NEWS MARE - NOTIZIE DAL MONDO...SOMMERSO

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Author Topic: NEWS MARE - NOTIZIE DAL MONDO...SOMMERSO  (Read 239915 times)

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Reply #480 on: February 27, 2014, 18:28:30
Portata a terra su barca e consegnata a Guardia Costiera

(ANSA) - MONASTERACE (REGGIO CALABRIA), 26 FEB - Una tartaruga caretta caretta con difficoltà natatorie è stata recuperata da un diportista al largo di Monasterace.
L'esemplare, del peso di 20 chilogrammi, lungo 60 centimetri e largo 40, è apparso subito in precarie condizioni di salute. Il diportista, rilevata la presenza di un granchio nella cloaca dell'animale che spesso causa le difficoltà natatorie, l'ha caricata sulla sua imbarcazione e, una volta a terra, l'ha consegnata alla Guardia Costiera.


Pesca: Guardia costiera Pesaro sequestra 200 kg sogliole

(ANSA) - PESARO, 27 FEB - La Guardia costiera ha sequestrato al mercato ittico di Pesaro 205 kg di sogliole sottomisura della specie solea vulgaris, pescate in Adriatico. Il pescatore e il trasportatore sono stati denunciati alla procura della Repubblica, che ha autorizzato di devolvere il pesce in beneficenza.
Sempre camminerò per queste spiagge tra la sabbia e la schiuma dell'onda.
L'alta marea cancellerà l'impronta e il vento svanirà la schiuma.
Ma sempre spiaggia e mare rimarranno.
Kahlil Gibran


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L’apneista Macrillo’ lo ha accompagnato fino ad una profondita’ di 10 metri: “un’emozione unica”

Isola Capo Rizzuto venerdì 28 febbraio 2014
 
L’asd Isola Ambiente Apnea è stata impegnata nella liberazione di un piccolo di squalo elefante impigliato nelle reti di un peschereccio al largo di Capo Piccolo nel comune di Isola di Capo Rizzuto. Nella mattinata di Giovedì 27 Febbraio, Antonio Macrillò membro appunto della stessa associazione è riuscita a liberare dalle reti di un pescatore uno Squalo Elefante, che si era impigliato e non riusciva più ad uscirne.

Tutto è partito da una telefonata da un pescatore che ha chiamato la Biologa Giglio Stefania avvertendola che avevano un squalo elefante impigliato nelle reti. La Biologa cerca subito un modo per arrivare sul luogo, chiede un aiuto all’atleta dell’asd Isola Ambiente Apnea Antonio Macrillò, il quale si mette subito a disposizione chiedendo aiuto ad un pescatore di Le Castella che mette a disposizione la sua barca e si recano sul luogo dell’avvistamento. Arrivato sul luogo si accorge subito che la situazione non è semplice, ma Macrillò indossa subito la muta, si tuffa in acqua insieme al fratello Fiore, per aiutare il piccolo di squalo elefante, con l’ accordo della Biologa si decide di trascinare, in modo lento e delicato, il pesce fino al porto di Le Castella, dove verrà fatto riposare ossigenare che successivamente sarà liberato a largo.



Lo squalo elefante
Cetorhinus maximus Gunnerus, 1765, detto anche cetorino, è una specie di pesce unico rappresentante della famiglia delle Cetorhinidae, è il secondo pesce esistente più grande al mondo, dopo lo squalo balena. Scarsissime sono le informazioni sul Mediterraneo. Nel 2005 Medsharks ha dato vita all’Operazione Squalo Elefante (OSE), la prima ricerca “sul campo” in Mediterraneo su questo misterioso animale, su quest’ultima bisogna dire che già l’asd Isola Ambiente Apnea è già in contatto; ed hanno dato tutto il loro materiale fotografico, nei prossimi giorno anche dei filmati.

La liberazione
L’esemplare femmina di squalo elefante, successivamente è stato portato al largo di Le Castella, dove è stato assistito da Macrillò, fatto ossigenare tra le sue braccia, lo squalo prende il fondo l’apneista lo accompagna fino ad una profondità di 10 metri, poi riemerge e riscende nel blu pensando di non vedere il cucciolo di squalo, “ma invece era lì come se fosse rimasto ad aspettarmi l’ho ha seguito per un altro po’ ad osservare la sua eleganza di nuoto e soprattutto per accertarsi delle sue condizioni – ci dice Macrillò – è stata un emozione unica”.






Gli apneisti di Isola Ambiente Apnea stanno svolgendo in collaborazione con la GSD Lega Navale Le Castella e altre associazioni, iniziative per la salvaguardia dell’ambiente marino e delle coste. Nel gruppo ci sono tanti iscritti che da anni si stanno battendo e la stessa neo Associazione ASD Isola Ambiente Apnea si batte per far si che sia regolarizzata la pesca in Apnea nell’Area Marina Protetta, lo stesso Macrillò ci tiene ad esprimere un suo pensiero: “Io e la mia associazione Isola Ambiente Apnea in qualità di pescatori in apnea portiamo solo benefici nei luoghi in cui ci immergiamo, come quello di oggi e come i tanti fatti in passato. Noi siamo la parte positiva della pesca”.

