NEWS MARE - NOTIZIE DAL MONDO...SOMMERSO

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Author Topic: NEWS MARE - NOTIZIE DAL MONDO...SOMMERSO  (Read 239835 times)

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Reply #500 on: April 11, 2014, 00:17:11
A bordo della Cape Ray, distruggerà armi chimiche siriane

Tutto pronto a bordo della Cape Ray, la nave americana che distruggerà le armi più pericolose dell'arsenale chimico siriano, che l'ANSA ha potuto visitare oggi. Attualmente la nave è ormeggiata alla base navale di Rota, nel sudovest della Spagna, ma è pronta a salpare per Gioia Tauro dove imbarcherà il carico di veleni, non appena arriverà dalla Siria. "Se i siriani completeranno il trasferimento il 27 aprile come hanno detto, saremo in Italia in 2-3 giorni e pronti per le operazioni in una decina di giorni", dicono i responsabili Usa.

Sulla Cape Ray sono stati installati due Field Deployable Hydrolysis System, due reattori al titanio per la neutralizzazione di iprite e precursori di sarin attraverso idrolisi, che per la prima volta verranno usati in mare aperto. "E' il sistema più innovativo, sicuro e controllato per questo tipo di operazione", assicura Michael Lohan, portavoce dell'Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche. "Questo è il mio messaggio più importante: non ci saranno conseguenze per l'ambiente".

FONTE: ANSA
Sempre camminerò per queste spiagge tra la sabbia e la schiuma dell'onda.
L'alta marea cancellerà l'impronta e il vento svanirà la schiuma.
Ma sempre spiaggia e mare rimarranno.
Kahlil Gibran


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Reply #501 on: April 11, 2014, 22:55:18
Pesca abusiva sull'isola di San Pietro. Maxi sequestro di ricci 4500 ricci sequestrati e rigettati in mare. La Guardia Costiera è intervenuta nelle acque dell'area protetta dell'isola di San Pietro dove sono stati bloccati alcuni pescatori. Inutile la fuga verso Sant'Antioco.

Nella tarda mattinata di ieri la Guardia Costiera è intervenuta per reprimere l'attività illecita di pesca ricci in località "Geniò" sull'isola di San Pietro. Sono intervenuti prima i reparti di terra che hanno accertato la pesca di ricci da parte di due sommozzatori con una persona che li seguiva su un barchino d'appoggio. I ricciai regolarmente autorizzati venivano da Quartu Sant'Elena, ed il pescato era destinato alla vendita presso il "Poetto" di Cagliari.

Si sono dati alla fuga verso l'isola di Sant'Antioco dopo aver imbarcato sbrigativamente i sommozzatori, ma il gommone della Guardia Costiera di Carloforte era già partito per intercettarli prima che potessero avvicinarsi alla costa dell'isola maggiore.

Sono stati accompagnati presso l'Ufficio della Capitaneria di Porto, dove sono seguite le attività di routine: sequestro e rigetto a mare dei ricci, e contestazione dell'illecito al conduttore del natante. "Il fenomeno della pesca professionale - si legge in una nota -, seppur ancora vivo e lecito nei termini di tempo per l'isola maggiore sarda, vede una tutela particolare per l'isola di San Pietro: un Sito di Interesse Comunitario che ha chiuso i battenti alla pesca professionale dei ricci di mare già con provvedimento della Regione Autonoma Sardegna dal 15 marzo.

L'attenzione per preservare l'ecosistema mare rimane un punto fermo nella campagna di controlli della Guardia Costiera, ciò per garantire che l'ambiente, vero punto di forza per l'isola carolina, mantenga il suo naturale assetto di prim'ordine".

Fonte: Sardegna Oggi
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Reply #502 on: May 12, 2014, 13:05:23
La Direzione Marittima di Pescara ha coordinato nei giorni scorsi una complessa operazione di controllo sulla filiera della pesca, che ha riguardato tutto il territorio di giurisdizione.

L’operazione, denominata ‘Polmar Due’, ha riguardato sia gli accertamenti in mare, sulle unità da pesca, che le verifiche nei punti di sbarco, nei mercati ittici e nei centri di distribuzione, con una attenzione particolare alle pescherie ed ai punti di ristorazione, senza escludere nessuna delle fasi della commercializzazione del prodotto ittico. Tutto questo, al fine di garantire la tutela dei consumatore e delle specie protette .

Complessivamente, le ispezioni sono state 122, con 20 sanzioni amministrative comminate, per un importo complessivo di circa 18.000 Euro. Di particolare rilievo le operazioni condotte a Giulianova e Vasto che, a causa del mancato rispetto delle norme sulla rintracciabilità ed etichettatura dei prodotti ittici,  hanno portato al sequestro di circa 120 kg di prodotto ittico nei confronti di due ristoranti (a Giulianova), e al deferimento di un ristoratore all’Autorità Giudiziaria per frode in commercio (a Vasto), col sequestro di una ingente quantità di pescato – circa 450 kg -  in evidente cattivo stato di conservazione e quindi assolutamente non idoneo al consumo umano, verificato dalla Guardia Costiera, in collaborazione con la ASL locale.

