stupenda disciplina. Inoltre non riesco a trovare campi non coltivati

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Perdonami pomatomus, ma non sono assolutamente daccordo con il tuo pensiero. Ritengo che quando si parla di "Passione", ogni insuccesso debba diventare fonte di studio e miglioramento al fine di comprendere gli errori commessi. E' così che sono migliorato io negli anni e posso anche dirti con assoluta franchezza che non sono mai andato a pesca per "prendere pesce" (per quello ci sono le pescherie), ma perchè ho piacere a passare qualche ora in spiaggia a contatto con la natura.
Se la fiamma si spegne, significa che quella non è vera passione.
La passione c'è, la tecnica credo di averla (la maggior parte dei "pescatori" che conosco non sanno legare nulla di diverso da un long arm, io spazio in ogni tecnica, ogni dettaglio, pesco in ogni condizione) anche perchè pesco da sempre. la presenza di pesce è ridicola e la mia fortuna è nulla. l'ultima preda decente risale a 21 mesi fa. Anche io non vado a mare per prendere pesce (inoltre pratico sempre di più il catch & release) ma prova tu a fare la mia serie di insuccessi. è impossibile andare a pesca avendo la certezza di non prendere nulla (o se si prende qualcosa è una preda ridicola). Inoltre gli idioti che calano le reti sottocosta sono la goccia che fa traboccare il vaso perchè tutto ciò che fai perde di senso. Prendi un pesce, lo slami con cura, lo liberi (parlo anche di pesci non "microscopici") e poi hai la quasi certezza che resterà imbrogliato nella rete di un ecoterrorista. Per me è impossibile godersi il mare in questo modo


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Io non riuscirò mai a creare un gruppo di lanciatori, qua sono tutti pragmatici e di una cosa astratta come il lancio (perchè qui il lancio lungo non serve) non frega niente a nessuno...............

Ciao Roberto (pomatomus)
quello che ho evidenziato è un concetto che hai espresso più volte nei tuoi interventi e che non mi trova assolutamente d'accordo. Se, come sostieni, ami le condizioni da vero surfcasting, dovresti anche sapere che spesse volte avere buone doti di lancio serve non per fare distanze astronomiche ma per bucare quel muro di vento frontale da venti e passa nodi e depositare l'esca a 50 metri. Magari c'è chi ride davanti a queste affermazioni ma occorre provare per credere. Per quanto riguarda la mancanza di pesce mettiamo pure in conto il depauperamento delle risorse ittiche ma, come hai affermato tu stesso, la soddisfazione di una cattura sta nel saperla cercare e anche sudare. Tu sei sicuro di effettuare questa ricerca? Sei sicuro di effettuare uno studio meticoloso della spiaggia e delle condizioni meteomarine prima di incominciare una battuta? Tirare un piombo con l'esca nel mare mosso non è sinonimo di cattura certa, tutt'altro. Ed inoltre bisogna mettere in conto che certi spot "rispondono" solo con certe condizioni.
Per quanto riguarda il longcasting io non la vedo una cosa astratta: c'è di mezzo la potenzialità di chi lo esercita, la sfida delle leggi fisiche ed un continuo misurarsi con queste. E' uno sport individuale e, se c'è la passione, si può anche fare a meno del gruppo anche se, guardando nel piccolo del nostro forum, mi pare che tu non sia l'unico ad avere interessi per questa disciplina. Quando cominciai io nessuno praticava questo sport qui in Liguria e penso che in tutta la regione, oltre alla mia, esistessere solo due o tre ripartite e rotanti. Pensa che alcune volte mi limitavo ad usare la canna in side proprio per paura di essere ridicolizzato dagli altri. Poi, passato questo scoglio iniziale, sono gli altri a verine a chiederti informazioni.
L'indifferenza degli altri non deve scoraggiare, la passione può e deve prevalere anche se, senza punti di riferimento, è difficile progredire.
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pomatomus

