Ancora una domanda e siamo in pieno terzo grado calabria
Sto scherzando, naturalmente, anche perché i tuoi interrogativi mi danno l'occasione di approfondire certi aspetti della pesca con la bolognese che magari avevo trascurato o non sufficientemente approfondito.
Insieme ai muggini, le spigole sentono un forte richiamo delle acque dolci, tanto che risalgono i fiumi anche per chilometri. Non lo fanno per fini turistici, naturalmente, ma solo per il loro istinto predatorio che le porta alla ricerca di cibo ovunque questo possa essere reperibile. Nelle zone lacustri in cui è prevalente l'acqua salmastra, per esempio, la presenza di spigole è abbondantissima perché abbondante è il pesce che viene attirato da questa miscela dolce-salata.
Ma anche se il fiume rappresenta un forte richiamo per le spigole, non è detto che la pesca con la bolognese rappresenti la tecnica migliore per insidiare questa preda, anzi, forse è la tecnica meno adatta in quanto molto più efficaci si dimostrano la pesca a fondo, possibilmente con il vivo, e lo spinning. Questo perché la pesca col galleggiante si basa sul principio fondamentale della pasturazione, e che in questo tipo di spot viene dispersa dalla presenza di forti correnti.
Ma se proprio vuoi insistere ad insidiare la spigola con la tecnica del galleggiante, anziché utilizzare altre tecniche, dovrai ricercarti zone lungo le sponde in cui la corrente si affievolisce (p.e. un'ansa), oppure lungo la spiaggia a destra e a sinistra della foce, in cui il richiamo dell'acqua dolce si fa ancora sentire: a seconda della portata del fiume, il settore di influenza delle acque dolci può infatti estendersi anche con un raggio di centinaia di metri.