Sanzioni amministrative e penali sono state elevate anche nei confronti di unità da pesca professionali, sorprese ad utilizzare attrezzature non consentite dalla legge. Multati anche alcuni diportisti, sorpresi  a navigare a circa 20 miglia dalla costa senza le previste dotazioni di sicurezza.

di Marco Verri
FONTE: viverepescara.it
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Reply #503 on: May 13, 2014, 19:34:41
13 maggio 2014 - Quattro Bandiere blu, una in più dello scorso anno. E' questo il bilancio per la Calabria rispetto al riconoscimento internazionale della Fondazione per l’educazione ambientale (Fee) Italia assegnato oggi nella 28esima cerimonia di premiazione alla presenza dei sindaci.

L'ambito riconoscimento è andato a Trebisacce-Lungomare Sud (Cosenza), Cirò Marina, Melissa-Torre Melissa (Crotone), Roccella Ionica (Reggio Calabria).

La nuova edizione segna un record di spiagge con mare cristallino per l’Italia quest’anno. Con nuovi 21 ingressi cresce a 269 il numero dei lidi doc e salgono a 140 i relativi Comuni (cinque in più dell’anno scorso) che potranno fregiarsi nel 2014 della Bandiera blu. A presentare la candidatura sono stati 163 Comuni.
La Liguria conferma il primato con venti località premiate mentre l’Abruzzo spicca per "maglia nera" scendendo a quota dieci perchè quattro località hanno perso il vessillo. Seconda in classifica la Toscana con 18 (conquista una bandiera) che sorpassa le Marche con 17 (ne perde una). L’elenco prosegue con l’Emilia Romagna che conquista una bandiera e sale a 9, la Campania conferma le 13 e anche la Puglia le 10 dello scorso anno, il Veneto raggiunge 7 bandiere (+1) e il Lazio si piazza a pari merito (+2); Sardegna (-1) e Sicilia (+2) sono rappresentate ciascuna da 6 località.
Scendendo nella graduatoria proprio la Calabria è presente quest’anno con 4 bandiere (+1), il Molise conferma le 3, il Friuli Venezia Giulia le proprie 2 e la Basilicata una. Sul totale di 140 Comuni, a fronte di dieci uscite sono 15 i nuovi ingressi, tra i quali proprio Trebisacce (Cosenza), oltre a Gatteo (Forlì-Cesena), Gaeta, Latina, Santo Stefano al Mare (Imperia), Pietra Ligure (Savona), Margherita di Savoia (Barletta-Andria-Trani), Pozzallo (Ragusa), Marsala, Marciana Marina (Livorno), Chioggia (Venezia) e quattro località sui laghi in Trentino Calceranica al Lago (Trento), Caldonazzo (Trento), Pergine Valsugana (Trento), Tenna (Trento).
I laghi quest’anno mostrano un incremento: un vessillo per la Lombardia, uno per il Piemonte (che ne perde uno) e 5 per il Trentino Alto Adige che appunto ne conquista quattro. Premiati, infine, anche 62 approdi turistici per qualità e quantità dei servizi erogati nella piena compatibilità ambientale.

Fonte: Il Quotidiano della Calabria


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L’attività di tutela del patrimonio ittico condotta dal personale della Capitaneria di porto di Gioia Tauro prosegue senza interruzione.
Nel corso del fine settimana appena trascorso i militari del servizio operativo della Guardia Costiera, con l’ausilio di motovedette e mezzi terrestri, hanno proseguito l’azione di contrasto alla pesca illegale effettuata con attrezzi vietati o volta a catturare specie ittiche allo stato giovanile. L’operazione si è conclusa con il sequestro di cinque reti da posta non segnalate, nel tratto di mare compreso tra il comune di Palmi e San Ferdinando.
Il dispositivo di monitoraggio verrà mantenuto lungo tutto il litorale di competenza.
Si ricorda che recentemente il legislatore ha reso ancora più stringente la normativa inerente la pesca. Con il decreto legislativo n. 4 del 2012, infatti, sono stati introdotte delle sanzioni pecuniarie particolarmente elevate (da 2.000 a 12.000 euro) per le relative violazioni, a cui si aggiunge la confisca dell’attrezzo irregolare o illegittimamente utilizzato.
Lo stesso decreto contiene norme penali che colpiscono chiunque catturi, detenga o commercializzi specie ittiche sotto taglia minima.

lunedì 19 maggio 2014 16:34
FONTE: strill.it
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Si è svolta nello scorso weekend presso le “Piscine Olimpioniche” in località Marinella del Comune di Lamezia Terme il Corso di aggiornamento per “Bagnini di Salvataggio” precedentemente brevettati dalla Società Nazionale di Salvamento.

La giornata dedicata ai bagnini di salvataggio, organizzato come ogni anno alla vigilia della stagione estiva, è stato predisposto dallo Staff S.N.S. Sezione di Lamezia Terme (CZ), di concerto con la Capitaneria di Porto di Vibo Valentia Marina e la Polizia Municipale.

Tre i Militari della Guardia Costiera del Comando della Capitaneria di Porto di Vibo Valentia Marina, che hanno illustrato i vari aspetti dell’Ordinanza Balneare che disciplina gli aspetti della Sicurezza della Navigazione e della fascia di rispetto riservata alla balneazione, nonché l’importanza di interscambio continuo di informazioni con la Sala Operativa della Guardia Costiera di Vibo Valentia Marina, attiva h24 per ogni tipo di emergenza in mare tramite il numero gratuito 1530. E’ stato ribadito il concetto dell’agire responsabile, dei bagnini quando in servizio presso gli stabilimenti balneari e nelle aree di spiaggia libera contigue a questi ultimi, nonché verificare sempre le dotazioni di sicurezza previste per le postazioni di salvataggio e l’esigenza di farsi riconoscere avendo sempre indossata la maglietta rossa, con la scritta “Salvataggio”.