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so che hai ragione ma considera che quando il mare è una bestia io sono uno dei pochissimi che tira fuori i pater noster e i piombi a palla da 200g e lo va ad affontare. Gli altri stanno davanti al camino. A mare calmo inoltre qui è quasi inutile andare oltre 80-100m. A volte provo a lanciare lontano una canna con 150g di piombo e 0,25 ma ogni volta è quella che pesca meno di tutte.
In Passato ho avuto ottimi risultati ma adesso la situazione è insostenibile. 2 anni fa ha fatto parecchie mareggiate ma per impegni universitari sono riuscito a beccarne solo 2 e in entrambe le occasioni ho fatto ottime pescate. negli ultimi 2 anni ho avuto più tempo e ho beccato parecchie mareggiate apparentemente ottime (hai presente quando fa 2-3 giorni di vento di mare forte e scendi a mare nell'esatto momento in cui cala il vento con il mare ancora grosso che inizia a scadere?) ma i risultati sono stati praticamente nulli. Se poi penso alla pescosità del mare di 7-8-10 anni fa (quando non sapevo neanche pescare bene) allora il paragone è avvilente. in zone e condizioni che in passato mi hanno reso pescate grandiose non ho preso nulla. Dei serra poi non ne parliamo proprio... estinti!! almeno negli ultimi anni. e se per 1-2 serra di 2,5kg devo fare 30 pescate sinceramente preferisco evitare

PS: io a differenza della totalità degli altri pescatori che vedo, ho un enorme rispetto del mare. ad esempio se prendo cerniotte di 1-2 kg le libero, libero tutto ciò che secondo me non è a misura (ovvero ben oltre la misura minima legale che è ridicola) soprattutto quando si tratta di pesci stanziali con tempi riproduttivi lunghi. Quando vedo una rete a mare la prendo come un'offesa personale. Nonostante tutto dal mare ricevo solo delusioni e castighi immeritati e io questa cosa inizio a non accettarla proprio perchè si protrae da troppo tempo. Quelli che hanno più risultati sono sempre quelli che più disprezzano il mare e lo vedono come una risorsa da svuotare o un volgare passatempo.
Forse è assurdo cercare un rapporto quasi "personale" col mare (io lo rispetto e pretenderei almeno 1/10 del rispetto in cambio) ma io sono cresciuto pescando e rispettando il mare e se devo continuare a ricevere solo prese in giro in cambio preferisco forzarmi a cambiare passione. Come già detto, quest'anno frequenterò assai ma se non avrò risultati agirò di conseguenza. L'inizio di quest'anno è stato avvilente oltre ogni limite. il tutto mentre in altre zone del mondo i mari sono ricchi fino all'eccesso


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Io non so se tu ti fossilizzi (mi auguro di no) sempre sugli stessi spot o sulle medesime condizioni meteomarine che in passato ti hanno regalato belle sorprese. Il mare va visto ed interpretato alla stessa stregua di un fiume, di un bosco, di una collina: oggi è così ma, a causa di eventi naturali o per l'intervento dell'uomo, domani possono subire profonde modifiche e cambiare totalmente le condizioni.
Vedi, ci sono alcuni spot che se vengono affrontati al limite della praticabilità non ne cavi il classico ragno dal buco. Se invece li affronti, ad esempio, in condizioni di scaduta, ti regalano belle sorprese. Altri spot si "muovono" con un determinato vento piuttosto che un altro. Insomma, ogni spiaggia ha una storia a se e aggiungerei che ogni mareggiata è diversa dall'altra. Altre spiagge che fino a ieri elargivano bellissime pescate, oggi sembrano divenute sterili. Ma questo non vuol dire che il mare sia diventato un cimitero. Pur considerando la rarefazione della fauna ittica, bisogna ricordare che anche i pesci hanno una loro logica e che seguono dei percorsi stabiliti dal loro senso dell'alimentazione e della sopravvivenza. Se la tua spiaggia non rende più, evidentemente i pesci hanno trovato degli altri pascoli e devi essere tu a scoprirli.
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  • Fantasma che appare ogni morte di Papa
Ciao pomatomus
Se hai deciso di entrare del mondo del lancio tecnico... ti consiglio di dedicarti solo a quello. I consigli che hai ricevuto dai nostri specialisti ...sono validissimi, pertanto la cosa migliore da fare ..è quella di cominciare ad esercitarti..anche da solo...ogni qualvolta ne hai la possibilità. Inoltre ti consiglio di affrontare un problema alla volta....dimenticando per il momento il mare. Anche perchè gli eventi climatici importanti ... con l'avvento della bella stagione ...  saranno praticamente nulli.

