NEWS MARE - NOTIZIE DAL MONDO...SOMMERSO

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Author Topic: NEWS MARE - NOTIZIE DAL MONDO...SOMMERSO  (Read 239301 times)

^VITTORIO^

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Reply #40 on: April 19, 2011, 00:35:25
Ciao oldninos
Alla luce del testo elaborato e' presumibile... che l'autore dell'articolo non abbia minimamente idea di cosa significhi "pescatore sportivo". Se si fosse limitato a dare la notizia ..in modo asciutto, forse non avrebbe fatto questa magra figura. Anche perchè i periodi sono staccati.
La prima parte è la notizia vera, che avevo già trovato in altri siti..ma per un problema di riproduzione (anche parziale vietata) non ho potuto....inserire:
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Il locale Ufficio circondariale marittimo, in seguito alla costante attività di monitoraggio delle acque di giurisdizione, nei giorni scorsi, ha provveduto a sequestrare 14 attrezzi da pesca di cui 8 nasse e 6 reti da posta di vario tipo, per un totale di 1600 metri di rete. Nel corso del servizio, sono stati impiegati la motovedetta “CP 531”, il gommone “G.C. 305” e pattuglie da terra. Gli attrezzi da pesca, privi degli idonei segnalamenti e quindi pericolosi per la navigazione erano stati posizionati nelle acque antistanti i comuni di Riace e Caulonia.

Nella notizia vera e propria ..si evince che il sequestro è avvenuto per motivi di sicurezza e non per contrastare la pesca illegale.
L'inizio...da me omesso, la seconda e la terza ..parte sono commenti personali dell'autore atti ad arricchire una notizia "flash" ma..che nulla hanno a che fare con tutta la vicenda.
Tuttavia, per correttezza, ho voluto riportare la notizia ..così..come l'ho trovata.


EDIT
Non voglio assolutamente giustificare l'autore...ma, da una ricerca più approfondita...è emerso che presumibilmente.... l'autore dell'articolo che ho proposto, ha copiato da altre testate online ..che riportano lo stesso testo. La notizia "flash" ....del 05 aprile 2011 ..è stata rielaborata, da un noto giornale calabrese, come di seguito riportato e proposta nell'edizione del giorno successivo:
 
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Un modo a dir poco grottesco ...di riportare le notizie!!!!!

La Gazzetta del Sud che ha riportato la notizia del sequestro ..sempre giorno 6 aprile 2011
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saluti
Sempre camminerò per queste spiagge tra la sabbia e la schiuma dell'onda.
L'alta marea cancellerà l'impronta e il vento svanirà la schiuma.
Ma sempre spiaggia e mare rimarranno.
Kahlil Gibran


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antonio 96

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Reply #41 on: April 19, 2011, 10:08:36
ciao...

Anche da noi ci sono stati avvistamenti di delfini (parecchi). Se possibile ti vorrei fare una domanda: come mai quando ci sono i delfini non si pesca piu niente ne dalla barca ne da riva? E possibile che hanno fatto un banchetto e non ci hanno lasciato piu niente?

saluti antonio


^DRAYCON^

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Reply #42 on: April 19, 2011, 16:26:35
Eh si, è proprio vero!! La natura si sta risvegliando!
Anche dalle mie parti, in Sardegna, la natura si risveglia! Circa un mese fa sono state avvistate e fotografate un branco di balene, che da qui a qualche anno fanno visita allo splendido mare di Cala Gonone! La notizia è stata pubblicata anche sul giornale con il seguente articolo:

DORGALI. Le balene confermano la loro presenza a Cala Gonone. Dopo un anno preciso si ripresentano puntuali nella baia. Ormai di casa nella acque cristalline gononesi, i grandi mammiferi marini compaiono per la prima volta nel 2011 anche se Nino Romano, pescatore ponzese, dichiara di averle sempre viste sin da quando era bambino.

«Sembra che posseggano un orologio biologico che gli permetta di mostrarsi all'appuntamento annuale senza ritardo - dice Stefano Lavra, presidente della Centro di educazione ambientale -, la comparsa delle balene a poche centinaia di metri dalla linea di battigia della costa dorgalese conferma ancora una volta l'importanza straordinaria del Golfo di Orosei, sotto il profilo della presenza del grande valore della biodiversità».

Da circa nove anni Lavra segue con passione questi mammiferi marini. Si tratta di una famiglia di balene proveniente dal sud del Mediterraneo che poi si dirige verso il nord. «L'anno scorso - aggiunge - hanno fatto bella mostra di sé per circa un mese, questo dato è molto importante perché ci indica che i grandi cetacei rimangono a lungo nella baia di Cala Gonone perché qui si trovano condizioni favorevoli: la qualità delle acque, la tranquillità della baia nel periodo primaverile, il cibo. Siamo di fronte a un reale santuario dei cetacei e con grande indifferenza se ne sottovaluta l'immenso valore».


