Pesca con la bolognese dall'A alla Z

This is a discussion for the topic Pesca con la bolognese dall'A alla Z on the board PESCA ALL'INGLESE & BOLOGNESE.

Author Topic: Pesca con la bolognese dall'A alla Z  (Read 60777 times)

^NONNOROBY^

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Reply #20 on: February 25, 2012, 03:38:49
Costruzione semplice di una sonda

Il metodo sotto illustrato ci consente di costruirci una sonda in modo facile che funziona molto meglio di tantissime sonde commerciali.

Occorrente:
•   Piombo da 10 gr
•   Nylon diametro 0.70
•   Guaina di filo elettrico (con diametro del foro adatto)
•   Punteruolo

Col punteruolo allarghiamo il foro alla base del piombo (è sufficiente penetrare per pochi millimetri, il tanto perché il foro allargato possa nascondere il nodo che faremo al nylon).

Ripieghiamo ad U uno spezzone di nylon col diametro di 0.70 mm, che è il diametro ideale da usare per la sonda.
 
Infiliamo i due capi del nylon dentro il foro del piombo (dalla parte più sottile del piombo) e facciamoli fuoriuscire dall’altra parte.

Facciamo un nodo semplice ai due capi del nylon, stringendo con forza. Il nodo va fatto in modo tale che dalla parte superiore del piombo sporga l’asola del nylon per circa 3 cm.

Tiriamo verso l’alto  il nylon per far entrare il nodo nel foro del piombo che abbiamo allargato col punteruolo.

Ritagliamo dalla guaina di filo elettrico uno spezzone di 2 cm ed infiliamo nel nylon: il diametro del foro della guaina deve essere tale che il suo scorrimento sul nylon deve avvenire in modo leggermente ‘forzoso’, in modo che non scivoli in basso liberando l’amo.
 
Il sistema di funzionamento della sonda lo si deduce dalla figura:

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trinc

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Reply #21 on: February 25, 2012, 08:21:34
Grazie Nonno Roby per questo eccezzionale tutorial, hai mai pensato di pubblicare un manuale? penso che andrebbe a ruba.
Adesso mancano solo le spigole, quassù in Friuli VG tra la gelata epocale delle lagune e di tutti i bassi fondali e la diffusa ossessione per i pesci di taglia, in genere femmine che si avvicinano a riva per deporre le uova, non so se troveremo qualcosa.
Ho una domanda sulla pastura, qui da noi è vietato l'uso la vendita e la detenzione dei bigattini (larve di sarcofaga carnaria), divieto che condivido e che vale anche in Slovenia e Croazia, dissolito uso il coreano e se pasturo preparo un pastone di farina bianca e formaggio per attirare i cefaletti che dovrebbero attirare le spigole, hai qualche consiglio?

ciao


^NONNOROBY^

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Reply #22 on: February 25, 2012, 13:05:24
Ciao Trinc, benvenuto tra noi!
Sapevo che in molte località italiane è vietato da decenni, nelle acque interne, l'uso del bigattino come pastura per il loro enorme potere attirante, anche se come sola esca, in molte di queste, ne è consentito l'uso.
Se per certe località interne ne condivido il divieto come pastura, rimango invece perplesso quando questo divieto viene esteso anche in mare e rimango ancora più perplesso quando il divieto viene ulteriormente esteso al bigattino come esca: usato come tale, il bigattino senza adeguata pasturazione con i bigattini stessi diventa un'esca come tutte le altre, anzi, in determinate situazioni, è anche molto meno catturante. Spero solo che il divieto di utilizzo sia dettato esclusivamente per ridurre il numero di catture, e non per l'errata convinzione della nocività del bigattino, teoria smontata più volte da vari istituti di biologia.
Per attirare una maggior quantità di specie di pesci, tra i quali anche la spigola, ti suggerisco di unire al tuo pastone di farina e formaggio anche un secchiello di sarda macinata. Sarebbe sufficiente la sola sarda macinata, ma l'aggiunta del formaggio e della farina (io invece uso la semola) ne aumenta il volume e contribuisce a spargere meglio gli umori della sarda in acqua. Naturalmente devi mescolare accuratamente il pastone, in modo che il formaggio e la farina (o la semola) si impregnino bene di sardina.
Per quanto riguarda i manuali, dai uno sguardo Non sei autorizzato a visualizzare i link. Registati o effettua Login e Non sei autorizzato a visualizzare i link. Registati o effettua Login. calabria
Ciao
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baghe

