La pesca con la
bolognese (che è differente dalla pesca inglese, anche se sono simili) da la sua miglior resa se praticata in spot con determinate caratteristiche. Questa è la classifica degli spot che ho stilato dopo tantissimi anni che faccio questa pesca:
Gli spot
Nella mia lunga attività di pesca con la bolognese ho potuto sperimentare quali sono gli spot che hanno dato una maggior resa e, a parità di resa, quelli che offrono i maggiori confort, perché la pesca, tutto sommato, deve essere un motivo di rilassatezza e non di stress.
1° - Pontile.
Il pontile che si protende dalla spiaggia per un 80-100 mt sembra creato apposta per la pesca con la bolognese in quanto presenta tutte le caratteristiche ideali per questo tipo di pesca. La piattaforma appoggiata su pilastri consente il libero passaggio dell'acqua da una parte all'altra, ma soprattutto consente di posizionarmi a favore di corrente quando questa è trasversale al pontile stesso. Posizionandomi con le spalle alla corrente, calo l'esca 'a piombo' sotto i miei piedi e lascio che sia la corrente a trasportarla lentamente sino a quando non avviene l'abboccata. Questo facilita tantissimo anche la pasturazione, che faccio calare anch'essa 'a piombo' sotto i miei piedi e che viene trasportata lentamente dalla corrente nella zona in cui staziona l'esca. Non è necessario far allontanare molto l'esca, a volte bastano pochi metri, raramente è necessario farla allontanare più di 15 mt.
Quando cambia la corrente, è sufficiente posizionarmi sull'altro lato del pontile. Spesso le catture più interessanti avvengono proprio sotto il pontile stesso, rasente i pilastri (saraghi, orate e le stesse spigole), basta non spostarmi quando cambia la corrente e pescare con il galleggiante sotto il pontile.
Dal pontile ho catturato di tutto, essendo i suoi pilastri (che si rivestono di cozze e di microrganismi) un forte richiamo per molte specie di pesci.
2° - Canale scolmatore
I canali scolmatori di bacini di acque dolci sono un potentissimo richiamo per tutti i tipi di pesci per il flusso ed il deflusso delle maree che favoriscono il frammischiamento tra acque dolci e salate. Nel canale scolmatore si può pescare veramente di tutto.
3° Banchine del porto
La pesca con la bolognese dalle banchine del porto è paragonabile a quella effettuata dal pontile, con la sola differenza che la corrente che si forma è laterale (da sinistra a destra e viceversa), mentre è assente la più comoda corrente perpendicolare alla nostra postazione. Le banchine dei porti rappresentano uno dei punti migliori per la pesca con la bolognese perché si pesca di tutto e perché sono di estrema comodità. Purtroppo non in tutti i porti è consentito pescare per motivi di sicurezza, ma la dove è consentito, per quei fortunati pescatori è come trovarsi in un paradiso terrestre.
4° Banchine del porticciolo
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Le banchine del porticciolo non sono altrettanto comode come quelle del porto, sia perché sono strette sia perché le barche sono ormeggiate molto ravvicinate tra loro. Inoltre la presenza dei cavi di ormeggio (galleggianti o meno) ci costringono a degli slalom che con il pesce in canna non sono troppo agevoli. Se però rintracciamo una postazione dove farci un comodo ‘nido’, le catture non mancano di certo. Anche nei porticcioli si può catturare di tutto.
5° Massi frangiflutti di porti e porticcioli
Non è certamente come pescare dalle banchine, ma se riusciamo ad arrivare prima degli altri a quel famoso masso largo e piatto sollevato di 50 cm sul livello del mare è fatta! Anche i massi frangiflutti offrono una varietà davvero notevole di pesci. Tra i massi è facile reperire i gamberetti vivi da pescare con la nassa.
6° Scogliere basse
Le scogliere non troppo alte sul livello del mare sono un buon punto per pescare con la bolognese. I tipi di pesci catturabili cominciano a variare rispetto a quelli visti nei punti precedenti: qui la fanno da padrone le occhiate, le aguglie, i saraghi, tutti i pesci da zuppa, ma non manca neanche sua maestà la spigola o l'orata. Ovviamente le condizioni del mare devono essere da calmo a poco mosso, perché oltre a rischiare di farci una bella doccia, il nostro galleggiante verrebbe sballottato in continuazione, con la probabilità di arroccare l’amo. La scogliera bassa rappresenta comunque un ottimo spot per divertirsi.
7° Foce del fiume
La foce del fiume rappresenta un ottimo spot per insidiare la spigola, ma purtroppo bisogna fare i conti con le correnti perenni, che in certi periodi dell’anno sono troppo sostenute. Per questo motivo non frequento molto le foci, perché la pesca con la bolognese fatta in questi luoghi anziché rilassarmi mi innervosisce assai.
