FEATURES:
HT-100™ carbon fiber drag washers
Full Metal Body and sideplate
Sealed stainless steel ball bearings
Line capacity rings
Superline Spool
Infinite Anti-Reverse
Techno-Balanced™ rotor gives smooth retrieves
Heavy-duty aluminum bail wire
Specifiche della casa madre:
Model Mono Cap. (yds/lb) Braid Cap. (yds/lb) Bearings Max Drag Gear Ratio Line Retrieve Weight
CFT1000 275/2 • 135/4 • 105/6 160/6 • 130/8 • 110/10 7+1 9 lbs 5.2:1 22(in) 7.8(oz)
CFT2000 240/4 • 180/6 • 125/8 210/8 • 180/10 • 165/15 7+1 10 lbs 6.2:1 30(in) 9.5(oz)
CFT2500 255/6 • 175/8 • 140/10 240/10 • 220/15 • 160/20 7+1 12 lbs 6.2:1 33(in) 9.8(oz)
CFT3000 200/8 • 165/10 • 120/12 250/15 • 180/20 • 130/30 7+1 15 lbs 6.2:1 35(in) 11.3(oz)
CFT4000 270/8 • 220/10 • 165/12 360/15 • 260/20 • 185/30 7+1 15 lbs 6.2:1 37(in) 12(oz)
CFT5000 225/12 • 200/15 • 135/20 420/20 • 300/30 • 240/40 7+1 25 lbs 5.6:1 36(in) 19(oz)
CFT6000 335/15 • 230/20 • 210/25 490/30 • 390/40 • 335/50 7+1 25 lbs 5.6:1 41(in) 21.5(oz)
CFT8000 340/20 • 310/25 • 230/30 475/50 • 390/65 • 345/80 7+1 30 lbs 5.3:1 44(in) 29.1(oz)
Considerazioni personali:
Possiedo il Conflict 3000, sicuramente un ottimo mulo da spinning. Ottimo rapporto qualità-prezzo, ci sono caratteristiche proprie di muli di fascia più alta, come ad esempio la frizione in carbonio con dischi maggiorati ear (ad orecchio) della categoria HT 100, sicuramente il fiore all'occhiello della Penn. 7 cuscinetti tutti sigillati con sigillo in gomma, direi la migliore soluzione per il saltwater, due cuscinetti solo per il pomello della manovella, maggiorata in Eva, molto comoda ed ergonomica. Archetto in duralluminio maggiorato e davvero molto resistente e leggero allo stesso tempo. Frizione con un max drag dichiarato di 15 libbre, ossia quasi 7 KG, davvero elevato per un mulo di taglia 3000, anche se andrebbe testata più a fondo. La frizione comunque è scorrevolissima e abbastanza precisa, dà l'idea di potenza e fluidità che sono indispensabili nella pesca a spinning. Da notare l'assenza della leva dell'antireverse, un punto di fragilità sinceramente inutile, almeno per la pesca a spinning. Mulo abbastanza leggero, con i suoi 321 grammi, la bobina equivale quasi ad un 4000 Shimano ed è braid ready, nel senso che ha una striscia in gomma anti-slittamento, adatta ai trecciati anche sottili (per questo mulo consiglio un trecciato massimo 1,5 PE). Il labbro della bobina è stato migliorato rispetto al Battle, cui assomiglia molto nella meccanica, nel senso che ha una piccola rientranza che favorisce la fuoriuscita del filo, ma siamo sicuramente lontani dal V-Lip della Shimano, che non può essere riprodotto integralmente penso anche per una questione di brevetto, ma è sicuramente un implemento rispetto al disegno del Battle e ad altri muli Penn che avevano dato enormi problemi di parrucche, non rendendoli idonei per la pesca dalla costa. Il filo fuoriesce effettivamente in maniera molto scorrevole e non ho notato problemi di wind-knots fino ad ora. Il mulo è molto fluido per essere un Penn, sicuramente il più fluido di quelli da me provati di questa casa, senza rinunciare alla sensazione di potenza, offerta anche dal corpo e dai bracci laterali interamente in metallo . La manovella ha un disegno particolare, è bucherellata, per alleggerirne il peso e si avvita, per una maggiore potenza, direttamente al main gear. Da questa foto potete vederne il particolare:
Tra le caratteristiche annoveriamo anche gli utilissimi anelli di marcatura presenti sulla parte bassa della bobina, che permettono di calcolare l'eventuale backing in nylon, di controllare il trecciato rimanente durante il combattimento e soprattutto indicano il limite sicuro di imbobinamento per evitare parrucche, corrispondente all'ultimo anello.
Una caratteristica che potremmo definire negativa, anche se è una precisa scelta della Penn, è quella di sostituire il tradizionale cuscinetto del guidafilo con una boccola. Il vantaggio è che la manutenzione è più semplice, essendo una parte più esposta alla salsedine e quindi al malfunzionamento in assenza di una manutenzione periodica e attenta, lo svantaggio è dato dal fatto che il rullino perde in fluidità, soprattutto in caso di combattimenti importanti, dove uno o due cuscinetti possono ammortizzare meglio la fuga, consentendo uno slittamento più omogeneo anche sotto carico elevato, ma direi che per un mulo da spinning tutto sommato non è un grave handicap, mentre nelle taglie maggiori, destinate a pesche più gravose, può risultare un difetto, cui si può rimediare customizzando il rullino guidafilo e sostituendo la boccola in plastica con un cuscinetto di adeguate dimensioni.
Un'altra scelta contestabile, fatta per alleggerire la bobina, è quella di dotarla di ampie aperture, che lasciano scoperto l'interno del rotore quando la bobina è nella sua massima estensione verso l'alto. Ragion per cui è una parte che va tenuta sott'occhio per evitare il più possibile l'entrata di acqua salata e sabbia. Il mulinello esce dalla scatola con un abbondante ingrassaggio dell'albero di bobina, della ruota dentata del cicalino e soprattutto con l'utilissimo cuscinetto sigillato della bobina, tenuto in sede da un anello spaccato in acciaio elastico proprio per ovviare a quel possibile problema, però tutto il complesso va tenuto d'occhio, specialmente dopo la pesca dalla spiaggia ed eventualmente pulito e reingrassato in caso di contatto con sabbia o acqua salata.
Non ho avuto modo ancora purtroppo di seviziare il mulo con prede importanti, per cui il dubbio coi muli Penn è sempre quello legato alla tenuta sotto carico della meccanica interna, ma, essendo il main gear e il pignone, come specificato dalla casa madre, gli stessi del Battle, direi che ciò costituisce una garanzia di tenuta e solidità, essendo quest'ultimo un mulinello rinomato per la sua potenza.
Riassumendo si potrebbe definire il Conflict un Battle migliorato, con alcune caratteristiche tecniche degne di muli molto più costosi, i cuscinetti e la frizione soprattutto. La Penn (Pure Fishing) sta facendo sforzi notevoli per recuperare quella credibilità che aveva perso con alcuni modelli, nella fase di crisi economica e di idee della vecchia casa madre, prima dell'acquisizione da parte del colosso multinazionale e direi che, dopo qualche incertezza iniziale, ha messo a segno un paio di ottimi colpi con il nuovo Spinfisher V e con questo Conflict, che fanno ben sperare nel futuro della prestigiosa casa americana, un tempo vanto internazionale per gli anglers yankees. Speriamo che queste impressioni positive non siano smentite dai fatti, il tempo in questi casi è il miglior giudice.