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Reply #23 on: February 25, 2012, 13:53:57
ciao nonnoroby oggi sono andato a fare un po di spesa , purtroppo non ho trovato i galleggianti che mi consigliavi tu (stick float) da 2 g avevano solo quelli zavorrati (inglese), e mi hanno detto che nn ci sono mi volevano rifilare altri galleggianti purtroppo vivo in una citta che nn e mia sono  qua per lavoro qui e vedono gente nn del posto e cercano di fare i furbi, cmq ho preso un galleggiante a goccia 2g scorrevole devo cmq trovarli, avro lo stesso effetto da quel galleggiante che mi ha venduto? grazie sempre dei tuoi consigli


^NONNOROBY^

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Reply #24 on: February 25, 2012, 19:56:44
E' uno di quei negozianti che farebbero bene a cambiare mestiere, perché non capiscono che il voler spillare 2 € in più ad un nuovo pescatore non fa altro che irritarlo e alla fine lo perdono definitivamente come futuro cliente che potrebbe spendere ben oltre i 2 €...

Se non trovi i galleggianti stick float (comunemente chiamati galleggianti a penna, in quanto una volta erano ricavati esclusivamente dalle penne di pavone, raffigurati a sinistra nel disegno), puoi usare uno di quelli raffigurati a destra

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baghe

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Reply #25 on: February 26, 2012, 00:44:44
grazie per la tua pazienza nei miei confronti nonnoroby , addesso ho tutto pronto per pescare solo un galleggiante stick float mi manca nn zavorrato spero di trovarlo!!! purtroppo anche il 1 modello che hai disegnato tu e diverso l anellino  alla fine e diverso ma mi devo accontentare di questo al momento allora mi dicevi di scuotere un po la canna per fare scendere bene il galleggiante? ora da dove inizio ?  mi sento di nn sapere niente.


^NONNOROBY^

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Reply #26 on: February 26, 2012, 01:13:10
Montane uno e portati dietro anche l'altro: se il primo che hai montato non va proprio (ma scuotendo la canna dovresti risolvere il problema, anche se è una scocciatura), taglia la lenza rasente la microgirella (almeno ti rimane il bracciolo attaccato), disfi tutto e rifai il calamento con l'altro galleggiante.
Per portarti dietro gli accessori di scorta, vendono nei grandi magazzini della piccole cassette portaoggetti adatte alla pesca, le ho viste sui 4 €. Ricordati di metterci dentro anche un paio di forbicine...
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^NONNOROBY^

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Reply #27 on: February 26, 2012, 02:58:23
Canne da bolognese

Ovviamente non elenco marche e modelli, in quanto non sarei in grado di darne un giudizio tecnico, possedendone o avendone possedute solo alcune. Mi limito a descrivere le caratteristiche generali delle canne da bolognese che possano essere d'aiuto a chi si sta appena avvicinando alla pesca con la bolognese. Poi tutti gli utenti che posseggono una o più canne, possono intervenire per descriverne le caratteristiche comportamentali ed esprimere il loro giudizio sui specifici modelli che possiedono.

