la costruzione delle lenze

This is a discussion for the topic la costruzione delle lenze on the board PESCA ALL'INGLESE & BOLOGNESE.

Author Topic: la costruzione delle lenze  (Read 20695 times)

m8atte8o

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on: July 26, 2014, 10:01:51
Salve a tutti, volevo condividere con voi più esperti alcuni dubbi che riguardano i principi di una spallinatura della lenza sia all'inglese che alla bolognese.
Molto spesso ho notato nei diversi articoli si da un pò per scontato questa procedura che a mio parere è importantissima, oltre che ad una buona pasturazione. Nelle diverse montature in giro per il web e sui diversi articoli di giornale vengono proposte a schemi fissi spallinate, ma senza spiegare il perchè viene costruita in questo modo , come si comporterà in acqua, perchè il piombino più pesante in quella determinata posizione ecc...
Quando arrivo al mare è come se mi mancassero quegli elementi di traduzione di una determinata situazione fatta di mare, corrente trasformate poi in una montatura. Potete aiutarmi?


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Reply #1 on: July 26, 2014, 11:09:38
Ciao Matteo, hai avviato una bella discussione e ti anticipo subito che occorrerebbe un'enciclopedia per esaurire la materia. Nel frattempo ti consiglio di leggere i vari topic presenti in questa board e vedrai che troverai già una buona dose di risposte. In linea di massima la piombatura si differenzia in base al tipo di pesce che si cerca di insidiare, in base allo spot che stiamo affrontando ed alle condizioni meteomarine presenti e spesso addirittura è il frutto della coordinazione di questi elementi. Pertanto, ad esempio, se avremo una corrente poco pronunciata potremo ricorrere ad una serie di piccoli pallini equamente distribuiti; in presenza di forte corrente la piombatura sarà più concentrata e di maggior diametro. Se la corrente è più in superficie distanzieremo la piombatura dal galleggiante. Se insidieremo saraghi e grufolatori la piombatura scenderà verso il basso, per pesci a mezz'acqua o di superficie faremo l'opposto. Come vedi le variabili sono infinite e forse sarebbe il caso di concentrarsi su una singola fattispecie per volta. Io ti posso dire che personalmente mi sono tirato fuori da tutte queste "ingegnerie idromeccaniche" adottando la più semplice delle montature che offre la massima naturalezza all'esca: galleggiante piombato da inglese, piombatura attiva e passiva concentrata nelle sue vicinanze e basta. Il meccanismo per affrontare le diverse situazioni di cui sopra si affida alla dimensione della girellina che collega il terminale ed alla sua distanza dal galleggiante. In casi veramente hard 1-2 cm. di filo di piombo arrotolato sul terminale ed il gioco è fatto.
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Pietro.on

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Reply #2 on: July 26, 2014, 11:32:02
Ciao, solitamente nella costruzione delle lenze si impiegano palline e torpille. La differenza nell'utilizzo di questi due elementi dipende dalle correnti del mare. Prova ad immaginare una situazione di forti correnti, in cui hai bisogno di concentrare un peso in un punto preciso,  evitando di far trasportare la lenza fuori dalla zona di pesca. Proprio in quella situazione si utilizzano torpille, o spallinata raggruppata.
In condizione di corrente leggera, entra in gioco la spallinata distanziata, con pallini più grossi vicino il galleggiante per finire con quelli piccoli vicino la girella o nodo di sangue; ovviamente si tratta sempre di pallini molto piccoli. La combinazione di terminale lungo e spallinata distanziata, fa fluttuare la lenza nell'acqua offrendo naturalezza alla stessa.
In queste condizioni, sarebbe sconsigliato mettete una torpilla  o pallinata raggruppata, poichè l'esca risulterebbe "appesa" ad una struttura rigida.
Entra in gioco anche il fattore dell'entrata in pesca del galleggiante. Con la spallinata per esempio, esso entra progressivamente in pesca perchè la piombatura è distribuita su di un segmento maggiore della lenza. Mettendo la torpilla, entra subito in pesca quella parte che arriva fino alla zavorra stessa, il resto fa affidamento all'esca, per cui impiega più tempo per  raggiungere  la profonditá di pesca desiderata. Questa cosa puó ingannarti nel caso in cui ci siano dei pesci che mangiano durante la discesa dell'esca e  di conseguenza non avvertiresti il tocco.
Spero di essere stato esaudiente nella risposta. In ogni caso, attendi sempre i consigli dei big perchè dalle loro esperienze imparerai altro.

