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La misura rischia di essere impopolare tra gli armatori e i pescatori europei ma, assicura Bruxelles, la ‘licenza a punti’, ultima novita’ lanciata oggi dalla Commissione europea, diventera’ un’efficace strumento di lotta contro la pesca illegale. Ne e’ convinta la commissaria europea responsabile per il settore, Maria Damanaki, perche’ dice, permettera’ ”di sanzionare, fino al ritiro della licenza di pesca, i casi piu’ gravi di illegalita’, ma anche di premiare coloro che rispettano le regole”. La licenza a punti rientra nel nuovo sistema, approvato oggi dalla Commissione europea a Bruxelles, sull’applicazione dei controlli nel settore della pesca, che rappresenta l’ultimo atto di un’ampia riforma avviata dall’Europa nel 2008. Gli Stati membri, grazie a nuovi strumenti elettronici, saranno cosi’ in grado di individuare irregolarita’ in ogni fase della catena di vendita, in modo da risalire ai colpevoli, imponendo loro severe sanzioni, fino alla perdita della licenza. L’introduzione di nuove tecnologie presso le singole autorita’ nazionali, come sui pescherecci, e’ sostenuta con fondi europei da Bruxelles. Quanto alle ispezioni, verranno svolte secondo le stesse modalita’ in tutto il territorio europeo, sottoponendo i dati raccolti a controlli elettronici incrociati. Insomma, il consumatore deve avere la certezza che al mercato, come in pescheria, il prodotto che acquista e’ stato pescato legalmente. (ANSA).
Pesca professionale : la UE approva la licenza a punti
Anche nel Compartimento di Gaeta si respira la tensione per la possibile entrata in vigore dal primo gennaio 2012 della “fantomatica” patente a punti per la pesca professionale.
Bruxelles ha deciso di portare un duro colpo alla pesca illegale in Europa, rompere cioè con il passato e istituire una vera cultura della legalità.
"Non possiamo più accettare - ha spiegato la commissaria europea alla pesca Maria Damanaki - che una minoranza, se pur ridotta di pescatori, eluda le norme senza conseguenze. Questa situazione, oltre ad essere ingiusta, spezza il ciclo della legalità, crea distorsioni di concorrenza e, cosa più importante, distrugge le risorse del mare".
Bruxelles non ha quindi esitato a varare un insieme di misure che, nella grande maggioranza, diventeranno operative dal primo gennaio 2012:
• dalla creazione di una “licenza a punti”alla tracciabilità del pesce : dalla rete al piatto;
• dall'obbligo di un registro di bordo elettronico per tutte le imbarcazioni di oltre 12 metri alle ispezioni lungo tutta la catena;
• dalla semplificazione delle regole ai controlli incrociati dei dati per via elettronica.
Ai trasgressori saranno imposte le stesse sanzioni, indipendentemente dal luogo in cui si trovano e dalla loro nazionalità e in caso di infrazione ripetuta, grazie al sistema a punti, finiranno per perdere la loro licenza.
Verranno invece premiati i pescatori che rispettano le regole. La novità del nuovo regolamento di applicazione dei controlli all'interno e all'esterno dell'UE è sicuramente la licenza a punti: più infrazioni vengono individuate più punti - tra 3 a 7 - vengono accreditati ai trasgressori.
Sono previste sospensioni di due, quattro, otto e 12 mesi quanto i punti salgono rispettivamente a 18, 36 e tra 54 e 72. Giunti a 90 punti, la licenza viene ritirata.
Inversamente dei punti vengono tolti se i pescatori continuano a rispettare le regole o ancora se partecipano a campagne scientifiche, usano l'eco-etichetta o fanno parte di un'organizzazione di produttori che riducono di almeno il 10% le loro opportunità di pesca.
Tra le novità c'é anche l'uso generalizzato di nuove tecnologie presso gli uffici delle autorità nazionali ma anche per introdurre il registro di bordo elettronico sulle imbarcazioni. La Commissione europea è pronta a pagare per questo, ma solo fino alla fine dell'anno, l'85% dei costi.