L’azione della canna
L'azione di una bolognese è definita in vari modi: dalla lettera A (Azione) seguita da un numero che va da 1 a 10 (A1, A2, A3, A4, A5, A6, A7, A8, A9, A10); oppure solo da un numero (da 1 a 10); oppure dal cast (p.e. 20-80 gr), o ancora da una descrizione testuale come “Azione parabolica", "Azione semiparabolica", "Azione di punta", "Azione Strong", "Azione Super Strong" e così via.
La canna con azione A1 è la più morbida di tutte, quella con azione A10 la più rigida. A volte queste sigle non compaiono e non vengono neanche menzionate nei cataloghi, e la loro azione si deve desumere dal loro cast: per esempio una canna con un cast da 20 a 80 gr corrisponde all'azione A5, che è una canna composta da elementi abbastanza rigidi ed un vettino non troppo rigido. La canna con azione A10 è super rigida ed anche il vettino è molto rigido. Ma più spesso, particolarmente negli ultimi tempi, non vengono menzionati ne la sigla dell'azione (A1, A3, ecc.) ne la sigla del cast, sostituiti da una descrizione più generica quali "Azione semiparabolica", "Azione di punta", "Azione Strong", "Azione Super Strong" e così via, che ci danno solo un'idea di massima della loro effettiva azione, dove invece le sigle A1, A2, ecc. ci indicano un'azione più precisa e più ristretta.
Sia come si sia, può capitare che se compriamo una canna descritta con azione Strong spesso rimaniamo delusi dalla sua effettiva rigidità, in quanto non sempre il concetto che abbiamo noi di strong collima con quello del costruttore. Inoltre questo concetto varia da costruttore a costruttore, per cui l'effettiva azione di una canna spesso la scopriamo solo durante l'utilizzo. L'unica possibilità che abbiamo per sperimentare se l'effettiva azione di una canna sia proprio quella che vogliamo noi e non quella dichiarata dal costruttore, è quella di provarla nel negozio in questo modo: portiamoci dietro un piombo da 100 gr ed il nostro mulinello preferito da bolognese, naturalmente con la bobina contenente il filo che useremo a pesca, apriamo completamente la canna, montiamoci il mulinello e facciamo passare il filo in tutti gli anelli. Leghiamo quindi il piombo al filo e distendiamo la canna come se fossimo a pesca. Osserviamo adesso la curvatura della canna: se la canna fa un arco perfetto, è una canna parabolica adatta alla pesca con nylon sottilissimi (0.10) e quindi rivolta alla cattura di esemplari di piccola taglia; se la canna si curva poco nei primi due elementi, e poi presenta una curva più decisa a partire dal terzo elemento, la canna è semiparabolica, quindi ancora adatta a fili sottili (0.12) ed a prede di piccola-media taglia. Se a prendere una curva decisa sono solo il sotto vetta e la vetta, ci troviamo di fronte ad una azione di punta, Strong o Super Strong a seconda di quanto viene coinvolto il sotto vetta nella curvatura. Questo tipo di canna è adatta all'utilizzo di fili con diametri più generosi (0.16, 0.18) e quindi rivolta alla cattura di esemplari di taglia consistente. Se siete orientati da subito su una canna super strong, portatevi dietro un piombo da 200 gr.
Questo modo empirico di valutare l'azione di una canna non è certamente l'optimum (ci vorrebbe il dinamometro a trazione progressiva che usano in fabbrica…), ma perlomeno ci da un’indicazione abbastanza valida sul tipo di azione più idonea agli spot che frequentiamo, di cui conosciamo la taglia delle prede. In ogni caso ci evita la delusione per la sgradita sorpresa una volta che siamo a pesca.
Tenete comunque presente che con l’aumentare dell’esperienza a pesca, la scelta dell’azione di una canna sarà sempre più orientata verso le nostre preferenze piuttosto che legata agli spot e alla taglia del pesce: per esempio, le mie preferenze personali sono rivolte esclusivamente alle canne con azione di punta Super Strong, che utilizzo con un nylon del diametro 0.16, indifferentemente per la cattura di uno sparlotto da 150 gr, che di un’orata da 1,5 kg o di una spigola da 4,5 kg. E ciò non è dettato dalla paura di perdere un pesce di taglia, che giustamente preoccupa un pescatore che sta iniziando, quanto piuttosto dal compiacermi di quel tipo di azione: se non ci credete, ne riparliamo quando avrete uno o due anni di pesca con la bolognese sulle spalle…