Pietro



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Reply #3 on: July 26, 2014, 12:00:26
Grazie mille per le prime risposte. Più che da specie specifiche mi piacerebbe partire da situazioni meteo specifiche:

Caso 1: FORTE CORRENTE IN SUPERFICIE



mi sono ritrovato spesso a pescare in queste condizioni e vedere il galleggiante pattinare letteralemente sulla superficie non sapendo come comportarmi. E' una situazione che trovo spesso in un canale portuale dove li la corrente è molto veloce. Ho postato questo schemetto senza spallinatura mostrando come il galleggiante tira con se la lenza seguendo l'andamento della corrente. Bene, come risolvereste una situazione del genere? e soprattutto perchè la spallinereste in quel modo?


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Reply #4 on: July 26, 2014, 12:53:01
Bisogna tener conto di tre fattori:
- lunghezza della canna
- altezza del fondale
- intensità della corrente

Tra i vari tipi di zavorra, la spallinatura distanziata è quella che rende il terminale il più fluttuante fra tutti i tipi di piombatura del calamento, però richiede che i pallini siano distribuiti in un tratto di lenza la cui lunghezza varia dal metro al metro è mezzo. Di conseguenza, occupando un tratto così lungo, questo sistema necessita di una canna lunga (diciamo da 6 mt in su), tenendo conto che il bracciolo, già per se, è lungo da 1,5 a 2 mt. Utilizzando questo sistema su una canna corta, sarebbe molto difficoltoso recuperare il terminale e di conseguenza la preda.
La spallinatura può essere fatta tutta con pallini dello stesso diametro, oppure con pallini che degradano dal più grosso (il primo dopo il galleggiante) al più piccolo (l'ultimo dopo il galleggiante).

La torpilla si rivela efficace quando il fondale è molto alto (p.e. 10 mt) o, in fondali meno profondi, quando la corrente è sostenuta.

La spallinatura a gruppi (bulk) di pallini ravvicinati è una via di mezzo tra la spallinatura distanziata e la torpilla: affonda più velocemente della spallinatura distanziata e meno velocemente della torpilla. E' preferibile su fondali medi (4-6 mt) quando la corrente è un pò veloce, ma non tanto quanto quella in cui si utilizza la torpilla. I bulk possono essere allestiti con pallini tutti omogenei, oppure con pallini differenziati.

Per far fronte ad almeno due di queste situazioni, io mi porto sempre dietro due canne armate in due modi diversi, per poi utilizzare quella che, in quella determinata situazione, è la più adatta.

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Reply #5 on: July 26, 2014, 16:22:04
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Grazie mille per le prime risposte. Più che da specie specifiche mi piacerebbe partire da situazioni meteo specifiche:

Caso 1: FORTE CORRENTE IN SUPERFICIE


Ciao Matteo, anzitutto ti consiglio di leggere Non sei autorizzato a visualizzare i link. Registati o effettua Login topic che trattava lo stesso tuo problema.
In questi casi occorre agire sul volume del galleggiante scegliendone uno di dimensioni maggiori e in materiale con peso specifico superiore alla plastica tipo la balsa. Seconda mossa è quella di allontanare la piombatura dal galleggiante e quindi dalla superficie dell'acqua.
Ti faccio un paio di esempi pratici: ponendo di adoperare galleggianti inglesi (come faccio io), questa è la soluzione standard di cui parlavo nel mio precedente intervento.


E questa è la soluzione per cercare di contrastare forti correnti di superficie.


Come vedi si è passati da una penna in plastica ad un bodied con asta molto corta e la piombatura si è spostata dalle vicinanze del galleggiante alla girella, aumentando anche la distanza fra galleggiante e girella. Ovviamente se nello schema 1 adoperiamo ad esempio un galleggiante 3+1, nella seconda soluzione la portata dovrà essere molto superiore tipo 8+1 e più.
Spero di essere stato sufficientemente chiaro
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Reply #6 on: July 27, 2014, 00:45:49
Ma se si trova in quelle condizioni, con correnti in superficie, non sarebbe ideale un galleggiante a vela?