Fonte e foto: il cirotano.it
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Reply #482 on: March 02, 2014, 20:35:09
Presidente esprime volontà di espandere tutela per la specie



(ANSA) - ROMA, 28 FEB - La Colombia sempre più "amica" degli squali. Il presidente della nazione sudamericana, Juan Manuel Santos, ha espresso la volontà del suo paese di espandere la tutela giuridica esistente sugli squali ed ampliare le protezioni per fermare l'importazione e l'esportazione della specie.

In un video presentato al World Summit Ocean in questi giorni a San Francisco, il Presidente colombiano ha ribadito ancora una volta l'impegno del suo Paese per la conservazione degli squali e la volontà di lavorare insieme ai propri "vicini" per rafforzare la protezione delle rotte migratorie e degli habitat della specie.

Plauso delle associazioni animaliste tra cui anche la Pew Charitable Trusts che ha commentato: "il presidente Juan Manuel Santos e la sua amministrazione hanno capito che la gente ha bisogno di oceani sani e gli oceani sani hanno bisogno degli squali". Il Paese, che ha recentemente vietato la pesca commerciale dello squalo nelle sue acque, da anni svolge un ruolo primario per la conservazione della specie.

Nel marzo 2013, la Colombia ha sponsorizzato la proposta - che entrerà in vigore nel settembre 2014 - di elencare cinque specie di squalo (pinna bianca, smeriglio, smerlato, martello, bianco) nell'Appendice II della Convenzione sul commercio internazionale delle specie di flora e fauna selvatiche (CITES) che impone ai firmatari di mostrare la prova che le esportazioni delle specie elencate derivano da una popolazione gestita in modo sostenibile. Inoltre ad ottobre del 2013 il Paese ha firmato il memorandum d'intesa sulla conservazione degli squali migratori volta a proteggere quattro specie migratrici, tra cui lo squalo balena. (ANSA).
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Reply #483 on: March 07, 2014, 02:39:48
Studio, aumentano forza e durata ma diminuisce la frequenza

(ANSA) - ROMA, 4 MAR - I cicloni tropicali come l'uragano Sandy e il tifone Haiyan potrebbero in futuro diventare più potenti a causa del riscaldamento globale e del conseguente aumento della temperatura degli oceani. Lo sostiene uno studio pubblicato sulla rivista Journal of Advances in Modeling Earth System.

I ricercatori hanno analizzato gli effetti dell'incremento della temperatura superficiale marina sulla dimensione, la durata e la forza degli uragani. Usando un modello per la simulazione della dinamica atmosferica (cloud resolving model), hanno variato la temperatura da 21 a 36 gradi, scoprendo che al suo aumentare crescevano anche la dimensione e la forza dei cicloni tropicali. Con un oceano più caldo, tuttavia, la formazione dei cicloni diventava meno frequente. Nel dettaglio, un aumento di 6 gradi nella temperatura marina superficiale comporta un raddoppio dell'energia cinetica coinvolta in ogni ciclone tropicale. Con 6 gradi in più, inoltre, raddoppia la quantità di precipitazioni. (ANSA).

Pesca abusiva: due tonni rossi sequestrati a Roseto

GIULIANOVA 5 MARZO. I militari degli uffici marittimi di Silvi e Roseto degli Abruzzi, nel Teramano, hanno sequestrato due esemplari di tonno rosso (la cui pesca e' vietata essendo specie rara) del peso totale di quasi un quintale. I pesci sono stati trovati sulla barca di un pescatore sportivo, ormeggiata presso il porticciolo turistico Vallonchini di Roseto degli Abruzzi. Il pescatore e' stato sanzionato ed il pescato sequestrato ritenuto idoneo al consumo umano, dopo essere stato analizzato dai veterinari della Asl di Teramo, e' stato devoluto in beneficenza a due istituti caritatevoli della zona. Fino a fine mese, inoltre, e' stata vietata la pesca del pesce spada.



Fonte e foto: primadanoi.it
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Reply #484 on: March 10, 2014, 16:58:44
(ANSA) - PALERMO, 9 MAR - Migliaia di meduse si sono arenate sulla spiaggia di Mondello, a Palermo, probabilmente a causa di una mareggiata che ha interessato il litorale palermitano con correnti settentrionali che potrebbero aver portato gli invertebrati verso la battigia. Uno spettacolo del tutto inusuale che da anni non si verificava. In passato era successo che, sempre a causa di una mareggiata, si fossero spiaggiati centinaia di pesci che in poche ore erano diventati banchetto di numerosi gabbiani.


Sciame di robot-sottomarini monitorerà oceani

(ANSA) - HANNOVER, 10 MAR - Mini sottomarini-robot saranno la salvezza di oceani e porti: dotati di sensori ambientali e chimici e in grado di coordinarsi fra loro in modo autonomo, proprio come farebbe uno sciame di api, questi mini automi saranno impiegati nel prossimo futuro per monitorare la salute delle acque e non solo.

Il progetto è stato presentato al Cebit, la fiera Ict che si è aperta questa mattina ad Hannover, dall'Università di Graz che ha collaborato con altri quattro atenei, fra i quali la Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa. Per ora si tratta di una ventina di mini sottomarini, prototipi, frutto di un progetto di intelligenza artificiale che si chiama "Collective Cognitive Robots" (CoCoRo) a cui lavorano cinque atenei europei, uno italiano.

