Una cosa, perchè differite sul grado di "sminuzzamento" della sarda? Perchè è consigliabile non farla a "pappetta", e perchè il contrario?
Come ha giustamente osservato chiaravadrhotu, ognuno esprime le proprie esperienze ed è per questo che, almeno in apparenza, potrebbero sembrare in contrasto con quelle espresse da un altro pescatore. In realtà non lo sono, e se il novizio fa tesoro di tutte quante non può che arricchire il proprio bagaglio di conoscenze. Una volta sul luogo di pesca, può mettere in atto l'uno o l'altro dei vari suggerimenti in base alle condizioni che trova, oppure praticarli tutti per poi scegliere quello che ritiene il più adatto alle proprie caratteristiche e preferenze.
Per esempio, perché ostinarsi ad utilizzare i microscopici ami del N.16, che sono specifici da bigattino, con i tanti altri tipi di esca che si possono usare col galleggiante?
Innescando la sarda a tocchetti, p.e., io utilizzo ami del N.10 e, se occorre, anche del N.8. Con la sarda a filettini uso ami Aberdeen del N.8 e, se occorre, anche del N.6. Con i vermi, micro bibi, cannolicchio sgusciato uso gli Aberdeen N.10, N.8 e, se occorre, anche N.6. Quando uso le cozze sgusciate monto perfino ami beak del N.8.
I primi anni, come pastura, utilizzavo i macinati di sardina tal quali (comprati pronti o preparati in casa), poi, per risparmiare, ho cominciato a frammischiarli con gli sfarinati commerciali. In seguito ho appurato che lo stesso effetto si ottiene miscelando i macinati di sardina a della semplicissima semola acquistata dal fornaio, a cui aggiungere qualche etto di formaggio pecorino grattuggiato ed un pò di latte rancido. Infine ho anche appurato che si può sostituire il macinato di sardina con l'olio di sardina, reperibile presso i negozianti di articoli da pesca.
Ho usato questa pastura anche pescando con i soli bigattini come esca, aggiungendoli o meno alla pastura, ed ha sempre funzionato egregiamente. Come pure ha funzionato egregiamente usando come esca vermi, bibi, cannolicchio e, ovviamente, la sardina, perché il compito della pastura è quello di richiamare i pesci e trattenerli in una
zona di pascolo a portata di canna.
L'effetto della pastura è tanto più efficace quanto più sono deboli le correnti e quanto più e basso il fondale, in quanto si ha una minore dispersione della stessa e quindi una maggior concentrazione in un raggio limitato.
La pastura va sminuzzata al massimo perché il suo compito è quello di eccitare i pesci, non sfamarli. Quando il fondale supera i 4 mt e/o le correnti sono leggermente più sostenute, alterno manciate di pastura semiliquida a della palle compresse in modo che queste raggiungano più velocemente il fondo e si disciolgano più lentamente.
Quando le correnti sono molto forti ed il mare è abbastanza mosso, rinuncio a pescare in quello spot perché non si formano le condizioni ideali per creare una
zona di pascolo adatta alla pesca col galleggiante (la pastura viene dispersa) e vado a ricercarmi uno spot più riparato. Tutte le volte che per pigrizia o altri motivi mi sono ostinato a pescare in condizioni non adatte alla pesca col galleggiante, ho solo rimediato cappotti, spiaggiamenti, arroccamenti, incavolature e sporadiche catture casuali.
