perchè le spiaggie sono sempre più sterili?

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Author Topic: perchè le spiaggie sono sempre più sterili?  (Read 7543 times)

Xander

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Salve vivo in Campania, precisamente a Salerno, 10 anni fà e più era una delle zone più pescose d'Italia, ora invece pescare begli esemplari è diventata un'impresa.
Secondo voi a cosa è dovuta questa sterilità dei mari?


AndreaGentile

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Reply #1 on: May 01, 2013, 09:20:32
Inquinamento? Attività di pesca troppo vorace? Reti di posta? Cattura di esemplari giovani?
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kblade98

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Reply #2 on: May 01, 2013, 11:23:10

Io abito vicino al mare , non esiste giorno o ora in cui in acqua non ci siano pescherecci poi di questi periodi che il mare è calmo oltre ai pescherecci bisogna aggiungere le numerose reti gettate dai pescatori non professionisti , i peggiori di tutti (almeno i pescherecci lo fanno per vivere ) dei veri bastardi   perchè cosi bisogna chiamarli che gettano ogni forma di rete sotto costa e che  poi sono gli stessi a lamentarsi  che c'è poco pesce .. a questi aggiungici numerosi fantaSub che pescano la notte con torcia e fucile e la domanda puoi porla all'inverso:
Come mai con tutte queste reti c'è ancora un pò di pesce?



tiburon88

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Reply #3 on: May 01, 2013, 19:18:05
Ciao, le rispose che ti hanno dato son già molto esaurienti, nell' ultima settimana ho fatto tre battute di pesca per un totale di 20 ore con canne a mollo, l' obiettivo dichiarato erano nel primo caso i saraghi e le orate, nel secondo e terzo caso le mormore,il risultato ha visto:

1° battuta(giorno)- 7 ore di pesca, condizioni del mare perfette, con vento da scirocco  onda sui 50 cm, 30 euro di esche(koreano, usa, arenicola, cannolicchio, sarda, bibì...), risultato neanche una tocca su 4 canne! pur pescando a ridosso del culmine di alta, con coefficiente di marea alto ecc.....

2° battuta(giorno)- 6 ore di pesca, pesca sottile con mare calmo e alta pressione, esche arenicola, americano, koreano, bibì, sei pesci catturati il più grande 30gr(quasi tutte mormorine)(NB 30gr, non 300).

3° battuta(notte)- 7 ore di pesce, mare poco mosso, leggera bava di scirocco, esche koreano, arenicola, totano a striscioline battute, sarda, bibì e cannolicchio, porto a secco 11 boghe di discreta taglia, una pezzogna microscopica e un gronghetto.


Risultato complessivo? disastroso.
Non una mormora a misura, in 20 ore di pesca effettiva e non un pesce che superi i 150gr di peso, qualche anno fa avevo un combo(canna e mulinello) da 20 euro e col solo koreano(non potevo permettermi niente altro...) portavo in qualche ora di pesca 5/6 mormore abbondantemente a misura ogni volta che scendevo in questi spot.

Mi sforzo di pensare che sia un annata particolare, che magari a differenza di altri anni, ancora l acqua è troppo fredda per gli sparidi, che abbia sbagliato qualcosa io ecc.......ma ho paura che la risposta sia un altra.

saluti.

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Tony Manero

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Reply #4 on: May 01, 2013, 20:52:11
Ciao Xander,