Si tratta del primo "sciame" autonomo di robot sottomarini che comunicano fra loro e prendono 'decisioni' insieme. Il lavoro si ispira al comportamento degli insetti "sociali", come formiche e api, o degli stormi di uccelli. I robot possono essere equipaggiati con sensori di tipo diverso, da quelli di temperatura ad altri chimici o per rilevare parametri biologici delle acque. Le applicazioni future possono essere le più diverse. Potranno ad esempio esplorare oceani oppure potranno essere impiegati nei porti per individuare ed eventualmente segnalare eventuali sostanze dannose disperse nell'acqua. Sono progettati "a moduli", nel senso che a seconda degli scopi potranno essere dotati dei sensori più opportuni. (ANSA)

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Il nome scientifico è "Velella Velella" ma è conosciuta anche con il nome di "Barchetta di San Pietro". Si tratta di un animale carnivoro appartenente alla classe delle Hidrozoi ed all´ordine delle Anthomedusae, presente un pò in tutti i mari. Lo spiaggiamento di questa specie animale è stato individuato nel litorale di Castellammare del Golfo, tra la stazione ferroviaria e la località Battigia, dove un cittadino alcamese ha segnalato alla locale Guardia Forestale la presenza sulla spiaggia di una strana sostanza bluastra. I successivi accertamenti hanno appurato che si trattava di questa forma animale simile alle meduse e riconoscibile per la sua caratteristica forma a barchetta con uan protuberanza del tutto simile ad una vela. La presenza sulla costa può essere considerata un segnale positivo, considerato che negli ultimi anni ci sono stati più spiaggiamenti di "Velella Velella" dovuti alla riduzione dell´inquinamento marino determinato da un maggiore controllo degli scarichi in mare. Da un altro versante però possiamo anche addebitare la presenza massiccia di questa specie animale alla diminuzione delle tartarughe marine che sono tra i maggiori predatori di queste meduse.


Fonte e foto: trapaniok.it
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Varnon

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Lamezia: Avviata Conferenza Servizi su analisi rischi e relativa bonifica area pontile Ex Sir

Lamezia Terme - Si è svolta oggi, nella sala giunta del Comune di Lamezia Terme, l’apertura dei lavori della conferenza dei servizi per valutare lo stato dell'area marino-costiera antistante il pontile ex Sir sito in località San Pietro Lametino. All’incontro promosso dall’Amministrazione comunale, rappresentata dall’assessore all'Ambiente, Pierpaolo Muraca, hanno partecipato: la dottoressa Procopio e l'avvocato Russo per l’Amministrazione provinciale, il geologo Enzo Cuiuli e Michele Folino Gallo per l' Arpacal, Alberto Scalzo per la Capitaneria di Porto di Vibo Valentia, oltre al dirigente del Comune, Salvatore Zucco, che ha presieduto i lavori, e ai funzionari dell'ufficio Ambiente.

L’assessore Muraca ha sottolineato che l’obiettivo della conferenza è quello di verificare, ai sensi della normativa ambientale vigente, le competenze di ciascuno degli Enti invitati al fine di verificare con dati attendibili la reale situazione dell'area dal punto di vista ambientale ed attivare tutte le procedure per l’eventuale bonifica del sito.  “È stato un incontro molto proficuo,  - ha detto Muraca – nel corso del quale si è ripercorso tutto l'iter di interventi e provvedimenti che hanno interessato l'area al fine di comprendere e promuovere tutte le azioni utili in relazione alle competenze di ciascuno. Sono molto rammaricato, ma non certamente sorpreso, dell'assenza della Regione (Dipartimento Politiche dell'Ambiente) e dell’Agenzia del Demanio (sia la Direzione Regionale di Catanzaro che quella dello Stato nelle sue articolazioni ministeriali), nonostante siano proprio loro i  soggetti più coinvolti nella vicenda. Sarebbe stata un’occasione importante per dare un segnale di presenza e fornire un contributo di chiarezza su alcuni punti ritenuti di assoluta rilevanza da parte dei partecipanti alla conferenza, sia per il fatto che la questione del pontile è stata molto discussa in questi anni, anche alla luce delle notizie delle scorse settimane sull’ipotizzata presenza di sostanze inquinanti nel sito che hanno portato la Procura della Repubblica di Lamezia Terme all'avvio di un procedimento di indagine penale e al sequestro preventivo della struttura”. In data 25 febbraio 2014, come riportato dal capo Alberto Scalzo, la guardia costiera di Vibo Valentia, sempre su richiesta della Procura, ha effettuato con l’Arpacal dei prelievi di sedimenti nei punti già indagati in passato; in particolare i campionamenti effettuati sono stati sei, per indagini su PCB e diossine. Occorre specificare, inoltre, che, come dichiarato dalla dottoressa Procopio, le competenze della Regione sono attribuite chiaramente dalla legge, in particolare per quanto attiene agli obblighi di monitoraggio dell'acqua, alle rilevazioni dei parametri di qualità delle acque costiere e degli standard qualitativi dei sedimenti marini. Nessun dubbio è emerso circa la proprietà della struttura che è in capo allo Stato e che eventuali attività di bonifica dovranno essere attuate attraverso l'organo ausiliare che è il ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare.