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Vivo la vita a un'uscita di pesca alla volta! Non mi importa ne dove, ne quando, ne come! A ogni uscita di pesca, sono un'uomo libero!


^NONNOROBY^

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Reply #43 on: April 19, 2011, 18:32:45
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ciao...

Anche da noi ci sono stati avvistamenti di delfini (parecchi). Se possibile ti vorrei fare una domanda: come mai quando ci sono i delfini non si pesca piu niente ne dalla barca ne da riva? E possibile che hanno fatto un banchetto e non ci hanno lasciato piu niente?

saluti antonio
Non si pesca più niente non perché se li sono sbafati, ma perché se la sono scarpinata il più lontano possibile. Di solito, per quel giorno, conviene rinunciare alla pesca in quegli spot.
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^DANIELEESPOSITO70^

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Reply #44 on: April 19, 2011, 19:04:22
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ciao...

Anche da noi ci sono stati avvistamenti di delfini (parecchi). Se possibile ti vorrei fare una domanda: come mai quando ci sono i delfini non si pesca piu niente ne dalla barca ne da riva? E possibile che hanno fatto un banchetto e non ci hanno lasciato piu niente?

saluti antonio
Non si pesca più niente non perché se li sono sbafati, ma perché se la sono scarpinata il più lontano possibile. Di solito, per quel giorno, conviene rinunciare alla pesca in quegli spot.
Confermo,
il 09/04 ero a pesca ed ho visto due delfini verso le ore 10:30 circa. Andavano contro corrente ed erano distanziati un centinaio di metri l'uno dall'altro (probabilmente stavano mettendo in pratica una strategia di pesca).
Prima di quell'avvistamento, le canne erano praticamente immobili (non solo le mie ma anche quelle di tutti i pescatori presenti nelle vicinanze), e non si è visto una tocca neanche dopo.
Effettivamente in queste situazioni rimane solo la bellissima sensazione dello spettacolo visto, ma di prede .... NADA DE NADA
Daniele


tiburon88

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Reply #45 on: April 19, 2011, 19:30:09
anche io il 9/04 ho avvistato 2 delfini a una distanza di 100 metri dalla riva..nuotavano in coppia...davvero uno spettacolo bellissimo...

anche se dopo ciò...ho chiuso tutto e sono andato a casa!!! ;D
I lOvE FiShInG!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

StOp AlLe ReTi AbUsIvE!!!!!!!!!!!!!

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MareDentro

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Reply #46 on: April 19, 2011, 20:29:21
Molto belli da vedere, se gli butti un paio di sarde si avvicinano, però non abbocca più nulla per ore.


fede27

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Reply #47 on: April 19, 2011, 21:24:25
Mi sa che qua deve intervenire PEPPINO  ;D ;D
Ogni Non sei autorizzato a visualizzare i link. Registati o effettua Login anche la più piccola è sempre una nuova emozione!!!


^VITTORIO^

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Reply #48 on: April 20, 2011, 00:33:54
Penso che neanche San Peppino ..può fare miracoli nelle situazioni che avete appena descritto.
Tuttavia, quest'anno ...il nostro Santo ..potrebbe portare a casa qualche squalo volpe!
Lo scorso anno c'è andato vicino.....
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Anche da noi ci sono stati avvistamenti di delfini (parecchi). Se possibile ti vorrei fare una domanda: come mai quando ci sono i delfini non si pesca piu niente ne dalla barca ne da riva? E possibile che hanno fatto un banchetto e non ci hanno lasciato piu niente?
I delfini sono predatori che spesso si avvicinano alle coste alla ricerca di cefali, pesci serra, occhiate.
Le vibrazioni che producono in acqua vengono avvertite ..da tutti i pesci presenti nella zona ...che a loro volta cercano di allontanarsi in tutta fretta ..per evitare di essere mangiati.
Chi non può fuggire per un motivo o per un altro..cerca di rimanere immobile, sotto la sabbia, dietro un sasso, tra la posidonia ..in attesa che il pericolo passi. Purtroppo per noi ..in queste situazioni ..la cosa migliore da fare è chiudere tutto e tornare a casa.
saluti
Vittorio
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Gabryboss

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Reply #49 on: April 20, 2011, 02:56:27
Dei dolfini lo avevo saputo da mia sorella quel giorno era a mare propio alla "punta" ( capo peloro) e li aveva visti, ha fatto delle foto anche lei dal cellulare , se le ha ancora e può caricarle nel pc le posterò :) Sempre bello vedere animali in totale libertà , specie se poco comuni come spettacolo.Ricordo di alcuni gabbiani in barca che ci seguivano e planavano anche per centinaia di metri a pelo d'acqua prima di sbattere anche 1 sola volta le ali, o di quando, sempre i gabbiani prendevano al volo le esche del conzo che li lanciavamo, uno spettacolo incredibile.