ci sono diversi topic e svariate firme di utenti CPOL che denunciano continuamente il saccheggio del mare da parte dell'uomo. Questo saccheggio poi è particolarmente praticato in Italia con particolare pervicacia nelle regioni sud del Belpaese dove il rispetto per le regole sono un optional (vivo anch'io in una regione - Lazio - dove l'impoverimento progressivo del mare è ad dir poco impressionante a causa di queste condotte sconsiderate).
La provincia di Roma possiede la 3^ flotta di pescherecci in Italia e soprattutto nella stagione buona della pesca si possono notare pescherecci che pescano a strascico sotto costa (con radar di segnalazione rigorosamente spenti) e che dopo aver "sventrato" KM di fondo se ne vanno al largo in zone autorizzate ed accendono il radar. Se si aggiungono le barchette cosiddette tellinare e vongolare che aspirano sabbia per pescare i bivalvi in generale che distruggono tutta quella fauna che è alla base dell'alimentazione di pesci grufolatori (arenicola ecc....) iniziamo ad avere un quadro un pò più chiaro di cosa sta succedendo. Queste tellinare le noto molte mattine mentre mi reco al lavoro, a 10-20 m dalla riva intente a completare l'opera di distruzione. Tieni conto che i pescherecci sono tutti dotati di strumenti idonei ad individuare i branchi di pesci e sul quel punto calano le reti per la cattura del branco intero.
Tanto per darti un'altra informazione, lo scorso anno una motovedetta della Guardia Costiera della cittadina dove vivo, è uscita in soccorso di un peschereccio che era prossimo all'affondamento per l'eccesso di peso dovuto ad un gigantesco branco di orate catturato. Purtroppo non è affondato!
E' vero il pesce era già morto, ma quell'armatore avrebbe imparato la lezione più importante della sua vita ossia che "il troppo stroppia".
Quel poco di pesce che scampa alle reti professionali incappa nelle centinaia di chilometri di reti abusive di piccoli criminali del mare che le gettano anche a meno di 100 m dalla riva. Quindi va da sè che le possibilità che arrivi pesce a tiro delle nostre canne sono molto basse.
Proprio questa mattina parlavo con un negoziante di attrezzature di pesca e mi confermava che 15-20 anni fa i pescatori sportivi erano stanchi di prendere mazzoni, bavose ed altri pesci cosidetti poveri in porto. Oggi sarebbe qualcosa di cui parlarne al bar con gli amici per almeno una settimana, sono letteralmente scomparsi .... estinti.
A mio avviso la situazione è molto più grave di quello che sembra, perchè se fino a 10 anni fa con il fermo biologico di 30 giorni a Settembre (parlo del Tirreno) il mare riusciva a ripopolarsi un poco, oggi al termine del fermo non è cambiato assolutamente niente. Questo vuol dire semplicemente che lo sfruttamento del mare sta portando la situazione al punto di non ritorno.
Prevedo che nell'arco di 4-5 anni molti pescatori saranno disoccupati e la flotta si assottiglierà enormemente. Nella mia città ci sono piccoli pescerecchi in vendita che nessuno compra perchè attvità non redditizia. Considera che un peschereccio professionale sostiene costi tra paga dei marinai e carburante di circa € 15.000 mese. Quanto pesce devono pescare se, come sta accadendo in questi giorni, i fragolini all'asta vengono pagati € 0,50 al chilo? e se le orate vengono pagate € 2,5-3 al chilo quante tonnellate ne devono prendere per ripagarsi dei costi?
Come vedi la situazione è molto complessa, forse si potrebbe pensare ad un fermo biologico di 2 anni, ma con chi paga i pescatori durante il fermo? Lo Stato? ma se devono ancora prendere i soldi del fermo di 2 anni fa ......
A tutto questo aggiungi i cambiamenti climatici, l'inquinamento, la cementificazione delle coste e così via e si spiega la penuria di pesce.
Continuiamo su questa strada ed avremo un futuro roseo davanti per noi ed ii nostri figli.
Voglio ricordare un detto dei pellerossa:
NOI PRENDIAMO IL MONDO IN PRESTITO DAI NOSTRI FIGLI
NON LO EREDITIAMO DAI NOSTRI PADRI
E questo era un popolo considerato selvaggio, forse abbiamo molto da imparare da loro
 ;D a tutti
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Reply #5 on: May 02, 2013, 09:24:26
La risposta l'ha data proprio ieri una rappresentante di Greenpeace intervistata al TG: il Mediterraneo è un 'laghetto' che non può permettersi l'attuale intensità con cui viene praticata la pesca professionale.
A questo naturalmente dobbiamo aggiungere la pesca di frodo.
Personalmente ho la cupa sensazione che quando verranno presi provvedimenti restrittivi verremo coinvolti anche noi pescatori amatoriali (limitazioni, tasse, zone protette...) e chi vorrà divertirsi a pesca dovrà forzatamente essere iscritto alla FIPSAS e partecipare solo alle gare...
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kblade98