“Chiederemo ufficialmente – ha concluso Muraca - alla Regione Calabria, Dipartimento Ambiente, l'attivazione delle proprie competenze previste dalla legge, compresa la copertura delle spese di indagine analitiche per PCB e diossine. Il Comune si impegnerà, altresì, a richiedere alla Procura della Repubblica gli esiti delle analisi condotte dall'Arpacal, non appena saranno disponibili. Ciò al fine di fornire un'informazione corretta a tutta la cittadinanza che attende legittimamente una risposta precisa sui rischi paventati nelle scorse settimane”.


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Reply #487 on: March 13, 2014, 01:08:34
È stato deferito e multato un pescivendolo ambulante barcellonese, accusato di vendere, in cattivo stato di conservazione a al di fuori di ogni norma igienico-sanitaria, 13 kg circa di novellame di sarda (bianchetto). A denunciare l’uomo è stata la Guardia Costiera di Milazzo, durante un’operazione congiunta con il Comando di Polizia Municipale di Barcellona Pozzo di Gotto. Il novellame, risultato non idoneo al consumo umano, è stato destinato allo smaltimento.
La Capitaneria ha inoltre ribadito che la cattura e la vendita di novellame di sarda, particolarmente diffusa in questo periodo, è ormai vietata dalla vigente normativa comunitaria e nazionale in materia di pesca marittima e commercializzazione di prodotto ittico.
L’ambulante è stato deferito alla competente autorità giudiziaria per avere commercializzato prodotto ittico avente dimensioni inferiori alla taglia minima consentita, per commercializzazione di alimenti in cattivo stato di conservazione e occupazione abusiva di suolo pubblico. La Polizia Municipale ha inoltre elevato una sanzione amministrativa per mancanza di autorizzazione al commercio, provvedendo altresì al sequestro del banchetto adibito alla vendita.

Fonte:24live.it

Pesca: Guardia Costiera Reggio sequestra 3 pesci spada

(AGI) - Reggio Calabria, 12 mar. - La Guardia Costiera di Reggio Calabria ha sequestrato in citta' 3 esemplari di pesce spada ed elevato sanzioni Amministrative per oltre 12.000 euro nel corso di controlli mirati a prevenire la vendita di esemplari di pesce spada durante il periodo di divieto delle catture e vendita, stabilito per tutto il mese di marzo. I militri hanno controllato numerosi esercizi commerciali dediti alla vendita di prodotti ittici nonche' numerosi ristoranti trovando in due pescherie i 3 esemplari di pesce spada, per un totale di circa 50 Kg di peso, detenuti per la diretta vendita al dettaglio, nonostante il divieto di pesca e commercializzazione di pesce spada catturato nel Mar Mediterraneo fissato dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali. Sono state, pertanto, elevate le previste sanzioni amministrative a carico dei rispettivi esercizi commerciali con il contestuale sequestro amministrativo degli esemplari di pesce spada. Dopo la certificazione del medico veterinario competente dell'Azienda Sanitaria Provinciale Reggina, che ne ha attestato l'idoneita' al consumo umano, tutto il prodotto ittico e' stato donato in beneficenza a locali istituti caritatevoli. Nel corso della giornata sono state, inoltre, elevate 2 sanzioni amministrative per complessivi 3000 euro nei confronti di una pescheria ed un ristorante cittadino per la omessa tracciabilita' del prodotto ittico oggetto di vendita, nonche' un' ulteriore sanzione di oltre 1000 euro per mancata etichettatura del pesce esposto alla vendita diretta al consumatore . (AGI)

Cetraro (Cs): Guardia Costiera trova eternit abbandonato sulla sponda nord del torrente S.Croce di Longobardi

Di seguito nota dell'Ufficio Circondariale Marittimo di Cetraro: Il nucleo ispettivo sul demanio marittimo dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Cetraro, coordinato dal Comandante, il Tenente di Vascello Andrea Chirizzi, ha rivenuto undici grosse lastre in eternit in stato di abbandono sul litorale di Longobardi (Cs), e nello specifico a pochissimi metri dal torrente S.Croce, sponda nord.
Allo scopo di impedire l’accesso all’area da parte di estranei si è subito proceduto a delimitare la stessa mediante nastro di colore bianco e rosso riportante la scritta Guardia Costiera e sono stati apposti diversi cartelli indicanti il sequestro eseguito dagli Ufficiali di Polizia Giudiziaria ai sensi dell’articolo 354 del codice di procedura penale.
Oltre ad informare dell’accaduto l’Autorità Giudiziaria è stata immediatamente interessata l’Amministrazione Comunale affinchè provveda mediante ditta incaricata all’urgente bonifica dell’area, e ciò sia per gli ovvi motivi di tutela salute pubblica che, in aggiunta, per il fatto che l’eternit si trova vicinissimo al torrente con possibilità, seppure remota, che possa andare a finire al suo interno.  