^VITTORIO^

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Reply #50 on: May 03, 2011, 12:09:57
Obbligatoria l’autocertificazione da domenica scorsa, chi ne è sprovvisto rischia una sanzione da mille euro, ieri i controlli della Capitaneria di Porto.

Savona - Ieri sono scattati i primi controlli nella baia di Bergeggi sull’autocertificazione dei pescatori sportivi, obbligatoria da domenica scorsa. Chi ne è sprovvisto rischia una multa da mille euro. Ieri le prime diffide, un paio, con l’invito a mettersi in regola da parte della Capitaneria di Porto.

Per il momento non è ancora un balzello, una tassa - tanto temuta dai pescatori amatoriali “di mare”- ma un intoppo burocratico (un foglio- certificato da portarsi dietro tra canne, vermi, mulinelli e ami) di cui tra gli appassionati non si sentiva certo la necessità sì.

Sono circa 400 i pescatori savonesi “di mare”, sportivi e amatoriali, che si sono messi in regola autocertificando la propria esistenza recandosi nella sede della Capitaneria di Porto di Savona. Si arriva a circa un migliaio contando anche i savonesi che hanno aderito al censimento mandando una mail o un fax al Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali.

Una volta iscritti si può pescare anche al di fuori della provincia di residenza.

Da domenica scorsa è entrato in vigore il decreto ministeriale che impone l’obbligo di “tesserarsi”. Ieri sono scattati i primi controlli che hanno fatto scattare le diffide ad un paio di pescatori, classificati dal ministero come “ricreativi”, che si sono subito messi in regola presentandosi al comando di lungomare Matteotti, dopo essere stati sorpresi a pescare su una barca nei pressi di Bergeggi. Una dozzina i pescatori controllati in totale che si trovavano su tre imbarcazioni. Per chi verrà “pizzicato” a pescare in mare con la canna o altri strumenti, dalla spiaggia o in barca, senza risultare iscritto all’anagrafe è prevista una multa di mille euro. Sanzione che scatterà però soltanto dopo non aver rispettato il termine di 10 giorni dal controllo della Capitaneria in cui il pescatore è stato sorpreso senza il certificato che ha validità triennale. Ed è gratuito. Ogni pescatore dilettante in base al decreto ministeriale del 6 dicembre dell’anno scorso ha l’obbligo della comunicazione. Ieri la presenza del personale della Guardia Costiera a Bergeggi era legata all’entrata in vigore, dal 1 maggio, del decreto che obbliga chiunque voglia effettuare la pesca sportiva o ricreativa a comunicare l’esercizio di tale attività, inviando appunto una mail o un fax a Roma, oppure presentandosi alla sede della Capitaneria competente.

03/05/2011
AUTORE: Alberto Parodi
FONTE: Il Secolo XIX
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^OLTREMARE^

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Reply #51 on: May 03, 2011, 13:36:36
Ma guarda un pò! I primi controlli proprio sulla mia spiaggia preferita  calabria
STATE TRANQUILLI.........LO SHOCK LEADER NON MORDE

TUTTO QUEL CHE DICO SONO MIEI PARERI PERSONALI

PREFERISCO DI GRAN LUNGA CHI SI ESPONE ALL'ERRORE A CHI SE NE STA ALLA FINESTRA A GUARDARE (cit. Peppino)

- se peschi festeggia con una bottiglia di vino e del buon cibo - se non peschi consolati con una bottiglia d vino e del buon cibo -  (motto del gruppo PAM & PAM)


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Reply #52 on: May 03, 2011, 17:28:48
Solo una piccola osservazione (e mi scuso per lo sfogo e l'OT):
se la stessa attenzione rivolta dalle autorità nei confronti dei pescatori dilettanti venisse dedicata al controllo sulle altre gigantesche irregolarità che stanno ammazzando i nostri mari, sicuramente ne saremmo tutti più soddisfatti....
Se chi è sprovvisto della certificazione rischia 1000€, in proporzione dovrebbero multare di un miliardo di euro tutti i delinquenti che stanno distruggendo il mare...
Passo e chiudo.
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_SERRA_

