Giornata niente male in localita' pesci e anguille orate a gizzeria

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Author Topic: Giornata niente male in localita' pesci e anguille orate a gizzeria  (Read 16319 times)

OLTREMARE

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Carissimo Alfio
nei miei interventi in questa discussione purtroppo mi sono limitato ad un solo aspetto del problema e nemmeno quello principale. E' sottinteso che condivido in pieno il tuo punto di vista sull'inopportunità della presenza di allevamenti in mare aperto realizzati alla carlona, se i risultati poi sono quelli che viviamo quotidianamente a tutte le latitudini. Nè tantomeno ritengo la fuoriuscita del pesce dalle vasche come un toccasana per il ripopolamento del mare: come tutti i ripopolamenti anche quelli ittici devono essere fatti con rigorosi criteri scientifici per non recare ancora più danno all'ecosistema.
Non so cos'altro aggiungere. Ho i miei dubbi che le solite autorità competenti si possano sensibilizzare a breve termine sul problema prendendo provvedimenti in merito, emanando magari direttive e note tecniche sulla realizzazione delle vasche atte a scongiurare future sciagure.
Speriamo solo che Madre Natura, ancora una volta, si armi di ago e filo e ricucia gli strappi causati dall'uomo.


amarone

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...senza dimenticare il presunto guadagno nel caso ci siano di mezzo le ASSICURAZIONI. E' solo un caso che queste reti siano testati per fare fronte a uno tsunami e invece regolarmente alla prima mareggiata si rompono? E poi con tutti gli allevamenti che abbiamo perchè nella grande distribuzione troviamo sempre spigole e orate di allevamenti turchi?


Abbiamo le Ali

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Amarone mi ha anticipato, anche a me premeva sottolineare la possibile, probabile motivazione di tipo assicurativo sull'ormai evidente "caso causato" della rottura delle vasche. Ne ho sentito parlare spesso ma non ho ben chiare le idee sul funzionamento di questi meccanismi di profitto e di convenienza per tutti coloro che si trovano invischiati in queste vicende. Qualcuno di voi sa darmi spiegazioni a riguardo?


^NANDONE^

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...senza dimenticare il presunto guadagno nel caso ci siano di mezzo le ASSICURAZIONI. E' solo un caso che queste reti siano testati per fare fronte a uno tsunami e invece regolarmente alla prima mareggiata si rompono? E poi con tutti gli allevamenti che abbiamo perchè nella grande distribuzione troviamo sempre spigole e orate di allevamenti turchi?

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Amarone mi ha anticipato, anche a me premeva sottolineare la possibile, probabile motivazione di tipo assicurativo sull'ormai evidente "caso causato" della rottura delle vasche. Ne ho sentito parlare spesso ma non ho ben chiare le idee sul funzionamento di questi meccanismi di profitto e di convenienza per tutti coloro che si trovano invischiati in queste vicende. Qualcuno di voi sa darmi spiegazioni a riguardo?

Ma scusate!!!!!
Secondo voi esistono compagnie assicurative che garantiscono le assicurazioni ad una attività commerciale subaquea?????????
O è possibile come dicevamo poco fà con Alfio in verticale, che queste società vengono coperti da retribuzioni o integrazioni, cosi come accade per i coltivatori diretti per la campagna olearia?????
Penso più la seconda, proprio perchè mi sembra strano come possa esistere, una compagnia assicurativa cosi folle da assicurare un attività commerciale in mare aperto!!!!