Il Comandante della Polizia Municipale di Lamezia Terme presente ha evidenziato l’importanza dell’Ordinanza Comunale che disciplina tutte le attività balneari estive sulla spiaggia, richiamando tutte le norme in essa contenute ed auspicando il rispetto di esse dai fruitori delle spiagge libere e dagli stabilimenti balneari ove i bagnini prenderanno servizio durante l’estate.

Lo staff della Sezione S.N.S. di Lamezia Terme ha tenuto specifiche lezioni di “B.L.S.” – PBLS con pratica sul baby manichino, con temi di primo soccorso per lesioni derivanti da meduse, ferite, fratture e colpi di sole. E’ stata, altresì, evidenziato e mostrato l’utilizzo della tavola spinale per persone traumatizzate.

Alla conclusione dei lavori, agli oltre cinquanta bagnini brevettati dalla S.N.S. presenti, è stato rilasciato dalla Commissione Tecnica, l’attestato di partecipazione alla “Giornata dell’Assistente Bagnante”.

Una giornata importante quella dedicata agli “Assistenti Bagnanti” – si legge nella nota della Capitaneria di Porto - che serve affinchè gli abilitati della S.N.S. di Genova – sez. di Lamezia Terme, impegnati sulle spiagge durante l’imminente stagione estiva, possano essere preparati ad ogni evenienza di soccorso e possano collaborare con la Guardia Costiera per garantire una maggiore prontezza d’intervento per la salvaguardia della vita umana in mare.-

FONTE: CN24TV
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Reply #506 on: July 11, 2014, 11:13:23
Non sono buone le condizioni delle riserve ittiche del Mediterraneo, lo sfruttamento è aumentato in modo costante negli ultimi vent'anni, determinando una forte riduzione del numero di esemplari. Lo afferma un nuovo studio condotto, su nove specie di pesci, che lancia l'allarme sulla necessità d'implementare nuove pratiche di gestione delle riserve e controlli più stringenti sulle attività di pesca




Le riserve ittiche del mare Mediterraneo sono andate continuamente deteriorandosi negli ultimi vent'anni, nonostante l'implementazione di pratiche di conservazione in molti paesi europei.

In un nuovo rapporto pubblicato su “Current Biology” a firma di Paraskevas Vasilakopoulos e colleghi del Centro greco per la ricerca marina, viene lanciato un forte richiamo affinché si arrivi a un monitoraggio stringente delle attività di pesca, a una migliore implementazione delle regolamentazioni sulla pesca e a piani di gestione avanzata delle acque del Mediterraneo.

Nel loro studio, Vasilakopoulos e colleghi hanno analizzato le riserve ittiche del Mediterraneo europeo per nove specie tra il 1990 al 2010 per mostrare che il tasso di sfruttamento ha subìto un costante incremento, determinando una consistente riduzione del numero di esemplari.

Le simulazioni al computer mostrano che le riserve ittiche sarebbero meglio in grado di sostenere e recuperare gli attuali ritmi di pesca e produrre migliori risultati a lungo termine se la pesca stessa avvenisse alcuni anni dopo il raggiungimento della maturità riproduttiva degli animali. Questo è vero specialmente per alcune specie come il nasello o la triglia, che vivono in vicinanza del fondo del mare e sono spesso catturate in gran quantità con reti a strascico.

La stessa situazione di declino, spiegano i ricercatori potrebbe riguardare anche altre specie di pesci, sia nel Mediterraneo sia un mari dei paesi del mondo con risorse ittiche limitate.

“Negli ultimi dieci anni, gli enti regolatori europei per la pesca hanno collaborato efficacemente al miglioramento delle riserve ittiche dell'Atlantico nord-orientale. Le stesse politiche d'intervento, tuttavia non hanno dato risultati positivi nel Mediterraneo”, si legge nello studio. Ciò è dovuto principalmente al fatto che nel Mediterraneo la varietà di specie, così come di metodi di pesca, è decisamente maggiore. Inoltre, il 95 per cento della flotta di pescherecci opera su piccola scala e su una linea di costa molto vasta, rendendo molto difficoltosi il monitoraggio e l'applicazione delle normative, che richiederebbero un impegno finanziario maggiore di quello che molti stati europei sono disposti a sostenere. 


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CORIGLIANO CALABRO (CS) - Militari della Capitaneria di porto di Corigliano Calabro hanno sequestrato, in diverse operazioni, oltre 100 chilogrammi di prodotti ittici non idonei per il consumo fra cui orate, alici, sgombri, seppie, calamari, pannocchie e cozze, gamberoni, vongole, contenuti in cassette di polistirolo e in vendita in due note piazze rispettivamente a Corigliano Calabro e Pietrapaola.

Nei guai sono finiti due ambulanti, trovati a bordo dei loro furgoncini mentre erano intenti alla vendita del pesce e per questo segnalati alla Procura della Repubblica di Castrovillari. I veterinari dell’Azienda sanitaria provinciale, intervenuti su richiesta della Capitaneria, hanno dichiarato la non idoneità per il consumo umano del prodotto ittico sequestrato ed è stato pertanto distrutto. Uno degli ambulanti è stato anche multato per circa 1.200 euro per mancanza dei documenti previsti per la tracciabilità dei prodotti ittici che, quindi, erano posti in vendita ai consumatori finali senza che si potesse capire se erano freschi o decongelati.