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Reply #6 on: May 02, 2013, 10:11:55
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Personalmente ho la cupa sensazione che quando verranno presi provvedimenti restrittivi verremo coinvolti anche noi pescatori amatoriali (limitazioni, tasse, zone protette...) e chi vorrà divertirsi a pesca dovrà forzatamente essere iscritto alla FIPSAS e partecipare solo alle gare...

Se pagando una tassa possiamo ripopolare e difendere il mare allora la pagheremo (purché sia pagabile , tipo 30€ all'anno) , ma la soluzione secondo me non sono le restrizioni , la guardia costiera non è in grado (secondo me non vuole ) di far rispettare le leggi attuali e non farà rispettare le leggi future... secondo me il vero problema sono proprio loro : le autorità competenti non sanno fare il loro lavoro.


AndreaGentile

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Reply #7 on: May 02, 2013, 10:52:30
Non posso che quotare (in parte) il discorso di Kblade98... Credo che alcuni elementi non siano motivati (lavorano senza interesse, solo per la paga), altri magari vorrebbero ma si ritrovano in condizioni sfavorevoli (immagino che se la Polizia rimanga a secco di carburante, lo stesso possa avvenire per GC e CdP) oppure si scontrino contro la legislazione ed il disinteresse verso queste problematiche.

Nonnoroby secondo te (ma anche gli altri utenti), con il versamento di tassa per il tesserino di pesca, si potrebbe reinvestire nell'allevamento e reimmissione in natura di pinnuti? Avrebbe senso o sarebbe troppo rischioso giocare con l'ecosistema? O forse sarebbe meglio riuscire ad aumentare la popolazione di vermi, anellidi e pancton?
(so che anche dei biologi marini avrebbero difficoltà a rispondere... ma proviamo a cercare una soluzione)

So che sarebbe brutto per le persone che campano di pesca, ma forse effettuare degli stop più o meno lunghi e limitando la quantità di pescato possibile dal mare si potrebbe invertire il trend di impoverimento odierno. E servirebbe già oggi un controllo più accurato da parte delle autorità competenti. Non ci credo che nel 2013 non vi sia la possibilità di controllare i movimenti dei natanti in modo sistematico, immediato ed in remoto, comodamente seduti davanti un pc di una sala di controllo!
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olandesevolante

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Reply #8 on: May 02, 2013, 11:47:16
Inutile girarci intorno, il problema della pesca, come per tutto il resto in Italia è il controllo. Manca il controllo a tutti i livelli perché NON si vuole controllare, in Italia ed ancor di più in Calabria controllare significa andare contro qualcuno, di conseguenza si evita di farlo.


Xander

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Reply #9 on: May 02, 2013, 13:03:41
capisco che i mesi clou devono ancora arrivare, però aprile è stato disastroso nella zona di paestum che è la più pescosa della Campania. Dò ragione a ^NONNOROBY^, secondo me trà qualche anno ci saranno grosse difficoltà per andare a pesca, oltre  alle autorizzazioni, ho la netta sensazione che  pescare sarà un privilegio di pochi.
Spero che non distruggano anche questo magnifico sport, che per mè è una passione da quando sono nato.


