COSTRUZIONE DEL PALAMITO A VELA mod. DeLUXE - PARTE I

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Author Topic: COSTRUZIONE DEL PALAMITO A VELA mod. DeLUXE - PARTE I  (Read 50714 times)

^NONNOROBY^

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Revisione del 1 Giugno 2014 e reintegro delle figure mancanti

COSTRUZIONE DEL PALAMITO A VELA MODELLO DeLUXE

PARTE 1 : COSTRUZIONE DELLA BARCHETTA E DELLA VELA

Ho battezzato "DeLuxe" questo modello di Palamito a Vela perché impreziosito da numerosi accessori che lo rendono praticamente esente da qualsiasi garbuglio e quindi utilizzabile anche da chi non ha mai usato un palamito ( e tantomeno a vela ). La costruzione non è assolutamente difficile, richiede soltanto più tempo per l'assemblaggio rispetto al palamito classico ed una maggior dose di pazienza. Per contro, la sua manovrabilità sarà estremamente semplice anche da parte di coloro che non hanno mai usato un palamito, cosa che non è affatto da trascurare.

DESCRIZIONE GENERALE

Il palamito a vela consiste di un "barchino" in legno sormontato da una vela che, sfruttando il vento che soffia da terra, trascina il palamito dalla riva verso il largo (la distanza da riva dipende dal numero di ami con cui intendiamo armare il palamito e sopratutto dalla lunghezza che vogliamo dare al trave). Il tipo di palamito qui descritto è una forma ibrida tra il palamito "a pelo" (da fondo) ed il palamito semi-galleggiante, che assume un andamento sinusoidale alternando ami adagiati completamente sul fondo ed ami che lo sfiorano. Volendo, è possibile trasformarlo completamente in palamito "a pelo" eliminando i galleggianti, oppure trasformarlo completamente in palamito galleggiante o semi-galleggiante eliminando completamente o parzialmente i piombi.
Gli accessori consistono in perline forate infilate nel trave a coppie, tra le quali è trattenuta una girella che servirà da aggancio agli ami, ai piombi ed ai galleggiati (i classici snodi ). Altre girelle munite di moschettone andranno legate ai braccioli degli ami, dei piombi e dei galleggianti per un aggancio-sgancio rapido dei medesimi dal trave. Servono poi una ventina di piombi da 20 gr ed altrettanti galleggianti da rete da pesca (quelli a ciambella oppure quelli ovoidali). 
E' poi necessaria una coffa da palamito per deporvi gli ami ed una puleggia munita di manovella in cui avvolgere il trave. Serve anche una piccola lampada stagna da posizionare sul barchino per indicarci la sua posizione nelle ore notturne.
Il palamito a vela va calato in luoghi privi di traffico marittimo, pena il rischio che venga agganciato da qualche natante, e naturalmente privi di reti, preferibilmente al tramonto. Durante una battuta può essere salpato e calato anche più volte. Il tipo di esca sarà la stessa che usiamo quando peschiamo con le canne, con qualche variazione tipo la polpa dell'oloturia, usata dai palamitai professionisti. Anche se il palamito può essere manovrato da soli, sarebbe sempre meglio operare in due persone, particolarmente nelle ore notturne.
Suggerimento: se usate esche non troppo deperibili, innescate gli ami a casa dal giorno prima per guadagnare tempo.
 

MATERIALE OCCORRENTE

1. Per la costruzione del barchino:

- 2 tavole di legno cm 70x10x2 (costruzione della prua)
- 1 tavola di legno cm 60x10x2 (costruzione della poppa)
- 1 tavola di legno cm 40x10x2 (sostegno dell'albero della vela)
- 1 tavola di legno cm 20x10x2 (rinforzo della prua)
- 1 spezzone di tubo in alluminio cm 10x2 (per sostenere l'albero)
- Chiodi
- Viti
- 3 placche di alluminio, ottone o acciaio inox cm 6x2x0.01 (rinforzi per le giunture)
- colla vinilica, colla bostik, colla per polistirolo
- 1 foglio di polistirolo "denso" cm 50x50x10
   (Nota: le misure sono indicative. Basandovi sul disegno, potete costruire un barchino più grande o più piccolo di quello da me descritto).