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Reply #53 on: May 03, 2011, 18:09:13
Cao roberto ti dico di piu' sul tuop OT che ci sta tutto:
fonte ansa:
Mangiato ultimo pesce italiano, ora a tutto import
Ocean2012-Nef, sfruttato stock; Federcoopesca,no allarmismo
03 maggio, 12:47
 
GIA' 'MANGIATO' TUTTO IL PESCE ITALIANO, ESAURITO STOCK 2011 precedentesuccessiva
ROMA  - L'Italia sta consumando molto più pesce rispetto alla produzione nazionale e dal 30 aprile, di fatto, dipende dai prodotti ittici provenienti da altri mari. Dipendenza dall'import, a causa del progressivo calo delle catture, che cresce in Italia, ma riguarda tutta l'Unione Europea "in dipendenza" dal 2 luglio. E' quanto emerge dal dossier 'Fish Dependence Day' presentato da Nef (New Economics Foundation) e Ocean2012.

Nelle prossime settimane, secondo il report, diversi Stati Membri dell'Ue raggiungeranno il loro 'Fish Dependence Day', il giorno della dipendenza dal pescato importato in acque non-europee. Mentre il Fish Dependence Day per l'Ue è il 2 luglio 2011. L'Italia è sempre più dipendente dal pesce proveniente da altri mari.

"Le catture sono in declino e gli studiosi avvertono che il 54% dei 46 stock ittici Mediterranei esaminati sono sovra-sfruttati" afferma Aniol Esteban di Nef/Ocean2012 e co-autore del rapporto. Mentre il consumo di prodotti ittici, continua il ricercatore, "rimane invariato e il divario rispetto alle importazioni cresce sempre di più, lasciando l'Italia con il peggiore squilibrio commerciale di tutti i Paesi Membri. Gli 'taliani consumano la stessa quantità di pesce del 1999 ma poiché le catture sono molto diminuite, hanno bisogno di importare il 37% di pesce in piu'".

Pronta la risposta di Federcoopesca-Confcooperative. "Gli allarmismi legati alla fine delle risorse nel Mediterraneo sono ingiustificati: oltre due pesci su tre acquistati in Italia sono pescati all'estero e non è certo una novità che il nostro paese sia fortemente dipendente dall'importazioni di prodotti ittici. E' sempre stato così" afferma il presidente Federcoopesca-Confcooperative, Massimo Coccia.

Negli ultimi 7 anni, sottolinea la Federcoopesca, la quantità di prodotto ittico acquistato dalle famiglie italiane è aumentato del 13%, rispetto ad un aumento di solo il 4% delle produzioni agroalimentari in generale; quello che è cambiato oggi è che ci sono meno pescatori, meno barche ma non meno prodotto in mare; le possibilità di pesca per la flotta nazionale, infatti, sono fortemente diminuite per le politiche di dismissione dei pescherecci portata avanti dall'Unione europea; dal 2003 al 2008 sono usciti dal settore più di 2.000 pescherecci, e questo ha comportato una riduzione del 18% delle catture.

"Il problema - evidenzia Coccia - è che il prodotto che viene dell'estero, soprattutto quello proveniente da paesi extra europei, è meno caro, è quindi più richiesto e presente in grandi quantità tutto l'anno sui nostri mercati; una presenza legata alla caratteristica di questi mari - pescosa - ma anche ai sistemi di pesca, spesso meno selettivi di quelli italiani". Secondo l'associazione, la strada da intraprendere per una corretta valorizzazione delle produzioni nazionali passa dal pescare meno, ma offrendo più qualità e sicurezza alimentare.(ANSA).

Questo vul dire che il mare è stato distrutto

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Reply #54 on: May 04, 2011, 08:14:36
Ne parlavano proprio ieri sera in tv. Il consumo in Italia non è aumentato, è uguale a quello di dodici anni fa, ma l'offerta locale non è più in grado di soddisfare la domanda quindi si ricorre all'import addirittura dall'oriente. Cercano di dare la colpa all'aumento dei costi di produzione come il gasolio ma in effetti non c'è più nulla in fondo al barile, almeno per quanto riguarda la pesca professionale media.
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La notizia risale a circa una quindicina di giorni fa ....