FONTE:strill.it
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SASSARI. La Guardia Costiera di Porto Torres, in collaborazione con il personale del Servizio veterinario della Asl di Sassari, dalla metà di gennaio sino a inizio marzo ha controllato in maniera capillare ristoranti e i punti vendita di prodotti ittici presenti su tutto il vasto territorio del Compartimento Marittimo di Porto Torres. I risultati sono impressionanti. Nel corso dell’operazione, coordinata dal Comandante della Capitaneria di porto di Porto Torres, Capitano di Fregata Marco Nobile, sono stati ispezionati oltre 60 ristoranti di Sassari, Alghero, Porto Torres, Sorso e Castelsardo. I risultati delle verifiche hanno evidenziato che circa il 50% degli esercizi controllati non era del tutto in regola con la disciplina di settore. In particolare gli agenti hanno denunciato a piede libero 5 ristoratori per detenzione di polpi sottomisura, polpa di riccio di mare congelata senza autorizzazione e in cattivo stato di conservazione, frode in commercio e commercio di sostanze alimentari nocive in quanto sono stati posti in vendita prodotti scaduti.

La Guardia Costiera ha poi elevato 25 verbali amministrativi per accertata mancanza della documentazione attestante la tracciabilità, non solo del riccio di mare, nonché per superamento della data di scadenza, per un ammontare complessivo pari a circa 52mila euro. Gli uomini della Capiteria hanno messo in atto 20 sequestri, di cui 2 penali e 18 amministrativi per un totale complessivo di prodotto sequestrato pari a circa 98 kg, di cui 10 kg. di polpa di riccio e 88 kg. di altro prodotto ittico. Inoltre 1.300 esemplari di ricci sequestrati e rigettati in mare in quanto ancora vivi, dalla dipendente motovedetta veloce CP 726 dedicata all’attività di vigilanza pesca.

Importante è stato il contributo del personale della Asl, che intervenuto per verificare anche lo stato di conservazione del prodotto ittico sequestrato, ha provveduto ad effettuare analisi di laboratorio sulla polpa di riccio e sugli altri prodotti ittici posti sotto sequestro, al fine di accertarne la carica microbica e, quindi, gli eventuali potenziali rischi per i consumatori. La riprova di tali potenziali pericoli è confermata dai risultati delle analisi effettuate, che hanno evidenziato in alcuni campioni di polpa di riccio la presenza di escherichia coli, batteri fecali molto pericolosi per l’uomo. In un campione di tonno scaduto, pronto per esser comunque somministrato, le analisi hanno riscontrato inoltre elevati valori di stamina, anche questa molto pericolosa per la salute umana.

La manipolazione non controllata ed “artigianale” degli echinodermi oltre a favorire l’attività di pesca illegale a scapito dei pescatori autorizzati costituisce un pericolo per i consumatori finali in quanto, spesso, gli esercizi non sono certificati e non dispongono delle attrezzature per garantire la catena del freddo, inoltre alcuni esercizi possono acquistare delle regolari confezioni di polpa di riccio, per poi “rimpinguarne” il contenuto con prodotto non tracciabile, oppure che possano acquistare prodotti ittici di provenienza non certificata. Nell’invitare tutti ad acquistare e somministrare prodotto regolarmente certificato e tracciabile, la Guardia Costiera di Porto Torres assicura che continuerà ad effettuare con regolarità i controlli, al fine di tutelare l’imprescindibile bene che è la salute collettiva e i diritti del consumatore, nonché ad effettuare controlli relativi alla regolarità di cattura, commercializzazione e somministrazione dei ricci di mare.

Fonte: sassarinotizie.com
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Varnon

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Conginua anche nel periodo invernale l'attività dei militari della Guardia Costiera della Capitaneria di Porto di Vibo VAlentia Marina. Nello specifico, nei giorni corsi, la motovedetta CP 733 impegnata in apposite operazioni di vigilanza pesca, programmate dal servizio operativo e finalizzate a verificare eventuali attività di pesca abusiva, ha provveduto a sequestrare nella acque antistanti la fascia costiera compresa tra Briatico e Pizzo tre reti da posta fisse per un totale di oltre 1.500 metri e nove nasse posizionate da pescatori abusivi. Questi ultimi, per tentare di sviare i controlli, avevano posizionato sulle boe di segnalamento, il nominativo di una unità da pesca non più esistente. L'equipaggio della motovedetta CP 733, infatti, nel leggere il nome e la matricola del motopesca, si sono insospettiti ed hanno richiesto una verifica alla sala operativa della capitaneria di porto di Vibo, che tramite la sezione pesca e naviglio, ha appurato l'inesistenza di tale unità da pesca. Da qui immediato il sequestro delle reti, che ha impegnato per oltre quattro ore i militari a recuperare le stesse a bordo della motovedetta.