2. Per la costruzione della vela quadra:

-   La tela di un vecchio parapioggia o una tela equivalente, cioè idrorepellente (tela cerata). In mancanza, può essere usata una tela qualsiasi
-   Una stecca tonda di legno o di alluminio con la funzione di albero
-   Due stecche tonde di legno o di alluminio (di diametro inferiore a quello dell’albero), con la funzione di pennoni (uno superiore ed uno inferiore)
-   Colla bostik
-   Cordoncino per le sartie


 


La parte più impegnativa e delicata è quella di tagliare con le angolazioni giuste le estremità delle 3 tavole che formeranno lo scafo , in modo che, assemblate per formare il triangolo del barchino, esse combacino il più possibile: le tre tavole, infatti, vanno incollate tra di loro e se le parti tagliate hanno un andamento irregolare anziché netto, la colla non avrà alcun effetto.
Suggerendovi di andare dal vostro amico falegname con una bottiglia di vino o di birra sotto il braccio per farvi ritagliare da lui le tavole, potete tentarci voi stessi usando questo metodo (è altamente consigliato l'uso del seghetto alternativo):

 


Terminato il taglio, mettete la colla Vinavil o Bostik sulle parti tagliate ed attendete che la colla faccia un po’ di presa. Dopodiché avvitate sulle due tavole una piastrina di alluminio, ottone o acciaio inox per rafforzare la tenuta .
Adesso sottoponete a queste due tavole la terza tavola (la ‘poppa’) e procedete al taglio usando lo stesso sistema visto sopra. Terminato il taglio, procedete all’incollaggio della poppa e al rafforzo con le piastrine di metallo. Attenzione a posizionare la tavola partendo dagli angoli giusti, come in figura:

 


Se il taglio è stato fatto come si deve, le tre tavole, ravvicinate, coincideranno perfettamente a formare il triangolo della struttura portante del barchino. Adesso bisogna incollare/avvitare una traversa di rinforzo + una traversa che serve per sostenere la vela. La traversa della vela va forata al centro per farvi passare un tubo di materiale non ossidabile (alluminio, ottono, acciaio o plastica robustissima), il quale servirà per infilarvi l’albero della vela (quando montiamo il barchino in spiaggia), oppure per sfilarlo al momento di smontare il barchino per il trasporto. Il diametro del tubo sarà ovviamente adeguato al diametro dell’albero della vela: l’albero ci deve entrare senza difficoltà, ma non ci deve neanche ‘ballare’ dentro:



Il tubo ideale sarebbe quello provvisto di una svasatura che gli impedisce di uscire dal foro della traversa, ma possiamo ovviare mettendo un collare al tubo che svolga le stesse funzioni della svasatura. Per impedire che l’albero fuoriesca dalla parte inferiore del tubo, ad una delle estremità del tubo pratichiamo un foro passante in cui infileremo un bulloncino dotato di dado, che farà da fermo alla fuoriuscita dell’albero.
Ma questo bulloncino ha anche un altro scopo, che è quello di reggere una pesante zavorra (da 1 o 2 kg) che dobbiamo appendere al barchino per impedirne il ribaltamento a causa del vento o di altre cause accidentali. Per facilitare l’operazione di mettere e togliere la zavorra durante il trasporto, infiliamo nel bulloncino un robusto moschettone:
     - infiliamo il bullone nel foro sino a metà
     - infiliamo il moschettone nel bullone
     - spingiamo il bullone per farlo uscire dall’altra parte del foro
     - blocchiamo con un dado:



Adesso dobbiamo garantire la massima galleggiabilità del barchino incollandoci del materiale altamente galleggiante e facilmente reperibile, ovvero il polistirolo espanso.
Non però quello delicato e friabile che si usa per gli imballaggi di protezione, ma quello ben più solido e denso. Inoltre lo spessore non deve essere inferiore ai 10 cm. L’ideale sarebbe il sughero, molto più robusto, ma è praticamente introvabile con uno spessore di 10 cm. Se riuscite comunque a reperirlo, usate senza indugio il sughero.
Servono 3 blocchi di polistirolo, uno per la prua e gli altri due per gli angoli della poppa. Utilizzando un taglierino, sagomate i 3 blocchi come da figura, quindi incollateli allo scafo con l’apposita colla per polistirolo: per garantire che col tempo i blocchi non si stacchino dalla struttura, trapassate blocchi e traverse con un bullone provvisto di dado e grosse rondelle ed abbullonateli al legno. La sagomatura dei blocchi facilita la scorrevolezza del barchino in acqua.
Più sono grandi i blocchi, più il barchino galleggia, quindi non lesinate con le dimensioni.

Nota: vi suggerisco di collaudare la galleggiabilità del barchino prima di incollare e fissare i blocchi di polistirolo al legno. Per il collaudo è sufficiente tenere solidali i blocchi al legno con del nastro adesivo o isolante. In questo modo potete staccare con facilità i blocchi e sostituirli con altri più grandi per aumentare la galleggiabilità (naturalmente la prova di galleggiabilità va fatta con la zavorra antiribaltamento attaccata).
La zavorra la potete preparare squagliando 1 o 2 kg di piombo dentro un barattolo di pelati e affogandoci dentro uno spezzone di ferro dotato di occhiello. Se non avete piombo, potete colare del cemento dentro il barattolo.
 




Se lo preferite super galleggiante, potete sagomare a triangolo un intero foglio di polistirolo ed attaccarlo sotto lo scafo: fate al centro del foglio un foro per il tubo dell’albero. Con questo sistema, la zavorra antiribaltamento deve essere molto più pesante:



La barchetta è terminata. Non vi resta altro che una bella spruzzata di vernice spray (da dare al legno prima di attaccarvi il polistirolo, per evitare di squagliarlo!).

COSTRUZIONE DELLA VELA QUADRA

Occorrente:
-   La tela di un vecchio parapioggia o una tela equivalente, cioè idrorepellente. In mancanza di tela cerata, potete usare una tela qualsiasi.
-   Una stecca tonda di legno o di alluminio con la funzione di albero (alta 1 mt)
-   Due stecche tonde di legno o di alluminio (di diametro inferiore a quello dell’albero), con la funzione di pennoni (uno superiore ed uno inferiore, lunghi 60 cm)
-   Colla
-   Cordoncino per le sartie

Nota: anche le dimensioni della vela sono indicative, ma devono comunque restare proporzionali alle dimensioni dello scafo.

Tagliate la tela in forma quadrata (cm 58x58). Incollate un bordo della tela con Bostick avvolgendolo intorno al primo pennone di cm 60x1, poi incollate il bordo opposto della tela al secondo pennone che ha le stesse dimensioni (dalla tela fuoriuscirà 1 cm di pennone per parte).
Per maggior tenuta, fate fare un giro e mezzo alla tela intorno al pennone, mettendo sempre la colla.
Al centro di ogni pennone infilate un cordoncino robusto e fate un semplice nodo ‘morto’. I due capi del cordoncino devono essere abbastanza lunghi, in quanto servono per legare i pennoni all’albero: i nodi da fare per legare i pennoni all’albero non devono però essere nodi ‘morti’, in quanto dobbiamo poterli sciogliere con facilità per il trasporto (fate il nodo a cui siete più abituati, ossia lo stesso nodo che fate alle stringhe delle scarpe).

Infilate l’albero nel tubo porta albero e legate il primo pennone quasi in cima all’albero. Il secondo pennone lo legate più o meno a metà albero, facendo in modo che la tela non sia però tesa ma un po’ lasca.

Adesso dovete assicurare albero e pennoni allo scafo con le sartie. Legate un cordoncino robusto alla cima dell’albero ed uno ad ogni estremità dei pennoni.