La lunghezza della canna
La lunghezza delle canne bolognesi partono dai 4 mt per arrivare sino ai 9 mt, con varie misure intermedie. Lunghezze superiori od inferiori a queste sono abbastanza rare o comunque non facilmente reperibili.
La lunghezza della canna non è legata alla profondità del fondale di uno spot, quanto piuttosto al tipo di calamento che adottiamo: galleggiante scorrevole o galleggiante fisso, che a loro volta condizionano la scelta della zavorra (col galleggiante scorrevole potremo pescare in un fondale di 10 mt con una canna da 4 mt;  col galleggiante fisso possiamo pescare in un fondale di 2 mt con una canna di 6 mt…). E anche qui scopriremo che, dopo qualche anno, le nostre preferenze cadranno su una ben precisa lunghezza a prescindere dallo spot.
I due tipi di calamenti più utilizzati sono quelli zavorrati con i pallini di piombo spaccati e quelli zavorrati con la torpilla. I primi sono indicati con galleggiante fisso e canna lunga (da 6 mt in su), mentre la torpilla è più indicata con galleggiante scorrevole e canna corta (4 o 5 mt). La diversa efficacia tra i due tipi di calamento verrà trattata in un post apposito, qui espongo solo i motivi ‘tecnici’ che ci obbligano a differenziare la zavorra. Spero di riuscire a spiegarmi con questa storiellina che ho portato volutamente al limite della credibilità in modo da mettere più in risalto cosa intendo per motivi ‘tecnici’
Siamo andati a pescare al porto con un nostro carissimo amico e ci sediamo affiancati sulla banchina. Il fondale è di 10 mt. Entrambi abbiamo una canna da 6 mt, la nostra è armata con galleggiante fisso e pallini spaccati, la sua con galleggiante scorrevole e torpilla. Regoliamo il nostro galleggiante per pescare ad una profondità di 5 mt sotto la superficie, perché la nostra speranza è di ripescare nuovamente qualche spigola che il giorno prima, quando il nostro amico non era potuto venire, mangiavano proprio a quella profondità, mentre non sappiamo a che profondità il nostro amico abbia regolato il suo. Dopo pochi minuti il nostro amico tira su un bel sarago, e a noi nessuna toccata. Dopo altri 5 minuti ne tira su un altro, e noi ancora nulla. Dopo un po’ ne tira su un altro ancora e finalmente ci decidiamo a chiederli “Ma a che profondità stai pescando?” “A fondo. Perché,  tu non stai pescando a fondo? – ci risponde”. Li per li, presi da sconforto, non ci soffermiamo un attimo a ragionare e, d’istinto, mettiamo la sonda all’amo e solleviamo il galleggiante sino a far toccare il fondo alla sonda. Quindi avvolgiamo la lenza per recuperare la sonda, ma con tre giri di manovella…. zac, il nostro galleggiante è arrivato a fine corsa andando a battere sull’anello apicale, con 10 mt di lenza metà in acqua e metà fuori… Sorridiamo amaramente senza sapere se lo facciamo per la stupidata dell’azione o per la stupidata di non esserci portati dietro l’altra canna armata con il galleggiante scorrevole. Meno male che il nostro amico, preso dalla pesca, non si è accorto di nulla… Borbottiamo qualcosa sul fatto che la lenza si è tutta ingarbugliata, tanto per camuffare, e ci mettiamo in tutta fretta a cambiare il calamento.
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^MANUSPIN^

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Reply #28 on: February 26, 2012, 10:35:54
Vorrei aggiungere una cosa per quanto riguarda l'azione della canna, poi se ho detto qualcosa di sbagliato invito Nonnoroby a cancellare questo mio intervento, non vorrei essere fuorviante per il neofita che legge

Il metodo descritto per provare l'azione della canna, sebbene possa sembrare scomodo e imbarazzante portarsi dietro il mulinello, è assolutamente necessario (a mio parere)
Tutte le volte che ho chiesto ai negozianti di poter vedere l'azione di una bolognese, questi l'hanno aperta  e tirato il vettino verso il basso, con le mani, dicendo: "ecco, vedi l'azione della canna?"

Per vedere la vera azione, serve un filo passante per tutti gli anelli, e la canna tenuta nella parte bassa, come accade in pesca...occhio ai negozianti frettolosi
Ho visto Sampei pescare carpe da un quintale con canna fissa ed essere trainato con tutta la barca per centinaia di metri; l'ho visto finire in acqua mentre stringeva con forza la sua canna fissa e faceva perno su tutti e due i piedi...VOGLIO IL FILO DI SAMPEI PER IL MIO MULINELLO!!!


^NONNOROBY^

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Reply #29 on: February 26, 2012, 11:20:50
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Vorrei aggiungere una cosa per quanto riguarda l'azione della canna, poi se ho detto qualcosa di sbagliato invito Nonnoroby a cancellare questo mio intervento, non vorrei essere fuorviante per il neofita che legge

Il metodo descritto per provare l'azione della canna, sebbene possa sembrare scomodo e imbarazzante portarsi dietro il mulinello, è assolutamente necessario (a mio parere)
Tutte le volte che ho chiesto ai negozianti di poter vedere l'azione di una bolognese, questi l'hanno aperta  e tirato il vettino verso il basso, con le mani, dicendo: "ecco, vedi l'azione della canna?"

