come direbbe Rino Gaetano. Cronaca di un cappotto, o meglio cronistoria di quando il destino è contro di te.
Stamattina decido di impiegare un po' del tempo libero per una spinnata, che è l'occasione per provare una telescopica mitchell che ho acquistato (lo so, i puristi si arrabbiano, ma mi serve per i luoghi davvero inaccessibili alle due pezzi). Mi porto il nexave 2500 con un trecciato 0,17 e un fluoro 0,34. L'obiettivo è sempre lei, la regina. Mi avvio verso la scogliera che divide il torrentello di Iraklio dalla spiaggia dello Stadio, decido di andare non alla solita foce, ma di fermarmi un centinaio di metri prima. Faccio qualche lancio col fido aile magnet, ma nisba. Cambio qualche artificiale, provo un picol'eau ma nisba. Mi sposto di qualche scoglio, aggancio il mio (sigh) mag darter 21 gr a al primo recupero, praticamente sotto i miei piedi, vedo un attacco selvaggio di un serra di almeno 2 chilli. Ferro per quanto possibile, perché è a due metri praticamente, lo allamo ma noto subito che l'ancoretta si è infilata allì'estremità superore del labbro, ho poco margine, non lo forzo, consapevole dell'equilibrio precario del tutto. Non avevo portato il guadino, perché avevo intenzione di provare la cannetta. Mi maledico, maledico gli dei avversi e - giusta punizione - dopo 5 secondi il serra fa una capriola, un salto, quel che è e si slama. Imprecazioni in napoletano, in cretese e in tutte le lingue del mondo. Decido di rilanciargli addosso ma il vento mi porta l'artificiale su uno scoglio affiorante. Si aggancia. Trac. Fluoro spezzato. Non mi consola il fido fj che regge, non mi consola proprio, perché era uno dei miei artificali preferiti. Rimetto la girella, cambio qualche artificiale e poi decido di fare un ultimo lancio col rapalino max 10, colla piumettina sull'ancorettina, tanto bellino. Parentesi: vi consiglio caldamente di non dire mai, non pensare mai che è l'ultimo lancio, fate finta che è il penultimo. Perchè porta una sfiga tremenda. Infatti lancio, si chiude l'archetto, e patatrac. Si spezza il trecciato al livello del guidafilo, cosa mai successa, perzio. Morale della favola: certi giorni così capisci che lo spinning è un'arte che richiede taaaaanta pazienza, infinita pazienza e capacità di assorbire le botte della sorte. Ti viene voglia di mollare tutto. Perdere un pesce fa parte del gioco, perdere due artificiali fa male al portafoglio. Poi mi rilasso, mi calmo, e penso già alla prossima uscita, a quel maledetto serra che, stamattina, se n'è tornato vincitore. Onore a lui, quel maledetto.