Tony Manero

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Reply #10 on: May 02, 2013, 13:22:19
Per quanto riguarda ciò che ha espresso Roberto (Nonnoroby) oltre che a quotarlo aggiungo che il Ministero delle Politiche Agricole ha avviato da tempo un censimento obbligatorio per i pesca sportivisti. Ad oggi sono arrivati a 9.000.000 di utenti (e la maggioranza ancora non si è censita). Se moltiplicate questo numero per un importo anche minimo (es € 10) cominciano a diventare cifre interessanti che andranno ad alimentare cosa? il ripopolamento o gli yachts dei principi di turno? Il rischio che paventa Roberto, a mio modo di vedere, è molto realistico. Chi vivrà vedrà ....
Altro punto molto dolente sono i controlli da parte delle autorità. Ma forse pensate che solo io vedo i pescherecci che fanno pesca abusiva? solo io vedo le reti abusive? ho gli occhi molto buoni per vedere cose che nessuno vede? Ma ci facciano il piacere!
Molti non lo ricorderanno ed altrettanti non lo sapranno proprio e quindi vi racconto un episodio reale:
Da Ostia (Roma) sino a Torvaianica/Marina di Ardea, il Lungomare è stato ribattezzato il Lungomuro perchè vedere il mare è diventata un'impresa dura a causa di chilometri di costruzioni abusive e di stabilimenti sulla spiaggia che impediscono, non solo la vista, ma anche l'accesso al mare se non attraverso cancelli privati e regolarmente chiusi al pubblico.
Circa 20 anni fa il comandante della CdP di Roma, emise un'ordinanza in cui obbligava i privati e i gestori degli stabilimenti a lasciare un varco libero ogni 100 m (come previsto dalla legge), onde consentire al pubblico di accedere alla spiaggia. Ovviamente tutti i gestori degli stabilimenti fecero opposizione a questo provvedimento perchè, se per accedere alla spiaggia dovevi passare per le loro forche caudine (ossia il pagamento del biglietto d'ingresso allo stabilimento), hanno visto il rischio di una forte contrazione dei loro guadagni. Inizia una battaglia di civilità giuridica e di educazione civica tra la CdP ed i furbetti. Dopo diversi giorni di battaglia, la CdP di Roma ordina di aprire i varchi entra la data X per consentire l'accesso al mare al pubblico pena l'abbattimento degli ostacoli con le ruspe.
Arrivati al D-Day si presentano le ruspe sul Lungomuro e indovinate cosa è successo?
Provate a rispondere a questo quiz ....
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sants

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Reply #11 on: May 02, 2013, 15:57:35
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fralanzi

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Reply #12 on: May 02, 2013, 16:35:05
Io capisco perfettamente le difficoltà che ha la GC ( mancanza di benzina , poco personale , tagli pazzeschi etc...), e anche se a malincuore, capisco che fare controlli diretti in mare sia difficile al giorno d'oggi...io non pretendo che ogni volta che faccio una segnalazione( reti abusive, strascico etc.) venga immediatamente una pattuglia, però basterebbe semplicemente aumentare ( oppure iniziare a fare) i controlli a terra...
i pescherecci a strascico (quelli che fanno più danni) da qualche parte devono pur attraccare o no? non avete soldi per andare in mare aperto con le pattuglie? bene, intensificate i controlli a terra e nei porti!
poi è ovvio che il vecchio pescatore che mette ogni giorno le reti a 10 m da riva è fastidioso, ma il danno è infinitamente più piccolo rispetto a questi mostri del mare che distruggono indistintamente i fondali!


^NONNOROBY^

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Reply #13 on: May 02, 2013, 18:49:12
La pesca illegale ( cioè quella fatta con attrezzature proibite, oppure quella rivolta a determinate specie protette o controllate) ha certamente la sua parte di colpa nell'impoverimento del Mediterraneo, ma non è tanto questa la causa maggiore quanto questa



cioè una pesca del tutto legale ma intensiva, tanto è vero che il 6 febbraio 2013 "ll Parlamento europeo ha approvato un'importante Riforma della Politica comune della pesca (PCP), che ha come obiettivo la sostenibilità del settore, la fine dello scarico a mare dei pesci e dei piani a lungo termine basati su solidi dati scientifici. La pesca intensiva è ampiamente vista come il più grande fallimento dell'attuale PCP, che risale al 2002. La nuova entrerà in vigore nel 2014.