Per vedere la vera azione, serve un filo passante per tutti gli anelli, e la canna tenuta nella parte bassa, come accade in pesca...occhio ai negozianti frettolosi
Disamina perfetta. La tendenza di tutti i negozianti è di fare proprio quella dimostrazione frettolosa sul vettino, a volte anche senza aprire la canna, vuoi perché non vogliono perdere tempo, vuoi perché non hanno spazio e, spesso, perché essi stessi ignorano l'importanza di coinvolgere tutti gli elementi che solo il filo disteso tra gli anelli può evidenziare.
In genere, quando richiediamo di sottoporre la canna alla "prova-filo", se siamo già degli affezionati clienti non pongono la minima obiezione, se invece siamo clienti saltuari non reagiscono di buon grado, a meno che la canna non abbia un prezzo elevato. I neo pescatori sono i più avversati di tutti, sia perché non 'sono clienti' sia perché il loro primo acquisto molto difficilmente è rivolto ad una canna dal prezzo elevato, sia perché essendo ancora alla loro prima esperienza non possono avere le idee chiare sulla tipologia della canna. Ed i negozianti ne approfittano per cercare di rifilargli una canna invenduta che hanno in negozio da chissà quanto tempo..


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trinc

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Reply #30 on: February 26, 2012, 12:36:41
Ciao Nonn Roby,

scusa se rispondo in ritardo e la discussione è passata intanto ad altri argomenti.  Ho fatto delle ricerche ma non ho trovato l'esatta motivazione sul divieto all'uso detenzione "spaccio" di bigattini. Fonti autorevoli parlano di rischio per la salute dei salmonidi (trote temoli ecc.) altri accennano al rischio epidemilogico della mosca adulta, il bigattino è in verità "pulito" tanto che prima della scoperta degli antibiotici veniva usato per eliminare i tessuti morti dalle ferite a rischio di infezione. La normativa regionale sulla pesca sportiva è comunque molto attenta agli aspetti ambientali, siamo credo l'unica regione che richiede un esame per il rilascio della licenza con domande sul riconoscimento dei pesci e degli ecosistemi.

Per quanto riguarda gli stick float potrei suggerire un sito inglese su cui si trovano i Drennan di tutte le misure

continuo a seguire gli sviluppi del forum che si fa sempre più interessante.

Trinc


^NONNOROBY^

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Reply #31 on: February 26, 2012, 15:44:12
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Ciao Nonn Roby,

scusa se rispondo in ritardo e la discussione è passata intanto ad altri argomenti.  Ho fatto delle ricerche ma non ho trovato l'esatta motivazione sul divieto all'uso detenzione "spaccio" di bigattini. Fonti autorevoli parlano di rischio per la salute dei salmonidi (trote temoli ecc.) altri accennano al rischio epidemilogico della mosca adulta, il bigattino è in verità "pulito" tanto che prima della scoperta degli antibiotici veniva usato per eliminare i tessuti morti dalle ferite a rischio di infezione. La normativa regionale sulla pesca sportiva è comunque molto attenta agli aspetti ambientali, siamo credo l'unica regione che richiede un esame per il rilascio della licenza con domande sul riconoscimento dei pesci e degli ecosistemi.

continuo a seguire gli sviluppi del forum che si fa sempre più interessante.

Trinc

Sulla nocività o meno del bigattino ne abbiamo discusso a lungo tempo fa, appena rintraccio il topic ti post il link. Sommariamente qui ti accenno solo ad uno dei motivi per cui il bigattino non può essere nocivo ai pesci: per la presenza nel loro stomaco dei succhi gastrici con un'acidità così elevata da disciogliere un amo d'acciaio nel giro di poche settimane, figuriamoci se non discioglie i bigattini durante i normali tempi di digestione! Ed i bigattini non sono altro che una delle migliaia di larve di insetti di cui si nutrono i pesci d'acqua dolce. Per quanto riguarda poi che l'utilizzo dei bigattini contribuisce alla diffusione della mosca carnaia, ho i miei fortissimi dubbi che quei quattro bigattini che cadono dal contenitore sul terreno possano aumentare a dismisura la popolazione già esistente....
In ogni caso, se le disposizioni vigenti del Friuli sono queste, penso che non resti altro che adeguarvisi, volenti o nolenti, anche se estendere queste norme anche alla pesca in mare lo trovo alquante esagerate.

