Mino,
tanti anni fà conobbi un romano che veniva a fare surfcasting dalle mie parti ed ho sempre impresso il suo discorso quando una volta parlammo della vendita (o, meglio, svendita) dei terreni sulle coste. Il succo era questo:
<< Gli ostiensi hanno venduto le loro case ed i terreni vicino al mare ai romani. Un giorno un anziano ostiense si lamentava di come tutto fosse cambiato, di come si sentisse estraneo nel suo territorio, di come molti accessi al mare fossero stati eliminati, e così via. Finchè un romano, stanco delle sue lamentele, gli rispose "Ti sei intascato i nostri soldi, che cavolo vuoi? Anzi, fammi la cortesia, esci subito da qui perchè sei in una proprietà privata, prima che chiami la polizia". Quel vecchietto si mise quasi a piangere, non per la minaccia, ma per il fatto di sentirsi estraneo a "casa" sua. Vedi, Roberto - continuò a dirmi quel romano - voi state commettendo lo stesso errore di quel vecchietto ostiense: per il miraggio di pochi soldi, che a voi possono sembrare anche molti per quei terreni incolti, state mettendo in mano ad estranei la vostra costa. Questa gente, così estranea alla voistra cultura, alle vostre tradizioni, non si integrerà mai col territorio ed il loro unico interesse è di crearsi un paradiso in terra alla faccia vostra. Non hai notato che anche il personale domestico e di guardiania è formato da filippini, che nessuno di loro fa neanche gli acquisti di prima necessità nei vostri negozi? Si portano tutto da su.>>. Questo il discorso condensato.
Il romano è stato un profeta.
La costa che tu hai visitato, caro Mino, appartiene tutta a magnati ed imprenditori "del nord", come gli hai definiti, che tanta ricchezza hanno portato, si, ma esclusivamente per le loro tasche, lasciandoci solo le briciole sotto forma di quattro stipendi stagionali agli sguatteri sardi.
Tu dirai "peggio per voi" e qui chino la testa umilmente perchè hai perfettamente ragione per quanto riguarda il privato. Ma per quanto riguarda il "pubblico" (alberghi, ristoranti ecc.) mi incavolo invece come una belva, perchè tutte le infrastrutture sono state fatte con i nostri soldi in cambio della promessa di posti di lavoro mai mantenuta ("tutto il personale sarà sardo, a cominciare dal direttore per finire ai lavapiatti"). Balle: è stato dato il lavoro solo a qualche lavapiatti stagionale.
Tanto valeva lasciare tutto selvaggio, perlomeno non ci saremo sentiti estranei a casa nostra.
Pensa che si sta arrivando anche alla vendita (svendita) di alcuni agri-turismo! Se siamo visti ancora con l'anello al naso e la sveglia appesa al collo, non posso dare tutti i torti agli investitori "del Nord": hanno proprio ragione...