La misura rischia di essere impopolare tra gli armatori e i pescatori europei ma, assicura Bruxelles, la ‘licenza a punti’, ultima novita’ lanciata oggi dalla Commissione europea, diventera’ un’efficace strumento di lotta contro la pesca illegale. Ne e’ convinta la commissaria europea responsabile per il settore, Maria Damanaki, perche’ dice, permettera’ ”di sanzionare, fino al ritiro della licenza di pesca, i casi piu’ gravi di illegalita’, ma anche di premiare coloro che rispettano le regole”. La licenza a punti rientra nel nuovo sistema, approvato oggi dalla Commissione europea a Bruxelles, sull’applicazione dei controlli nel settore della pesca, che rappresenta l’ultimo atto di un’ampia riforma avviata dall’Europa nel 2008. Gli Stati membri, grazie a nuovi strumenti elettronici, saranno cosi’ in grado di individuare irregolarita’ in ogni fase della catena di vendita, in modo da risalire ai colpevoli, imponendo loro severe sanzioni, fino alla perdita della licenza. L’introduzione di nuove tecnologie presso le singole autorita’ nazionali, come sui pescherecci, e’ sostenuta con fondi europei da Bruxelles. Quanto alle ispezioni, verranno svolte secondo le stesse modalita’ in tutto il territorio europeo, sottoponendo i dati raccolti a controlli elettronici incrociati. Insomma, il consumatore deve avere la certezza che al mercato, come in pescheria, il prodotto che acquista e’ stato pescato legalmente. (ANSA).

Pesca professionale : la UE approva la licenza a punti

Anche nel Compartimento di Gaeta si respira la tensione per la possibile entrata in vigore dal primo gennaio 2012 della “fantomatica” patente a punti per la pesca professionale.
Bruxelles ha deciso di portare un duro colpo alla pesca illegale in Europa, rompere cioè con il passato e istituire una vera cultura della legalità.
 "Non possiamo più accettare - ha spiegato la commissaria europea alla pesca Maria Damanaki - che una minoranza, se pur ridotta di pescatori, eluda le norme senza conseguenze. Questa situazione, oltre ad essere ingiusta, spezza il ciclo della legalità, crea distorsioni di concorrenza e, cosa più importante, distrugge le risorse del mare".
Bruxelles non ha quindi esitato  a varare un insieme di misure che, nella grande maggioranza, diventeranno operative dal primo gennaio 2012:

•   dalla creazione di una “licenza a punti”alla tracciabilità del pesce : dalla rete al piatto;
•   dall'obbligo di un registro di bordo elettronico per tutte le imbarcazioni di oltre 12 metri alle ispezioni lungo tutta la catena;
•   dalla semplificazione delle regole ai controlli incrociati dei dati per via elettronica.

Ai trasgressori saranno imposte le stesse sanzioni, indipendentemente dal luogo in cui si trovano e dalla loro nazionalità e in caso di infrazione ripetuta, grazie al sistema a punti, finiranno per perdere la loro licenza.

Verranno invece premiati i pescatori che rispettano le regole. La novità del nuovo regolamento di applicazione dei controlli all'interno e all'esterno dell'UE è sicuramente la licenza a punti: più infrazioni vengono individuate più punti - tra 3 a 7 - vengono accreditati ai trasgressori.
Sono previste sospensioni di due, quattro, otto e 12 mesi quanto i punti salgono rispettivamente a 18, 36 e tra 54 e 72. Giunti a 90 punti, la licenza viene ritirata.
Inversamente dei punti vengono tolti se i pescatori continuano a rispettare le regole o ancora se partecipano a campagne scientifiche, usano l'eco-etichetta o fanno parte di un'organizzazione di produttori che riducono di almeno il 10% le loro opportunità di pesca.
Tra le novità c'é anche l'uso generalizzato di nuove tecnologie presso gli uffici delle autorità nazionali ma anche per introdurre il registro di bordo elettronico sulle imbarcazioni. La Commissione europea è pronta a pagare per questo, ma solo fino alla fine dell'anno, l'85% dei costi.

“Vanno previste concrete possibilità di riconversione del comparto, accompagnate da attività quali pescaturismo, ittiturismo, trasformazione, educazione ambientale, guardie ecologiche, pulizia del mare, fermo biologico di almeno tre mesi per anno solare, aree di ripopolamento, realizzazione di barriere sommerse per la riproduzione delle specie, e altre misure integrative degli ammortizzatori sociali. I progetti e le proposte vanno calati nelle realtà interessate da persistenti fenomeni di crisi economica e sociale dalle quali non si può prescindere. Questo stesso sistema andrebbe poi recepito e applicato anche nelle aree lagunari, lì dove in alcuni casi sono persistenti e ripetuti i fenomeni di pesca illegale delle vongole”.

Fonte: h24notizie

Nuove regole UE per i controlli sulla pesca: stop all'ipersfruttamento delle risorse

Il 12 aprile la Commissione europea ha annunciato la piena operatività del nuovo sistema per i controlli sulla pesca.