Per come la vedo io ..il surfcasting è una tecnica difficile..perchè bisogna adeguarsi in base ...all'evolversi delle avverse condizioni climatiche ...cercando di leggere il mare ... e di conseguenza cambiare strategia ..ogni qualvolta la situazione lo richiede. Inoltre, per ricercare il pesce, a mio avviso, bisogna conoscere gli spot ...senza dimenticare ...che tra una mareggiata e l'altra, la morfologia dei fondali può cambiare radicalmente ... nelle zone ad alta energia.
Per portare a casa qualche bel pesce ..non occorre andare a pescare tutti i santi giorni.
Negli ultimi tre anni ..le mareggiate con la emme maiuscola ..nel vibonese sono state una decina ..di cui solo quattro completamente fruibili ..per l'assenza di fulmini.
Personalmente penso che bisogna andare a mare ..ogni qualvolta si ha la possibilità di farlo, indipendentemente dalle condizioni meteo, fulmini permettendo, e dall'altezza dell'onda. Anche solo per cercare di affinare la nostra tecnica.
Inoltre, tutti gli insuccessi ... andranno a formare il nostro bagaglio tecnico.

Nelle stagione invernale, ad eccezione delle aree portuali..in cui sono ormai stanziali ..per l'abbondanza di cibo, i pesci serra prendono il largo ..per riapparire nel mese di aprile. Tuttavia esistono, nella nostra provincia, diversi spot ..in cui è possibile insidiarli tutto l'anno ..senza necessariamente fare 150 metri...nel lancio. Bastano 50 - 60 metri ..anche in condizioni di mare grosso.

Non ti abbattere!
Vittorio
Sempre camminerò per queste spiagge tra la sabbia e la schiuma dell'onda.
L'alta marea cancellerà l'impronta e il vento svanirà la schiuma.
Ma sempre spiaggia e mare rimarranno.
Kahlil Gibran


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^OLTREMARE^

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Riprendo il discorso circa l'evoluzione del pendolare nel tempo e credo che questi due video possano rendere chiaramente l'idea delle differenze.

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Nel primo abbiamo un Meloni d'annata e, come si può vedere, le braccia sono sempre vicine al corpo. La pendolata viene inoltre eseguita da ore 12 a ore 18 come nellAG.

Nel secondo abbiamo Terraglia e possiamo vedere le braccia e la canna mantenute sempre molto distanti dal corpo.
STATE TRANQUILLI.........LO SHOCK LEADER NON MORDE

TUTTO QUEL CHE DICO SONO MIEI PARERI PERSONALI

PREFERISCO DI GRAN LUNGA CHI SI ESPONE ALL'ERRORE A CHI SE NE STA ALLA FINESTRA A GUARDARE (cit. Peppino)

- se peschi festeggia con una bottiglia di vino e del buon cibo - se non peschi consolati con una bottiglia d vino e del buon cibo -  (motto del gruppo PAM & PAM)


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  • Roberto
Hai proprio ragione tu: a noi sardi piacciono troppo gli angoli calabria
Per riuscire a lanciare come Terraglia, dovrei cancellare completamente tutto quello che ho acquisito, impresa che per me ormai risulterebbe impossibile...
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riottoli

  • Guest
meloni è optava per uno stile come Neil,stile lancio del giavellotto,a quei tempi era uno dei pochi punti di riferimento nel lancio,tanti ancora lanciano in quel modo


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