amarone

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Caro Nandone penso proprio che questa volta mi devo permettere di contradirti.Faccio una premessa, non ho la capacità di esprimermi con un linguaggio tecnico o legale ( preferivo seguire i galleggianti a mare invece dei professori a scuola) nè sò dirti di decreti legge o norme varie e sarei contentissimo se qualcuno ci schiarisse meglio le idee in questo campo. Però le assicurazioni in questo settore, cioè nell'allevamento ittico, ci sono. Devi pensare che per quanto strana è sempre un'attività commerciale. Redditizia. Molto redditizia.Non solo, ma questo tipo di attività rientra (non chiedermi come) in quelle attività agricole dove l'assicurazione la paga un pò l'azienda e un pò la paga lo Stato.Altro caso. Ci sono delle società che impiantano queste reti che per vendere il prodotto invece pagano loro il costo dell'assicurazione per un periodo di tempo, un pò come succede con le automobili che per qualche anno ti pagano il bollo.Ultimo caso. C'è un'azienda (se non sbaglio norvegese) che produce delle reti da allevamento ittico che non solo si possono facilmente spostare in previsione di una forte mareggiata, ma in caso di rottura hanno un dispositivo (accettato dalle assicurazioni) che conteggia esattamente quanto pesce si è perso in modo da tutelare il cliente e farsi rimborsare il giusto dall'assicurazione.


^DAVIDE^

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Adesso vi pongo una domanda...
Supponiamo che il pesce allevato risulti, in seguito ad un controllo, non commercializzabile (a causa, ad esempio, della presenza di metalli pesanti in misura superiore al limite legale oppure a causa di un'alimentazione basata su mangimi non a norma).
Ebbene... secondo voi quale sarebbe il migliore sistema per evitare all'imprenditore ittico un'ingente perdita........................................??????


Kombat

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Inoltre.. prima di essere immessi nel mercato i pesci vengono regolarmente visitati da ispettori sanitari, ora cosa succede.. in vasche sovraffollate lo sfregamento tra i pesci determina una desquamazione con conseguente infezione di cui ignoro il nome ma facilmente guaribile in mare aperto... questo provoca la loro non immissione nel mercato, con grande perdita di soldi.. quale miglior modo di fare un pò di spazio se non "sperare" in qualche mareggiata? ;D


^NANDONE^

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Caro Nandone penso proprio che questa volta mi devo permettere di contradirti.

Ma ci mancherebbe!!!!!

Ero soltanto scettico sull'argomento!!!!!


Abbiamo le Ali

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Devo dire che la mia domanda è stata abbastanza stimolante. Mi è piaciuto questo scambio di idee e sono anche riuscito a capirci qualcosina in più. Chissà che adesso non spunti qualche altro forumista con nuove e sorprendenti informazioni: ma ben venga se sono costruttive!