Fonte: Il Quotidiano della Calabria, giovedì 10 luglio 2014.


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Reply #508 on: July 14, 2014, 14:57:48
Scaricavano nei fiumi liquami non consentiti

CATANZARO 14 Luglio - Ben sei depuratori sono stati sequestrati dalla Guardia costiera di Vibo Valentia in varie zone del litorale tirrenico catanzarese ma anche nei comuni dell’entroterra prossimi ai bacini dei fiumi Amato e Savuto. In seguito ai controlli dei militari sono emerse «delle palesi criticità di gestione di sei impianti di depurazione» che hanno portato al sequestro preventivo d’urgenza a firma del Pubblico Ministero della procura di Lamezia Terme Santo Melidona. Il sequestro, però, sarà efficace tra trenta giorni «così da consentire alle autorità responsabili di provvedere alle opere di immediata urgenza per rimuovere gli inconvenienti rilevati dalla polizia giudiziaria». Nello specifico la Capitaneria ha individuato «nell’impianto di depurazione consortile sito in località Marina di Nocera Terinese, un deposito incontrollato di fanghi non smaltiti secondo la tempistica prevista per legge. L’impianto di depurazione sito in località Guarna del Comune di San Pietro a Maida, ove è stato accertato che i fanghi di depurazione non sono stati regolarmente smaltiti e si trovano depositati nei letti di essiccazione causando un non opportuno ciclo depurativo dei reflui fognari, con conseguente trascinamento allo scarico finale, confluente nel Fiume Amato» e i «quattro impianti di depurazione del Comune di Serrastretta siti nelle località Timpa Cancello, Trempa Migliuso, Fossa d’Angoli, Costa Capoluogo, ove è stato accertato che i fanghi di depurazione non sono stati regolarmente smaltiti e si trovano depositati nei letti di essiccazione causando un non opportuno ciclo depurativo dei reflui fognari, con conseguente trascinamento allo scarico finale, confluente nel Fiume Amato. In particolare tre dei quattro impianti ispezionati, sono risultati inattivi al momento del controllo».
Gli ufficiali della Capitaneria da febbraio a giugno hanno controllato più di 85 impianti di depurazione comunali e privati, presenti sia sulla fascia costiera che nell’entroterra dei comuni ricadenti nel Compartimento Marittimo, che abbraccia 36 comuni costieri e 4 provincie (Potenza-Cosenza-Catanzaro-Vibo) del versante tirrenico calabro lucano. L’operazione complessa denominata “Marechiaro 4“, ha visto operare più di 50 militari destinati nei vari Comandi del Compartimento Marittimo, i quali hanno esperito ben 116 missioni percorrendo più di 5.823 Km di vigilanza, ispezionando 66 Comuni, 309 stazioni di sollevamento, dalle cui verifiche sono scaturiti 36 verbali amministrativi per un ammontare di oltre 217.000 euro e 30 notizie di reato indirizzate alle Procure competenti per territorio (Lagonegro-Paola-Lamezia-Vibo).

FONTE: ilquotidianodellacalabria.it


(ANSA) - AMANTEA (COSENZA), 11 LUG - Una frana si è verificata ad Amantea a causa di una forte mareggiata verificatasi nelle scorse ore. A causa dello smottamento c'è stato il cedimento di una scarpata che ha interessato la statale 18 in località 'La Principessa', a sud del porto di Amantea.
L'Anas ha istituito il senso unico alternato sulla statale.
All'approssimarsi delle aree di cantiere, i veicoli dovranno rispettare il limite di 30 km/h e il divieto di sorpasso.

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Reply #509 on: July 14, 2014, 15:31:33
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Scaricavano nei fiumi liquami non consentiti

CATANZARO 14 Luglio - Ben sei depuratori sono stati sequestrati dalla Guardia costiera di Vibo Valentia in varie zone del litorale tirrenico catanzarese ma anche nei comuni dell’entroterra prossimi ai bacini dei fiumi Amato e Savuto.


Beh, tanto se scarichiamo i liquami senza controllo, mica ci andiamo a perdere in salute, economia e turismo...dovremmo vergognarci di questo, richiedere che le i responsabili ed i controllori vengano messi in galera.

E' pur vero che ultimamente stanno facendo diversi controlli, e qualcosa par stia cambiando...da abitanti del mare, se vediamo qualcosa di strano, non dovremmo esitare nel segnalare alla guardia costiera.


P.s. casomai nel 3d non si possa commentare, ma solo segnalare le notizie, chiedo ad un moderatore di eliminare il commento...


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Reply #510 on: July 15, 2014, 15:20:11
Si cerca di fare chiarezza sulla posizione della ditta titolare della gestione degli impianti e dei responsabili dei diversi uffici comunali