“Vanno previste concrete possibilità di riconversione del comparto, accompagnate da attività quali pescaturismo, ittiturismo, trasformazione, educazione ambientale, guardie ecologiche, pulizia del mare, fermo biologico di almeno tre mesi per anno solare, aree di ripopolamento, realizzazione di barriere sommerse per la riproduzione delle specie, e altre misure integrative degli ammortizzatori sociali. I progetti e le proposte vanno calati nelle realtà interessate da persistenti fenomeni di crisi economica e sociale dalle quali non si può prescindere. Questo stesso sistema andrebbe poi recepito e applicato anche nelle aree lagunari, lì dove in alcuni casi sono persistenti e ripetuti i fenomeni di pesca illegale delle vongole”.
Fonte: h24notizie
Nuove regole UE per i controlli sulla pesca: stop all'ipersfruttamento delle risorse
Il 12 aprile la Commissione europea ha annunciato la piena operatività del nuovo sistema per i controlli sulla pesca.
«Con l’adozione di regole dettagliate sui controlli da seguire nell’intera filiera, 'dalla rete al piatto', l’UE dispone ora degli strumenti necessari per stabilire una nuova cultura della legalità della pesca, cioè fermare l’iper-sfruttamento delle risorse e garantire la sostenibilità», ha dichiarato il Commissario europeo per la pesca Maria Damanaki.
Le Autorità nazionali di controllo potranno rintracciare ogni partita di pesce, dalla cattura sino alla vendita al consumatore: potranno così bloccare le attività illegali in qualsiasi fase della filiera. Le ispezioni saranno condotte con identiche modalità in tutta Europa e i dati sottoposti a verifiche incrociate grazie ai registri informatici.
In dettaglio:
- “e-fishing”. Licenze e autorizzazioni di pesca, registrazione delle imbarcazioni di lunghezza superiore ai 12 metri e degli strumenti di pesca, potenza e revisioni dei motori, quaderni di bordo. Tutti i dati devono venire registrati su supporti informatici e trasmessi alle autorità.
- le autorità nazionali devono monitorare imbarcazioni e strumenti di pesca, le quantità di pesce catturate e quelle sbarcate.
- il tracciamento elettronico di tutti i dati degli operatori della pesca e la loro verifica sistematica attraverso controlli incrociati renderanno più difficile il commercio delle catture illecite. Il sistema è infatti in grado di far emergere le incoerenze tra le quantità e le specie ittiche pescate e quelle immesse sul mercato.
- gli ispettori della Commissione, come già avviene per i controlli sulla sicurezza alimentare (reg. 882, 854/04), non eseguono verifiche dirette sugli operatori bensì “controllano i controllori”: verificano cioè quanto sono idonei ed efficaci i controlli fatti a livello nazionale e locale in tutta l’UE. E annotano le irregolarità o inefficienze in pubblicati e trasmessi alle autorità dello Stato membro interessato, con invito ad adeguarsi a raccomandazioni ad hoc entro un termine prestabilito.
Il nuovo sistema comprende un meccanismo “a punti” per le licenze di pesca che ricorda quello delle patenti di guida: la pesca illegale, oltre a venire punita con sanzioni pecuniarie proporzionate alla cattura (almeno cinque - otto volte - dopo il primo episodio – rispetto al valore del bottino illecito), comporta il ritiro della licenza in caso di recidiva. Questo meccanismo verrà applicato dal 1 gennaio 2012, per consentire alle autorità degli Stati membri di adeguarsi.
Le procedure di dettaglio sull’esecuzione dei controlli completano il quadro della Politica Comune sulla Pesca (Common Fisheries Policy, Cfp), che si articola su tre pilastri: il regolamento sui Controlli (reg. CE 1224/09); il regolamento Iuu, volto a combattere la pesca illegale, non registrata e non regolamentata (Illegal, Unreported and Unregulated fishing) a opera di pescherecci europei e di Paesi terzi (reg. CE 1005/08); il regolamento sulle Autorizzazioni alla Pesca, che disciplina sia i controlli dei pescherecci UE al di fuori delle acque europee, sia quelli dei vascelli extra-europei nei nostri mari (reg. CE 1006/08).
Controlli e sanzioni saranno dunque uguali in tutta Europa, a prescindere dalla nazionalità dell’ente di controllo e dalla bandiera del peschereccio. Per incoraggiare la collaborazione tra le autorità nazionali, l’Agenzia comunitaria di controllo sulle attività della pesca (Community Fisheries Control Agency, Cfca) organizza a Vigo, in Spagna, sessioni di verifica a cui partecipano gli ispettori dei Paesi membri.
FONTE:Il fatto alimentare