Sono in corso indagini da parte della sezione di Polizia marittima e difesa costiera del servizio operativo della Capitaneria di porto, finalizzate ad accertare gli autori del posizionamento abusivo degli attrezzi da pesca sequestrati e ai quali dovranno essere notificate cinque sanzioni amministrative per un complessivo di 10.000 euro.
Risale a questa mattina, invece, il sequestro di circa venti kg di novellame tipo bianchetto, che veniva venduto da un soggetto i margini della SS 18 all'altezza del Bivio di Acconia del comune di Curinga. Nella fattispecie la radiomobile CP 1436 della sezione di polizia marittima, impegnata in attività di controllo del litorale, notava una persona ferma sul ciglio strada con una vasca blu con del prodotto ittico all'interno, tipo bianchetto, subito sequestrato dai militari e rigettato in mare a seguito di autorizzazione alla distruzione ottenuta dal PM della Procura dela Repubblica di Lamezia Terme. Il venditore abusivo è stato deferito alla competente autorità giudiziaria per detenzione, trasporto e vendita di novellame di alaccia (tipo bianchetto).
Continueranno - si legge nella nota stampa invitata dal servizio operativo della capitaneria di porto di Vibo - nei prossimi giorni, lungo il litorale e presso gli esercici commerciali ricadenti nella giurisdizione del compartimento marittimo, le attività di controllo da parte dei militari della guardia costiera, al fine di contrastare e reprimere le attività di pesca illegale e commercializzazione di novellame di prodotto ittico, ricordando altresì, a tutti i consumatori, che le violazioni, in tale ambito, sono tutte di rilevanza penale e riguardano anche la semplice detenzione, il trasporto, la commercializzazione, nonchè la cattura.
Di fondamentale importanza ed ausilio per il contrasto del fenomeno, altamente dannoso per il nostro ecosistema marino, è la collaborazione dei cittadini che potranno fare le segnalazioni di vendita abusiva tramite il numero gratuito 1530 alla sala operativa della capitaneria di porto di Vibo Valentia Marina, che disporrà l'intervento delle pattuglie e delle unità navali.


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Reply #490 on: March 21, 2014, 21:00:52
Sessanta le imbarcazioni controllate dalla Capitanerìa, elevate sei sanzioni amministrative per un totale di 9.300 euro. Particolare attenzione ad aragoste e pesce spada, la cui pesca in questo momento non è consentita

Dal 10 a ieri la Guardia costiera di Portoferraio è stata impegnata in un’intensa attività di controllo che ha interessato tutta la filiera della pesca, nell’ambito di una complessa operazione di livello regionale, denominata “Palinurus”, mirata alla tutela dei consumatori ed al contrasto della pesca illegale.

L’operazione, che ha coinvolto tutte le Capitanerie di Porto toscane ed è stata coordinata dal Centro Controllo Area Pesca della Direzione Marittima di Livorno, a livello locale è sfociata in circa 60 controlli a terra e a mare nei confronti di unità da pesca, punti di sbarco del pescato, centri di grande distribuzione, punti vendita al dettaglio e pescatori sportivi.

L’esito delle verifiche ha portato all’elevazione di 6 sanzioni amministrative per un totale di circa 9.300 euro. Nel corso dei controlli si è verificata la regolarità dei prodotti pescati e detenuti, in relazione ai divieti di pesca e commercializzazione di specie vietate o sotto taglia, con particolare riferimento all’attuale fermo pesca del pesce spada e dell’aragosta, esaminando, inoltre, la documentazione di accompagnamento della merce al fine di “tracciarne” la provenienza, nonché accertare la veridicità delle etichettature. Tutto ciò con il fine primario di proteggere i consumatori dalle frodi.

Le più frequenti violazioni commesse riguardano il mancato rispetto delle norme sul lavoro dei marittimi a bordo dei pescherecci, nonché la pesca, al momento illegale, dell’aragosta. A tal proposito si ricorda che le norme vigenti vietano la pesca di questi crostacei per tutto il periodo ricompreso tra il 4 gennaio ed il 30 aprile. La Capitaneria di Porto elbana continuerà ad impegnarsi nei controlli a tutela dei consumatori, delle norme vigenti in materia di pesca e dell’ambiente marino.

FONTE: Tirreno Elba News
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Reply #491 on: March 24, 2014, 10:12:46
I parigini Louis Wilmotte e Douglas Coue ospiti della Lega navale

CROTONE Sono partiti da Gibilterra otto mesi addietro a bordo del loro kayak e, tra circa altri otto mesi, arriveranno in Turchia. Hanno fatto tappa a Crotone Louis Wilmotte e Douglas Coue, parigini di 23 e 24 anni, protagonisti di una traversata del mediterraneo (10mila km) per richiamare l'attenzione di tutti sulla grande biodiversità del Mare Nostrum, patrimonio da tutelare e proteggere. I due canoisti che stanno circumnavigando l'Italia sono stati ospiti della Lega Navale.


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Che dire, davvero un bel modo per richiamare la diversità del nostro mare...Sperando che incontrino anche orecchie non sorde.


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Reply #492 on: March 25, 2014, 16:34:21
Rimini, 24 marzo 2014 – La Capitaneria di Porto di Rimini ha inflitto cinque sanzioni amministrative per oltre 7.600 euro e una denuncia per irregolare commercializzazione di prodotti ittici.

Questo il bilancio di un'operazione sulla filiera della pesca articolata su tre giorni. Le pattuglie hanno compiuto controlli in mare, durante l’attività di pesca, e sulla commercializzazione all’ingrosso e al dettaglio. Sono state 19 le operazioni di controllo, tra punti di sbarco, centri di distribuzione e vettori di trasporto.