I dati della Commissione europea suggeriscono che più dell'80% degli stock ittici del Mediterraneo e il 47% di quelli dell'Atlantico sono soggetti a pesca intensiva. La riforma votata in plenaria stabilisce chiari e rigide misure per affrontare il problema.
"Abbiamo dimostrato oggi che il Parlamento è tutto meno che inefficace. Abbiamo usato il nostro potere di co-legislatori, per la prima volta nella politica ittica, per mettere un freno alla pesca intensiva. Gli stock ittici dovrebbero riprendersi entro il 2020, permettendoci di avere a disposizione 15 milioni di tonnellate di pesce in più e creare 37 mila nuovi posti di lavoro", ha dichiarato la relatrice per la riforma della pesca Ulrike Rodust .
Stop alla pesca intensiva fermando i "rigetti"...
Quasi un quarto del totale del pescato finisce rigettato, cioè è scaricata a mare quella parte di esemplari non desiderati o troppo piccoli. I "rigetti" sono formati quasi totalmente da pesci ormai morti e, per fermare questa pratica dannosa, i deputati hanno votato per obbligare i pescherecci a sbarcare tutte le catture, anche per facilitare il controllo, secondo uno specifico calendario per ogni specie, a partire dal 2014.
I pesci più piccoli sbarcati, per esempio, saranno destinati a usi diversi dal consumo umano. Saranno gli Stati membri ad assicurarsi che i pescherecci rispettino il divieto di rigetto.
...e rispettando il rendimento sostenibile massimo
Dal 2015, agli Stati membri sarà impedito di stabilire quote di pescato troppo elevate per essere sostenibili. I pescatori dovranno rispettare il "rendimento massimo stabilito": non si potrà catturare più di un certo numero di esemplari di una certa specie di quanti se ne possano riprodurre in un anno.
I deputati chiedono che si aspetti la ripresa degli stock ittici nel 2020 per innalzare i livelli del rendimento massimo stabilito e mantenerli in seguito. Dopotutto, ciò significherà più pesce, battute di pesca più ricche e quindi più lavoro nel settore.
Pianificazione a lungo termine per sostituire le trattative sulle quote annuali
La riforma si baserà su piani di gestione degli stock ittici per assicurarsi che la pesca rimanga sostenibile. Se si adotterà un approccio a lungo termine, si potranno migliorare le previsioni dell'andamento del mercato, che dovrebbero aiutare l'industria a investire meglio e pianificare correttamente. I piani pluriennali saranno basati su dati scientifici più accurati e affidabili, che gli Stati membri saranno obbligati a raccogliere e rendere disponibili."

Nella mia zona, per esempio, nessuno pratica più la pesca a strascico da un decennio, neanche nelle zone di mare consentite, eppure il pesce sottocosta è diminuito paurosamente. Per contro sono aumentate a dismisura le imbarcazioni da pesca (anche quelle di piccolissimo cabotaggio) che calano, legalmente, chilometri e chilometri di reti ciascuna. Risultato? Metà dei pescherecci restano in porto perché non c'è il rientro delle spese, quasi tutte le piccolissime imbarcazioni, che calano anch'esse chilometri di reti, riescono a malapena a riempire una cassetta di pesce. Le pescherie sono piene di orate e di spigole, ma d'allevamento (la maggior parte delle quali arriva dalla Grecia e dalla Francia), i cefalopodi (di provenienza atlantica) sono tutti decongelati, ed il pesce 'di mare' più abbondante è la sardina (non allevabile), reperibile però solo una volta alla settimana, ed il muggine (pescato in laguna).
Sono rarissimi anche i gamberoni locali, una volta abbondantissimi, ora gli unici presenti sono quelli congelati argentini.
Per me, se non si pone un drastico taglio alle quantità ancora prelevabili, consentendo al pesce la possibilità di riprodursi, finirà che molte specie si estingueranno per sempre.
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fralanzi

