Ciao a tutti
Siccome non mi diletto solo a Surfcasting e visto che questa bella sezione langue da diverso tempo, volevo vedere se era possibile rinverdire le discussioni su questa tecnica che per me rappresenta la più proficua in termini di catture, partendo dalla mia attrezzatura e l'azione di pesca.
Nella mia sacca portacanne ci sono tre bolognesi: una Italcanna Agadir da 5mt, una italcanna Stargate da 6mt, una Daiwa AW1020 da 7mt oltre ai mulinelli di classe 1000 e 2000 (shimano e daiwa) imbobinati con fili dal 18 al 25. Trovano posto anche un guadino pluri telescopico in carbonio da 4 mt. Un tubetto in plastica con i tappi per contenere i galleggianti (quelli per la spedizione dei disegni) ed un paio di semplici reggicanna con la testa a "V" per appoggiare la canna all'occorrenza, oltre alla minuteria varia. La mia è una classica tecnica a bolognese che mutua dall'inglese i galleggianti e qualche piccolo accessorio. Lascio perdere le uscite in condizioni di mare calmo e acqua trasparente preferendo condizioni di mare mosso e schiumoso o comunque, anche abbastanza calmo ma con acqua torbida/velata in quanto il mio obiettivo sono: saraghi, orate, occhiate e spigole.
La configurazione di pesca è molto semplice: un attacco per galleggianti inglesi (quelli con boccolina di teflon passante e girellina con moschettone) al quale aggancio un galleggiante delle dimensioni rischieste dallo stato del mare e dalla distanza di pesca (preferisco quelli trasparenti, semplici o body normalmente +1 o +2). All'estremità del filo lego una girellina del 20/22 in acciaio e, sempre a questa, lego il terminale costituito da uno spezzone di nylon della misura e lunghezza adeguate (di solito non vado oltre lo 0,16). Uso solo due tipi di filo: Il Falcon Ufo ed il Triana Potenza. Uso solo due tipi di amo: Il Gamakatsu 6314 e dei mini beack della tubertini o Reflex. Blocco il galleggiante con due piccolissimi stopper in gomma e metto quel minimo di piombatura richiesto nel tratto di filo fra il galleggiante e la girella (normalmente due pallini del 3/3,5). Non metto assolutamente piombo sul terminale salvo i casi di forte corrente o quanto voglio pescare sul fondo, nel qual caso attorciglio fra i 30/50cm dall'amo uno spezzone di circa 2cm di filo di piombo sottile. L'azione di pesca è così fatta: prima di cominciare a pescare valuto la forza e direzione della corrente. Poi inserisco in uno spezzone di collant da donna una buona dose di bigattini insieme ad una pietra, faccio qualche foro sulla calza e lancio a monte di corrente ed alla distanza di pesca (mi dispiace insozzare il mare con la calza ma ho provato le retine idrosolubili ed hammo i fori molto larghi). Lancio con 3/4 bigattini e tengo la frizione sempre aperta tenendo sempre l'indice della mano destra sulla bobina per bloccarla in caso di strike.Ogni 15 minuti, o subito dopo aver rilanciato, fiondo un pizzico di bigattini. Ogni tanto recupero leggermente per far sollevare l'amo innescato. Per un'uscita di 4/6 ore prendo non più di 3 euro di bigattini e quando sono pevisti saraghi e occhiate preparo un pò di pastura con sfarinati fondo/mare. Con mare particolarmente mosso uso anche il gambero morto, l'occhio di canna o il cannolicchio. Nella nostra regione le mie uscite si limitano alle zone vicino casa per cui non conosco tanti posti. Buoni risultati ho sempre avuto sulla scogliera antistante il campo sportivo di Pizzo anche se purtoppo con mare un pò grosso ci si lava. La scogliera della marina di pizzo. Le scogliere di Vibo Marina, Bivona e quelle di Briatico.
A voi la parola. Suggerimenti tecnici, astuzie/malizie e hot spot.
Ciao