Pietro



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Reply #7 on: July 27, 2014, 15:02:06
Ciao Pietro, potrebbe essere un'idea. Il galleggiante a vela mi ha sempre incuriosito ed infatti tempo fa ne comprai uno. L'ho usato un paio di volte ed è stato un completo disastro ma bisogna considerare che oltre alla corrente in superficie il mare era piuttosto mosso. D'altronde bisogna considerare che è un galleggiante nato per le acque interne che non presentano i problemi di mobilità del mare. In condizioni di mare calmo penso che però, vista la sua struttura, potrebbe dare una mano a contrastare la corrente.
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Reply #8 on: July 27, 2014, 15:42:18
Il nostro amico trova spesso quella situazione in un canale portuale...quindi non proprio a mare aperto. Potrebbe provare con qualcosa simile. Chissà! Ovviamente parlando solo di correnti superficiali. ;)

Pietro



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Reply #9 on: July 27, 2014, 17:18:11
Ho letto qualcosa sul web circa questo galleggiante e penso che il canale portuale possa essere uno dei migliori impieghi in mare. Caso risolto?  calabria
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Reply #10 on: July 28, 2014, 12:35:37


quindi se ho capito bene la torpilla e la spallinata posizionata in questa maniera dovrebbero contrastare come da disegno la corrente fermando la corsa del galleggiante? E' cosi giusto?..Naturalmente aiutandoci poi con un galleggiante, come suggeriva oltremare con la sua montatura, predisposto a questo tipo di lavoro.
Guardando le montature di Nonnoroby mi veniva una domanda:
Il fatto di adoperare un bulk o una torpilla per dare maggiore assetto alla montatura cambia cosi tanto? mi spiego meglio, come tu dicevi in termini di una lentezza in discesa del bulk rispetto alla torpilla (ma credo si stia parlando in termini di tempi molto vicini tra i due) le due montature fanno lo stesso identico lavoro mi pare di capire!? Parliamo di una questione di gusti quindi!?
  calabria

per Oltremare:

Le tue montature permettono quindi di contrastare nei due casi :

corrente di superficie

corrente di fondo
 
non capisco però se è fissa o scorrevole.

Altra questione:

La spallinata la fate sulla lenza madre o su uno spezzone di lenza preparata precedentemente che poi viene attaccata ad una girella?..Perchè il problema è il non trovare le stesse condizioni il giorno successivo e modificare la spallinata rovinando la lenza o addirittura tagliandola. Vi posto un disegno per chiarire meglio:


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Reply #11 on: July 28, 2014, 15:20:11
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quindi se ho capito bene la torpilla e la spallinata posizionata in questa maniera dovrebbero contrastare come da disegno la corrente fermando la corsa del galleggiante? E' cosi giusto?..Naturalmente aiutandoci poi con un galleggiante, come suggeriva oltremare con la sua montatura, predisposto a questo tipo di lavoro..................

Esatto, ma tieni conto che non sono sempre dei sistemi risolutivi, il più delle volte sono palliativi. Puoi ben capire che per annullare certe correnti occorrerebbe un ferro da stiro in fondo alla lenza. Il mio punto di vista è questo (ovviamente supportato da riscontri di fatto): se abbiamo una forte corrente superficiale e usiamo una montatura con la piombatura (qualunque essa sia) posizionata vicino al galleggiante, la corrente inevitabilmente si impadronirà del peso facendo fare lo slalom anche al galleggiante. Se distanziamo la piombatura dal galleggiante, come nei due esempi del tuo disegno, ci sarà invece un rallentamento della corsa del galleggiante.
Per quanto riguarda torpille e bulk, a parità di peso, c'è poca differenza, sono entrambe due zavorre concentrate che hanno la funzione di portare velocemente il calamento e l'esca verso il fondo. Ai fini del contrasto della corrente a mio giudizio non ci sono differenze.

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per Oltremare:
Le tue montature permettono quindi di contrastare nei due casi :
corrente di superficie
corrente di fondo
non capisco però se è fissa o scorrevole.


No! La prima montatura è una tipica praticamente senza piombatura attiva che va bene in tulle le situazioni senza corrente (una corrente di fondo non farebbe arrivare l'esca in zona pesca). La seconda, quella col galleggiante nero, in sostanza è come le tue con l'unica differenza di non avere una piombatura raggruppata (preferisco non far scendere l'esca a peso morto), quindi un calamento adatto alle correnti di superficie.

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Altra questione:
La spallinata la fate sulla lenza madre o su uno spezzone di lenza preparata precedentemente che poi viene attaccata ad una girella?..Perchè il problema è il non trovare le stesse condizioni il giorno successivo e modificare la spallinata rovinando la lenza o addirittura tagliandola. Vi posto un disegno per chiarire meglio:

Personalmente a fine pescata elimino sempre tutto perché i piombi rovinano comunque il filo, specie quello sottile che utilizziamo in questa tecnica. Io non adopero travi, cioè adotto la soluzione del disegno 1 e per una ragione semplicissima: in questo caso hai solo due nodi sulla lenza nel secondo caso avresti quattro nodi. Ad ogni modo se utilizzi piombini inglesi o comunque di piombo tenero puoi spostarli e levarli dalla lenza con meno problemi per quest'ultima.
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Reply #12 on: July 29, 2014, 17:46:11
Grazie mille per le risposte...sto iniziando a capirci qualcosina. Se volessimo parlare invece solo ed esclusivamente di montature all'inglese mi pare di capire che i principi sono li stessi ma il tutto viene ridotto a meno elementi per comporre ad esempio una spallinata (ho visto delle spallinate con 15- 25 pallini e credo che lanciare montature del genere creerebbe un gran casino). Sbaglio?