MIRTO CROSIA Acque marine sotto l'occhio vigile della Guardia costiera. Di seguito all'attività di indagine coordinata dalla Procura di Castrovillari è stato sottoposto a sequestro penale preventivo l'impianto di depurazione del comune di Mirto Crosia, sito in località Pantano Martucci.
Prosegue dunque l'azione di individuazione delle criticità degli impianti di depurazione, che durante la stagione estiva necessitano di maggiore manutenzione. «Nel Compartimento marittimo di Corigliano Calabro – ha dichiarato la capitaneria in una nota stampa – in armonia alle direttive della direzione marittima di Reggio Calabria e sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Castrovillari, è proseguita l'individuazione delle criticità e la definizione delle misure più idonee a garantire la tutela dell'ambiente marino e costiero per una balneazione sicura».
Per quanto riguarda l'impianto di Mirto Crosia posto sotto sequestro, a seguito di verifiche tecniche e accertamenti svolti dai militari della Guardia Costiera, col supporto dei tecnici dell'Agenzia regionale per l'ambiente, è stato accertato il cattivo funzionamento del sistema di depurazione delle acque, anche a causa di problemi riscontrati alle vasche di sedimentazione e al sistema di clorazione, ovvero alla parte finale del ciclo depurativo.
«L'intero impianto – si deduce ancora dalla nota – è stato sottoposto a sequestro con facoltà d'uso e di gestione da parte della ditta incaricata dal Comune al fine di rendere il depuratore efficiente, regolarizzare la situazione igienico sanitaria ed evitare lo sversamento in mare di reflui non depurati».
L'amministrazione comunale ha manito la propria disponibilità «a eliminare gli inconvenienti riscontrati nel più breve tempo possibile, trattandosi di problematiche ai macchinari dell'impianto la cui soluzione è stata avviata da tempo a cura dei competenti uffici tecnici».
Si cerca comunque di fare chiarezza sulla posizione della ditta titolare della gestione e della manutenzione ordinaria e straordinaria degli impianti nonché dei responsabili dei diversi uffici comunali.


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Sorpresa per un gruppo di pescatori che si allenavano a Ostia per un torneo in cui si prendono pesci per poi rimetterli in mare: la cattura immortalata in un video di Ostia Tv



ROMA - Cercavano tonni, ma all’amo ha invece abboccato un bello squalo. L’episodio è avvenuto nelle acque antistanti Ostia, lido di Roma, la mattina del 17 luglio: protagonista del rocambolesco incontro è stato un gruppo di pescatori, impegnati in una gara sportiva. Mentre erano al largo con le canne da pesca piazzate, qualcosa ha iniziato a tirare uno dei grossi ami. Nessun tonno rosso però, il vero obiettivo del team, ma uno squalo Mako, un cucciolo lungo circa un metro, che si dimenava vicino la barca.

Attenti al pescecane

Un incontro ravvicinato con una specie potenzialmente letale. Un incontro molto raro, visto che l’habitat naturale del Mako è costituito dalle acque tropicali e subtropicali. Nel Mediterraneo è presente ma non molto comune. Già nel 2012 uno squaletto, una verdesca, si era avvicinato alla riva di una spiaggia di Ostia, provocando paura e curiosità. Pensavano infatti fosse una verdesca, i pescatori: ma il colore e la potenza che dimostrava l’animale, gli ha fatto cambiare idea.

Video e foto ricordo

Un paio di filmati col cellulare e poi i pescatori hanno aiutato lo squaletto, molto agitato, a liberarsi e tornare in mare aperto. I pescatori erano usciti per un allenamento per la gara di pesca sportiva che si svolgerà tra sabato 19 e domenica 20 davanti al Porto di Roma, «The Big Red», la sfida appunto dedicata al tonno rosso, con tecnica «no kill» (catch and relase, cattura e rilascia), che venerdì 18 luglio si aprirà con una Vip Edition non competitiva.


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Pochi i controlli. E così si uccidono anche i cetacei mediterranei. Nel Dna dei pescatori di frodo c’è lo sfregio per il rispetto di una risorsa comune

[per il video andare al link del correre in fondo alla pagina]

L’onore della pesca è salvo, ma i cetacei e i pescespada sono ancora in pericolo nonostante la soddisfazione espressa dal ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina all’annuncio della chiusura della procedura di infrazione contro l’Italia per l’uso delle reti derivanti. Poche ore prima che il ministro e la Commissione europea riconoscessero «il grande lavoro fatto dall’Italia nell’ultimo triennio sul fronte della legalità in mare», le nostre telecamere documentavano lo sbarco notturno e furtivo di pescespada nel porto di Bagnara Calabra da parte di una motonave che, nonostante il divieto, deteneva le reti illegali a bordo.

Scampato il pericolo delle ispezioni comunitarie, i pirati hanno ricominciato a pescare sotto gli occhi poco vigili della Capitaneria di porto che avrebbe il compito di sequestrare le reti illegali e il pesce, oltre a comminare sanzioni. Dieci anni da sorvegliati speciali ma non troppo, visto che a noi è bastata una sola notte sul molo di Bagnara per accertare la fondatezza delle segnalazioni che da giugno arrivavano insistentemente dai pescatori onesti, quelli che si armano di attrezzi legali come il palangaro e la fiocina sperando di pescare quel poco che sfugge ai «muri della morte», i chilometri di reti calati in mare per tutta la notte che intrappolano tutto, incluse tartarughe e cetacei, che non potendo riemergere muoiono soffocati dopo atroci sofferenze. Quelle reti sono la prima causa di morte per i cetacei e nel solo Mediterraneo si stima che, quando le spadare erano legali, ne morissero diecimila all’anno. Per i pescespada e i tonni la sorte porta dritti ai mercati del pesce, al prezzo salato che conosciamo.

Abbiamo pagato cara la sovvenzione milionaria a 700 pescherecci affinché si armassero di attrezzi di pesca più sostenibili ma almeno un centinaio, soprattutto calabresi, siciliani e campani, hanno preso i soldi senza buttare le spadare. Hanno continuato illegalmente ma alla luce del sole con la complicità della politica e delle capitanerie. A sei anni dal bando, nel 2008, la Commissione scriveva: «È ampiamente provato che il sistema di controllo e sanzione applicato in Italia in merito alle reti derivanti sia del tutto insufficiente».

