Assolutamente da farsi a mio parere, e (quoto Peppino) con con un esame di abilitazione serio (come per la caccia), sia per il SW ma anche per il FW.
Ciao Balla coi persici,
non so quanti post hai potuto leggere tra quelli che sono in questo topic, ma ti assicuro che il 99% dei pescatori contrari che sono intervenuti NON hanno dichiarato di essere contrari alla licenza di pesca in mare solo per partito preso (leggi=non voler sganciare la grana), ma solo perché la ritengono una cosa semplicemente inutile per gli scopi che si prefigge. Tra questi scopi, quello che quasi tutti abbiamo ritenuto il più importante è quello di arginare in qualche modo la 'strage' di pesci che ogni giorno viene effettuata perché non vengono rispettate le regole.
Il fatto è che questa strage fatta in barba alle regole NON è perpetuata dai pescatori sportivi, ma da quei delinquenti (di cui fanno parte anche una nutrita schiera di pescatori professionisti) che usando sporchi mezzi quali reti a maglie strettissime, reti di circuizione, strascico e quant'altro a due passi dalla riva stanno distruggendo il nostro mare.
Questo esempio l'ho già fatto, ma lo ripeto: un peschereccio di medie dimensioni che strascica per due ore a 50 mt dalla riva tira su una determinata quantità di pescato. Per avere la stessa quantità di pescato da parte dei pescasportivi occorrerebbero non ore, ma giorni e giorni di pesca continua da parte di centinaia di migliaia di loro, ammesso anche che tutti riescano a prendere qualche pesce. Senza contare che quel peschereccio ha fatto dei danni incalcolabili forse irreversibili al fondo marino.
E questo è solo uno dei mille esempi che si potrebbero fare.
I sostenitori della licenza dicono che con i soldi ricavati si possono aumentare i controlli su questi delinquenti: balle.
Dicono che aumenterebbero i controlli anche sui pescatori sportivi che non rispettano le regole: balle anche queste, oltre al fatto che i pescatori sportivi che non rispettano le regole sono una parte infinitesimali dei circa 3.000.000 di pescatori presunti.
Dicono che migliorerebbe anche il comportamento civile dei pescatori ineducati: balle anche queste, i pescatori maleducati continuerebbero a rimanere maleducati.
Non mi voglio dilungare su tutti gli aspetti, perché non la finirei più, tanti ce ne sono da controbattere.
Dire comunque che con i soldi ricavati dalla licenza la regione (cioè lo stato) può permettersi di coprire i costi di istituzione di sistemi di controllo seri e azioni di tutela, equivale a dire che lo stato, per poterci tutelare dalla delinquenza comune, imponesse a tutti i cittadini di pagare una specifica 'licenza sulla salute pubblica', senza la quale non è in grado di garantire la vigilanza. Insomma, come se il mare fosse una cosa estranea allo stato, un sovrappiù di 'lusso' per salvaguardare il quale devi pagare una licenza extra.
Il fallimento in questo senso dalla licenza di pesca è dato dalla licenza di pesca in acque dolci: non c'è stato un pescatore che la paga regolarmente che non abbia messo in luce il suo totale fallimento.
Non sono un cacciatore, ma mi sembra di aver capito che anche la licenza di caccia sia, sempre sotto questo aspetto, un fallimento totale.
Non si tratta quindi di non voler fare un piccolissimo sacrificio finanziario (sfido a trovare anche un solo pescatore sportivo che non metterebbe immediatamente mano al portafoglio anche per cifre superiori), semplicemente i fautori del NO ritengono che non sia questa la strada da seguire, perché sarebbe l'ennesima beffa.
L'ultimo post di Peppino ha messo invece in luce un altro aspetto della pesca sportiva, che secondo me andrebbe però regolato diversamente dal sostenere un esame (e se all'esame non mi viene mostrata la foto di un pesce che non conosco? L'esame lo supero e quel pesce mi rimane sempre sconosciuto...).
O, meglio, sempre di un esame si tratta, ma si chiama esame di... coscienza. Un buon pescatore dovrebbe prendersi la briga di mandare a memoria almeno l'aspetto dei pesci che sono a rischio di estinzione e di rarefazione e, in caso di dubbio, rilasciare sempre il pesce di cui non è sicuro se appartenga o meno a quella specie. Quando poi la taglia è davvero minima, andrebbe in ogni caso rilasciato a prescindere dalla specie.