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Reply #13 on: July 29, 2014, 18:27:56
Personalmente ritengo che fra montature per bolognese e per inglese non vi siano enormi differenze se non quelle specifiche per la tipologia di galleggiante che ciascuna delle due tecniche adotta. Tutto il resto si riconduce alla necessità di presentare l'esca nel modo più naturale possibile nelle condizioni che di volta in volta ci troviamo davanti. In sostanza non è che nella pesca all'inglese si facciano le cose in maniera più semplice. Se si adopera una spallinatura del tipo che hai visto tu, magari con dei piombini infinitesimali, l'obiettivo è quello di contrastare la forza dell'acqua ma allo stesso tempo dare naturalezza all'esca facendola scendere molto lentamente. Se invece utilizziamo lo stesso peso ma distribuito su un minor numero di piombini di dimensioni maggiori avremo lo stesso il contrasto dell'acqua ma l'esca scenderà molto più velocemente. I problemi sul lancio possono nascere anche con un solo piombino: il tutto sta nell'armonizzare il lancio stesso eseguendolo in progressione e senza manovre brusche e bloccare il filo con un tocco sulla bobina del mulinello quando il galleggiante sta per toccare l'acqua.
Ciao
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Reply #14 on: July 29, 2014, 20:22:23
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Guardando le montature di Nonnoroby mi veniva una domanda:
Il fatto di adoperare un bulk o una torpilla per dare maggiore assetto alla montatura cambia cosi tanto? mi spiego meglio, come tu dicevi in termini di una lentezza in discesa del bulk rispetto alla torpilla (ma credo si stia parlando in termini di tempi molto vicini tra i due) le due montature fanno lo stesso identico lavoro mi pare di capire!? Parliamo di una questione di gusti quindi!?

Ciao Matteo, scusa il ritardo della risposta.

Si, tra il bulk e la torpilla i tempi di discesa sono abbastanza simili, tenendo comunque presente che nella torpilla la massa è concentrata in un unico piombo e che il baricentro è tutto spostato in basso, al contrario del bulk dove la massa è sparsa in più piombi ed il baricentro si trova ben più in alto di quello della torpilla, e quindi la torpilla ha una discesa più veloce verso il fondo.
Ma a prescindere da questo, è il comportamento del terminale in presenza di corrente che si differenzia nettamente. Nella figura, il terminale 1 è armato con pallini sparsi, il terminale 2 è armato con pallini posizionati a 'bulk' ed il terminale 3 è armato con una torpilla.
A parità di intensità di corrente, il bracciolo del terminale 3 lavorerà a 25 cm dal fondo, quello del terminale 2 a 50 cm dal fondo e quello del terminale 1 a 100 cm dal fondo.
Queste misure non sono avviamente reali, le ho indicate solo per evidenziare come, a parità di intensità di corrente, i tre braccioli lavoreranno ad altazze differenti.
Pertante il terminale 1 sarà più indicato per i pesci che mangiano all'altezza 'A', il terminale 2 per quelli che mangiano all'atezza 'B' ed il 3 per quelli che mangiano vicino al fondo.
Il terminale 3 sarà quindi quello che contrasta meglio l'intensità della corrente, il terminale 1 quello che la contrasta di meno.
Ciò non vuol dire che il terminale 3 sia più indicato del terminale 1 (o viceversa), in quanto il miglior terminale sarà quello più adeguato altezza dal fondo in cui mangiano i pesci in quella determinata circostanza



(Scusa per l'orrendo disegno calabria)
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Reply #15 on: July 31, 2014, 10:40:48
Ma quindi quando procedo nella costruzione del mio finale a cosa devo fare principalmente riferimento? Alla corrente o alle caratteristiche del pesce?a O all'insieme delle due? O una è conseguenza dell'altra?
(tempo fa presi un'oratella con mare piatto e spallinata equidistante posizionata a mezz'altezza, mentre che io sappia l'orata mangia a fondo e ragionandoci su sarebbe meglio una torpilla che scende sul fondo e tiene ferma l'esca)...in questo caso la corrente è stata conseguenza di cattura,anche se un pò fortuita (nel senso non studiata). Devo ragionare in questi termini?
scusate il dubbio Marzulliano ma è una cosa che devo capire!  calabria

Grazie mille NonnoRoby per la tua spiegazione molto esauriente


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Reply #16 on: July 31, 2014, 11:47:04
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........ In linea di massima la piombatura si differenzia in base al tipo di pesce che si cerca di insidiare, in base allo spot che stiamo affrontando ed alle condizioni meteomarine presenti e spesso addirittura è il frutto della coordinazione di questi elementi...........