FONTE: ilrestodelcarlino.it

Scossa di magnitudo 3.6 nel distretto sismico La Sila e 3.1 tra Rosarno e Polistena
 
Una scossa di terremoto di magnitudo 3.6 è stata registrata da Ingv in Calabria, nel distretto sismico La Sila, oggi 25 marzo. Ipocentro profondo 28.3 chilometri nel sottosuolo, alle ore 8:56. Epicentro in prossimità dei seguenti comuni, localizzati in provincia di Cosenza: LONGOBUCCO (CS), PARENTI (CS), SAN GIOVANNI IN FIORE (CS), SERRA PEDACE (CS), SPEZZANO DELLA SILA (CS) e SPEZZANO PICCOLO (CS).

Un terremoto di magnitudo 3.1 è stato registrato dalla rete sismica dell‘Ingv nella provincia di Reggio Calabria il 25 marzo, nel distretto sismico della Piana di Gioia Tauro.

La scossa è stata registrata alle 13.35 con ipocentro a 10,8 chilometri di profondità ed epicentro tra i comuni di Anoia, Candidoni, Cinquefrondi, Feroleto della Chiesa, Galatro, Giffone, Laurena di Borrello, Maropati, Melicucco, Polistena, Rosarno, San Giorgio Morgeto, San Pietro di Caridà e Serrata.

Non si registrano al momento danni a cose o persone.

FONTE: blitzquotidiano.it

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Bruxelles (Belgio), 24 mar. (LaPresse) - L'Unione europea non importerà più pesce catturato da navi di Cambogia, Belize e Guinea, Paesi che non collaborano nella lotta alla pesca illegale. Le sanzioni sono state approvate dai ministri alla Pesca dell'Ue, segnando la prima volta che i 28 membri del blocco impongono una misura simile. Significa anche che le navi dell'Ue non saranno ammesse nelle acque nazionali delle tre nazioni colpite dalla sanzione. L'Ue lavora da anni per ridurre la pesca illegale di animali come squalo e tonno rosso, chiedendo ai governi stranieri di migliorare la sorveglianza e assicurare che le specie non siano colpite così duramente da estinguersi.

Guardia costiera soccorre tartaruga

(ANSA) - BRIATICO (VIBO VALENTIA), 24 MAR - La Guardia costiera di Vibo Valentia è intervenuta sulla spiaggia di località San'Irene di Briatico per soccorrere un esemplare di tartaruga Caretta Caretta ferito da un amo da pesca probabilmente ingerito. La presenza della tartaruga era stata segnalata da un sub con una telefonata al numero blu 1530.
L'animale, dopo essere stato portato in un primo tempo nella sede della Capitaneria di porto, è stato trasferito nel centro di recupero di Isola Capo Rizzuto.
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Reply #494 on: March 29, 2014, 21:58:04
Mantova, 29 marzo 2014 - Nelle prime ore di oggi, la Guardia di Finanza e le guardie ecologiche del Parco del Mincio hanno sorpreso due uomini romeni e li hanno denunciati per pesca di frodo nelle acque della riserva naturale della Vallazza, nel lago Inferiore di Mantova.  Le Fiamme gialle li hanno trovati mentre erano a bordo di due furgoni, attrezzati a frigo, parcheggiati sulle rive, con a bordo reti e un gommone.

Poco prima ,nel lago, era stata individuata, grazie alla segnalazione di un diportista, una rete lunga due chilometri in cui erano rimasti intrappolati 1.700 kg di pesce, poi liberato, e un altro gommone. Le due persone sono state portate in caserma e denunciate anche per transito in riserva naturale.

Si tratta dell’ennesimo episodio di pesca di frodo compiuto nei laghi di Mantova, entrati nel mirino dei pescatori abusivi dopo che si sono intensificati i controlli lungo il fiume Po. Il pesce catturato, in zone dove la pesca e’ vietata a causa delle acque malsane, viene surgelato sul posto e poi inviato nei mercati dell’est europeo dove viene venduto senza controlli sanitari.

Fonte: ilgiorno.it
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Reply #495 on: March 31, 2014, 12:31:10
OLBIA - Nel fine settimana, una pattuglia di personale militare dipendente della Direzione Marittima di Olbia – Guardia Costiera impegnato in attività di controllo sulla filiera della pesca è intervenuto in località Mogadiscio del Comune di Olbia, nei pressi della “Peschiera” per reprimere un’attività di pesca sportiva in zona vietata. In particolare è stato individuato un gruppo di 11 persone, tutte di nazionalità rumena, dotate di rampino intente alla raccolta di frutti di mare.

Una volta proceduto all’identificazione dei pescatori, cinque di loro sono stati sanzionati perchè colte a pescare in acque precluse alla raccolta dei frutti di mare in quanto non classificate ai sensi delle vigenti Ordinanze 18/2013 e 34/2013 della Capitaneria di Porto di Olbia e dell’art. 10 comma 1 lett. b) del D.lgs 04/2012. Il prodotto pescato è stato successivamente reimmesso in mare e gli attrezzi impiegati per la raccolta sottoposti a confisca. In considerazione dell’elevato numero di pescatori presenti in zona, è stato anche richiesto il supporto dei Carabinieri del Reparto Territoriale per procedere ai controlli.

