… mi sapresti spiegare perchè l'indole del predatore è rivolta al pezzo di plastica e non magari a quel bel cefalotto
Ciao Mino, mi hai fatto una bella domanda! ma io non sono una spigola nè un altro predatore!
Però, a risponderti, ci provo lo stesso.
Quando un predatore, si aggira, nei pressi di un qualsivoglia preda (viva), questa può "difendersi" in due modi totalmente "opposti".
1 - può darsi alla fuga, sperando di non essere raggiunta.
2 - può stare immobile, nella speranza di non essere vista.
In entrambi i casi, il predatore non avrebbe vita facile!
Dirai tu: ma un cefalotto attaccato ad una teleferica e con un paio di ami addosso, "non può" scappare!
Questo è anche vero, aggiungo io! Infatti, quando una preda "teleferizzata" si da alla fuga, all’80-90% per lei, è la fine!
Ammenocchè…
… in un paio di occasioni mi è capitato di avere sotto la mia esca viva delle bollate enormi segno che c'era un predatore sotto ma la mia esca è stata snobbata......a te la palla....
… il predatore non si accorge dell’inganno (magari acqua molto limpida) e non sferra l’attacco!
Oppure, se il primo attacco va a vuoto, a volte, il predatore, rinuncia.
Torno alla domanda iniziale: “perché il plastichetto e non il vivo”
1- Un pesciolino finto, (contrariamente ad un’esca viva che scappa o sta immobile sperando di non essere visto), è “spavaldo”, non ha paura, non si nasconde e non scappa neanche davanti alle fauci spalancate di un predatore!!
Il che, se mosso a dovere, lo fa sembrare, una facile preda agli occhi del predone!
2- Le vibrazioni (vedi ratling/ancorette), stimolano e non poco, i sensori di un predatore, anche a decine di metri di distanza.
3- Molte volte, il predatore non caccia (se sazio o le condimeteomarine non sono ideali) ma difende soltanto il territorio e un plastichetto "spavaldo e invadente" viene "scacciato" a colpi di muso e le ancorette sono li, pronte a pungere comunque!
4- La pesca con il vivo, contrariamente allo spinning, è una tecnica “statica”, nel senso che, dopo aver filato in mare le nostre esche, non possiamo far altro che aspettare, sperando che un predatore venga a farci visita.
Lo spinning, invece, è movimento! E’ lo spinner che va in cerca del predatore, passeggiando sulla spiaggia anche per diversi km, oppure scandagliando un intero porticciolo o una scogliera.
Si può, eventualmente, cambiare anche più spot in una stessa battuta.
Tutto ciò si traduce in: più possibilità di incontro con la nostra preda.
Concludo dicendo che, ci sarà un motivo se negli ultimi anni, tanti amici pescatori si sono convertiti allo spinning!
Siamo forse tutti pazzi?
P.S.: Se comunque, fosse il vivo, la tecnica più “redditizia”, continuerei sicuramente a praticare lo spinning! Perché l’adrenalina che ti si scarica in corpo quando un predone ti “strappa” la canna dalle mani, "NON HA EGUALI”!!!