Nella traversa di poppa infilate adesso 5 chiodi, a cui con le tenaglie asportate la testa: assicurate le 5 sartie ai 5 chiodi usando il ‘Nodo Parlato’.
I nodi ‘tengono’ meglio se infilate i chiodi sul bordo della traversa anziché sulla parte alta, però questa posizione è ‘fastidiosa’ (si impigliano dappertutto nel bagagliaio o nel ripostiglio, è facile graffiarsi, rovinarsi l’abbigliamento e cose di questo genere...). Per usarli in questa posizione, durante il trasporto o la manipolazione della barchetta fuori dall’acqua, vi suggerisco di incappucciarli con dei gommini o spezzoni di guaina di filo elettrico o con altri accorgimenti.
Nella figura, i chiodi sono infilati sul bordo della traversa.
 


Il barchino è pronto per il collaudo in acqua.

LA COSTRUZIONE DEL TRAVE E’ DESCRITTA NELLA PARTE II.
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oscarino83

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Reply #1 on: March 07, 2010, 20:48:59
ciao nonnoroby,ho visto che sei sardo,di dove?,anch'io sono sardo,di sassari,ho visto il tuo palamito a vela,bello,ma per caso li vendi anche o no???


Saragone

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Reply #2 on: March 07, 2010, 20:54:17
L'ho realizzato alcuni mesi fa con un amico...
Abbiamo corretto alcune imperfezioni,ed ora quando soffia vento dalle spalle,lo andiamo a calare con sommi risultati!
E' meglio un ottimo  pescatore con una pessima canna in mano,che una ottima canna in mano ad un pessimo pescatore...

Meno seghe mentali e PIU' PESCA!


^NONNOROBY^

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Reply #3 on: March 08, 2010, 10:41:02
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ciao nonnoroby,ho visto che sei sardo,di dove?,anch'io sono sardo,di sassari,ho visto il tuo palamito a vela,bello,ma per caso li vendi anche o no???
Ciao Oscarino,
sono di Cabras, vicino ad Oristano.
Tutto quello che mi autocostruisco (troverai svariati miei post nella sezione 'Pesca & fai da te Autocostruzione') lo faccio solo per diletto e non per la vendita.
La descrizione che ho fatto è quella di base, alla quale potrai apportare tutte le modifiche che riterrai necessarie per migliorarlo ed adattarlo ai luoghi in cui lo userai.
Il peggior nemico del palamito a vela sono le reti calate a pochi metri dalla riva, delle quali non sempre te ne accorgi perché non sono quasi mai segnalate.
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greybear

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Reply #4 on: March 08, 2010, 20:37:37
ciao roby, vagabondando nel forum ho scoperto questa tua kicca, un'altra magia del tuo inesauribile cappello a cilindro. dammi tempo di leggerlo e studiarlo e poi sicuramente ti posterò domande a valanga.
il "cuonzo a vela" mi interessa xkè ricordo ke era la pesca ke facevano i professionisti quando diventavano
troppo anziani x affrontare ancora le fatike della barca (meglio ke comincio a prepararmi)
l'orso scende dalla montagna ed esce dal bosco
mangia l'ultima mela dimenticata dal contadino
sull'albero e ruba il miele alle api...
sulla riva del fiume, nascosto all'ombra dei cespugli, osserva l'uomo che pesca...
UOMO! SE RISPETTERAI L'ARIA CHE RESPIRO E LA TERRA SU CUI VIVO E L'ACQUA
CHE MI NUTRE IO SARO' IL TUO TOTEM E I MIEI FIGLI E I TUOI FIGLI VIVRANNO IN PACE.