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Reply #14 on: May 02, 2013, 19:59:44
Da me la pesca a strascico purtroppo esiste ancora...e d'estate, un giorno si un giorno no, vedo una bella imbarcazione che fa avanti ed indietro esattamente davanti al mare di casa mia...
comunque, in tutti paesi "marinari" della calabria che ho visitato nell'ultima estate, sento parlare di pescherecci immobili da tempo perché non rientrano nelle spese...figli di pescatori che non continuano le attività dei padri etc etc etc...
e allora mi chiedo: se è vero che la flotta di pescherecci si è ridotta notevolmente negli ultimi 10 anni ( per i motivi sopra citati), che tante attività di pesca stanno chiudendo, che addirittura importiamo le spigole e le orate di allevamento dalla Grecia perché costano poco, come mai la pescosità invece di aumentare, è addirittura diminuita da qualche anno a questa parte?


tiburon88

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Reply #15 on: May 02, 2013, 20:51:47
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e allora mi chiedo: se è vero che la flotta di pescherecci si è ridotta notevolmente negli ultimi 10 anni ( per i motivi sopra citati), che tante attività di pesca stanno chiudendo, che addirittura importiamo le spigole e le orate di allevamento dalla Grecia perché costano poco, come mai la pescosità invece di aumentare, è addirittura diminuita da qualche anno a questa parte?


c'è una spiegazione scientifica non semplice da spiegare senza carta e penna ma comunque grosso modo comprensibile:

Per anni si è lavoro oltre il normale regime di riproduzione del pesce indebolendo gli stock ittici, spesso pescando il pesce ancora neanche maturo sessualmente, questo una volta completato il ciclo vitale dei pesci genitori e venuto a mancare causa pesca intensiva ed oggi paghiamo il mancato rigenero delle nuove generazioni dei pesci più comuni, qual che si vuole definire un "danno a lungo termine" gli stock, se le nuove politiche genereranno gli effetti sperati dovrebbero garantire il raggiungimento della fase produttiva dei pesci che a loro volta riattiveranno il sistema.

Con un grafico e delle variabili x/y sarebbe più facil capire ma grosso modo lo stock si indebolisce per via che per anni si è lavorato oltre il quantitativo ottimale(x) prelevabile producendo una diminuzione dello stock complessivo che a sua volta a ridotto il quantitativo di pesce prospettico.

Spero di essermi spiegato.
saluti
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Reply #16 on: May 02, 2013, 22:29:53
la pesca illegale...è disastrosa...in più dalle mie parti costa jonica...soverato e dintorni...c'è pure tanta mucillagine!!!
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Tony Manero

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Reply #17 on: May 03, 2013, 06:52:05
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Qualcosa invece è successo: è vero che le ruspe sono rientrate in garage senza abbattere neanche 1 cm ma in compenso il comandante della CdP è stato trasferito. calabria
Aveva pestato i piedi a qualcuno di grosso.
Solo ora si inizia a vedere qualche timido inizio di abbattimento delle strutture abusive e quindi ogni tanto uno scorcio di mare appare tra una casa e l'altra.
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Reply #18 on: May 03, 2013, 10:51:57
è uno schifo!! la terra più bella del mondo...
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Reply #19 on: May 03, 2013, 14:23:04
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è uno schifo!! la terra più bella del mondo...
Condivido al 100% il tuo pensiero, ma purtroppo è così.
Detto tutto questo, non esiste una sola causa responsabile dell'impoverimento del mare, però tutto è causato dai comportamenti dell'uomo che sono finalizzati ad accumulare ricchezze anche se superflue.
L'essere umano è l'unica specie che uccide più del necessario anche a costo si uccidere se stesso.
Penso che abbiamo dato delle risposte più che soddisfacenti a Xander.

Xander che ne pensi?
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