«Con l’adozione di regole dettagliate sui controlli da seguire nell’intera filiera, 'dalla rete al piatto', l’UE dispone ora degli strumenti necessari per stabilire una nuova cultura della legalità della pesca, cioè fermare l’iper-sfruttamento delle risorse e garantire la sostenibilità», ha dichiarato il Commissario europeo per la pesca Maria Damanaki.

Le Autorità nazionali di controllo potranno rintracciare ogni partita di pesce, dalla cattura sino alla vendita al consumatore: potranno così bloccare le attività illegali in qualsiasi fase della filiera. Le ispezioni saranno condotte con identiche modalità in tutta Europa e i dati sottoposti a verifiche incrociate grazie ai registri informatici.

In dettaglio:

- “e-fishing”. Licenze e autorizzazioni di pesca, registrazione delle imbarcazioni di lunghezza superiore ai 12 metri e degli strumenti di pesca, potenza e revisioni dei motori, quaderni di bordo. Tutti i dati devono venire registrati su supporti informatici e trasmessi alle autorità.

- le autorità nazionali devono monitorare imbarcazioni e strumenti di pesca, le quantità di pesce catturate e quelle sbarcate.

- il tracciamento elettronico di tutti i dati degli operatori della pesca e la loro verifica sistematica attraverso controlli incrociati renderanno più difficile il commercio delle catture illecite. Il sistema è infatti in grado di far emergere le incoerenze tra le quantità e le specie ittiche pescate e quelle immesse sul mercato.

- gli ispettori della Commissione, come già avviene per i controlli sulla sicurezza alimentare (reg. 882, 854/04), non eseguono verifiche dirette sugli operatori bensì “controllano i controllori”: verificano cioè quanto sono idonei ed efficaci i controlli fatti a livello nazionale e locale in tutta l’UE. E annotano le irregolarità o inefficienze in pubblicati e trasmessi alle autorità dello Stato membro interessato, con invito ad adeguarsi a raccomandazioni ad hoc entro un termine prestabilito.

Il nuovo sistema comprende un meccanismo “a punti” per le licenze di pesca che ricorda quello delle patenti di guida: la pesca illegale, oltre a venire punita con sanzioni pecuniarie proporzionate alla cattura (almeno cinque - otto volte - dopo il primo episodio – rispetto al valore del bottino illecito), comporta il ritiro della licenza in caso di recidiva. Questo meccanismo verrà applicato dal 1 gennaio 2012, per consentire alle autorità degli Stati membri di adeguarsi.

Le procedure di dettaglio sull’esecuzione dei controlli completano il quadro della Politica Comune sulla Pesca (Common Fisheries Policy, Cfp), che si articola su tre pilastri: il regolamento sui Controlli (reg. CE 1224/09); il regolamento Iuu, volto a combattere la pesca illegale, non registrata e non regolamentata (Illegal, Unreported and Unregulated fishing) a opera di pescherecci europei e di Paesi terzi (reg. CE 1005/08); il regolamento sulle Autorizzazioni alla Pesca, che disciplina sia i controlli dei pescherecci UE al di fuori delle acque europee, sia quelli dei vascelli extra-europei nei nostri mari (reg. CE 1006/08).

Controlli e sanzioni saranno dunque uguali in tutta Europa, a prescindere dalla nazionalità dell’ente di controllo e dalla bandiera del peschereccio. Per incoraggiare la collaborazione tra le autorità nazionali, l’Agenzia comunitaria di controllo sulle attività della pesca (Community Fisheries Control Agency, Cfca) organizza a Vigo, in Spagna, sessioni di verifica a cui partecipano gli ispettori dei Paesi membri.

FONTE:Il fatto alimentare
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greybear

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Due tartarughe della specie ''caretta caretta'', ferite da ami da pesca, sono state soccorse in distinte circostanze nel Tirreno calabrese, Domenica 1 maggio.

A darne notizia e' stato il Wwf Calabria.
Il primo caso si e' verificato a Pizzo dove e' stato recuperato un animale, privo di un occhio e dalla cui bocca usciva un filo di nylon. A distanza di poche ore una nuova segnalazione e' giunta da Gizzeria. In questo caso la tartaruga presentava un lungo filo di nylon pieno di alghe segno evidente della ingestione avvenuta da tempo.(ANSA).



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Brancaleone (reggio Calabria) 3 maggio 2011 – “La Provincia di Reggio Calabria farà in modo che il Centro di recupero tartarughe marine di Brancaleone,  diventi un progetto stabile  e continuativo nell’ambito della protezione della biodiversità del territorio provinciale e del suo sviluppo turistico”. Lo ha detto il Presidente della Provincia avv. Giuseppe Morabito, intervenendo a Brancaleone alla riapertura del Centro, alla presenza del Sindaco di Brancaleone Francesco Moio e del consigliere nazionale Cts (Centro turistico studentesco) Nino Liotta.