Nel Dna dei pescatori di frodo c’è qualcosa che va oltre la semplice devianza. C’è lo sfregio per il rispetto di una risorsa comune, il liturgico piagnisteo e la devota riconoscenza a tutti i politici che hanno barattato la legalità con i loro voti. C’è una finta povertà che nasconde evasione fiscale un tanto al chilo (un pesce spada può valere anche mille euro).

Nello specchio d’acqua in cui gettano le spadare si riflette la nostra politica ambientalista che ha concesso illegalità e leggi speciali per dieci, lunghi anni, persino quella che sdoganava una spadara più piccola (ferrettara) fino al 2011, nove anni dopo il bando delle reti derivanti! Dopo tanti anni di complicità i recidivi leggeranno l’assoluzione di Bruxelles come un’opportunità per armarsi di spadare. E, come abbiamo dimostrato, lo stanno facendo. Ma insieme a noi, su quel molo, non c’era un solo uomo della capitaneria. Non vogliamo pensare (male) che l’ordine di chiudere un occhio a inizio stagione sia stato impartito dall’alto per evitare che nei registri delle sanzioni in mare (pubbliche) emergesse ancora la pratica illegale, cosa che avrebbe dimostrato la diffusione del fenomeno mettendo a rischio l’assoluzione di Bruxelles. Dunque, è prematuro per il ministro cantare l’Inno alla Gioia, finché non impartirà l’ordine perentorio di non fare più sconti e di procedere con i controlli in mare e al sequestro definitivo delle reti illegali. Perché incombe il rischio di una nuova procedura di infrazione che sarebbe una figuraccia senza precedenti.

La scorsa notte, insieme alla nostra telecamera, c’era un osservatore dell’organizzazione ambientalista Oceana che in una nota ufficiale denuncerà quanto visto alla Commissione europea. D’altro canto la stessa Commissione ha concesso al nostro Paese dieci anni di illegalità per poi chiudere la procedura (guarda il caso) in coincidenza con il semestre di presidenza italiana, che di certo non poteva guidare con la patente di pirata del mare. Oramai l’Europa, nonostante i recenti sforzi per tutelare quel che resta della risorsa ittica, ha sostenuto con regolamenti ad hoc lo sfruttamento indiscriminato della risorse. Dopo avere svuotato i nostri mari, le flotte europee stanno impoverendo quelli altrui.

Siamo spesso convinti di mangiare pesce del Mediterraneo quando il 70 per cento è di importazione. Basti pensare agli accordi che consentono di acquistare pescespada dal Marocco. Lontano dagli occhi e dai regolamenti. Oceana ha documentato un mese fa la presenza di numerose spadare sui pescherecci di Tangeri, in Marocco, Paese che esporta soprattutto in Italia. La delocalizzazione dell’illegalità benedetta da Bruxelles. A questo si deve aggiungere il dato biologico che il pescespada è un animale che da decenni sta soffrendo a causa di una pesca indiscriminata. A rigor di logica non andrebbe consumato, così come non andrebbero consumate molte altre specie che arrivano sulle tavole e nei sacchetti congelati a tutela dei grandi interessi.

Il consumatore è l’unico arbitro che oggi ha lo strumento del boicottaggio per decidere se preservare l’ambiente oppure prediligere i propri appetiti, assecondando anche quelli di chi, in trent’anni di pesca industriale, ha ridotto gli stock ittici del 90 per cento. Con la complicità dei politici di tutto il mondo. Il pesce comincia a puzzare, sempre, dalla testa.


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Reply #513 on: July 26, 2014, 00:41:17
MERAVIGLIOSE CREATURE!







La Concordia è a metà dell' ultimo viaggio che la porterà a Genova: dalla partenza dal Giglio il convoglio ha infatti percorso 92 miglia.
 Attualmente la Concordia si trova 12 miglian a nordovest di Capraia e ha viaggiato tutta la notte a una media di 2,5 nodi, raggiungendo, in alcuni punti, anche i 3 nodi.
Da qui, fino a Genova, la Concordia navigherà in mare aperto.
Il sindaco del Giglio parla di un nuovo inizio per l'isola e punta a rilancio economico e turistico dopo il naufragio.


Fonte: Ansa
FOTO DI ALESSANDRO DI MEO
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Ho visto Sampei pescare carpe da un quintale con canna fissa ed essere trainato con tutta la barca per centinaia di metri; l'ho visto finire in acqua mentre stringeva con forza la sua canna fissa e faceva perno su tutti e due i piedi...VOGLIO IL FILO DI SAMPEI PER IL MIO MULINELLO!!!


tiburon88

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Reply #514 on: July 26, 2014, 13:10:26
Bellissimi questi scatti!!  ;D
I lOvE FiShInG!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

StOp AlLe ReTi AbUsIvE!!!!!!!!!!!!!

EtIcA & SpOrT


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Reply #515 on: September 25, 2014, 19:07:58
RICADI (VV) 22 sett .Strana battuta di pesca nel Vibonese per un ragazzo di Pernocari, frazione di Rombiolo, Emanuele Maiorano, che nei giorni scorsi nelle acque antistanti la spiaggia di Santa Maria di Ricadi, ha trovato arenato sulla spiaggia un totano gigante di poco più di due metri e di 11 kg di peso. Tutto ciò è successo tra gli sguardi increduli dei pochi bagnanti considerate le prime ore del mattino.



