Ciao Jooo, ti ricordi che avevamo fatto un discorso sull'azione delle canne bolognesi? Ebbene, io sono fermamente convinto che la mia teoria sia ancora più valida per la pesca da scogliera dove non si può dare possibilità al pesce di intanarsi, a prescindere dall'esca impiegata. Quando, anni fa, ho cominciato a pescare a galleggiante in mare, le canne erano quello che erano, per lo più ad azione parabolica o semi. Si pescava prevalentemente con esche naturali tipo granchietto, cannolicchio, gambero, cozza ecc. con fili più spessi. Il pesce era abbondante e di taglia e quando un sarago dai denti neri ti portava giù il galleggiante, spesso non avevi nemmeno il tempo di dire amen che si era già intanato e spezzato il filo. A me è successo molte volte: tre secondi di combattimento e poi fine. Colpe: 80% della canna e 20% del pescatore. Passando a canne recenti molto più rigide, le perdite di pesci si sono ridotte notevolmente.
La tua Maver è una canna bella tosta ma non così tanto da giustificare l'esigenza di averne un'altra ad azione diversa, di pari lunghezza, solo per usare il bigattino. Ti posso assicurare che esistono delle canne davvero rigide che i fili sottili li fanno davvero esplodere, ma anche in quel caso ti assicuro che, a mio parere, è in larga misura una questione di polso.