E’ stata l’occasione per un bilancio, più che positivo dell’attività del Centro, e del Progetto Tartanet” promosso dalla Provincia di Reggio Calabria, grazie al quale Brancaleone è oggi al primo posto tra  tutti i centri recupero del Mediterraneo, per numero di tartarughe soccorse, curate e salvate.  Da alcuni anni, inoltre, il litorale di Brancaleone è stato scelto dalle tartarughe per la nidificazione. “Questo ha rappresentato una grande opportunità per Brancaleone e per tutto il territorio ionico – ha affermato il Sindaco Moio che ha ringraziato il Presidente Morabito per l’attenzione che la Provincia ha rivolto in questi anni alla sua cittadina – sia nel settore della viabilità che in campo ambientale. Perché non ci può essere un turismo di alto profilo senza attenzione al territorio. La presenza del CTS  a Brancaleone  – ha ancora detto il Sindaco Francesco Moio – ha provocato un vero e proprio “effetto domino”, facendo di Brancaleone un punto di riferimento regionale e nazionale; non solo perché ha portato  il centro ionico ai primi posti della classifica regionale per numero di presenze turistiche, ma anche per il percorso virtuoso che ha determinato, quello di una alta sensibilità ambientale, che la Provincia ha accompagnato con la destinazione a Brancaleone del Museo navale”.

Moio ha chiesto che la Provincia di Reggio Calabria stabilizzi, attraverso finanziamenti annuali, la presenza del Centro di recupero tartarughe marine, “per farlo diventare – ha sottolineato – un elemento stabile di questo territorio”.

L’occasione è anche servita per presentare l’iniziativa “Tartacamp 2011”, in programma al Villaggio Altalia dal 26 Giugno al 2 luglio, scuola estiva di pallacanestro riservata a ragazzi e ragazze di età compresa tra 8 ed i 18 anni. “Una manizione sportiva di alto profilo – ha affermato Nino Liotta – in cui metteremo insieme sport ed educazione ambientale, in una perfetta e virtuosa simbiosi tra turismo ed ambiente”.

“La natura stessa, con la nidificazione delle tartarughe ha voluto premiare questi territorio e noi non potevamo non essere altrettanto generosi” – ha affermato nel suo intervento conclusivo il Presidente della Provincia avv. Giuseppe Morabito  ricordando le tante iniziative messe in campo a sostegno del Centro di recupero tartarughe, “che con il costruendo Museo navale, nel quale troveranno posto delle antiche imbarcazioni, una romana, ed una spagnola, realizzate da un bravissimo artigiano di Palmi, costituiscono elementi importanti di un percorso che potrebbe far diventare  Brancaleone, appunto, una cittadella del mare”.

Il Presidente Morabito ha assunto l’impegno,  in prospettiva,   di istituzionalizzare l’esperienza del Progetto “Tartanet”  per farne una iniziativa  di lunga durata. “Fondamentale in questi obiettivi – ha aggiunto  – è la sinergia tra istituzioni; nel nostro caso Provincia di Reggio Calabria e  Comune di Brancaleone, ma anche tra questi Enti  e le associazioni presenti ed operanti  sul territorio, che deve essere gestito – ha ammonito  – per aree omogenee, in base alle risorse ed alle esigenze che emergono da  ciascuna area. Solo così – ha concluso – è possibile determinare delle economie di scala, più convenienti e sicuramente più efficaci”.

Il Presidente Morabito ha quindi visitato i locali del Centro di recupero tartarughe marine di Brancaleone, ospitato nei locali della stazione ferroviaria, dove ha potuto verificare la particolare dotazione del centro: un vero e proprio “reparto ospedaliero veterinario”, con un centro radiografico, un ambulatorio medico,  i  locali per le vasche di convalescenza delle tartarughe in cura. Un centro all’avanguardia, che si è saputo guadagnare un ruolo preminente in tutto il Mediterraneo.

Autore: Luigi Palamara - Fonte: Mediterraneonline
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Pesca, Ministro Romano annuncia stop temporaneo

Roma, 6 mag 2011 - Fermo della pesca per un periodo di 45 giorni in Italia. Lo ha dichiarato il Ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali, Saverio Romano, in occasione dell'insediamento del tavolo per la pesca, che si è tenuto questa mattina presso il Mipaaf.

"Per quanto riguarda le misure da adottare a breve termine, il Ministero delle Politiche agricole - ha dichiarato Romano - intende introdurre una proposta normativa, in approvazione nei prossimi giorni, allo scopo di avviare un fermo temporaneo dell'attività di pesca per un massimo di 45 giorni. L'arresto temporaneo obbligatorio della pesca a strascico e volante costituisce la principale misura di gestione delle risorse ittiche, finalizzata a incidere sullo sforzo di pesca e a garantire la sostenibilità dell'attività nel medio e nel lungo periodo".