Riappare lo squalo sulla costa vibonese. Esemplare di 2 metri arrivato fino a riva

NICOTERA 23 sett. Uno squalo, probabilmente una verdesca o squalo azzurro, di circa un metro e mezzo è stato notato questa mattina nelle acque antistanti la costa di Nicotera.

Non è la prima volta che il mare nicoterese si fa notare per l'avvistamento di piccoli squali, alcuni giorni fa infatti, una pinna avvistata da alcuni bagnanti aveva fatto scattare l'allarme, suscitando non poca paura tra coloro che erano presenti nei pressi della spiaggia. 

Per quanto riguarda l'avvistamento odierno, l'esemplare è riuscito ad arrivare fino alla riva prima di riprendere il largo. La presenza dell’animale è stata notata da alcuni bagnanti, che sono immediatamente usciti dall’acqua ed hanno avvertito le forze dell’ordine e la Capitaneria di porto.





FONTE e FOTO: ilquotidianodellacalabria.it
Sempre camminerò per queste spiagge tra la sabbia e la schiuma dell'onda.
L'alta marea cancellerà l'impronta e il vento svanirà la schiuma.
Ma sempre spiaggia e mare rimarranno.
Kahlil Gibran


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Al Jazeera ha lanciato qualche giorno fa il suo primo newsgame, un progetto web interattivo in cui l’utente assume il ruolo del giornalista per indagare sul business della pesca illegale in Sierra Leone.

Sviluppato dall’agenzia di comunicazione multimediale italiana Altera Studio, il progetto punta l’attenzione sia sui crimini ambientali che sulla pratica del giornalismo investigativo, soprattutto per sensibilizzare il pubblico più giovane. “Guardando le statistiche, soprattutto tra i ragazzi, c’è una grande voglia di far parte del mondo dei media e non solo come lettori passivi”, spiega la giornalista di Al Jazeera Juliana Ruhfus.

Il gioco è basato su un documentario originale in due parti, Pirate Fishing, che Ruhfus ha prodotto nel 2012 per la rubrica People & Power di Al Jazeera. I giocatori raccolgono informazioni e le prove guardando i video clip del documentario, alcuni dei quali sono necessari per portare avanti la narrazione, mentre altri sono facoltativi. L’obiettivo, spiega Ruhfus, è “mantenere il controllo sulla narrazione ma allo stesso tempo lasciare che le persone siano libere di scegliere”, in modo che l’aspetto partecipativo tenga alto il coinvolgimento degli utenti.

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FONTE: primaonline.it
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Reply #517 on: November 26, 2014, 00:25:19
Su The Global Fishing Watch è possibile segnalare i pescatori di frodo, per contribuire ad arginare un fenomeno che danneggia l’economia e impoverisce l’ambiente.

Google scende in campo contro la pesca illegale. E lo fa lanciando uno strumento (The Global Fishing Watch) gratuito attraverso il quale chiunque abbia una connessione a Internet può segnalare e individuare pescatori di frodo, una economia sommersa che ogni anno fa perdere 23 miliardi di dollari. I pescherecci illegali che impiegano reti grandi quanto un campo da calcio pescano 26 milioni di tonnellate, secondo le stime di diversi scienziati. E fanno crollare gli introiti del settore di diversi Paesi, spesso troppo poveri per combattere contro questa pratica. Ma adesso Google sta lavorando con diversi gruppi per la difesa dell’ambiente per sviluppare un sito in cui le persone possono segnalare (e a tracciare i movimenti) in modo semplice e in tempo reale i pescherecci illegali. In questo modo le imbarcazioni sospette potranno essere segnalate alle autorità che si occupano di combattere il fenomeno.

FONTE: lastampa.it


Corigliano Calabro (CS): otto denunce e 300 kg di pesce sequestrato


Prosegue la cooperazione operativa tra Guardia Costiera e Guardia di Finanza per la repressione delle forme di illegalità presenti sul territorio dell’alto jonio cosentino.
Durante un’attività di polizia congiunta all’interno del mercato ittico nel porto di Corigliano Calabro, finalizzata a reprimere le forme illegali di vendita e commercializzazione di prodotti ittici, sono stati impiegati oltre 20 militari della Guardia Costiera e della Guardia di Finanza che, durante tutta la notte, hanno proceduto a controllare gli operatori commerciali presenti, con il supporto tecnico del servizio veterinario dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Cosenza.
Durante i controlli sono emerse diverse irregolarità, alcune in violazione di norme penali ed altre di tipo amministrativo, per cui 8 persone sono state segnalate alla Procura della Repubblica di Castrovillari ed una è stata multata per 1500 Euro.
In particolare:
- alcuni operatori, in violazione del Regolamento comunitario 1967/2006, sono stati sorpresi a commercializzare oltre 30 chili di pesce sotto misura tra cui triglie e naselli, anche provenienti da grossisti fuori regione;
- in alcuni box è stata riscontrata la presenza di prodotti ittici tra cui totani argentini e ali di razza dell’Atlantico, ricongelati e poi nuovamente in fase di scongelamento a temperatura ambiente e pertanto deteriorabili e non commestibili;
- in una cella frigo sono stati rinvenuti gamberi di provenienza sconosciuta già scongelati in precedenza e poi ricongelati;
- da alcune celle frigo proveniva un forte odore sgradevole dovuto ad oltre 200 chili di pesce in cattivo stato di conservazione e non idonei al consumo umano;
- un commerciante è stato multato per 1500 per omessa indicazione della provenienza del pesce posto in vendita, in violazione del Regolamento comunitario 178/2002.
Tutto il pesce in questione, 300 chilogrammi, è stato sottoposto a sequestro penale per violazione della normativa in materia di pesca ed in particolare del Decreto Legislativo n. 4 del 2012 e della normativa sanitaria sulla commercializzazione dei prodotti ittici; I veterinari dell’ASP hanno giudicato commestibile ed idoneo al consumo umano solo 30 chili dei complessivi 300 di pesce sequestrato che così, su autorizzazione del Magistrato di turno presso la Procura di Castrovillari, è stato donato in beneficenza alla mensa della locale caritas diocesana. Il restante prodotto, non commestibile, è stato avviato a distruzione con ditta autorizzata e a spese dei responsabili del reato.
I controlli alla filiera della pesca proseguiranno con tolleranza zero verso coloro che di fatto effettuano attività illecite quali la vendita del novellame, da tempo vietata dalla normativa nazionale e comunitaria, ovvero immettono in commercio e vendono alle famiglie prodotti alterati dal punto di vista igienico-sanitario o non idonei al consumo umano, fattori che possono provocare gravi ripercussioni per il consumatore finale.
L’immissione sul mercato di prodotti ittici vietati, spesso “in nero”, viola le regole della concorrenza a discapito degli operatori onesti.

