Ciao ragazzi, dietro autorizzazione degli autori, copio e incollo una lettera che in un altro forum stanno inviando a Luca Zaia, ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali, colui, che sta stipulando un protocollo di intesa con la fipsas, dove si parla anche di istituire una licenza di pesca in mare:
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Oggetto: licenza di Pesca in Mare.
Da anni si parla della Licenza di Pesca in mare per i pescatori sportivi e dilettanti, e dalle ultime voci, e da alcuni documenti pubblicati sul sito della Federazione Pesca Sportiva ed Attività Subacquee (di seguito denominata FIPSAS), sembra che si stia arrivando alla definizione delle nuove normative attraverso un tavolo tecnico istituito presso il suo Ministero.
Premesso che:
1) si riconosce l’ importanza di quantificare e censire il numero, altissimo, di praticanti la Pesca Sportiva e Dilettantistica (alternativamente denominata pesca ricreativa secondo il regolamento CE);
2) il REGOLAMENTO (CE) N. 1224/2009 DEL CONSIGLIO, pubblicato sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione europea il 22/12/2009, citato nel protocollo d’intesa tra Ministero delle Politiche Agricole e FIPSAS impone esplicitamente che tale forma di censimento della Pesca debba avere per oggetto la sola pesca ricreativa praticata da NAVI, escludendo esplicitamente le tecniche di pesca ricreativa praticate dalla riva (art 55. Comma 1 e 3);
3) la Pesca Sportiva e Dilettantistica ha un alto valore ricreativo, sociale e di educazione al rispetto dell’ ambiente (i pescasportivi sono le prime sentinelle del mare);
4) è necessario ascoltare la voce e le ragioni della categoria dei pescatori dilettanti, che è composta anche da adolescenti e ultra-ottantenni;
5) la regolamentazione della pesca sportiva in mare non può essere vincolata alle rivendicazioni dei soli rappresentanti della pesca professionale;
6) il settore Sportivo e Dilettantistico muove intorno a se un’economia non indifferente, dai produttori di articoli sportivi, ai commercianti, a tutto l’ indotto collegato;
7) a fronte dello 0,5 % di prelievo esercitato dalla pesca dilettantistica a fronte del totale del prelievo complessivo annuale dello stock ittico da parte della pesca professionale, esso muove un economia di primaria importanza;
secondo alcune insistenti indiscrezioni le associazioni di rappresentanza dei pescatori professionali avrebbero richiesto che il contributo per la licenza di pesca in mare venga devoluto a loro favore per finanziarie il fermo pesca, trasformandosi in un'odiosa tassa che risulterebbe del tutto inaccettabile per la maggioranza dei pescatori dilettanti;
9) la Fipsas è una federazione sportiva, che si occupa quasi esclusivamente di agonismo (gare di pesca) e ha modificato il suo statuto per accreditarsi surrettiziamente presso il Ministero come rappresentante di tutti i pescatori, a fronte di un numero di tesserati che, specialmente per il Settore Mare è di 22.921 persone che risultano iscritte nel settore acque marittime (dati ufficiali CONI) su un totale di 219.760 tesserati, pari al 9,6% del totale dei tesserari FIPSAS, e che dunque i tesserati rappresentano una parte minima, se non residuale di tutti i pescatori dilettanti;
10) la Fipsas ha modificato surrettiziamente il suo statuto per accreditarsi come associazione di tutela ambientale, ma anche i regolamenti tecnico agonistici successivi alla modifica dello statuto prevedono modalità di prelievo che nei fatti sono del tutto incompatibili con la pretesa di operare una valida azione di tutela della risorsa ittica (si veda la documentazione rispetto alla cattura della cosiddetta "preda tecnica" e il Regolamento Tecnico Agonistico per la disciplina delle gare di pesca in mare)
11) la Fipsas non ha avviato alcuna forma di consultazione né dei suoi tesserati né dei pescatori dilettanti che pretende di rappresentare e pertanto le sue proposte devono essere intese in via esclusiva come espressione dellla volontà suo ristrettissimo gruppo dirigente (citare il numero dei tesserati con il ruolo di dirigenti);
12) la stragrande maggioranza delle centinaia di migliaia di pescatori-elettori è ASSOLUTAMENTE CONTRARIA ad una Licenza di Pesca in Mare per il dilettantismo/Sportivo, anche per il timore soprattutto che essa non sia altro che un nuovo balzello e che i suoi proventi vadano a riempire le tasche di baracconi o enti senza tradursi in alcun beneficio per i pescatori né per l'ambiente.
Cortesemente, da Cittadino, le chiedo:
a) Che l'eventuale istituzione della Licenza di Pesca in Mare DEBBA prevedere specifiche risorse finanziarie ed organizzative per la salvaguardia delle spiagge e delle coste dell’Italia;
b) Che il suo costo sia contenuto e solamente simbolico;
c) Che la Licenza di Pesca in Mare per Dilettanti/Sportivi non sia collegata all’obbligo di tesseramento verso la FIPSAS o altro ente o associazione di diritto privato;
d) Che la Licenza di Pesca in Mare possa esser rilasciata anche dagli esercenti il commercio articoli per la pesca, dopo la semplice compilazione di una domanda, e rilasciata al momento;
e) Che la sua durata sia almeno quinquennale e che sia valida su tutto il territorio della Repubblica Italiana;
f) Che l’ istituzione della licenza di Pesca in Mare sia accompagnata da una revisione dei Diritti-Doveri del pescatore sportivo, che preveda:
f.1) l’ aumento delle misure minime dei pesci pescabili oggi in vigore, ritenute del tutto inadeguate alle esigenze di tutela della risorsa ittica;
f.2) l'istituzione di un limite preciso all'utilizzo di qualsiasi attrezzo di pesca professionale (posizionamento di reti di qualsiasi tipo, pesca di molluschi con turbosoffianti, cala di nasse etc etc) entro almeno 500 metri da riva nel caso di coste sabbiose e di 250 metri nel caso di coste rocciose, con l'esclusione assoluta e categorica dell'utilizzo in prossimità di porti o foci;
f.3 la riduzione delle limitazioni estive all'esercizio della pesca sportiva, anche tenuto conto del che proprio in quel periodo molte famiglie si avvicinano a questa passione
g) Che i proventi della licenza di pesca non vadano in alcun modo a finanziare interessi privati e in particolare quelle di categorie, come quella dei pescatori professionali, ricordando che queste non hanno alcun titolo giuridico, costituzionale e finanziario per reclamare dazioni di qualsiasi tipo che gravino sugli oneri a carico dei pescatori dilettanti.
Certo che Lei vorrà almeno prender in considerazione quanto sopra riportato, anche se viene da un semplice cittadino pescatore per diletto.
Con i migliori auguri di buon lavoro.
Distinti Saluti
(firma cittadino).
Questa la lettera.
Preso da SC&D, scritta da Kurtz.
segreteria@lucazaiapresidente.it
ufficiostampa@lucazaiapresidente.it
Queste le mail, a chi inviare la lettera...per chi vuole farlo.
Forse se inondiamo di mail, il ministro... gli mettiamo una pulce nell'orecchio.