"Questa misura ha come obiettivo principale quello di fronteggiare la crisi in cui versa oggi il settore, causata anche dallo stato di sovrasfruttamento delle risorse", sottolinea Romano, aggiungendo: "Nel prossimo autunno organizzeremo un Forum della pesca che coinvolgerà tutti i soggetti interessati, comprese le Regioni, per fare il punto sulla situazione attuale del settore".

Plauso della Coldiretti alla misura annunciata da Romano. "L'annuncio del Ministero per le Politiche agricole di avviare un fermo temporaneo dell’attività di pesca per un massimo di 45 giorni - sottolinea ImpresaPesca Coldiretti - risponde all’esigenza di salvare la produzione ittica Made in Italy dopo il crollo fino al 50 per cento fatto registrare in Adriatico nei primi mesi del 2011.

Nel corso dell’incontro, il presidente di ImpresaPesca Coldiretti, Tonino Giardini, ha chiesto attenzione anche verso altre questioni, dalla realizzazione dei distretti di pesca, da attuarsi come conseguenza gestione in coda al fermo biologico al fine di dare un governance al sistema produttivo, al rafforzamento della tracciabilità della filiera dell’ittico in maniera più chiara soprattutto per i prodotti di importazione anche con i "menù della ristorazione".

"Servono, inoltre - continua ImpresaPesca Coldiretti - l’avvio di progetti di promozione del Made in Italy per la pesca nazionale con i principi del km.0, la rivalutazione del ruolo delle Organizzazione dei Produttori come anello di congiunzione tra produzione e mercato, l’attivazione di misure a sostegno del credito per le imprese sia per le spese di investimento che per la gestione corrente, misure a sostegno mediante coofinanziamento dello sviluppo della garanzia assicurativa per strutture e produzione in primis per l’acquacoltura, tutela del prezzo, riqualificazione dei mercati e delle filiere ittiche, avvio del cosiddetto "fascicolo d’impresa".

FONTE: la Repubblica
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PESCA: ROMANO, LAVORIAMO PER FERMO TEMPORANEO E PULIZIA FONDALI

Roma, 6 mag. - "Nel prossimo autunno organizzeremo un Forum della pesca che coinvolgera' tutti i soggetti interessati, comprese le Regioni, per fare il punto sulla situazione attuale del settore". Lo ha dichiarato il Ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali, Saverio Romano, in occasione dell'insediamento del tavolo per la pesca, che si e' tenuto questa mattina presso il Mipaaf. Per quanto riguarda le misure da adottare a breve termine, il Ministero delle Politiche agricole "intende introdurre una proposta normativa, in approvazione nei prossimi giorni, allo scopo di avviare un fermo temporaneo dell'attivita' di pesca per un massimo di 45 giorni", ha aggiunto Romano: "L'arresto temporaneo obbligatorio della pesca a strascico e volante costituisce la principale misura di gestione delle risorse ittiche, finalizzata a incidere sullo sforzo di pesca e a garantire la sostenibilita' dell'attivita' nel medio e nel lungo periodo. Questa misura ha come obiettivo principale quello di fronteggiare la crisi in cui versa oggi il settore, causata anche dallo stato di sovrasfruttamento delle risorse".
  Non solo: contestualmente al fermo temporaneo il Ministero delle Politiche agricole intende promuovere anche un'operazione di pulizia dei fondali marini, proprio nel periodo in cui le spiagge sono piu' affollate: "D'accordo con le Capitanerie di porto, i pescatori potranno lavorare a un progetto di pulizia dei fondali, teso a favorire anche il ripascimento. Tale progetto - come ha spiegato il ministro - si inserisce in una prospettiva piu' ampia, volta a sensibilizzare l'opinione pubblica al rispetto nei confronti del mare, restituendo ai pescatori il ruolo e l'immagine di custodi di questo insostituibile patrimonio".
(AGI)
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  • L'elemento fondamentale della pesca?Birra e panini
Reply #59 on: May 08, 2011, 17:31:43
Ciao Vittorio!
Non ho capito una cosa! Ma tale fermo pesca quale categorie di pescatori comprende, solo quelli professionisti o anche quelli sportivi? Inoltre un'altra cosa, tale fermo è già in vigore?
Vivo la vita a un'uscita di pesca alla volta! Non mi importa ne dove, ne quando, ne come! A ogni uscita di pesca, sono un'uomo libero!


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