FONTE: strill.it
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Reply #518 on: December 02, 2014, 08:36:59
(ANSA) - ORISTANO, 1 DIC - Resterà probabilmente un mistero la causa della morte del grosso delfino portato dalle mareggiate sulla spiaggia di Torregrande (Oristano). Dopo la segnalazione al Corpo Forestale della Regione sul posto è intervenuto il personale dell'Area Marina Protetta Sinis Mal di Ventre e del Cnr di Torregrande per i rilievi morfometrici. La carcassa appartiene a un esemplare di tursiope lungo circa tre metri morto da vari giorni. Sul corpo non sono stati riscontrati segni evidenti di violenza. La sua morte potrebbe essere dovuta quindi a cause naturali ma non si può escludere con certezza che possa essere stata provocata da una collisione con una imbarcazione.
    Le ferite sul fianco destro, hanno spiegato gli esperti dell'Area marina, sono compatibili, così come la mancanza del bulbo oculare, anche con l'azione di uccelli predatori. Per scoprire le cause della morte sarebbe necessaria una autopsia, che però non sarà fatta. Considerate le notevoli dimensioni dell'animale risulterebbe infatti troppo costosa. E costosa sarà sicuramente anche l'operazione di rimozione e di smaltimento della carcassa alla quale, come previsto dalle norme, dovrà provvedere il Comune di Oristano. (ANSA).
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Pesce al di sotto delle taglie minime e prodotto avariato

Corigliano martedì 09 dicembre 2014

Continua l’attività di prevenzione, da parte della Capitaneria di porto , dei danni causati all’ecosistema marino dalle forme di pesca illegali, a tutela della salute dei consumatori e per la salvaguardia della categorie professionali che dalla pesca derivano il loro sostentamento, messa in campo dal Capo del Compartimento marittimo Capitano di Fregata (CP) Francesco Perrotti.

Nei giorni scorsi, i militari della Guardia Costiera di Corigliano Calabro, hanno passato al setaccio i punti di sbarco nei porti di Corigliano e Cariati, i ristoranti e le pescherie ma le strade di maggiore comunicazione e più frequentate dai venditori ambulanti dello jonio cosentino ed hanno sequestrato, in diverse operazioni, oltre 70 chili di prodotti ittici fra cui pesce spada, alici, totani, gamberetti, sarde, sgombri. Una parte del pesce posto in vendita era al di sotto delle taglie minime previste dalla vigente normativa comunitaria e nazionale ed altro era commercializzato e detenuto in cattivo stato di conservazione e quindi pericoloso per chi lo avesse acquistato.

In particolare, oltre 10 uomini sono stati impegnati nella zona di Schiavonea ed in viale Salerno, dove nella rete dei militari sono finite 2 persone segnalate alla Procura della Repubblica di Castrovillari per aver commercializzato pesce sottomisura ed in cattivo stato di conservazione agli ignari acquirenti che si recano per le vie della frazione marinara.

In un’operazione condotta poi in tandem mare – terra con unità navali della Guardia Costiera, un pescatore è stato sorpreso tra Mirto e Rossano con a bordo della sua imbarcazione 6 piccoli di pesce spada tutti al di sotto della taglia minima, per un peso complessivo di 14 chili; anche per lui sono scattati la segnalazione alla Procura ed il sequestro.

A seguito di controlli di polizia sulle strade SS. 106 e SS. 534 sono stati poi elevati 2 verbali amministrativi per oltre 3000 Euro a carico di due conducenti di furgoni che trasportavano prodotti ittici senza le necessarie informazioni per i consumatori relative alla tracciabilità della filiera della pesca. Nel porto di Cariati, a seguito dei controlli all’arrivo dei pescherecci, è stato multato per oltre 300 Euro il Comandante di un motopesca che aveva a bordo un marittimo irregolare ovvero non iscritto nel ruolino di equipaggio. I veterinari dell’Azienda sanitaria provinciale, intervenuti su richiesta dei militari della Guardia costiera, hanno dichiarato la non idoneità per il consumo umano del prodotto ittico sequestrato che, quindi, è stato avviato a distruzione.

fonte: Il Cirotano
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