Per quanto riguarda questo topic, è mia intenzione trasferirvi pian piano tutte quelle che sono le mie esperienze maturate in tanti anni di pesca con la bolognese, sempre con la speranza che siano utili a chi si sta appena avvicinando a questa disciplina e che altri pescatori con la bolognese apportino anche le loro, di esperienze, in modo tale che questo topic si arricchisca sempre di più di notizie utili. Inoltre lo scambio di idee vivacizza la discussione, che altrimenti rischia di diventare monotona calabria
Ciao, alla prossima.
Roberto
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baghe

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Reply #32 on: February 27, 2012, 14:23:38
scusami ancora per la mia poca esperienza e per la mia incomprensione volevo chiederti se possibile avere una scaletta delle cose da fare, inordine per andare a pesca e magari le conseguenze e come potrei interverire ....lo so e quasi impossibile perche sarebbe da scrivere un infinita!! ti dico questo perche ieri ho provato ad andare a pescare per la mia prima volta e dopo un ora me ne sono ritornato senza avere neanche provato. mi ero preparato tutto  l occorrente prima la canna con il calamento galleggiante scorrevole fondale superiore a 5 metri (e un porto) per questo ho pensato di mettere il galleggiante scorrevole . dopo di che ho messo la sonda all amo per tarare il galleggiante e giusto? ho lanciato il piombo di 10g e andato giu ma nn sono riuscito a fare mettere il galleggiante orrizzontale nn so ho provato a salire lo stopperino niente potreste farmi una scaletta di cosa devo fare quando arrivo sullo spot ! lo so e un po ridicolo ma e la prima volta che provo a pescare e purtroppo nn ho a nessuno che mi puo aiutare e fare vedere devo fare da me o solo voi!!! grazie a tutti .

P.S nn vedo l ora di riprovare purtroppo qui ce un bruttissimo tempo   


^NONNOROBY^

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Reply #33 on: February 27, 2012, 20:01:39
Come misurare il fondo

Non è assolutamente ridicolo, se certe operazioni non le hai mai viste.
Cominciamo dalla preparazione della canna per il viaggio da casa allo spot. Dopo aver preparato il calamento (bracciolo, piombo, galleggiante...), chiudi tutti gli elementi della canna ed avvolgi il filo nella scaletta avvolgi lenza, appoggia la scaletta sul piede della canna, sotto il mulinello, e con un elastico fermi la scaletta contro il manico. La canna è pronta per il trasporto

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Nello spot devi misurare il fondo: a canna ancora chiusa, stacca la scaletta dal manico, svolgi il bracciolo ed attacchi la sonda all'amo. Allenta la frizione. Avvicinati al bordo della banchina e fai pendere la sonda oltre la banchina: fai fuoriuscire la lenza dal mulinello tirandola a mano sino a quando la sonda non è dentro l'acqua per un paio di metri. Adesso apri gli elementi della canna a cominciare dal vettino: fai fuoriuscire tutto il vettino, allinea i suoi anelli con l'anello del sottovetta, poi fai fuoriuscire man mano tutti gli altri elementi allineando sempre gli anelli. Man mano che procedi, la sonda risale: tira sempre con la mano un tratto di lenza per far scendere la sonda sott'acqua.
Quando tutti gli elementi sono ben aperti, controlla il perfetto allineamento di tutti gli anelli, raddrizzando gli eventuali elementi che non sono in linea (metti la canna con gli anelli rivolti in in alto e controlla l'allineamento di tutti gli anelli come se stessi prendendo la mira con un fucile).
Apri l'archetto e fai scendere la sonda sino a quando non senti che è arrivata sul fondo.
 
Il galleggiante è sparito sott'acqua?
Recupera lenza sino a quando non visualizzi il nodino di fermo: fallo scorrere verso l'alto e quindi cala la lenza nuovamente in acqua. Il galleggiante è ancora sott'acqua? Vuol dire che devi ancora sollevare il nodino perché il tratto di lenza tra il galleggiante e la sonda è ancora troppo corto. Tira ancora su il nodino, fai nuovamente toccare il fondo alla sonda. Procedi in questo modo sino a quando del galleggiante non rimane fuori solo l'antenna: quando questo avviene, la distanza tra galleggiante e sonda è perfettamente uguale al fondale. Se, tenendo la lenza tesa, il galleggiante fuoriesce invece dall'acqua, vuol dire che hai sollevato troppo il nodino.