Avviati quindi gli opportuni accertamenti sull’identità delle persone presenti, è scaturito che uno dei soggetti risultava essere destinatario di un provvedimento di espulsione dallo Stato Italiano. Si tratta di un rumeno 36enne, già segnalato banca dati F.P. sul conto del quale era stato emesso un provvedimento di espulsione dal territorio nazionale con divieto di reingresso fino a Luglio 2018. L’uomo è stato quindi tratto in arresto ed ora si trova a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

FONTE: alguer.it
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Varnon

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Lamezia Terme – Una carcassa di cucciolo di delfino, del peso di 60 kg per 1,80 cm  è stata ritrovata questa mattina lungo la spiaggia del golfo lametino in contrada Ginepri. Sul posto anche operatori del Comune che, come da profilassi, si sono attivati per lo smaltimento della carcassa del mammifero marino. Dopo un breve periodo di stop, con questo ritrovamento, ritorna a far notizia la moria di delfini, soprattutto molto giovani, lungo le coste del mar tirreno.

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Finora la “finalità scientifica” era usata come un pretesto, ma la Corte internazionale chiude il contenzioso decennale. Il Paese ha sempre difeso la sua “tradizione secolare”, ma lo scorso anno 6000 tonnellate di carne di balena sono andate sprecate: eccessivi i livelli di mercurio

Non vi sono “fini scientifici” nella pesca alla balena giapponese, ha deciso la Corte internazionale di giustizia (CIG) all’Aja, e dunque il Giappone non potrà più continuare a pescare balene con questa scusante: la CIG infatti ha disposto la sospensione della pesca dei cetacei per fini “scientifici”, portato avanti da Tokyo dal 1988 – ovvero, dopo che la caccia alle balene era stata dichiarata illegale.

 Prima del verdetto Tokyo aveva annunciato che avrebbe rispettato il volere della CIG, ma nel corso degli anni la posizione giapponese ha mostrato di essere arroccata sulla questione della pesca dei cetacei per motivi quasi inspiegabili, se non da una testardaggine che sfiora nel nazionalismo, dato che il consumo della carne di balena è spesso descritto come “tradizione” giapponese, su cui, dunque, gli stranieri non dovrebbero pronunciarsi.

 Eppure, anche i giapponesi sembrano ormai guardare a questa spuria “tradizione” con un certo sospetto, in particolar modo a causa dell’enorme potenziale tossico della carne di balena. Come tutti i pesci di grossa pezzatura, infatti, anche la balena accumula nel suo corpo, in particolare nelle molecole grasse, tutti i veleni che oggi si trovano nel mare, in particolare i metalli pesanti. Così, secondo uno studio del Journal of Environmental Science and Technology del 2003 mostrava come, già allora, la carne di balena contenesse livelli “allarmanti” di mercurio. Da allora, l’inquinamento marino è solo peggiorato, e la presenza di metalli pesanti nei cetacei – come nelle carni di molti altri pesci – non ha fatto che aumentare. 

 Ma il Giappone, da tempo, ha ormai perso il piacere di consumare carne di balena, vuoi per l’evolversi della dieta nazionale, vuoi per i pericoli associati al mercurio: e così, lo scorso anno il Giappone aveva in magazzino 6000 tonnellate di carne di balena, di cui, rari esperimenti scientifici a parte, non sapeva davvero cosa farsene. Questo rappresenta un costo considerevole per il Giappone, la cui dimostrazione scientifica nel cacciare balene, voleva provare anche che questa fosse una pratica sia ecologicamente che commercialmente sostenibile: invece, ora che si appronta ai notevoli costi del riparare la Nisshin Maru, la baleniera nazionale, il Giappone deve affrontare anche il crescente numero di genitori arrabbiati per la pratica di rimpinguare i pasti scolastici dei bambini aggiungendo carne di balena nelle mense nazionali, per cercare di liberare un po’ dei depositi debordanti. Operazione commerciale fallimentare, dunque, fonte di tensioni sociali e scacco totale rispetto alle relazioni pubbliche internazionali: e se il Giappone approfittasse del verdetto all’Aja per smettere di cacciare balene e delfini? 

di Ilaria Maria Sala 31/03/2014
FONTE: LA STAMPA
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Ardito

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Reply #498 on: April 09, 2014, 08:08:19
CETRARO (CS) -  07/04/2014

Sorpreso dal personale della Guardia Costiera di Cetraro intento a pescare abusivamente in porto. L’uomo si trovava su un natante da diporto e stava calando, approfittando del buio, una grossa rete da posta (lunga all’incirca 200 metri) proprio al centro del bacino portuale, mettendo con ciò a rischio la sicurezza delle unità navali in transito. La rete da pesca è stata subito rimossa e sequestrata dagli uomini dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Cetraro. Lo stesso è risultato tra l’altro privo dei documenti di bordo. Ora dovrà ora pagare sanzioni amministrative per un totale di 4100 euro.

Fonte: Gazzetta del Sud


alessandroserra24

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Reply #499 on: April 09, 2014, 10:10:12
questi tipi qua (per evitare appellativi duri che userei volentieri) si mettono di notte con piccole imbarcazioni, a luci spente e calano la rete.... kg e kg di sardella + svariati altri pesci... provo un senso di ribrezzo nei loro confronti...anche se molto spesso è gente che vive di questi "espedienti" e che altrimenti non avrebbe granchè...
con tutti questi cappotti potremmo aprire un bel negozio di abbigliamento
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