MINOSSE

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Questo topic è un bel po datato, ma all'epoca della discussione io non ero ancora iscritto a questo forum ed ammetto che non sapevo neanche della sua esistenza. Per seguire il più possibile le regole del forum aprendo inutilmente altri topic quando ce ne sono già altri sullo stesso argometo, io mi permetto anche se con notevole ritardo di dare la mia opinione sull'argomento trattato in particolar modo da nicola (oltremare) da alfio da privilege e da marcello (amarone). Senza prendere in considerazione le catture effettuate dall'utente che ha aperto il topic stesso. Intanto io posso confermare che coloro che hanno degli allevamenti, per legge devono immettere in mare il 10% dell'avannotteria prodotta proprio per incentivare il ripopolamento del mare. Lo dico con estrema certezza perchè lo zio di mia moglie fa il veterinario da tanti anni, essendo anche lui un pescatore più volte si è interessato della cosa e quindi mi ha confermato l'esistena di questa legge. Riferendomi a quello che ha detto Nicola sulla adattabilità dei pesci di allevamento alla vita selvatica, confermo anche questo. Tra l'altro non so se vi è capitato di pescare delle orate di allevamento dopo un anno dalla fuoriuscita, ancora si riconoscono perchè hanno le squame un po diverse da quelle selvatiche, però poi alla fine sono uguali in tutto e per tutto e nella pancia trovi le stesse cose di quelle selvatiche, segno tangibile del loro avvenuto adattamento. Per quanto concerne invece il presunto disastro ambientale provocato da queste rotture io la penso un po diversamente da alfio, nel senso che appena uscite tutte queste orate dalle vasche sono in grado subito di cibarsi di quello che offre il mare??? io penso di no, lo dimostra il fatto che soprattutto le orate dal punto della fuoriuscita si spostano molto velocemente sia verso nord che verso sud e tranne qualche sosta che dura 1/2 giorni continuano la loro migrazione senza sosta e senza meta perchè non sanno cosa fare, inoltre dopo diversi giorni se apri la pancia di questi pesci al loro interno non trovi quasi niente se non qualche bigattino o la pasta dei pellet, di conchiglie neanche l'ombra. Poi pensandoci bene tra tutti i pescatori amatoriali ed i professionisti muniti di ogni tecnologia per catturarli alla fine pur essendo milioni di esemplari nel giro di pochi giorni si e no ne rimangono in libertà pochissime migliaia di esemplari che distribuiti su un vasto territorio alla fine non posso creare questa enorme devastazione. La vera devastazione invece la creano i professioni, questo è il vero problema, purtroppo con la bramosia di pescare tutte quelle povere orate e spigole prendono d'assalto il mare e tra i pesci di allevamento inevitabilmente ci vanno di mezzo i pesci selvatici, di ogni taglia e misura. Il vero dramma della rottura delle vasche è proprio questo e l'ho potuto constatare personalmente che all'indomani della famosa rottura delle vasche di lamezia nei soliti posti dove facevo dei discreti carnieri per parecchio tempo non ho preso più niente, ma la colpa non è stata delle orate ma dei professionisti, che se prima del fattaccio calavano le reti ogni due giorni, con quella moltitudine di pesci le mettevano a tutte le ore del giorno e questa cosa è andata avanti per diverso tempo a discapito anche dei pesci più piccoli e di conseguenza hanno distrutto l'ecosistema vigente in quei luoghi. Ma la cosa più grave che mi è venuta all'orecchio e che non so se sia vera ed in questo mi associo a quanto detto da marcello (amarone) queste fuoriuscite di pesci dalle vasche ogni qualvolta si presenta una mareggiata un po più forte delle altre, siano pilotate o meglio volute. C'è chi dice per percepire i soldi delle assicurazioni, ma c'è anche chi dice che lo fanno si per le assicurazioni, ma perchè quel pesce se sottoposto a severi controlli risulterebbe invendibile, nel senso che molto probabbilmente vengono allevate volutamente con mangimi di scarsa qualità ed inquinati, quindi i soldi presi tramite assicurazione sarebbero maggiori rispetto ai costi per portare a maturazione quei pesci, ed ecco qui i guadagni illeciti di questi signori. Io spero che queste dicerie anche se sono molto insistenti siano solo frutto della fantasia della gente, ma inizio a pensare che forse qualche cosa sotto ci sia veramente. Questa è la mia opinione su l'argomento rottura vasche.
Ciao Mino.
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uvitti

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Finiamola con questi discorsi! hai preso 56 orate??!! bravo! ti auguro tante altre giornate come questa e me lo auguro anche a me!

emanuele


lunapiena

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Finiamola con questi discorsi! hai preso 56 orate??!! bravo! ti auguro tante altre giornate come questa e me lo auguro anche a me!

emanuele

Non vedo il motivo per cui uno non può dire la sua..come tu che sei a favore dici la tua,uno che non la pensa come voi dice altrettanto la propia idea...se tu ritieni che 56 orate prese sono un buon motivo per esserne orgogliosi ti auguro di cuore che ti possa capitare un giorno tale soddisfazione...peccato però che più ci saranno giornate come questa meno pesci ci saranno da prendere...56 orate non le prendevo neanche se avevo un ristorante...


MINOSSE

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Finiamola con questi discorsi! hai preso 56 orate??!! bravo! ti auguro tante altre giornate come questa e me lo auguro anche a me!

emanuele

Caro uvitti se la tua esternazione è scaturita dal mio intervento a questo topic, ti consiglio vivamente prima di sparare a zero, di leggere con più attenzione e cercare di capire il significato del mio intervento, sono sicuro che neanche hai finito di leggerlo ed hai subito scritto quanto sopra riportato. Perchè se avessi letto fino in fondo ti saresti reso conto che il mio intervento non ha proprio preso in considerazione le 56 orate prese dall'amico pietros. Il mio intervento è inerente al problema dello svuotamento delle vasche e delle possibili conseguenze che ne scaturiscono.
Se il tuo intervento non c'entra niente con la mia risposta fai finta che non ti ho detto niente.
Ciao Mino.
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