Una volta tarata perfettamente l'altezza del galleggiante in base all'altezza del fondo, abbassa il nodino più o meno di 25 cm: l'amo, anziché pescare sul fondo, pescherà sollevato di 25 cm rispetto al fondo. Questa altezza di pesca è quella 'canonica' da cui iniziare: se durante la battuta vedi che dopo qualche tempo il pesce non mangia a 25 cm dal fondo, solleverai il fondale di 50 cm (abbassando il nodino di fermo). Se dopo un pò ancora non mangia, solleva il fondo di altri 50 cm. Purtroppo devi avere pazienza sino a quando non trovi l'altezza giusta a cui mangiano i pesci... Ricorda che la pasturazione, nella pesca col galleggiante, è fondamentale, dai uno sguardo ai post precedenti.

Portati dietro un piccolo contenitore porta accessori in cui avrai messo (raccolti dentro scatoline, anziché le bustine che possono volar via a causa del vento): rotolo di nylon per preparare i braccioli, ami, piombini spaccati, torpille, microgirelle, pinzette, forbicine, slamatore, galleggianti... insomma tutto quello che ritieni possa tornarti utile.
Portati poi un piccolo secchio con manico robusto ed una corda per pescare acqua (utile per lavarsi le mani quando ne hai bisogno), una scorta di stracci e un qualcosa per sederti: ottima la sedia 'da regista' in alluminio, ma va bene qualsiasi cosa

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Murlan

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Reply #34 on: February 27, 2012, 22:03:49
Se permette maestro ( e te lo meriti pienamente ) Nonnoroby  come consiglia di usare i gallegianti scorrevoli ; piombati o non , mi puo dire per cortesia i vantaggi dell uno e l altro ( sempre se si tratta di spigola )  ;D grazie in anticipo .


^NONNOROBY^

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Reply #35 on: February 28, 2012, 11:01:09
Ciao Murlan,
ti ringrazio per l'apprezzamento nei miei riguardi, che gradisco tantissimo, però ti assicuro che il termine maestro è assolutamente esagerato e mi mette in imbarazzo, perché in fondo sto solo esponendo il 'mio' personale metodo di pescare con la bolognese, che potrebbe essere anche completamente diverso da quello validissimo praticato da altri pescatori (anche se non si fanno ancora sentire...).
Anche se i galleggianti piombati si possono usare (con cautela) con la bolognese, sarebbe sempre meglio riservarli alle canne inglesi (match roads) in quanto studiate appositamente per i galleggianti piombati.
I galleggianti piombati andrebbero usati con la bolognese solo nel caso in cui la corrente sia molto sostenuta, in quanto la contrastano più facilmente, però se decidiamo anche di lanciarli dovrebbero avere un peso contenuto e mai lanciarli con forza, come invece avviene con le inglesi, perché mettono a serio rischio di rottura gli elementi della bolognese, in quanto questa, più che canna da lancio, è una canne da 'calata' o da breve lancio appoggiato. Se poi sbagliamo il lancio, con a lenza che rimane impigliata nel cimino, la rottura è garantita...
L'azione di calata ovviamente si può fare solo se il nostro spot si trova in una postazione sopraelevata sul livello del mare (banchine dei porti e porticcioli, pontili, massi frangiflutti, scogliere), mentre se peschiamo dalla spiaggia dobbiamo forzatamente lanciare l'esca. Però fortunatamente la distanza dalla riva che dobbiamo raggiungere di solito non è eccessivamente elevata, per cui possiamo utilizzare benissimo i galleggianti non zavorrati (i galleggianti zavorrati, detti galleggianti inglesi, hanno una zavorra incorporata all'interno del loro corpo). Se poi la distanza dalla riva che dobbiamo raggiungere è proprio elevata, non useremo la bolognese ma una canna inglese.
Il calamento classico da calata è composto da un galleggiante fisso e da pallini spaccati come zavorra. Il suo utilizzo è consigliato per i fondali la cui profondità sia di 1 mt inferiore a quella del fondo (p.e. canna da 6 mt = fondale max. 5 mt), per i motivi spiegati nei post precedenti in questo stesso topic, e quando la corrente sia lenta e costante. In queste condizioni, questo calamento è particolarmente efficace per tutti i tipi di pesci, ma è particolarmente gradito dalla spigola. La pasturazione è essenziale.
Il galleggiante fisso va sostituito da un galleggiante scorrevole (non zavorrato) quando l'altezza del fondo è uguale o superiore alla lunghezza della canna, in quanto il galleggiante fisso, battendo sull'anello apicale, impedirebbe di fatto il recupero della lenza. La zavorra può ancora essere costituita da pallini spaccati, a patto che la corrente si mantenga sempre debole e che il fondale non sia troppo alto (diciamo sino a 7 mt). Se invece la corrente è sostenuta, oppure il fondale è superiore ai 7 mt, allora oltre al galleggiante conviene sostituire anche i pallini spaccati con la torpilla, in quanto questa è più adatta a contrastare la corrente e a portare giù l'esca più velocemente se il fondale è alto.
Per quanto riguarda la pesca mirata in modo particolare alla spigola, quella che mi da i migliori risultati è quando pesco da una postazione sopraelevata con una canna da 6 mt, armata con un galleggiante fisso a goccia da 2 gr, pallini spaccati (con grandezza a scalare, oppure tutti uguali nella misura di 0.2 gr),  fondale di 4 o 5 mt, corrente leggera (ma in ogni caso sempre presente e possibilmente costante verso la stessa direzione) e amo pescante a 25 cm dal fondo (altezza ricavata con la sonda). Lenza madre diametro 0.16, bracciolo diametro 0.12, amo del N.14, esca e pastura bigattino.
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baghe