Questa è la prima risposta che avevo dato al tuo topic ed in essa si riassume il dubbio della tua ultima domanda. A pesca, qualunque sia la tecnica adottata, la cosa principale è quella di presentare l'esca nel miglior modo possibile e questo spesso significa contrastare le forze della natura. Se abbiamo una corrente superficiale il nostro galleggiante con la nostra esca appresso correranno in maniera innaturale verso la corrente dissuadendo l'eventuale preda. Se invece avremo una forte corrente in basso una piombatura inadeguata non farà mai avvicinare l'esca al fondo.
Sono comunque condizioni sempre differenti, ogni giorno non è mai uguale ad un altro e bisogna adeguarsi di volta in volta. Ti posso solo dire che con la montatura del primo che ho inserito ho sempre catturato di tutto: orate, spigole, saraghi, occhiate ecc. ecc. e quasi mai a mare calmo. Ti posso assicurare che tre bigattini riescono a far scendere in basso l'amo, sempre in modo naturale. Quando poi capita quel giorno che il mare è particolarmente mosso e si dà per scontato che la corrente, in basso, sia maggiore, aggiungo 1/2 cm di filo di piombo sottile sul terminale e di solito ciò mi permette di pescare.
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Reply #17 on: August 01, 2014, 10:43:28
Oltremare guardavo la tua montatura e volevo approfondire un pochettino il discorso su alcuni punti che non mi sono chiari.
Nel primo disegno con una linea tratteggiata indichi il punto in cui la girella non deve superare l'altezza del galleggiante per evitare grovigli. Quindi è una montatura fissa? Non renderebbe difficoltosa ad esempio la pesca in porto con fondali un pò più alti?
 Perchè alzando il galleggiante automaticamente l'altezza della girella viene a modificarsi.
Con mare mosso e corrente più forte suppongo che venga utilizzata la montatura due ma modificata la spallinata (per non andare al di sopra della grammatura del galleggiante) ossia due pallini su e uno sul finale (o spiralina di piombo),giusto? a che altezza di solito?

E' una montatura che va bene sia in mare che in porto?


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Reply #18 on: August 01, 2014, 15:04:24
L'avevo spiegato sopra ma lo ripeto  calabria. La montatura è fissa infatti ci sono due stopperini o due piombini a fermare, sui due lati, il galleggiante. Usando galleggianti inglesi dotati di occhiello apicale, si possono usare indifferentemente fissi o scorrevoli. Normalmente, per una corretta gestione di canna e lenza, la montatura non dovrebbe superare la lunghezza della canna meno un metro (grossomodo). Giusto per fare un esempio, se adopero una canna da 6 metri, la lenza fissa che posso impiegare non dovrebbe andare (dal galleggiante all'amo) oltre i 5 metri. E' ovvio che in presenza di fondali molto profondi, non disponendo della canna adeguata, dovremo adottare una montatura di tipo scorrevole. Chiarito questo, chiarisco anche il fatto che l'indicazione sul primo schema di non far superare alla girella il corpo del galleggiante, è riferita al fatto che con questo vincolo la montatura mantiene il massimo della leggerezza. Spostando anche un solo piombino verso la girella o allungando lo spezzone di filo fra galleggiante e girella o ancora aumentando le dimensioni della girella (io uso una 22/24 in acciaio) la lenza diventa più pesante ossia scende più velocemente verso il fondo.
La montatura del secondo disegno è una soluzione per correnti superficiali forti ma, avendo spostato i piombi in basso e aumentato la distanza fra galleggiante e girella è anche idonea ad affrontare mare formato o forte mangianza di pescettame durante la discesa dell'esca. Personalmente preferisco lasciare inalterata la soluzione di cui al primo schema e, in caso di mare mosso o necessità di pescare più in basso (tipo i saraghi) arrotolo uno spezzone di filo di piombo sottile sul terminale (a non meno di 40cm. dall'amo). Nella pesca, tantomeno in quella a galleggiante, non vi è mai nulla di ovvio e scontato. A volte basta spostare quel piombino di 5 cm. in più o in meno per far la differenza. Personalmente quando non vedo abboccate sposto, allungo accorcio ecc. ecc. ogni cinque minuti finchè divento idrofobo  calabria
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