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Reply #5 on: March 18, 2010, 19:51:52
ciao roby, dopo aver letto questo tuo topic ho da porti 2 quesiti:
- fig. 7 l'okkiello per l'attacco del palamito mi sembra leggermente decentrato a dx, nel testo lo descrivi al
  centro esatto, come mi regolo?
- fig. 8 nn capisco la funzione e il montaggio del galletto x regolare la vela, cosa faccio?
puoi spiegarmi? grazie 
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^NONNOROBY^

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Reply #6 on: March 18, 2010, 20:54:57
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ciao roby, dopo aver letto questo tuo topic ho da porti 2 quesiti:
- fig. 7 l'okkiello per l'attacco del palamito mi sembra leggermente decentrato a dx, nel testo lo descrivi al
  centro esatto, come mi regolo?
- fig. 8 nn capisco la funzione e il montaggio del galletto x regolare la vela, cosa faccio?
puoi spiegarmi? grazie 
Ciao Nicola,
se fossi Giotto, ti assicuro che avrei disegnato l'occhiello esattamente al centro  ;D
In ogni caso, ti sconsiglio l'occhiello: fai un foro direttamente nella tavola e li legaci il trave: è più sicuro.
Per quanto riguarda il galletto, dovresti cercarlo in un negozio di ferramente: serve appositamente per incrociare due aste perpendicolari (a croce). Autocostruirlo è molto problematico (servirebbe una saldatrice ed una filettatrice, non ne vale la pena). Se in ferramenta non trovi il galletto, al suo posto usa fil di ferro morbido inox (che trovi sempre in ferramenta), oppure lega le aste con un cordoncino.
P.S.: qualche mese fà mi sono costruito la 'barchetta' raddoppiando le misure: praticamente un traghetto. Si tira via il palamito che è una bellezza.

In basso c'è la figura del galletto:
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nonsopescare88

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Reply #7 on: May 29, 2014, 02:08:31
Ciao ragazzi sono nuovo del forum e mi chiedo come mai vedo solo l'immagine principale e le altre no ? È un problema tecnico o sono le mie piattaforme che non le leggono ??? calabria3 a presto


^NONNOROBY^

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Reply #8 on: May 29, 2014, 20:16:57
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Ciao ragazzi sono nuovo del forum e mi chiedo come mai vedo solo l'immagine principale e le altre no ? È un problema tecnico o sono le mie piattaforme che non le leggono ???

Ciao Nonsopescare,
le immagini erano archiviate nel sito host Imageshacks, e siccome avevo raggiunto il limite delle immagini archiviabili, un giorno mi sono messo a cancellare quelle non concerneti questo sito per fare spazio. Purtroppo ho commesso un errore ed ho cancellato tantissime immagine senza volerlo (molti miei vecchi post non hanno più le immagini, purtroppo).
Ti prometto comunque di ridisegnarle e di ripostarle, dovrai solo avere un pò di pazienza...
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nonsopescare88

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Reply #9 on: May 30, 2014, 12:31:18
Ciao grazie per la tua risposta , io con un pò d'ingegno sono arrivato quasi a conclusione . Ma credo che sia d'aiuto  per i meno esperti del fai da tè , vedere alcuni schizzi o immagini . calabria grazie comunque a presto e ancora complimentoni !!!


^NONNOROBY^

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Reply #10 on: June 01, 2014, 08:03:29
Ciao Nonsopescare,
ho leggermente modificato il testo e reintegrate le figure mancanti nel post della costruzione del barchino.
Come hai potuto stabilire tu stesso, un appassionato del fai da te riesce comunque a costruirsi il barchino anche senza avere sottomano le figure, una volta che ne ha capito la struttura.
Cosa che non ho fatto in precedenza, raccomando fortemente il collaudo del barchino prima di incollare e imbullonare il polistirolo, per verificarne il grado di galleggiabilità, come spiegato in questo passo:

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Nota: vi suggerisco di collaudare la galleggiabilità del barchino prima di incollare e fissare i blocchi di polistirolo al legno. Per il collaudo è sufficiente tenere solidali i blocchi al legno con del nastro adesivo o isolante. In questo modo potete staccare con facilità i blocchi e sostituirli con altri più grandi per aumentare la galleggiabilità (naturalmente la prova di galleggiabilità va fatta con la zavorra antiribaltamento attaccata).
La zavorra la potete preparare squagliando 1 o 2 kg di piombo dentro un barattolo di pelati e affogandoci dentro uno spezzone di ferro dotato di occhiello. Se non avete piombo, potete colare del cemento dentro il barattolo.
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