8° Pesca dalla spiaggia.
Ho classificato per ultimo lo spot della spiaggia perché è quello che mi ha dato meno soddisfazioni di tutti, sia in termini di catture che di luogo agevole per pescare con la bolognese. Anzitutto le condizioni del mare devono essere da calmo a poco mosso, in caso contrario lo spiaggiamento del galleggiante non si fa attendere, e queste condizioni si presentano soprattutto nel periodo estivo, quando subentra il problema dei bagnanti. Poi, detto sinceramente, pescare con la bolognese dalla spiaggia non mi diverte affatto. Per quanto mi riguarda, la spiaggia è lo spot ideale per pescare a fondo (beach ledgering, PAF o surf casting). Nella mia zona, forse sono l’unico che si è dedicato alla pesca con la bolognese dalla spiaggia. La spiaggia è adatta più alla pesca all'inglese che con la bolognese.
Se non vuoi pescare all'interno del porto, puoi benissimo farlo sui massi frangiflutto. Ma anche pescare dalle scogliere basse può comunque dare una buona resa. In questo caso, anziché usare i bigattini come pastura, è meglio usare gli sfarinati o i macinati di sardine (o un mix di entrambi).
Questa è la recensione di un mio suggerimento che ho dato ad un altro utente:
<< La pasturazione. E' un elemento indispensabile in questo tipo di pesca, talmente importante che se dimentichi a casa la pastura, la battuta di pesca potrebbe trasformarsi al 90% in un cappotto.
Fortunatamente la pastura non è collegata al tipo di esca: puoi pasturare con qualsiasi cosa ed escare qualsiasi altra cosa, in quanto il compito della pasturazione è solo quello di attirare e trattenere il più possibile i pesci sotto la nostra lenza.
La pastura più diffusa è il bigattino, non solo perché è la più 'comoda' ma anche perché è efficace: la sua lenta caduta verso il fondo ed il suo procedere fluttuante nelle deboli correnti fanno praticamente impazzire i pesci.
Uno o due pugni di bigattini appena arrivati nello spot, poi 8-10 bigattini con una cadenza di 5 minuti, anche di meno quando le prede sono sotto la nostra lenza.
Il bigattino come pastura si può usare da solo o frammischiato a sfarinati o macinati di sardina (frammischiare un pugnetto di bigattini solo al momento di lanciare la 'mestolata' di sfarinati o macinati in acqua).
Personalmente non uso mai il macinato di sardina da solo per motivi economici, e quindi raddoppio il volume della pastura aggiungendo una pari quantità di semola.
La mia pastura di sfarinati + macinato la preparo in questo modo:
- un secchiello di sarda macinata acquistata nel negozio di pesca (Kg 2 - 2,5)
- 3 kg di semola non raffinata acquistata direttamente in panetteria (costa molto di meno di quella acquistata in bustine preconfezionate al supermercato)
- un quarto di litro di olio di sardina acquistato nel negozio di pesca
- 3 etti di formaggio pecorino grattuggiato
- acqua quanto basta
Miscelo il tutto in un ex contenitore di pittura all'acqua bonificato (da 15 lt), facendo in modo di miscelare i componenti in modo omogeneo e dando all'impasto una consistenza ne troppo liquida ne troppo rappresa (la pastura si deve poter sciogliere facilmente in acqua, se forma dei grumi sfama i pesci...). Un paio di mestolate appena arrivo allo spot, e poi una mestolata ogni tanto: prima di raccogliere la mestolata dal contenitore, butto nel contenitore un pugnetto scarso di bigattini.
Il macinato di sardina può essere sostituito efficacemente dalla farina di pesce, non sempre facilmente reperibile: i rivenditori di farina di pesce sono gli stessi rivenditori di mangimi per animali da fattoria (p.e. i consorzi agricoli), per i quali la farina di pesce è un ingrediente integrativo molto ricercato dagli allevatori. La farina di pesce si frammischia molto meglio con la semola ed è eccezionale.
La stessa semola può essere sostituita dagli sfarinati da pastura che si vendono nei negozi di pesca (ottimi): io uso la semola per risparmiare.
L'esca. Naturalmente l'immancabile bigattino. Il gamberetto vivo è altrettanto efficace. Io me li procuro nel fiume raschiando le sponde erbose, durante le ore notturne raschiando le banchine del porto: occorre un guadino a maglie strette. Il gamberetto morto non ha la stessa efficacia, però lo uso sgusciato e tagliato a piccoli pezzi se nello spot sono segnalati gli sparlotti, di cui vanno ghiottissimi.
Se è segnalata la presenza di orate e di saraghi, allora utilizzo la cozza escata a 'farfalla'.
Uso spesso anche la pastella, che acquisto già pronta in negozio e ci aggiungo solo l'acqua. >>