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Reply #36 on: February 28, 2012, 14:41:57
sei stato molto chiaro adesso ho molto chiare le idee per andare a provare un altra volta, solo un dubbio mi rimane il nodino di stop quando lo devo inserire lo devo inserire gia a canna aperta ?? voglio dire deve gia avere un po di metri di lenza o e' indifferente visto che poi dipebda da spot lo devo regolare! ogni volta che devo salire o scendere il nodino devo tirare su tutta la lenza e poi ributtare in acqua?? grazie mille
 ;D


^NONNOROBY^

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Reply #37 on: February 28, 2012, 19:49:59
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sei stato molto chiaro adesso ho molto chiare le idee per andare a provare un altra volta, solo un dubbio mi rimane il nodino di stop quando lo devo inserire lo devo inserire gia a canna aperta ?? voglio dire deve gia avere un po di metri di lenza o e' indifferente visto che poi dipebda da spot lo devo regolare! ogni volta che devo salire o scendere il nodino devo tirare su tutta la lenza e poi ributtare in acqua??
Chiaramente l'altezza del nodino dipende dallo spot e, se lo spot è sempre quello, non è detto che il pesce mangi sempre alla stessa altezza della volta precedente, anzi, durante la stessa battuta di pesca, potresti variare l'altezza più volte.
Tutte le volte che vai a pesca, la prima cosa da fare è di attaccare la sonda e misurare il fondale in modo da mettere l'amo a 25 cm dal fondo ed iniziare a pescare. Se dopo un pò vedi che a quella profondità il pesce non mangia, devi sollevare l'amo di altri 50 cm e per fare questo dovrai abbassare il nodino di 50 cm. Per abbassare il nodino, metti la canna in verticale sino a quando con la mano sinistra non arrivi ad acchiappare la lenza: una volta che hai la lenza in mano, appoggia la canna sulla banchina e recupera con entrambe le mani quel tanto di lenza che ti sarà necessario sino a ritrovarti il nodino tra le mani: abbassi il nodino di 50 cm (a 'occhiometro', non devi certo misurarlo col metro...) e molli la lenza in acqua, poi riprendi in mano la canna. Dopo che avrai spostato su e giù il nodino varie volte, ti capiterà di voler ripartire da zero (cioè con l'amo a 25 cm dal fondo): in questo caso recupera la lenza sino a quando non acchiappi il bracciolo per rimettere la sonda, in quanto solo con la sonda sarai in grado di stabilire quando l'amo si trova a 25 cm dal fondo.
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baghe

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Reply #38 on: February 28, 2012, 21:58:13
scusami ma questa e la mia prima volta che mi imbatto sulla pesc ho scelto questa tecnica perche e italiana, per questo ti faccio queste domande stupide, ma per comiciare a pescare ho bisogno di sapere tutto anche le banalita grazie.
ti devo fare un altra domanda banale come faccio a sapere che la mia sonda e arrivata al fondo e sono certo che la sonda sta al fondo? grazie dei tuoi utilissimi consigni.


Murlan

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Reply #39 on: February 28, 2012, 23:53:32
NonnoRoby la ringrazio , ogni consiglio che lei da è un tesoro  .Mi fa piacere leggere i suoi commenti perche non trascura i minimi dettagli  ;D grazie ancora :D


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